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Giovedì 16 Febbraio 2017
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Continuano i flirt tra governatore pugliese e sindaco di Napoli. Vanno avanti dal 2014
Gli anti-Renzi partono dal Sud
Emiliano e de Magistris lavorano a future alleanze
DI
varcare l’ingresso di Palazzo San Giacomo per quello
che si è rivelato un cordialissimo incontro con de Magistris. Il sindaco di Napoli
«non è affatto incompatibile con una relazione politica con un partito grande e
strutturato come il Pd».
Anzi, de Magistris
«guarda ancora con interesse alle evoluzioni del
Pd», compresa la scalata
lanciata da Emiliano. Parole queste confermate dallo
stesso primo cittadino partenopeo nell’intervista con
diretta Facebook a Repubblica Napoli avvenuta mar-
GIOVANNI BUCCHI
P
arte da lontano
l’asse tra Michele
Emiliano e Luigi
de Magistris, alimentato con nuova linfa
proprio negli ultimi giorn i . Pa r t e a l m e n o d a l l a
primavera 2014, quando il
governatore della Puglia,
all’epoca sindaco di Bari
in scadenza di mandato (e
per questo a caccia di nuove
poltrone), era stato da poco
indicato dal neo premier
Matteo Renzi come capolista del Pd alle Europee di
maggio nella circoscrizione
Mezzogiorno.
A Emiliano non sembrava vero di potersi finalmente catapultare nella
politica che conta, distogliendosi dalle beghe amministrative di un Comune capoluogo; così aveva iniziato
sin da subito la campagna
elettorale.
C’erano da conquistare
i voti di tutto il Sud, Napoli compresa; ed ecco che verso la fine di marzo Emiliano
se ne uscì in più occasioni
con convinti apprezzamenti dell’operato del sindaco
arancione avversato dal Pd
partenopeo. Ebbene, mentre
i dem napoletani contrastavano (o quasi) de Magistris
in consiglio comunale e
non solo, il candidato che
avrebbero dovuto votare
alle Europee se ne usciva
correndo in soccorso dell’ex
collega pm.
Cosa che aveva fatto
imbufalire l’eurodeputato pd Andrea Cozzolino
tedì pomeriggio, nella quale
ha negato che Emiliano sia
il nuovo Antonino Ingroia
(«E che, lo vogliamo schiattare subito!») ed elogiato il suo
impegno.
«Credo che Emiliano», ha
detto de Magistris, «abbia avuto coraggio e abbia fatto bene
a candidarsi alla segreteria del
Pd, anzi lo vedrei ancora meglio all’esterno, potremmo fare
belle cose insieme». Inoltre, tra
loro c’è «empatia umana». «Magari», ha chiosato il sindaco di
Napoli, «potessi avere con De
Luca il rapporto che ho con
Emiliano».
©Riproduzione riservata
SCOVATI NELLA RETE
Luigi de Magistris e Michele Emiliano
e diversi altri esponenti
napoletani. È in quei primi
endorsement che si sono
gettate le basi del rapporto sempre più stretto tra i
due magistrati prestati alla
sinistra.
Poco importa, almeno
ai fini di questa sinergia,
che la candidatura di Emiliano a capolista alle Europee sia in seguito sfumata
perché Renzi lo ha rimpiazzato con la giovane campana Pina Picierno, nell’operazione tutta elettorale di
capilista al femminile per
il Parlamento europeo.
E poco importa che sia
proprio a partire da quello
sgarbo ricevuto e mai perdonato che Emiliano abbia
deciso di farla pagare a
Renzi.
Ora che l’ex sindaco di
Bari, divenuto nel frattempo presidente di Regione Puglia, si è candidato
alla segreteria nazionale
del Pd in chiave antirenziana, ergendosi a riferimento
dei più accesi avversari del
leader fiorentino, l’asse Bari-Napoli con de Magistris
viene rinsaldato. In realtà,
già ad ottobre in occasione
dell’assemblea Anci a Bari
i due avevano ragionato di
«costruire un’alternativa
al modo di fare politica del
governo Renzi».
