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NUMERO 1799
VENERDI
17
FEBBRAIO
2017
A
CURA
DELLA
SEGRETERIA GENERALE
AD USO INTERNO
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
Palermo: l'On. Apprendi "al carcere
benessere dei visitatori; maggiori scorte
Pagliarelli mancano i termosifoni, anche
di medicinali in medicheria; la possibilità
nelle celle".Dal primo del mese rifiutano
di effettuare più telefonate ai figli minori
il mangiare fornito dalla struttura
di anni 10". Una, più di tutte, salta agli
penitenziaria e da giorno sette hanno
occhi tra tante altre richieste, una spicca
rinunciato anche al consumo delle
in modo particolare e preoccupante, la
proprie scorte alimentari, i detenuti del
possibilità a prescindere dall'esito
"padiglione 20" della Casa Circondariale
positivo o negativo per le varie richieste,
Palermo "Pagliarelli". Diverse centinaia
di ricevere comunque una risposta.
gli ospiti della struttura. Le protesta
Al momento una sola risposta è arrivata
pacifica, nasce da disagi facilmente
ai detenuti del reparto Nord, per tramite
evitabili, così riferisce l'On. Pino
della Direzione del C.C. Pagliarelli, scritta
Apprendi, deputato all'Ars "l'indiscutibile
dal Garante dei detenuti in Sicilia, il prof.
certezza della Pena, non sottende una
Giovanni
Fiandaca,
venuto
condizione di vita disumana per chi sta
immediatamente a conoscenza della
scontando quanto comminato dalla
situazione. La nota del Garante,
Giustizia", dice Apprendi.In Italia la pena
riportante come oggetto quanto seguente:
ha una funzione rieducativa, questo
" Doglianze detenuti del reparto Nord del
Code per un tamponamento sul cavalcavia
prevede la nostra Costituzione, continua
carcere Pagliarelli di Palermo", informa
di Belfiore. Mantova. L'incidente si è
l'Onorevole, e dunque porre rimedio alle
sostanzialmente i detenuti di aver preso
verificato all'ingresso della rampa di
precarie condizioni di vita di molti
formale contatto con la direzione del
accesso e ha coinvolto un cellulare della
detenuti nelle carceri italiane, si pone
carcere ed inviato contestualmente una
Polizia Penitenziaria MANTOVA. Auto in
come intervento a garanzia del successivo
lettere
al
Dap
per
sollecitarne
coda questa mattina (giovedì 16 febbraio)
reinserimento sociale a cui è connesso lo
l'intervento. Continua la nota chiedendo
sul cavalcavia di Belfiore per un
stato di detenzione.Non possiamo
ai detenuti di tenere informato l'Ufficio
tamponamento che ha coinvolto tre mezzi
sperare di diminuire il tasso di
del Garante stesso.Ma in vero il tempo
tra cui un cellulare della polizia
criminalità se non agiamo sul lato
stringe e vola più veloce delle note
penitenziaria e una Mercedes. Erano circa
umano, attraverso concreti percorsi
burocratiche; la vita umana, al di là di
le 10 quando all'inizio della rampa di
rieducativi che devono essere avviati e
ogni deviazione che l'abbia coinvolta, è
accesso al cavalcavia si è verificato
conclusi durante il periodo di privazione
prioritaria ed è per questo, che l'on.
l'incidente che ha causato inevitabili
della libertà. Se non garantiamo quanto
Apprendi affida anche al mezzo stampa la
rallentamenti del traffico. Nessun ferito. Sul
previsto dalle norme vigenti rispetto, ad
propria preoccupazione per l'agitazione
posto sono intervenute le pattuglie della
esempio, agli spazi minimi garantiti
che vessa nel carcere e alle paventate
polizia locale di Mantova.(Gazzetta di
all'interni delle celle, alla possibilità di
minacce di sciopero della sete.Dobbiamo
Mantova)
fare una doccia calda ogni giorno,
garantire un sistema penitenziario
garantendo i livelli di igiene e di sicurezza
umano e rieducativo, per non venir meno
sanitaria, se non troviamo le risorse per
a quanto scritto nella nostra Costituzione
Personale
di
Polizia
le figure professionali specializzate nei
e non far si che anche la Società Civile
Penitenziaria,
percorsi rieducativi e per il personale di
possa cadere nell'illegalità attraverso
Polizia
Penitenziaria,
continuamente
l'indifferenza ed il silenzio, così auspica
continuamente sottoposto a
sottoposto a turni impegnativi e tensioni
l'Onorevole
Pino
Apprendi.
