Comunicato Parcheggio Questura di Napoli (scarica

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QUESTORE,
siamo costretti, ancora una volta, ad evidenziare che la problematica della atavica mancanza
di parcheggi in zona Questura non viene “sentita” dai vertici dell’amministrazione come un
problema proprio e/o comunque emergente.
In questi giorni la Polizia Locale ha focalizzato l’attenzione sulle vetture private dei poliziotti
partenopei parcheggiate nelle limitate zone ad uso esclusivo della Polizia di Stato, nonché in
danno delle auto di servizio, anche quando erano regolarmente parcheggiate nelle apposite
aree di cui sopra e/o temporaneamente sistemate in sosta a Piazza Matteotti, incuranti
anche dei contrassegni bene in vista per segnalare che si trattasse di una vettura della Polizia
di Stato in servizio, elevando numerose contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada.
Ma la cosa che più ci ha mortificato è stato l’assordante silenzio dei vertici della Questura,
che con un “immobilismo” d’autore, senza pensare ad affrontare minimamente la causa
originaria dalla quale è scaturita la consuetudine – in parte anche regolamentata con degli
appositi “pass interni” – di tollerare il parcheggio delle vetture private dei colleghi negli spazi
dedicati alla Polizia di Stato, ovvero la cronica e strutturale mancanza di parcheggi o aree
dedicate alle vetture dei poliziotti, hanno permesso che andasse in scena l’ennesimo triste
teatrino di una giornata da dare in pasto all’opinione pubblica, il tutto però, come sempre, a
danno dei colleghi appartenenti alla cd. “truppa”.
Ci sorge il dubbio che questa operazione sia stata compulsata dal servizio di Luca Abete, il
noto inviato di Striscia la Notizia, il quale, da inviato, ha posto il focus sull’effetto, ovvero il
“parcheggio” delle vetture di servizio nell’ambito Questura, trascurando di analizzare la
causa (analisi e risoluzione che giustamente toccherebbe agli “immobili” vertici della
Questura), ovvero i disagi che vivono quotidianamente i colleghi per la cronica
mancanza/insufficienza delle aree di sosta nei dintorni della Questura di Napoli.
Il risultato deprecabile è che l’immagine della Polizia di Stato, ed in particolare i poliziotti
partenopei, ha ricevuto l’ennesimo danno agli occhi dell’opinione pubblica che nulla saprà,
invece, forse perché non fa notizia, delle condizioni di elevato rischio criminalità nelle quali
la Polizia napoletana espleta i propri compiti istituzionali in difesa dei cittadini.
Alla luce dell’immobilismo e dell’inoperosità della Questura, ci siamo confrontati con decine
e decine di colleghi i quali, nell’analizzare come mai questa atavica criticità non sia stata
ancora sentita come emergente dai nostri vertici istituzionali, hanno restituito all’unanimità,
con rassegnazione, pressappoco la seguente risposta: “ l’Amministrazione non risolverà mai
la situazione perché il problema dei parcheggi non lo sente per nulla, giacché in molti
utilizzano altri mezzi per recarsi al lavoro in Questura”.
Ebbene, esclusi i funzionari virtuosi che giungono al lavoro servendosi dei mezzi pubblici e
coloro i quali utilizzano lo scooter, tra l’altro parcheggiandolo per gran parte in aree
istituzionali non accessibili a tutti i “comuni colleghi”, per quanto riguarda le auto private
sono state rappresentate due ipotesi:
 taluni funzionari parcheggiano direttamente nella Caserma Iovino, ci segnalano anche
quando non in servizio (magari per una passeggiata a far compere in via Toledo);

tal altri funzionari, dei quali al momento non siamo in grado di fornire i nomi in
quanto ci è pervenuta una mera segnalazione anonima della circostanza senza
l’indicazione degli autori, pare siano avvezzi ad utilizzare impropriamente la vettura di
servizio, con relativo autista, per farsi scarrozzare nel tragitto casa-lavoro.
Orbene, signor Questore, certi che quest’ultima grave eventualità rappresentata meriti un suo
personale approfondimento, al fine di verificarne la rispondenza al vero, le rammentiamo
che, in caso di esito positivo, atteso che a norma dell’’art 3 comma 1 del DPCM pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale l’11 dicembre 2014, “l’utilizzo delle autovetture di servizio è consentito solo
per ragioni di servizio che non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al
normale orario di ufficio.”, e configurandosi a carico degli eventuali responsabili profili di
responsabilità penale ed erariale, sarà necessaria ed indefettibile l’adozione, da parte sua, di
tutti i provvedimenti consequenziali.
Da parte nostra le segnaleremo, con dovizia di particolari, situazioni specifiche delle quali
dovessimo avere conoscenza, nella speranza che tale circostanza, vista l’attenzione posta su
casi analoghi da “Striscia la Notizia”, non diventi di dominio pubblico prima di un suo
intervento riparatore, con ulteriore ed evitabile danno d’immagine per la nostra amata Polizia
di Stato.
Restiamo in attesa di sue determinazioni a breve, quantomeno prima di congedarsi da
Napoli.
NAPOLI, 13/02/2017
Siulp
Cimino
Sap
Della Vecchia
Siap
Falco
Ugl
Di Gia como
Silp
Zurillo
Consap
Scalzo
Coisp
Catuogno
Fed. Uil
Citarella