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Prot. n. 0004628 del 13/02/2017 - Decreti Rettorali 60/2017 [Classif. III/13]
Numero, data e protocollo della registrazione
OGGETTO:
Bando di concorso per l’attribuzione di n. 4 assegni per lo svolgimento di attività di ricerca
presso l’Università degli Studi di Udine (SSD: M-PED/01; L/LIN03; M-GGR/01; M-PSI/01).
I L R E T TO R E
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTE
VISTA
la legge 30 dicembre 2010, n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di
personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e
l’efficienza del sistema universitario”, ed in particolare l’art. 22 relativo al conferimento degli
assegni per lo svolgimento di attività di ricerca;
il decreto ministeriale 9 marzo 2011, n. 102 “Importo minimo assegni di ricerca – art. 22, legge 30
dicembre 2010, n. 240”;
il “Regolamento Interno per il conferimento di assegni di ricerca” dell’Università degli Studi di
Udine emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263;
la Legge 27 febbraio 2015, n. 11 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31
dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative” che ha
prorogato di due anni la durata complessiva dei rapporti instaurati ai sensi dell’art. 22, comma 3,
della Legge 30 dicembre 2010, n. 240;
le proposte pervenute per l’ammissione a bando di assegni per lo svolgimento di
attività di ricerca;
la certificazione della copertura finanziaria allegata alle proposte sopra citate;
DECRETA
Di emanare il bando di concorso per l’attribuzione di n. 4
assegni per lo svolgimento di attività di ricerca
presso l’Università degli Studi di Udine come da Allegato 1 al presente decreto di cui costituisce parte
integrante.
Il Rettore
prof. Alberto Felice De Toni
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 s.m.i. e norme collegate, il quale sostituisce il
documento cartaceo e la firma autografa
AREA SERVIZI PER LA RICERCA
Ufficio Formazione per la Ricerca
Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Allegato 1
Art. 1
E’ indetta una selezione per titoli e colloquio, qualora previsto, per l’attribuzione di n.
4
assegni per lo
svolgimento di attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine, individuabili nell’Allegato A che costituisce
parte integrante del presente bando.
L’assegno di ricerca è collegato al progetto di ricerca sul quale grava nonché subordinato alla relativa copertura
finanziaria.
L’assegno può essere rinnovato in conformità con quanto previsto dall’art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240,
dalla Legge 27 febbraio 2015, n. 11 e dal regolamento dell’Università degli Studi di Udine per il conferimento di
assegni di ricerca emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263, in presenza di valutazione positiva del
responsabile scientifico sull’attività svolta dall’assegnista, adeguata motivazione scientifica e relativa copertura
finanziaria.
L’assegno di ricerca non dà luogo ad alcun diritto in ordine all’accesso ai ruoli dell’Università.
Art. 2
Gli assegni di ricerca oggetto del presente bando di concorso ed i relativi requisiti di ammissione sono indicati e
descritti nell’Allegato A. La mancanza dei requisiti di ammissione comporta l’esclusione dalla selezione.
Il possesso del titolo di dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero ovvero, per i soli settori interessati,
del titolo di specializzazione di area medica corredato da un’adeguata produzione scientifica, costituiscono requisito
preferenziale per l’accesso alle selezioni sopra citate, qualora non siano stati previsti quale requisito obbligatorio.
I candidati, in possesso di un titolo conseguito all’estero non dichiarato già equipollente ai sensi della legge vigente,
dovranno presentare i titoli di studio tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze italiane del paese di
provenienza o da traduttore ufficiale. La commissione giudicatrice (v. art. 6) valuta ai fini della sola ammissione al
concorso l’equivalenza del titolo di studio conseguito all’estero fatta salva la valutazione del titolo di specializzazione
di area medica a cui si applica l’art. 38 del D.Lgs 165/2001 e successive modifiche e integrazioni e la normativa
comunitaria in materia.
Art. 3
Gli assegni di ricerca di cui al presente bando non possono essere conferiti:
a. ai dipendenti delle università e dei soggetti di cui all’art. 22, comma 1, della legge 30 dicembre 2010, n. 240;
b. a coloro che hanno già usufruito di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010, n. 240 per il periodo massimo
consentito dalla normativa, ad esclusione del periodo in cui l’assegno è stato fruito in coincidenza con il dottorato di
ricerca, nel limite massimo della durata legale del relativo corso;
c. a coloro che hanno già usufruito di assegni di ricerca e di contratti di ricercatore a tempo determinato previsti
rispettivamente dagli artt. 22 e 24 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 per complessivi 12 anni anche non
continuativi;
d. a coloro che hanno un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso:
-
con il Rettore, il Direttore generale o un componente del Consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi
di Udine;
con il responsabile scientifico o un professore/ricercatore appartenente al dipartimento o alla struttura sede
dell’attività dell’assegno di ricerca d’interesse.
Gli assegni di ricerca di cui al presente bando non possono essere cumulati:
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a) con borse di studio a qualsiasi titolo conferite, tranne che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere
utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di formazione o di ricerca dell’assegnista.
b) con altri assegni di ricerca;
c) con rapporti di lavoro dipendente ancorché part time, fatto salvo quanto previsto in materia per i dipendenti di
pubbliche amministrazioni.
La titolarità degli assegni di cui al presente bando è inoltre incompatibile con la contemporanea frequenza di corsi di
laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca con borsa e specializzazione medica, in Italia e all’estero.
Art. 4
La domanda di partecipazione alla selezione, redatta in carta semplice secondo lo schema allegato al presente bando
(Allegato B) e corredata della documentazione richiesta, dovrà essere indirizzata al Magnifico Rettore dell’Università
degli Studi di Udine – Servizi Affari Istituzionali e Legali – Ufficio Protocollo – via Palladio, 8 – 33100 Udine e pervenire
entro e non oltre le ore 11:30 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando
sull’albo ufficiale dell’Ateneo, pena l’esclusione dalla selezione.
La domanda deve essere fatta pervenire secondo una delle seguenti modalità:
1. consegnata a mano a Servizi Affari Istituzionali e Legali – Ufficio Protocollo dell’Ateneo in Via Palladio n. 8 Udine,
rispettando il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 11:30;
2. inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento;
3. inviata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), intestata all’interessato, all’indirizzo [email protected]
entro il medesimo termine.
Il candidato che trasmette la domanda tramite PEC non dovrà provvedere al successivo inoltro della domanda
cartacea. La domanda e gli allegati alla stessa dovranno essere strutturati con formati in grado di garantire la non
alterabilità del documento durante la fase di accesso e conservazione (PDF/A e Adobe PDF). Non sarà ritenuta valida
la domanda trasmessa da un indirizzo di posta elettronica non certificata o non conforme a quanto disposto dal
presente comma.
Il peso complessivo massimo consentito della PEC è di 20MB.
L’Amministrazione universitaria non si assume alcuna responsabilità nel caso in cui i file trasmessi tramite PEC non
siano leggibili.
Per quanto concerne le domande inviate tramite posta, si considerano pervenute in tempo utile le domande spedite
entro il termine di scadenza del bando, facendo fede il timbro a data dell'ufficio postale accettante, purché tali
domande pervengano effettivamente presso l’Ufficio Gestione documentale Università entro 6 giorni dal termine di
scadenza, a pena di esclusione.
Sul plico devono risultare le indicazioni del nome, cognome e indirizzo del candidato e la specificazione del concorso
cui intende partecipare.
Nella domanda il candidato, ai sensi del D.P.R. 445/2000 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia di documentazione amministrativa”, deve dichiarare con chiarezza e precisione sotto la propria responsabilità:
1. le proprie generalità, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, la residenza ed il recapito eletto agli effetti del
concorso (specificando sempre il codice di avviamento postale e, se possibile, il numero telefonico e l’indirizzo di
posta elettronica);
2. l’assegno di ricerca per il quale intende concorrere;
3. di essere in possesso di tutti i requisiti di cui all’art. 2 del presente bando;
4. di essere a conoscenza di tutte le limitazioni e di non trovarsi in nessuna delle condizioni di incompatibilità di cui
all’art. 3 del presente bando;
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5. di impegnarsi a comunicare tempestivamente ogni eventuale cambiamento della propria residenza o del recapito
indicato sulla domanda di ammissione.
Alla domanda devono essere allegati, con riferimento all’assegno di ricerca a cui si intende concorrere:
a) il curriculum scientifico professionale, datato e firmato, dove siano evidenziate le attitudini del candidato idonee
allo svolgimento e realizzazione del programma della ricerca individuabile nel sub allegato all’Allegato A;
b) eventuali pubblicazioni, attestati e ogni altro titolo ritenuto utile a comprovare la propria qualificazione in relazione al
programma di ricerca sopra citato. I titoli di studio accademici e i titoli professionali sono autocertificati in sostituzione
delle normali certificazioni (Allegato C).