turni impegnativi e tensioni
di ogni genere, allora non potremo dar
(giornalelora.com)
di ogni genere, la situazione
seguito a quanto normato sprecando
risorse finanziarie e, ritrovando in libertà
al carcere Pagliarelli di
Detenuto morto in cella: si
ex detenuti ancor più lontani dal sistema
Palermo
riapre il processo che vede
legale di una Società Civile, conclude Pino
coinvolto anche un agente
Apprendi. In queste ore nella sua qualità
penitenziario
di Deputato, Apprendi si è recato nella
struttura penitenziaria ad ascoltare le
richiesta espresse da una delegazione di
detenuti."Una
nota
manoscritta
consegnatami brevi manu, riporta le
numerose richieste a cui in parte continua l'Onorevole - si potrebbe già
adesso dar seguito. Tra le richieste
compaiono: la possibilità di indossare
guanti e scalda-collo durante l'ora d'aria,
almeno
nei
periodi
più
freddi;
l'installazione di pompe di calore almeno
(mancano i termosifoni anche nelle celle)
nelle sale in cui i detenuti incontrano
moglie e figli garantendo almeno il
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Cellulare
della
Polizia
Penitenziaria coinvolto in
un incidente stradale
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Detenuto morto in cella a Sassari: si riapre
il processo Clamorosa svolta nel processo in
Corte d'assise d'appello a carico di Pino
Vandi, Nicolino Pinna eM.S. , accusati per
la morte di Marco Erittu, il detenuto
sassarese deceduto il 18 novembre del 2007
nella sua cella
Clamorosa svolta nel processo in Corte
d'assise d'appello a carico di Pino Vandi,
Nicolino Pinna e M. S., accusati per la
morte di Marco Erittu, il detenuto sassarese
deceduto il 18 novembre del 2007 nella sua
cella all'interno del carcere di San
Sebastiano, a Sassari. Dopo alcune ore di
camera di consiglio, la Corte ha disposto
una nuova perizia per accertare le cause
esatte della morte: un provvedimento che
riapre l'intero processo, che a questo punto
dovrà ripartire da zero.
All'epoca dei fatti Pino Vandi (presunto
mandante) e Nicolino Pinna (avrebbe
aiutato a simulare il suicidio) erano
detenuti a San Sebastiano, mentre l'agente
di polizia penitenziaria M.S.avrebbe
consentito al presunto omicida di entrare
nella cella di isolamento dove Erittu era
stato rinchiuso dopo un episodio di
autolesionismo. Archiviato inizialmente
come suicidio, il caso era stato riaperto in
seguito alle dichiarazioni del pentito
Giuseppe Bigella, che si era autoaccusato
del delitto chiamando in correità gli altri
imputati.