Nei giorni scorsi è
stato lo stesso Emiliano,
a Napoli per un evento, a
A EMPOLI, IN TOSCANA, DANNO RIPETIZIONI DI FRANCESE E MATEMATICA AGLI STUDENTI ITALIANI
I profughi diventano professori di lingue
Grazie ai corsi di formazione seguiti alle loro ottime basi scolastiche
DI
I
GAETANO COSTA
prof arrivano dal Camerun.
Sono di madrelingua francese
e hanno buone basi scolastiche. Tanto che sono loro, due
profughi ospitati da un consorzio
di cooperative di Empoli, in Toscana, a dare ripetizioni agli studenti
italiani. Un nuovo metodo d’integrazione utile sia ai richiedenti
asilo, sia ai ragazzi delle scuole
superiori.
Ogni settimana, i migranti
diventano professori e, grazie
alle loro conoscenze, aiutano gli
studenti a restare al passo col programma di francese e matematica.
«È un modo diverso e molto efficace per accogliere e conoscere», ha
spiegato al Tirreno Diego Landi,
coordinatore delle rete di consorzi
che ha accolto i due profughi.
«Sono ragazzi che hanno un livello di scolarizzazione alto e che
hanno deciso di mettersi a dispo-
sizione della comunità».
Il consorzio Co&So di Empoli
gestisce sette strutture che ospitano 125 migranti di 15 nazionalità diverse e d’età compresa tra i
20 e i 30 anni.
Nei centri è previsto uno sportello d’orientamento per consentire
ai richiedenti asilo di formulare il
loro curriculum per continuare a
studiare o per trovare lavoro. C’è
chi preferisce puntare su un’occupazione e chi, invece, partecipa a
corsi di formazione, per esempio
quello d’informatica. Altri ancora
proseguono gli studi e s’iscrivono
a scuola per poi dare ripetizioni ai
loro compagni di classe.
«Essere al servizio della comunità, accogliere i più deboli,
è questa la nostra missione», ha
sottolineato il presidente del consorzio empolese, Claudio Freschi. «Per farlo ci siamo dati delle
regole, delle linee guida condivise
con tutti i nostri operatori.
Si rifanno ai principi dello
Sprar», ovvero il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, «alla Carta della buona
accoglienza e ai valori alla base
del nostro statuto.
Il nostro agire va ben oltre a
quanto richiesto dalla prefettura
e dallo Stato, investiamo in attività che coinvolgono i ragazzi e il
territorio per incentivare comunicazione e integrazione».
«Il nostro obiettivo», ha proseguito Freschi, «è promuovere
delle migliorie alle norme che regolano l’accoglienza, perché sono
tante le cose che vanno cambiate. Occorre trovare soluzioni che
coinvolgano attivamente chi ha il
potere politico e la gestione tecnica, quindi partiti, sindacati, associazioni e terzo settore.
È necessario partire dai problemi legati al diniego della domanda d’asilo politico e alla mancata
esecuzione delle espulsioni. È un
dato di fatto che va affrontato con
responsabilità».
Oltre alle ripetizioni di francese e matematica agli studenti
italiani, il consorzio toscano, ha
aggiunto il coordinatore Landi,
ha adottato un altro metodo per
favorire l’integrazione dei profughi. «Presentiamo personalmente
alle comunità i richiedenti asilo
che arrivano sul territorio.
Sono semplici incontri conoscitivi tra residenti e migranti, ma
importantissimi per far cadere i
pregiudizi e i luoghi comuni.
Grazie al lavoro di tanti operatori specializzati e professionisti
promuoviamo una partecipazione
reale alla vita della comunità, che
riempie di contenuti il percorso
d’accoglienza e prepara i richiedenti asilo a essere autonomi e
indipendenti». E, all’occorrenza, a
diventare prof.
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