Gli altri titoli, comprese le pubblicazioni, possono essere presentati in
originale o prodotti anche in fotocopia con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre
2000 n. 445 (Allegato D);
c) elenco in carta libera delle pubblicazioni e dei titoli presentati in allegato alla domanda (Allegato D), datato e
firmato;
d) documentazione attestante l’eventuale attività di ricerca presso soggetti pubblici e/o privati con debita indicazione
della decorrenza e durata;
e) copia dell’eventuale titolo di studio conseguito all’estero corredato dal certificato degli esami sostenuti con relativa
votazione, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche italiane all’estero o da traduttore
ufficiale, qualora venga richiesta la valutazione di equivalenza;
f) copia fotostatica del documento di identità o altro documento di riconoscimento.
Come previsto dall’art. 15 della legge 12 novembre 2011 n. 183 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello stato” le Pubbliche Amministrazioni non possono accettare né richiedere certificati. Nei
rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati sono interamente
sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di certificazione o dagli atti di notorietà
L’amministrazione si riserva di effettuare controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. Qualora
nell’ambito dei controlli emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici
eventualmente conseguiti in base al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera oltre alle
conseguenze riferite alla rilevanza penale del comportamento tenuto con la produzione di una dichiarazione mendace.
Non saranno prese in considerazione le domande che non contengono le dichiarazioni sopraindicate e alle quali non
è allegata la prescritta documentazione.
Il candidato che intende concorrere per più selezioni, oggetto del presente bando di concorso, deve
presentare più domande allegando per ciascuna la documentazione prevista.
Non è consentito il riferimento a documenti e pubblicazioni già presentati in occasione di altri concorsi.
L’Amministrazione non assume alcuna responsabilità per il caso di dispersione di comunicazioni dipendente da
inesatte indicazioni della residenza e del recapito da parte dell’aspirante o da mancata, oppure tardiva,
comunicazione del cambiamento degli stessi, né per eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a colpa
dell’Amministrazione stessa.
Art. 5
Le prove di selezione tenderanno ad accertare la preparazione, l’esperienza e l’attitudine alla ricerca dei candidati.
Esse consisteranno:
- nella valutazione del curriculum scientifico professionale, delle pubblicazioni e dei titoli presentati;
- in un colloquio orale, qualora previsto, con approfondimento degli argomenti di rilievo scientifico per l’assegno di
ricerca d’interesse.
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Il colloquio avrà luogo secondo il calendario indicato nell’Allegato A al presente bando di cui fa parte integrante . Non
seguirà, pertanto, alcuna comunicazione diretta ai candidati.
L’eventuale esclusione per carenza dei requisiti di ammissibilità o per mancato rispetto dei termini sarà comunicata
agli interessati all’indirizzo indicato sulla domanda di ammissione.
I candidati dovranno presentarsi al colloquio, qualora previsto, muniti di valido documento di riconoscimento.
Art. 6
Le Commissioni giudicatrici di concorso sono individuate nell’Allegato A al presente bando di cui fa parte integrante.
La Commissione, nella prima seduta, nomina al proprio interno il Presidente ed il Segretario verbalizzante e stabilisce
i criteri e le modalità di valutazione dei titoli e del colloquio, ove previsto.
I risultati della valutazione dei titoli devono essere resi noti agli interessati nel corso del colloquio, ove previsto.
La Commissione dispone di un numero complessivo di 100 punti attribuibili ai titoli e al colloquio, qualora previsto.
Al termine dei lavori la Commissione formula la graduatoria generale di merito sulla base del punteggio complessivo
riportato da ogni candidato e provvede alla stesura del verbale delle operazioni concorsuali.
Gli assegni sono attribuibili, nel rispetto della graduatoria, ai candidati che abbiano riportato la votazione minima
complessiva (titolo o titolo e colloquio) di 70/100 (settanta centesimi).
Il giudizio della commissione è insindacabile nel merito.
Le graduatorie saranno rese pubbliche esclusivamente mediante pubblicazione sul sito Internet:
http://web.uniud.it/ateneo/normativa/albo_ufficiale
Non saranno inviate comunicazioni a domicilio.
Decadono dal diritto all’attribuzione dell’assegno di ricerca coloro che non dichiarano di accettarlo e non si presentino
presso la struttura sede dell’attività di ricerca entro i termini comunicati dalla stessa anche con modalità non formali.
Deroghe a tale termine saranno concesse esclusivamente per cause di forza maggiore documentate.
Art. 7
L’attività di ricerca non può essere iniziata prima della sottoscrizione del contratto che definisce le modalità della
collaborazione.
L’attività oggetto dell’assegno di ricerca dovrà presentare le seguenti caratteristiche:
a) svolgersi nell’ambito del programma di ricerca oggetto dell’assegno e non esserne supporto meramente tecnico;
b) stretto legame con la realizzazione del programma di ricerca che costituisce l’oggetto del rapporto con il vincitore;
c) carattere continuativo e comunque temporalmente definito, non meramente occasionale, ed in rapporto di
coordinamento rispetto alla complessiva attività dell’Ateneo;
d) svolgimento in condizione di autonomia, nei soli limiti del programma predisposto dal Responsabile dello stesso,
senza orario di lavoro predeterminato.
L’assegnista è tenuto a presentare, con le scadenze previste dal contratto, alla struttura di riferimento, una
particolareggiata relazione scritta sull’attività svolta e sui risultati conseguiti, corredata dal parere del responsabile
scientifico.
L’assegnista dovrà inoltre consegnare relazioni intermedie e timesheet, qualora richiesti dalla struttura di riferimento.
Il recesso dal contratto può essere esercitato dall’assegnista o dalla struttura di riferimento.
Il contratto può essere risolto dalla struttura di riferimento, oltre che per le ipotesi di cui all’art. 9, comma secondo e
terzo, del “Regolamento interno per il conferimento di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010 n. 240”
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dell’Università degli Studi di Udine, anche nel caso in cui venga meno il progetto di ricerca e pertanto la copertura
finanziaria su cui grava l’assegno di ricerca.
Art. 8
Agli assegni di cui al presente bando, si applicano:
- in materia fiscale le disposizioni di cui all’art. 4 della legge 13 agosto 1984, n. 476 e successive modificazioni e
integrazioni,
- in materia previdenziale, le disposizioni di cui all’art. 2 commi 26 e seguenti della legge 8 agosto 1995, n. 335 e
successive modificazioni e integrazioni;
- in materia di congedo obbligatorio per maternità le disposizioni di cui al decreto ministeriale 12 luglio 2007;
- in materia di congedo per malattia, le disposizioni di cui all’art. 1 comma 788 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 e
successive modificazioni.
Nel periodo di astensione obbligatoria per maternità l’indennità corrisposta dall’INPS ai sensi dell’art. 5 del decreto
ministeriale 12 luglio 2007, è integrata dall’università fino a concorrenza dell’intero importo dell’assegno di ricerca.
Il pagamento dell’assegno sarà effettuato in rate mensili.
Art. 9
La restituzione dei documenti e delle pubblicazioni relative alla procedure concorsuali avviene a mezzo di consegna
“brevi manu” al candidato stesso o a persona da questi appositamente delegata trascorsi 180 giorni dalla
pubblicazione del decreto rettorale di approvazione atti ed entro i successivi 30.
Le pubblicazioni presentate in originale e non ritirate verranno conservate presso i Centri Interdipartimentali
Bibliotecari al fine di fornire un’ulteriore fonte di accrescimento del patrimonio librario dell’Ateneo.
Tutta la rimanente documentazione verrà eliminata secondo le disposizioni di legge.
Art. 10
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, si allega al presente
bando l’informativa sul trattamento dei dati personali (Allegato E).
Art. 11
Per quanto non espressamente citato nel presente bando si fa riferimento alla normativa vigente in materia citata in
premessa ed al “Regolamento interno per il conferimento di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010 n. 240”
dell’Università degli Studi di Udine emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263.
Il funzionario responsabile del procedimento concorsuale di cui al presente bando è la dott.ssa Sandra Salvador,
Responsabile dell’Area Servizi per la Ricerca dell’Università degli Studi di Udine, Amministrazione Centrale, vicolo
Florio n. 4, 33100 Udine, telefono 0432/556377, fax 0432/556299.