La Corte d'assise aveva assolto tutti
spiegando che l'istruttoria dibattimentale
non aveva consentito "di acquisire, oltre alle
dichiarazioni
accusatorie
di
Bigella,
elementi idonei dotati di un minimo di
certezza tali da far ragionevolmente ritenere
che la morte di Erittu sia da ricondurre a un
omicidio piuttosto che a un suicidio". Nel
processo di appello in corso a Sassari il
procuratore generale ha cercato di ribaltare
la sentenza di primo grado sollecitando per
i 3 imputati la condanna all'ergastolo. Oggi
era atteso il verdetto, ma la Corte ha deciso
per la nuova perizia riaprendo di fatto il
processo. (Cagliari pad)
Corpo di polizia penitenziaria,
assunzione di 887 unità di
personale
,
approvato
l’emendamento , leggi il testo
In Commissione 1ª (Affari Costituzionali)
durante la Seduta n. 463 di martedì 14
Febbraio 2017 ha stato approvato
l’emendamento che prevede la proroga
sino al 31 dicembre 2017 delle
graduatorie per incrementare l’efficienza
delle carceri , e pertanto mediante lo
scorrimento all’assunzione
nel ruolo
iniziale del Corpo di polizia penitenziaria
di 887 unità di personale ,di seguito
l’emendamento
approvato
in
Commissione
2630 – EMENDAMENTI APPROVATI
1.11 (testo 2) Lumia, Capacchione,
Casson, Cirinnà, Cucca, Filippin, Ginetti,
Lo Giudice, Pagliari Dopo il comma 2
inserire il seguente: «2-bis. Al fine di
assicurare compiuta attuazione alla
proroga sino al 31 dicembre 2017 delle
graduatorie di cui al comma 2 e per
incrementare l’efficienza delle carceri,
l’Amministrazione
penitenziaria,
nell’ambito delle facoltà assunzionali
relative
all’anno
2016
previste
dall’articolo 66, comma 9-bis, del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge
6 agosto 2008, n. 133, in deroga a quanto
previsto dall’articolo 2199 del codice
dell’ordinamento militare, di cui al
decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e
successive modificazioni, è autorizzata ad
assumere nel ruolo iniziale del Corpo di
polizia penitenziaria 887 unità di
personale, in via prioritaria, mediante lo
scorrimento
delle graduatorie dei
vincitori dei concorsi di cui al predetto
articolo 2199, comma 4, lettera b), e, per i
posti residui, mediante lo scorrimento
delle graduatorie degli idonei non
vincitori
dei
medesimi
concorsi
approvate in data non anteriore al 1°
gennaio 2012 attribuendo, in ogni caso,
precedenza alle graduatorie relative ai
concorsi più recenti»
Segreteria Generale
Il
sottosegretario
Migliore:
“Sovraffollamento
e
struttura inadeguata” la
situazione del carcere di
Sollicciano
Le condizioni “che abbiamo visto qui
sono in molti casi al di sotto di quelli che
sono gli standard che noi vogliamo come
amministrazione per la vita di chi ci
lavora e delle persone che sono” recluse.
Lo ha detto il sottosegretario alla
Giustizia Gennaro Migliore dopo aver
visitato
il
carcere
fiorentino
di
Sollicciano. Tra le “priorità” ha indicato
gli interventi strutturali: Sollicciano ha
“ataviche problematiche che vanno
affrontate
con
grande
determinazione”.Ma quelle strutturali
sono “tra le questioni fondamentali” che
sta verificando nel suo giro di visite nei
penitenziari italiani nel corso del quale
“stiamo
verificando”
anche
gli
“avanzamenti” sulla “decongestione”. A
Sollicciano il tasso di sovraffollamento è
ancora “elevato” – 747 reclusi -, minore
però di “gran lunga” a quello “di soli tre
anni fa” quando erano quasi mille.
Parlando
sempre
degli
interventi
strutturali, a partire dalla coibentazione e
dall’isolamento da infiltrazione esterne di
umidità, Migliore ha spiegato che per
Sollicciano “ci sono quasi 3 milioni di
euro destinati alla manutenzione relativa
al
fabbricato.
Sono
stati
anche
incrementati i fondi per il lavoro dei
detenuti e quindi ci potranno essere
maggiori contributi anche da parte di
quelle attività che, per i non addetti ai
lavori, si chiamano manutenzione
ordinaria del fabbricato e che vedono
coinvolti anche i detenuti. Inoltre sono
stati previsti 24 progetti per quanto
riguarda la cassa delle ammende, cioè
l’attività
che
verrà
rivolta
al
miglioramento delle condizioni detentive
anche perchè le condizioni che abbiamo
visto qui sono in molti casi al di sotto di
quelli che sono gli standard che noi
vogliamo come amministrazione per la
vita innanzitutto di chi ci lavora ma
ovviamente delle persone che sono
detenute. Quindi riteniamo che questi
interventi debbano essere fatti in maniera
urgente”. Migliore anche a Prato, gravi
scoperture personale Al tribunale di
Prato, “sede in cui c’è un carico
giudiziario molto forte, ci sono scoperture
molto gravi” del personale giudiziario.