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Ufficio Formazione per la Ricerca
Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Allegato A
1
Responsabile scientifico
Struttura di riferimento
Titolo dell’assegno
Settore scientifico
Durata mesi
Importo assegno al netto delle ritenute carico ente
Finanziamento
Calendario Colloquio
Data
Ora
Luogo
Commissione giudicatrice
Davide Zoletto.
DILL
Modelli pedagogici e pratiche educative in scuole dell’infanzia e primarie
socialmente e culturalmente eterogenee
M-PED/01
12
19.367,00
Fondi ricerca DILL
15 marzo 2017
13:00
Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società
(DILL), Sede di via Margreth, 3 – Udine
Membri effettivi
Davide Zoletto, Lucio Cottini, Daniele Fedeli
Membri supplenti
Francesca Zanon
-Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero;
-Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento
dell’attività di ricerca contemplata.
Vedere Allegato A1.1
Requisiti richiesti, pena l’esclusione
Progetto di ricerca
2
Responsabile scientifico
Struttura di riferimento
Titolo dell’assegno
Settore scientifico
Durata mesi
Importo assegno al netto delle ritenute carico ente
Finanziamento
Calendario Colloquio
Data
Ora
Luogo
Nota
Commissione giudicatrice
Alessandra Ferraro
DILL
Marie de l’Incarnation (1599-1672) e i suoi direttori di coscienza: analisi del
percorso verso la santità
L/LIN03
12
19.367,00
Fondi ricerca DILL
30 maggio 2017
15:00
Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società
(DILL), studio prof.ssa Ferraro A., Via Mantica, 3 – Udine
L’attività di ricerca decorrerà in data non anteriore al 1 settembre 2017
Membri effettivi
Membri supplenti
Requisiti richiesti, pena l’esclusione
Progetto di ricerca
AREA SERVIZI PER LA RICERCA
Ufficio Formazione per la Ricerca
Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Alessandra Ferraro, Sara Vecchiato, Francesca Todesco
Sonia Gerolimich
-Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero;
-Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento
dell’attività di ricerca contemplata.
Vedere Allegato A2.1
3
Responsabile scientifico
Struttura di riferimento
Titolo dell’assegno
Settore scientifico
Durata mesi
Importo assegno al netto delle ritenute carico ente
Finanziamento
Calendario Colloquio
Data
Ora
Luogo
Commissione giudicatrice
Membri effettivi
Membri supplenti
Requisiti richiesti, pena l’esclusione
Progetto di ricerca
Andrea Guaran
DILL
Paesaggio e governo del territorio: popolazione e attori decisionali. Il ruolo della
partecipazione e della pianificazione in una gestione attiva dello spazio geografico.
M-GGR/01
12
19.367,00
Fondi ricerca DILL
15 marzo 2017
16:00
Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società
(DILL), Laboratorio GIS, Via Petracco, 8, Palazzo Antonini, Udine
Mauro Pascolini, Andrea Guaran, Salvatore Amaduzzi
Gian Pietro Zaccomer
-Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero;
-Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento
dell’attività di ricerca contemplata.
Vedere Allegato A3.1
4
Responsabile scientifico
Struttura di riferimento
Titolo dell’assegno
Settore scientifico
Durata mesi
Importo assegno al netto delle ritenute carico ente
Finanziamento
Calendario Colloquio
Data
Ora
Luogo
Commissione giudicatrice
Membri effettivi
Membri supplenti
Requisiti richiesti, pena l’esclusione
Progetto di ricerca
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Ufficio Formazione per la Ricerca
Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Andrea Marini
DILL
Specificità per dominio nel controllo cognitivo per la selezione di lingue e azioni in
bilingui
M-PSI/01
12
19.367,00
Fondi ricerca DILL
24 marzo 2017
11:00
Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società
(DILL), Studio Andrea Marini e Cosaimo Urgesi, Via Margreth, 3 – 33100 Udine,
Andrea Marini, Cosimo Urgesi, Cristiano Crescentini
Franco Fabbro
-Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero;
-Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento
dell’attività di ricerca contemplata.
Vedere Allegato A4.1
Allegato A1.1
1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:
Nome e Cognome / Name and surname: DAVIDE ZOLETTO Qualifica / Position: PROFESSORE ASSOCIATO
Dipartimento / Department: DILL - DIPARTIMENTO DI LINGUE E LETTERATURE, COMUNICAZIONE,
FORMAZIONE E SOCIETA'
Area MIUR / Research field: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche Settore scientifico
disciplinare / Scientific sector: 19 – PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE
2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:
2.1 Testo in italiano:
Modelli pedagogici e pratiche educative in scuole dell’infanzia e primarie socialmente e culturalmente eterogenee
2.2 Text in English:
Pedagogical frameworks and educational practices in socially and culturally heterogeneous preprimary and primary
schools.
3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività dell’assegnista di
ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme performed by the research fellow
“assegnista di ricerca”:
3.1 Testo in italiano:
1.
Origini della ricerca
Il Rapporto nazionale 2014-2015 del MIUR-ISMU sugli alunni con cittadinanza non italiana riporta, sul totale delle
scuole italiane, un incremento della percentuale delle scuole con alta presenza di alunni con cittadinanza non italiana
(pari o superiore al 30%) dall’1% del 2006/2007 al 5,1% del 2014/2015 (Miur-Ismu 2016: 68). Questi dati sembrano
suggerire alcune tendenze alla concentrazione che, come evidenziato dalle ricerche condotte a livello internazionale e
nazionale (van Zanten 2001; Lagrange, Oberti 2006; Butler, Hamnett 2007; Borlini, Memo, 2009; Favaro 2014; Luatti
2014), è necessario studiare in maniera approfondita in quanto possono prefigurare rischi legati all’emergere di
situazioni di potenziale esclusione scolastica e sociale che potrebbero minare il più complessivo processo di
inclusione della componente migrante e postmigrante della popolazione italiana.
Uno degli aspetti che sembra meritare una particolare attenzione è il fatto che, secondo il già citato Rapporto MIURISMU, nell’anno scolastico 2014/2015 il 52,2% delle scuole con percentuali di alunni con cittadinanza non italiana pari
o maggiori del 30% era costituito da scuole dell’infanzia e il 29,9% da scuole primarie (Miur-Ismu, 2016: 69). Ricerche
qualitative (Santerini 2010, Bolognesi 2014) e quantitative (Catarci 2013) condotte in scuole dell’infanzia e scuole
primarie italiane ad alta presenza di studenti con retroterra migratorio mostrano sia alcuni rischi emergenti di
esclusione, sia gli sforzi che queste scuole compiono al fine di promuovere diversità e inclusione, insieme a una
specifica attenzione per la qualità dell’esperienza di formazione e apprendimento di tutti gli allievi.
In questo quadro generale, emerge fra gli studiosi una crescente consapevolezza riguardo la necessità di sviluppare
ricerche che possano esplorare e documentare il ruolo svolto dagli insegnanti nel promuovere ambienti e pratiche di
tipo inclusivo in scuole socialmente e culturalmente eterogenee (Dyson 1997, Gonzalez, Moll & Amanti 2005,
Comber 2007, Cottini et al. 2016), e che possano indagare gli specifici bisogni
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di formazione iniziale e in servizio degli stessi insegnanti in tali contesti (Hogg 2011, Da Silva Iddings, Combs & Moll
2014, Howard & Richard Milner IV 2014, Tarozzi 2014, Fiorucci 2015).
2. Obiettivi, aspetti metodologici e risultati attesi
In questa prospettiva si muove il presente studio che assume come ambito di ricerca le scuole dell’infanzia e le scuole
primarie con alta presenza di alunni con cittadinanza non italiana nel contesto della regione Friuli Venezia Giulia, e
che mira a raggiungere i seguenti obiettivi: 1) esplorare e analizzare i modelli pedagogici emergenti fra gli insegnanti
che operano in scuole dell’infanzia e primarie socialmente e culturalmente eterogenee; 2) effettuare una ricognizione
delle pratiche educative promosse in tali scuole, anche con specifico riferimento a pratiche e ambienti innovativi e a
progetti e/o azioni di continuità verticale e orizzontale (anche in collaborazione con le famiglie e altri soggetti del
territorio, ad es. biblioteche, comunità ecc.); 3) effettuare una ricognizione dei bisogni formativi espressi dagli
insegnanti che operano in scuole dell’infanzia e primarie socialmente e culturalmente eterogenee.
Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati la presente ricerca adotterà un approccio di tipo qualitativo. La ricerca
muoverà da una analisi della letteratura internazionale e nazionale in merito alle scuole dell’infanzia e primarie
socialmente e culturalmente eterogenee, con particolare riferimento alle ricerche che indagano i rapporti fra modelli
pedagogici, inclusione e literacies in tali contesti. La ricerca proseguirà poi con interviste semistrutturate a figure di
riferimento a livello territoriale e a dirigenti di Istituti Comprensivi della regione Friuli Venezia Giulia caratterizzati dalla
presenza di scuole dell’infanzia e primarie ad alta presenza di allievi con cittadinanza non italiana. Verrà inoltre
effettuata un’analisi di documenti (POF, materiale informativo, progetti ecc.) relativi a tali scuole. Sulla base dei risultati
dell’analisi della letteratura e delle interviste con i dirigenti e le figure di riferimento, verrà costruito un questionario
qualitativo a risposta aperta su tematiche legate agli approcci pedagogici degli insegnanti, alle pratiche e gli ambienti
innovativi e/o basati sulle ICT, ai rapporti fra literacies e inclusione, ai bisogni formativi degli insegnanti stessi. Il
questionario verrà somministrato a insegnanti delle scuole dell’infanzia e primaria del Friuli Venezia Giulia con una
elevata presenza di alunni con cittadinanza non italiana. I risultati emersi dal questionario verranno approfonditi
mediante focus group e/o interviste individuali con insegnanti dei plessi interessati dalla ricerca. I risultati complessivi
della ricerca verranno restituiti alle scuole durante un seminario al quale verranno invitate le scuole che hanno
partecipato alla ricerca.
I risultati attesi sono i seguenti: 1) un quadro di analisi dei principali modelli pedagogici emergenti fra gli insegnanti
che operano in scuole dell’infanzia e primarie socialmente e culturalmente eterogenee del Friuli Venezia Giulia; 2) una
mappatura delle pratiche educative attivate in tali scuole (anche al fine di valutare la possibilità di sviluppare ulteriori
azioni di ricerca/studio di casi); 3) una mappatura dei bisogni formativi espressi dagli insegnanti in tali scuole (anche al
fine di valutare la possibilità di sviluppare ulteriori azioni di ricerca-azione partecipata).
3.
Bibliografia
Bolognesi, I. (2014), “Scuole dell’infanzia con elevata presenza di bambini di origine straniera Conflitti sociali, processi educativi e
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Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
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Fondazione ISMU (2016), Alunni con cittadinanza non italiana. La scuola multiculturale nei contesti locali.
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Van Zanten, A. (2001), L’école de la périphérie. Scolarité et ségrégation en banlieue, Paris, Presses Universitaires de
France.
3.2 Text in English:
1. Background of the study
The MIUR-ISMU National Report Students with non-Italian citizenship for 2014/2015 reports a percentage increase of
the schools with a high presence (greater or equal to 30%) of students with non-Italian citizenship from 1% (in
2006/2007) to 5,1% (in 2014/2015) of the total number of Italian schools (MIUR- ISMU 2016, p. 68). These data seem
to suggest trends towards concentration that, as suggested by international and national research (van Zanten 2001;
Lagrange, Oberti 2006; Butler, Hamnett 2007, Borlini, Memo 2009, Favaro 2014, Luatti 2014), need to be studied in a
greater depth, because of the risk that these trends could be a sign of the emergence of areas of social and
educational exclusion, which would undermine the overall process of inclusion of migrant and postmigrant
components of the Italian population. One of the issues that likely deserves more specific research attention, is the
fact that in 2014/2015, according the already mentioned Miur-Ismu Report, 52,2% of Italian schools with a greater or
equal to 30% presence of students with non-Italian citizenship were pre-primary schools, and 29,9% were primary
schools (Miur-Ismu, 2016: 69). Both qualitative (Santerini 2010, Bolognesi 2014) and quantitative (Catarci 2013)
research carried out on Italian pre-primary and primary schools with a high presence of students with a migrant
background, show both emerging risks of exclusion and the efforts these schools accomplish in order to promote both
diversity and inclusion, together with specific attention for the quality of the educational and learning experience for all
the students.
Within this general framework, there is the growing awareness among academics that more research is required to
explore and document the role played by teachers in promoting inclusive environments and practices in socially and
culturally heterogeneous schools (Dyson 1997, Gonzalez, Moll & Amanti 2005, Comber 2007, Cottini et al. 2016), and
to explore teachers’ pre- and in-service training needs in these contexts (Hogg 2011, Da Silva Iddings, Combs & Moll
2014, Howard & Richard Milner IV 2014, Tarozzi 2014, Fiorucci 2015).
2. Objectives, methodological aspects, expected outcomes
This research moves in this direction, focusing on pre-primary and primary schools with a high presence of students
with non-Italian citizenship in Friuli Venezia Giulia, and aims to achieve the following objectives: 1) explore and
analyse pedagogical frameworks emerging among teachers working in socially and culturally
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heterogeneous pre-primary and primary schools; 2) map educational practices activated in these schools, also with a
special reference to innovative practices and environments and to projects or actions bridging preprimary and primary
schools and connecting formal and informal forms of learning (also related to cooperation between school and families
and between school and out-of-the-school learning environments, such as libraries, communities etc.); 3) map
emerging training needs of teachers working in socially and culturally heterogeneous pre-primary and primary schools.
In order to achieve such objectives, this research will adopt a qualitative approach. The research will begin by
reviewing the international and national research literature on socially and culturally heterogeneous preprimary and
primary schools, with a special reference to research exploring issues of pedagogy, inclusion and literacies in such
contexts. Semi-structured interviews will be carry out with key informants at the local level and with the principals of
Istituti Comprensivi which include pre-primary and/or primary schools with a high presence of students with non-Italian
citizenship in Friuli Venezia Giulia, and documentation (POF, communications, projects etc.) from the same schools
will be analysed. On the basis of the literature review and of the results from the interviews with principals and key
informants, an open-ended qualitative questionnaire will be constructed, addressing issues related to teachers’
pedagogical approaches, innovative and/or ICT-based practices and environments, inclusive literacies, and teachers’
training needs. The questionnaire will be administrated to teachers working in pre-primary and primary schools with a
high presence of students with non-Italian citizenship. The results of the questionnaire will be studied in greater detail
through focus groups and/or individual semistructured interviews with teachers from the schools involved in the
research. The overall results of the research will be returned to the schools, during a final seminar to which all the
involved schools will be invited.
The expected outcomes are the following: 1) a framework analysing the main pedagogical assumptions, emerging
among teachers working in socially and culturally heterogeneous preprimary and primary schools in Friuli Venezia
Giulia; 2) a map of educational practices activated in these schools (also with the view to evaluate the possibility to
develop further researches/case studies); 3) a map of training needs expressed by teachers (also with the view to
evaluate the possibility of developing further participatory action researches).
3. Bibliography
Bolognesi, I. (2014), “Scuole dell’infanzia con elevata presenza di bambini di origine straniera Conflitti sociali, processi educativi e
opportunità evolutive”, Educazione Interculturale, 12(2), pp. 183-198.
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Howard T.C., Richard Milner IV, H. (2014), “Teacher Preparation for Urban Schools”, in H. Richard Milner IV & K. Lomotey eds.,
Handbook of Urban Education, Routledge, New York, pp. 199-216.
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Lagrange, H., Oberti, M. (2006), La rivolta delle periferie. Precarietà urbana e protesta giovanile: il caso
francese, Bruno Mondadori, Milano (ed. or. 2006).
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contesti locali.
Rapporto nazionale a.s. 2014/2015, Fondazione ISMU, Milano.
Santerini, M. ed. (2010), La qualità della scuola interculturale. Nuovi modelli per l’integrazione, Erickson,
Trento. Tarozzi, M. (2014), “Building an ‘intercultural ethos’ in teacher education”, Intercultural education, 25:2, pp.
128-142.
Van Zanten, A. (2001), L’école de la périphérie. Scolarité et ségrégation en banlieue, Paris, Presses Universitaires
de
France.