Così il sottosegretario alla Giustizia
Gennaio Migliore, che stamani è andato
in visita al tribunale di Prato, prima di
recarsi
al
carcere
fiorentino
di
Sollicciano, rispondendo a domande dei
giornalisti. Sempre in risposta ai cronisti,
parlando degli organici, Migliore ha detto
che “noi siamo la prima amministrazione
che, sia sul versante della polizia
penitenziaria sia su quella del personale
giudiziario che ha avviato una serie
importante di assunzioni e nuove
assunzioni nella macchina che fino a oggi
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erano state bloccate. Dopo 20 anni nel
settore dell’amministrazione giudiziaria e
con l’anticipo del turnover per quanto
riguarda la polizia penitenziaria si sta
facendo un buon lavoro a partire
ovviamente dal responsabile del ministero,
cioè il ministro Andrea Orlando”. (ANSA)
Permessi ex Legge 104/92 ,
indispensabile
una
assistenza costante ma non
continuativa
La Cassazione interpreta estensivamente il
concetto di assistenza, consentendo al
lavoratore di dedicarsi ai propri bisogni.La
Suprema Corte, seconda sezione penale,
con sentenza 54712 del 2016 si è
pronunciata in materia di permesso
retribuito, ai sensi dell’art. 33 della Legge n.
104/1992, operando una lettura attenta alle
esigenze del lavoratore, il quale non è
tenuto a svolgere assistenza nelle ore di
lavoro, potendo beneficiare dell’intera
giornata al fine di organizzare in modo
proficuo l’attività di assistenza che deve
svolgere. Il Giudice di Legittimità ha scelto
di tutelare il diritto del lavoratore, su cui
incomba l’onere di assistere una persona
diversamente abile, di poter svolgere un
minimo di vita sociale. In particolare, la
Cassazione ha analizzato la ratio legis della
disciplina
normativa
in
esame,
individuandola nell’esigenza di: “assicurare
in via prioritaria la continuità nelle cure e
nell’assistenza del disabile che si realizzino
in ambito familiare, indipendentemente
dall’età e dalla condizione di figlio
dell’assistito.” La Legge 104/1992 ha una
duplice finalità: Assicurare la continuità
delle cure ed assistenza del disabile, che si
realizzino in ambito familiare, a prescindere
dall’età e dalla condizione dell’assistito;
Sostenere le famiglie che svolgono un ruolo
fondamentale nella cura ed assistenza dei
soggetti deboli. L’istituto del permesso
mensile retribuito si pone in rapporto di
dipendenza con la finalità di tutelare la
salute fisica e psichica dei soggetti
diversamente abili. Sulla scorta della
precedente giurisprudenza di legittimità, la
Suprema Corte, nel prospettare le possibili
letture da dare alla normativa oggetto di
controversia, ha fatto riferimento al dato
letterale. Per la Legge n. 104, infatti, l'unico
presupposto per la concezione dei permessi
è che il lavoratore assista il familiare
diversamente abile “con continuità ed in via
esclusiva.” Tale locuzione però, sottolinea il
Giudice di Legittimità: “Non implica
un’assistenza continuativa di 24 ore, per
la semplice ed assorbente ragione che,
durante le ore lavorative, il lavoratore
non può contemporaneamente assistere il
parente. È evidente, quindi, che la
locuzione va interpretata cum grano salis,
nel senso che è sufficiente che sia prestata
con modalità costanti e con quella
flessibilità dovuta anche alle esigenze del
lavoratore. Di conseguenza, se è
considerata assistenza continua quella
che il lavoratore presta nei giorni in cui
lavora (e, quindi, l’assistenza che presta
dopo l’orario di lavoro, al netto, pertanto,
delle ore in cui, lavorando, non assiste il
parente diversamente abile), ne consegue
che non vi è ragione per cui tale nozione
debba mutare nei giorni in cui il