4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca /
Department or other structure of the University of Udine where research activities will be
carried out:
DILL - DIPARTIMENTO DI LINGUE E LETTERATURE, COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E
SOCIETA'
5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”: 1 (min
1 max 3) anni/years
1 ANNO
6. Finanziamento / Financed by:
Fondi ricerca DILL
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Allegato A2.1
1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:
Nome e Cognome / Name and surname: Alessandra Ferraro
Qualifica / Position: Professore Associato
Facoltà / Faculty:
Dipartimento / Department: DILL
Area MIUR / Research field: 10
Settore scientifico disciplinare / Scientific sector: L/LIN03
2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:
2.1 Testo in italiano (max 200 caratteri / characters):
Marie de l’Incarnation (1599-1672) e i suoi direttori di coscienza: analisi del percorso verso la
santità
2.2 Text in English (max 200 caratteri / characters):
Marie de l’Incarnation (1599-1672) and her directors of conscience: analysis of her path to
holiness
3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività
dell’assegnista di ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme
performed by the research fellow “assegnista di ricerca”:
3.1 Testo in italiano (min 3000 caratteri / characters):
PROBLEMATICA GENERALE
Nell’ambito della direzione spirituale, quale istituzione regolamentata, la storiografia contemporanea
ha accordato un ruolo sempre più importante alle questioni di genere, ovvero alle dinamiche
riguardanti le relazioni maschile/femminile e i rispettivi ruoli nella pratica della direzione spirituale e
nell’esame di casi concreti di esperienze di coppie.
Se la direzione di coscienza suppone un rapporto di forza nel quale la superiorità dell’uomo sulla
donna è lessicalizzato dal termine “direzione” e dall’imposizione “a comando”, l’impresa non si rivela
fruttuosa a meno che non si instauri una relazione di fiducia totale che permetta al confessore di
attivare dei meccanismi psichici atti a far scattare la confessione e ad evocare il racconto del
cammino interiore della diretta. Si tratta inoltre di un rapporto in cui il successo dell’uno è
direttamente legato alla riuscita dell’altra, in una sorta di double bind: se la santità della donna è
attestata grazie all’abilità del suo confessore, il successo dell’impresa permette al direttore di
coscienza o all’agiografo di acquisire un capitale simbolico importante.
A partire dal Medioevo la scrittura delle religiose, testimonianza della loro santità, non poteva
esercitarsi senza che un uomo di chiesa la ordinasse e che, infine, ne approvasse la conformità.
Questi testi, inseriti in un racconto agiografico, presentavano agli altri cristiani degli esempi da
seguire e preparavano il percorso della diretta verso la santità (Bilinkoff, Coakley, Donhoue, Ranft.
Storia della direzione). Questi scritti costituiscono il materiale grezzo che altri mediatori, degli uomini
di chiesa, rielaborano e diffondono.
Considerata l’eccezionalità della sua personalità, Marie de l’Incarnation, orsolina di Tours che
diventerà la prima missionaria in Nouvelle-France nel 1639 nonché una mistica riconosciuta, fu
invitata dai suoi direttori di coscienza a relazionare la sua vita e a testimoniare di sé.
TEMATICA DELLA RICERCA
Ci si vuole concentrare sulla relazione tra direttore di coscienza e diretta e, nello specifico,
ricostituire, mediante documenti storici e scritti privati, la rete di relazioni che ha permesso ad una
donna di origine borghese e provinciale di accreditarsi per diventare fondatrice della chiesa cattolica
in Nouvelle-France.
Il periodo storico che verrà preso in considerazione coincide con la fase francese della vocazione di
Marie Guyard: va dal 1621, anno in cui il fogliante Raymond de Saint-Bernard prese la direzione
dell’anima di Marie de l’Incarnation, al 1639, data della partenza verso la Nouvelle-France dell’allora
diventata Marie de l’Incarnation.
Si partirà dall’ipotesi che la scelta caduta su Marie de l’Incarnation fosse strettamente legata al
cambiamento del suo direttore di coscienza. Infatti, al fogliante Raymond de Saint Bernard,
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successe, al convento di Tours, il gesuita Joseph de la Haye che commissionò la prima relazione
spirituale nel 1633.
Questa prima relazione permette alla novizia di accreditarsi quale personalità di elezione; pur
circolando allo stato manoscritto negli ambienti devoti, la relazione le valse l’essere designata come
guida del piccolo nucleo di monache che si imbarcò a Dieppe nel 1639 diretto in Nouvelle-France,
luogo in cui l’evangelizzazione era nelle mani dei Gesuiti.
METODOLOGIA
Questo progetto ha un carattere pluridisciplinare, situandosi tra letteratura, teologia, storia e storia
delle idee.
Una prima fase di ricerca consisterà nel reperire la corrispondenza tra Marie de l’Incarnation e i suoi
due direttori di coscienza, Raymond de Saint Bernard et Joseph de la Haye insieme ad altri
documenti e testimonianze contenute nelle opere dell’orsolina e nelle sue biografie. Per condurre
questa ricerca, sarà necessario consultare i testi conservati alla Bibliothèque Nationale de France,
nella biblioteca e negli archivi del Castello di Chantilly e presso la Bibliothèque Mazarine.
La seconda fase sarà dedicata all’analisi dei testi, mirando a mettere in evidenzia le strategie
discorsive e i meccanismi retorici utilizzati.
Grazie anche all’individuazione e alla lettura di opere storiche e di storia della religione, la terza fase
della ricerca servirà a ricostruire la personalità dei direttori di coscienza di Marie de l’Incarnation nel
quadro delle controversie tra Foglianti e Gesuiti del Cinquecento.
OBIETTIVI
Mediante l’esame del materiale documentario di carattere privato, ci si propone di ricostruire le
esperienze di direzione spirituale del periodo francese di Marie de l’Incarnation e di sondare la
relazione che la discepola aveva con i suoi maestri, in particolare con il fogliante Raymond de Saint
Bernard e il gesuita Joseph de la Haye; l’analisi della sua relazione spirituale del 1633 permette
inoltre de far risaltare il grado d’interiorizzazione dei modelli e dei comportamenti da parte
dell’orsolina. L’analisi di tale testo permetterà di mettere in evidenza le strategie adottate dall’orsolina
per presentare la validità del suo percorso interiore.
RISULTATI
La ricerca permetterà di ricostruire, secondo una prospettiva di genere, la rete di legami complessi
nella quale si è realizzata l’azione missionaria di Marie de l’Incarnation.
BIBLIOGRAFIA
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Suire, Éric. “La sainteté à l’époque moderne. Panorama des causes françaises (XVIe-XVIIIe siècle)”.
Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée, 110 (1998), 2: 921-942.
Timmermans, Linda. L’accès des femmes à la culture (1598-1715). Paris: Champion. ‘Bibliothèque
littéraire de la Renaissance’. 1993.
Vauchez, André. La Sainteté en Occident aux derniers siècles du Moyen Age d’après les procès de
canonisation et les documents hagiographiques. Rome: École française de Rome. 1981.
Zarri, Gabriella (ed.). Finzione e santità tra medioevo ed età moderna. Torino: Rosenberg & Sellier,
1991.
––––– (ed.). Storia della direzione spirituale. III: L’età moderna. Brescia: Morcelliana. 2008.
3.2 Text in English:
GENERAL ISSUE
In the context of the spiritual direction, as a regulated institution, contemporary historiography has
granted an increasingly role to gender related issues, i.e. the dynamics regarding male / female
relationships, the roles in the practice of spiritual direction and the examination of real couples’
experiences.
Since conscience direction implies a relationship of power in which the superiority of man over
woman is lexicalized in terms of “direction” or with the imposition “on commission”, the action of
direction is unfruitful without a full trust relationship, which allows the confessor to activate the
psychic mechanisms triggering the confession and evoking the interior spiritual path of the directed
one. In this relationship, the success of the confessor is straight linked to the success of the directed
one, in a sort of “double bind”: the sanctity of the woman is attested by the ability of her confessor;
the success of the woman allows to the spiritual director or the hagiographer to acquire an important
symbolic capital.
From the Middle Ages the female religious writing, witness of their holiness, could not be exercised in
absence of a male commission and his endorsement. These texts, inserted in a hagiographic
account, were examples to follow for other Christians and laid the path for sanctification (Bilinkoff,
Coakley, Donhoue, Ranft. Storia della direzione). These writings, as a raw material, were furtherly
developed and diffused by different mediators, men of the church.
Because of the exceptional nature of the personality of Marie de l'Incarnation, Ursuline of Tours, the
first missionary in New France in 1639, as well as a recognized mystical, she was invited by her
spiritual directors to report her life and to testify herself.
THEMATICAL RESEARCH
Our aim is to focus on the relationship between the spiritual directors and the directed one and
especially, we plan to replenish through historical writings and private documents the network of
relationships that allowed a middle-class and a provincial woman to become accredited as the
founder of the Catholic Church in Nouvelle-France.
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Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
The historical period considered coincides with the French phase of Marie Guyard’s vocation: from
1621, when the Feuillant Raymond de Saint-Bernard took the soul direction of Marie de l'Incarnation
till 1639, date of her departure to the Nouvelle-France.
The starting assumption of our research is that the choice fell upon Marie de l'Incarnation as a
consequence of her spiritual director shift: at the convent of Tours the Feuillant Raymond de Saint
Bernard was succeeded by the Jesuit Joseph de la Haye, who commissioned the first spiritual report
in 1633.
This first Relation allowed the novice to become accredited as a personality of choice; yet diffused
among the devotees as a manuscript, the report was worth for appoint her as leader of the small unit
of nuns embarked at Dieppe in 1639 and directed to Nouvelle-France, where evangelization was in
the hands of the Jesuits.
METHODOLOGY
This project has a multidisciplinary approach. It is located in the intersections among literature,
theology, history and history of ideas.
A first phase of research will consist in tracing the correspondence among Marie de l'Incarnation
and her two directors of conscience, Raymond de Saint Bernard and Joseph de la Haye, along with
other documents and testimonies contained in the Ursuline works and in her biographies. It is
necessary to consult the texts preserved in the Bibliothèque Nationale de France, in the library and
archives of the Château de Chantilly and in the Bibliothèque Mazarine.
The second phase will be committed to the analysis of the texts, aiming at highlighting the
discursive strategies and the rhetorical devices employed.
Also thanks to the identification and reading of historical and religious works, the third phase of the
research will reconstruct the personality of the spiritual directors of Marie de l'Incarnation in the
context of the disputes between the Feuillants and the Jesuits during the sixteenth century.
AIMS
Through the examination of this private documentary material, we aim to reconstruct the experiences
of spiritual direction which involved Marie de l'Incarnation during her French period, and to explore
the relationship that the disciple had with her teachers, in particular with the Feuillant Raymond de
Saint Bernard and the Jesuit Joseph de la Haye; the analysis of her spiritual relationship (1633)
makes also to stand out the degree of internalization of models and behavior of the Ursuline. The
analysis of the 1633 report will highlight the strategies adopted by the Ursuline to present the validity
of her inner path.
RESULTS
The research will rebuild on a gender perspective the complex network of connections in which Marie
de l'Incarnation realized her missionary activity.
SEE ABOVE FOR BIBLIOGRAPHY
4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca /
Department or other structure of the University of Udine where research activities will be
carried out:
DILL Dipartimento di Lingue, Letterature, Formazione, Comunicazione e Società
5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”:
____(min 1 max 3) anni/years.
1 anno
6. Finanziamento / Financed by:
Fondi ricerca DILL
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Responsabile dell’area: Sandra Salvador –
Responsabile del procedimento: Sandra Salvador
Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Allegato A3.1
1.
Responabile scientifico della ricerca / Principal investigator:
Nome e Cognome / Name and surname: Andrea GUARAN Qualifica / Position: Professore associato
Dipartimento/ Department: Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società Area MIUR /
Research field: 11/Bl Geografia
Settore scientifico disciplinare/ Scientific sector: M-GGR/01
2.
Titolo dell'assegno di ricerca / Topic of research fellowship "assegno di ricerca":
2.1
Testo in italiano (max 200 caratteri/ characters): Paesaggio e governo del territorio:
popolazione e attori decisionali. Il ruolo della partecipazione e della pianificazione in una gestione
attiva dello spazio geografico.
2.2
Text in English (max 200 caratteri / characters): Landscape and governance: population and
decision-makers. The role of participation and planning in an active management of the geographical
space.
3.
Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l'attività
dell'assegnista di ricerca/Foreseen objectives
and results of the research
programme_perfor1J1e_d by the research fellow "assegnista di ricerca":
3.1
Testo in italiano (min 3000 caratteri/ characters):
L'attività dell'assegnista di ricerca s'inquadra nel programma di ricerca pluriennale sulle tematiche
della pianificazione e della gestione del paesaggio. Il tema del paesaggio, inteso come riflesso
percettivo delle dinamiche organizzative territoriali, rappresenta un punto di attenzione di primaria
importanza nel quadro dell'attività investigativa condotta negli anni dai geografi del dipartimento in
collaborazione con altri dipartimenti, attività in quest'ultimo biennio significativamente rafforzata nel
contesto della collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia per la stesura del Piano
Paesaggistico Regionale . Tra i molti temi affrontati, uno dei più rilevanti e che merita ulteriore
approfondimento è quello teso ad identificare le modalità più appropriate ed efficaci per raccogliere
il fondamentale contributo che i cittadini possono fornire per la definizione delle linee
programmatiche per quanto concerne i valori rappresentati dal paesaggio e la sua gestione. Un
secondo aspetto importante riguarda l'individuazione degli attori e del loro ruolo nel governo del
territorio.
Entrambi gli approfondimenti devono tener conto del rispetto del principio di coerenza e della
costante azione di verifica e di monitoraggio delle azioni in una prospettiva di messa in essere di un
Osservatorio del paesaggio e del territorio nel quale le chiavi di lettura per un monitoraggio
permanente tengano conto dei saperi, dei metodi e degli strumenti operativi della geografia, della
pianificazione, delle scienze antropologiche e sociali, nella concezione multidimensionale del
paesaggio e del territorio. Il paesaggio infatti può essere inteso in prima battuta, secondo questo
approccio, come lo specchio dell'applicazione del principio di coerenza. Questo anche per il fatto che
il paesaggio può essere assunto come indicatore di coerenza delle politiche sul territorio,
considerando che rappresenta il livello di lettura/analisi attraverso il quale le contraddizioni si
rendono palesi e dovrebbero risultare intelligibili.
C'è da chiedersi, innanzitutto alla luce dell'interpretazione del concetto di paesaggio assegnata dalla
Convenzione europea del paesaggio (2000), come effettivamente si possa decifrare il fattore della
coerenza e quali ruolo affidare ad esso nel contesto sopra delineato. Infatti, il documento della
Convenzione europea insiste sul ruolo della percezione, individuale e collettiva, nella lettura
interpretativa delle componenti paesaggistiche e quindi nel valore attribuito al paesaggio, ai
paesaggi, da parte delle popolazioni e degli attori che lo governano.
Nel contesto di questo quadro concettuale, gli obiettivi riguardanti il programma di ricerca possono
risultare nello specifico così formulati: identificare ed elaborare le modalità, le tecniche e gli strumenti
più appropriati ed efficaci per far risaltare le percezioni, individuali e collettive, dei cittadini e delle
comunità per quanto concerne gli aspetti paesaggistici; riuscire a mettere in dialogo il piano
percettivo-valoriale costituito dalle opinioni della cittadinanza con il piano esperto rappresentato dai
professionisti e infine con il piano dei decisori politici e degli attori; identificare quale sintesi devono
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poter operare il politico e il pianificatore in modo che le diverse letture del paesaggio e le differenti
concezioni di coerenza possano essere accolte contemporaneamente; ricercare le proposte
educative e formative più consone affinché il significato e il valore del paesaggio assumano
importanza per ogni singolo cittadino e soprattutto per le generazioni più giovani; ipotizzare,
progettare, realizzare e testare strumenti web per il coinvolgimento diretto di attori e dei cittadini
anche in funzione di un osservatorio del paesaggio.
Per questo ultimo specifico compito in termini di effettivi risultati del programma di ricerca, si pone in
evidenza la predisposizione di strumenti innovativi che possano costantemente permettere alle
persone da un lato di esprimere le proprie opinioni sulle questioni relative al paesaggio e dall'altro di
monitorare l'efficacia o meno delle scelte pianificatorie che insistono sul paesaggio e l'azione dei
diversi attori.
3.2
Text in English (min 3000 caratteri/ characters):
The activity of the research grant holder will be developed within the research multi-year programme
on the topics of landscape planning and management which is taking piace at the University of
Udine.
The landscape, conceived as the perceptive reflection of the territorial organizational dynamics, is a
key topic in the research activity developed by the geographers of the Department in collaboration
with other university departments. Such activity has been greatly intensified in the current year
because of the collaboration with the Friuli Venezia Giulia Region for the elaboration of the Regional
Landscape Pian. Within the several subjects which have been dealt with in such context, one of the
most relevant and deserving a more detailed study is the identification of the most suitable and
effective modalities for collecting the essential contribution of the citizens about the landscape values
and governance. Another relevant aspect concerns the identification of the actors and their role in the
t"erritorial governance. Both study approaches must consider the coherence principle and a constant
monitoring of the activities, aiming at the establishment of a Landscape Observatory based on a
multidisciplinary collaboration among geography, plannig, anthropology and social sciences which is
needed when dealing with such a multidimensional subject as the landscape.
In fact, the landscape can be regarded to as an indicator of coherence of the territorial policies.