lavoratore usufruisce dei permessi:
infatti, anche in quei giorni egli è libero di
graduare l’assistenza al parente secondo
orari e modalità flessibili che tengano
conto, in primis, delle esigenze del
soggetto debole; il che significa che nei
giorni di permesso, l’assistenza, sia pure
continua, non necessariamente deve
coincidere con l’orario lavorativo, proprio
perché tale modo di interpretare la legge
andrebbe contro gli stessi interessi del
soggetto debole (come ad es. nelle ipotesi
in cui il parente diversamente abile abbia
bisogno di minore assistenza nelle ore in
cui il lavoratore presta la propria attività
lavorativa)”. Il caso pratico oggetto di
ricorso poneva il problema di stabilire se
sia lecito, per il lavoratore che richieda di
usufruire dei permessi retribuiti, non per
prestare assistenza al soggetto debole,
utilizzando quei giorni come se fossero
giorni feriali da utilizzare come meglio
preferisca. Il beneficio del permesso
retribuito, previsto dalla norma in esame,
presuppone, in ogni caso, che chi ne
usufruisca continui a prestare assistenza.
Ciò vuol dire che i permessi servono a
consentire al lavoratore onerato la
possibilità di praticare attività che non
sono espletabili quando l’intera giornata
è dedicata al lavoro, nell'ottica di una più
efficiente cura del soggetto debole, ma
anche per permettere a chi presti
assistenza di organizzare la stessa in
maniera più adeguata, rispettando tutte
le necessità del familiare diversamente
abile.
Quindi,
il
presupposto
dell’assistenza
non
può
mancare.
Pertanto, i permessi non possono
assolutamente essere considerati come
veri e propri periodi feriali di cui il
lavoratore potrebbe disporre come
meglio crede. I permessi ex Legge 104,
però, sono ritenuti dalla Suprema
Corte anche un'agevolazione di cui
possa fruire chi svolge assistenza, per
avere a disposizione del tempo da
dedicare a se stesso. “Tutto ciò sta,
quindi, a significare che l’abrogazione
della condizione dell’assistenza con
continuità e in via esclusiva, è servita solo
a chiarire la norma ma non a mutare e a
stravolgerne l’essenza e la ratio che
consiste, pur sempre, nell’assicurare «in
via prioritaria la continuità nelle cure e
nell’assistenza del disabile che si
realizzino
in
ambito
familiare,
indipendentemente dall’età e dalla
condizione di figlio dell’assistito». È
evidente, infatti, che l’assistenza non è
fattualmente ipotizzabile nelle ipotesi in
cui, come quello in esame, il fruitore dei
permessi, si disinteressi completamente
dell’assistenza, partendo per l’estero: i
permessi, infatti, non possono e devono
essere considerati come giorni di ferie
(perché a tal fine è preposto un ben
preciso e determinato istituto giuridico),
ma solo come un’agevolazione che il
legislatore ha concesso a chi è si è fatto
carico di un gravoso compito, di poter
svolgere l’assistenza in modo meno
pressante e, quindi, in modo da potersi
ritagliare in quei giorni in cui non è
obbligato a recarsi al lavoro, delle ore da
poter dedicare esclusivamente alla
propria persona.” L’abuso dei permessi
della legge 104, sottolinea la Suprema
Corte, integra gli estremi di un illecito,
punibile sia con il licenziamento che con
una denuncia per truffa ai danni dello
Stato. Naturalmente, a tal proposito,
occorrerà distinguere caso per caso se
l’attività posta in essere dal lavoratore
che usufruisca dei permessi retribuiti
possa,
effettivamente,
considerarsi
illegittima o meno. (Cammino Diritto)
Permessi ex Legge 104/92:indispensabil e una assiste nza costante, ma non continuativ a
Circolari ministeriali e
note D.A.P. febbraio 2017
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