It can be asked how to identify the coherence factor and which role to ascribe to it in the frame of the
European Landscape Convention (2000), that underlines the importance of the individuai and
collective perception in the interpretation of the elements and consequently the values which are
attributed to the landscape by the populaton and the governance actors.
Within such context, the objectives of this research programme can be formulateci as follows.
Identify and process the most appropriate modalities and tools aimed at collecting the perceptions,
both individuai and collective, of citizens about landscape; connect the perceptive value-based level
of the population with the technical level of the experts and the politica! leve! of the decision-makers
and actors; identify which kind of politica! and planning synthesis can be expected; conceive the
most effective educational activities aimed at spreading landscape awareness among the population
and especially the young generations; conceive, pian, realize and text web tools for the involvement
of actors and citizens, also in the perspective of a Landscape Observatory. With regard to the last
specific aspect, one key aim of this research programme is to set up innovative tools that allow
people to express their opinions about landscape and to constantly monitor the planning and policy
actions about landscape and the activity of the different actors.
4.
Struttura dell'Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l'attività di
ricerca /Department or other structure of the University of Udine where research
activities will be carried out:
Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società
5 Durata dell'assegno di ricerca / Duration of research fellowship "assegno di ricerca":
annuale (12 mesi).
6.
Finanziamento / Financed by:
Fondi ricerca DILL
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Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
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Compilatore del procedimento: Angela Cocetta
Allegato A4.1
1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:
Nome e Cognome / Name and surname: Andrea Marini Qualifica / Position: Professore Associato di
Psicologia Generale Dipartimento / Department: DILL
Area MIUR / Research field: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore scientifico disciplinare / Scientific sector: s.s.d M-PSI/01
2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:
2.1
Testo in italiano (max 200 caratteri / characters): Specificità per dominio nel controllo
cognitivo per la selezione di lingue e azioni in bilingui
2.2
Text in English (max 200 caratteri / characters): Domain specificity of cognitive control for
language and action selection in bilinguals
3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività
dell’assegnista di ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme
performed by the research fellow “assegnista di ricerca”:
3.1
Testo in italiano (min 3000 caratteri / characters): cfr. progetto allegato.
3.2
Text in English (min 3000 caratteri / characters): cfr. progetto allegato.
Background
The study of how bilingual speakers manage to switch to one of their languages, while preventing
massive interference from their other language, has prompted a great interest in the last decades.
However, the study of the neural correlates of language switching and how it overlaps with a general
ability to switch between different tasks is relatively recent. In a seminal PET investigation, Price et
al. (1999) asked a group of adult German-English bilinguals to read or translate words presented in
German (L1), English (L2) or alternating L1 and L2 (switching condition). Switching resulted in
increased activity in the dorsal aspect of the left posterior inferior frontal cortex and bilateral
supramarginal gyri. Similarly, in a language switching condition relative to a single language condition
during a picture naming task Hernandez et al (2000; 2001) and Hernandez (2009) found activation of
the left Dorsolateral Prefrontal Cortex. These preliminary findings have been replicated in several
studies (Abutalebi, Brambati et al., 2007; Abutalebi et al., 2008; Crinion et al., 2006; Venkatraman et
al., 2006; Wang et al., 2007) and suggest the involvement of an attentional network in language
switching. For example, Abutalebi et al. (2008) tested a group of German (L1) – English (L2)
bilinguals who had learned their L2 in late childhood. They were engaged in an overt picture naming
task in three conditions: 1. Single naming condition (SNc): naming in one language; 2. Task switching
condition (TSc): they were asked either to produce the name of a target item or to produce an
associated verb (verb generation); 3. Language switching condition (SWc): participants were asked
to name object in L1 or L2. Overall, naming objects in L2 differed from naming objects in L1 with
increased neural activity in the left inferior frontal lobe (from the inferior portions of BA47 up to the
superior portions of BA44). Taken together, the two switching conditions showed increased activity in
the left superior (BA44 and BA6) and inferior (close to BA47) portion of the left inferior frontal gyrus,
bilateral precentral gyrus and right middle and superior temporal lobe. Finally, relative to the SNc, the
SWc yelded increased activity in both superior and inferior portions of the IFG. Overall, these findings
suggest that switching between languages involves an effortful retrieval process with activity
extending to the DLPFC (which suggests that switching relies on more executive processes).
There is contrasting evidence on the domain specificity of language switching as compared to the
general ability to switch between tasks and select an appropriate response pattern. For example,
Calabria et al. (2012; 2015) tested bilinguals of different ages in both linguistic and non-linguistic
switching tasks. In the linguistic task, participants were required to name some pictures in Catalan
and some other pictures in Spanish according to a cue (i.e., either a Catalan or Spanish flag). In the
non-linguistic task, instead, participants were required to classify pictures according to a nonlinguistic classification rule (i.e., classify pictures by their color and by their shape). The cost of
switching between languages or tasks was calculated by subtracting reaction times (RTs) of “repeat”
trials (AA task sequences) from those of “switch trials” (BA task sequences). Results other studies
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have found evidence of an influence of language switching proficiency and executive functions,
showing a correlation between intrusion errors in linguistic tasks and inhibition errors in non-linguistic
tasks (e.g., Festman et al., 2010). The overlap between language switching and task switching might
be related to the type of selection processes required by the task and to the similarity between the
anatomo-functional organization of language and other tasks. Indeed, different types of tasks may
require different selection and control processes.
Hypotheses, predictions and aims of the current project
Many researchers have recently emphasized the strong link, at both neurofunctional and evolutionary
levels, between language and action selection structures (Arbib et al., 2014). Thus, we predicted that
the overlap of language control with action control systems might be higher than that with other forms
of task control. To this aim we capitalized on previous studies conducted in the Cognitive
Neuroscience Lab aimed at investigating how the brain deals with multiple sources of information in
understanding others’ behavior (Amoruso & Urgesi, 2016; Amoruso et al., 2016). In particular, in
these studies we found that during an action prediction task, the observation of movement kinematics
occurring in congruent contexts (i.e., reaching-to-grasp a cup full of coffee with a precision grip)
facilitated the motor cortex at early stages (~240ms after action onset), while the observation of
kinematics in incongruent contexts (i.e., reaching-to-grasp a cup empty with a precision grip) led to a
later inhibition of the motor facilitation responses (~400ms after action onset). The different timing of
facilitatory and inhibitory processes suggested the intervention of a control mechanism called into the
attempt to solve the conflict between two discrepant sources of information. In fact, by using
transcranial magnetic stimulation to inhibit neural areas involved in conflict monitoring (i.e., the
dorsolateral prefrontal cortex), we have recently found that the later inhibition for conflicting actioncontext stimuli disappeared (Amoruso et al., in preparation).
Capitalizing on these results, here we plan to perform two studies (one behavioural and one
functional) in order to investigate the relation between mechanisms underlining cognitive control in
language selection and action selection as a function of linguistic proficiency and to investigate if the
inhibition of areas involved in language control interferes also with the ability to select among two
conflicting action representations. Furthermore, we will also test whether the ability to deal with
kinematics- and context-based action representations correlates with language control in bilinguals.
This will provide a new paradigm to investigate the neurofunctional organization of language control
and its relation with general executive control functions.
Materials and methods
Study 1
Participants
Recruitment procedure (for the behavioural study)
For the behavioural study we will recruit students with Italian as native language. They will have at
least scholastic knowledge of English.
Experimental design
The experimental procedure will comprise two tasks: a linguistic picture naming task and a nonverbal action recognition task. Each task will include three experimental blocks, which will follow a
training session. For each task, participants will perform firstly two single task blocks and a mixed
switching block. The single tasks will consist of i) a block requiring to name pictures in Italian (L1)
and of ii) a block requiring the use of English (L2); or of iii) an action-kinematic recognition block (A1),
and of iv) an action-context recognition block (A2) for the non-verbal action recognition task.
Conversely, in the mixed switching block, task instructions will switch pseudorandomly between L1
and L2 for the linguistic picture naming task and between A1 and A2 for the non-verbal action
recognition task. The order between the action recognition and the picture naming task and between
the two single tasks will be randomized between participants, while the switching block will be always
performed as a third block within each experimental procedure.
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Two separate training sessions will always precede the two tasks, thus allowing participants to
familiarize with the experimental stimuli and with the task instructions. Importantly, since each
training session will stop only after achieving the 75% of accuracy, the training will allow us to expect
comparable baseline performance in the two non-verbal and linguistic tasks.
Picture naming task
Single tasks
For each trial, participants will be presented with 10 possible pictures surrounded by 4 possible
words corresponding to the Italian target name of the picture, the corresponding target English name,
an Italian distracter name and the corresponding English distracter name (see Figure 1 for an
example). Participants will be required to select the matching name of the picture by using Italian (L1)
or English (L2) depending on the block instruction. Target names of the pictures in L1 and L2 are
listed in Table 1. All pictures represent common objects and have been selected so to have similar
frequency rates in both languages. They were also controlled for length in each language. Four pairs
of words are cognates in both Italian and English (fuoco – fire; bici – bike; tavolo – table; fiore –
flower).
The matching target Italian word and the corresponding target English name will be always
presented one on the left and one on the right part of the screen, and one in the upper and one in the
lower section of the screen. The presence of an Italian and an English distractor will force
participants to process and select the meaning of the matching name of a picture, and not just an
Italian or an English name. Participants will be required to answer by pressing one of two keyboard
buttons, i.e., z in case a target word is presented on the left side of the screen or m if a target word is
presented on the right side. Maximum time given for a response will be limited to 3000ms. During the
single task blocks, pictures will be always presented within an orange or light blue colored frame,
which will be irrelevant for the task.
Table 1
ITALIAN NAME
ENGLISH NAME
Ape
Bee
Fuoco
Fire
Asino
Donkey
Bici
Bike
Cornice
Frame
Fiore
Flower
Tavolo
Table
Letto
Bed
Sedia
Chair
Pesce
Fish
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Figure 1
Switching block
In the mixed switching block, experimental stimuli will be the same as in the single task blocks.
Importantly, in this block participants will be asked to switch between one task instruction to another
and thus to name the picture by using either Italian or English. The color of the frame surrounding the
picture (either orange or light blue) and a vocal cue (a voice saying “Italiano” or “Inglese”) will signal
to participants the language to use to select the target name in the current trial. In order to increase
the switching cost (i.e., the difference in reaction time and accuracy between the switching and the
repeated trials) we will use a smaller proportion of switching vs. repeated trials (30% vs 70%) and the
sequences will be pseudorandomized in order to avoid the presence of consecutive switching
trials. Moreover, half of the switching trials will require participants to switch from L1 to L2, and
half of them will require switching from L2 to L1. A total sample of 80 trials will be used in this
switching block.
Importantly, the single task and the switching blocks will always follow a preliminary training, during
which the same stimuli and instructions of the experimental blocks will be used. Crucially, in the
training part, participants will be provided with a feedback about their accuracy and reaction time and
they will be required to reach at least 75% of accuracy level in order to pass to the next training block
and then to start the experimental blocks.
After the experimental blocks the level of proficiency in both Italian and English will be assessed
using 2 tasks from the part B of the Bilingual Aphasia Test (BAT; Paradis, 1987) – naming and verbal
auditory discrimination- and the part A of the BAT about the history of their bilingualism
(https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdYc6nu4c9nSJK5Ur67mesy5wEQvVZJbe39106bLI
LsSFNoog/viewform).
Non-verbal action recognition task
Single task
For each trial, participants will be presented with 10 possible pictures depicting the hand of an actor
performing some everyday actions embedded in an unusual context. Importantly, within the same
picture, two sources of information will suggest two different actions. For example, on the one hand,
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kinematic information (i.e., the posture of the hand performing a precision grip movement) may
suggest that an actor is grasping a mug to drink a coffee while, on the other hand, the contextual
information presented in the same picture (i.e., the presence of an empty mug on the
table) may suggest that the actor is grasping the mug in order to place it away. In these single task
blocks, participants will be asked to select the verbal descriptor of the current action, presented on
the left or on the right side of the picture. While in the action-kinematic recognition block (A1)
participants will be asked to indicate the action that is suggested by the kinematics, in the actioncontext recognition block (A2) they will be required to focus on the contextual information in order to
recognize the action.
Target actions suggested by the kinematics or by context are listed in Table 2. All pictures will be
extracted by some video-clips already used in previous studies about action comprehension in
context (Amoruso & Urgesi, 2016; Amoruso et al., 2016).
Participants will be required to answer by pressing two possible keyboard buttons, i.e., z in case a
target descriptor is presented on the left side of the screen or m if a target descriptor is presented on
the right side. Maximum time given for a response will be limited to 3000ms. During these single task
blocks, pictures will be always presented within an orange or light blue colored frame, which will be
irrelevant for the task.
Table 2
KINEMATICS
CONTEXT
To place a cup (Italian descriptor: spostare)
To drink a coffee (Italian descriptor: bere)
To place a glass (Italian descriptor: spostare)
To drink an orange juice (Italian descriptor: bere)
To
place the
spoon (Italian descriptor: To eat the yogurt with the spoon (Italian descriptor:
spostare)
mangiare)
To
place the
spray (Italian descriptor: To clean the table (Italian descriptor: pulire)
spostare)
To
place the
bottle (Italian descriptor: To pour the water from the bottle (Italian descriptor:
spostare)
versare)
To eat the yogurt with the spoon (Italian descriptor: To
place the
spoon (Italian descriptor:
mangiare)
spostare)
To drink a coffee (Italian descriptor: bere)
To place a cup (Italian descriptor: spostare)
To drink an orange juice (Italian descriptor: bere)
To clean the table (Italian descriptor: pulire)
To place a glass (Italian descriptor: spostare)
To
place
spostare)
To pour the water from the bottle (Italian descriptor: To
place
versare)
spostare)
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the
spray
(Italian descriptor:
the
bottle
(Italian descriptor:
Picture 2
Switching block
In this mixed switching block, experimental stimuli will be the same as in the single task blocks.
Importantly, in this block, participants will be asked to switch between one task instruction to another
and thus to recognize the presented action by using the kinematic or the contextual information. The
color of the frame surrounding the picture (either orange or light blue) and a vocal cue (a voice
saying “Postura” or “Contesto”) will signal to participants on which source of information they will
have to focus to recognize the action in the current trial. The same proportion of switching vs.
repeated trials, the same number of trials and the same constraints in the trials sequences that have
been above described for the Language switching task will be adopted. Importantly, also in this case
the single task and the switching blocks will always follow the
preliminary training, with the same stimuli and instructions. Thus, participants will be provided with a
feedback about their accuracy and reaction time and they will be required to reach at least 75% of
accuracy level to pass to the next training block and thus to start the experimental blocks.
At the end of the whole procedure, a questionnaire assessing some personality traits and measuring
the autistic quotient will be administered to participants. The whole experiment will last approximately
70 minutes for each participant.
Study 2
Participants
Recruitment procedure (for the TMS study)
For the TMS study we will recruit as participants Italian-English bilingual students that also meet
inclusion criteria for TMS protocols.
Experimental design
The same tasks of Study 1 will be repeated under the same procedure after interfering with the
activity of the i) left DLPFC; ii) left MTG; iii) vertex as control site by means of continuous theta burst
stimulation (cTBS). Importantly, the effect of such a stimulation on the functions of the underlying
tissues are known to outlast for at least 20 minutes (Huang, 2005). Thus, since the entire
experimental blocks will be performed within 15 minutes after the end of the cTBS, we will measure
participants’ ability to perform the task while the activity of the left DLPFC or the left MTG or the
control site is altered. Stimulation sites for cTBS will be identified on each participant’s scalp with the
Softaxic Navigator system (EMS, Bologna, Italy). Skull landmarks
(nasion, inion, the two periaricular points) and ~ 65 landmarks providing a uniform representation
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of the scalp will be digitized by means of a Polaris VicraOptimal Tracking System (NDI, Canada).
Based on these coordinates and by using a magnetic resonance imaging MRI-constructed
stereotaxic template, coordinates in Talaraich space (Talairach and Tournoux, 1988) will be
automatically estimated. Talaraich Coordinates of the target regions will be estimated in line with
previous studies stimulating the same areas in similar task. Continuous theta burst stimulation will be
delivered by means of a 70-mm figure of-eight stimulation coil (Magstim Double 70 mm Air- Cooled)
connected to a Magstim Super Rapid2 (The Magstim Company, Carmarthenshire, Wales), producing
a magnetic field up to 0.93 T at the coil surface. Three pulses burst at 50 Hz repeated every 200 ms
(at a burst frequency of 5 Hz) for 20 second will be delivered at 40% stimulator output (300 pulses).
During the stimulation, the coil will be held in a fixed position by a mechanical arm over the scalp
position corresponding to the target area. The coil will be held tangentially to the scalp site
corresponding to the target area. Each participant will repeat the whole experimental procedure after
each stimulation. The order of stimulation site will be Latin-squared balanced across participants.
Importantly, there will be 1 h interval between each cTBS session to minimize carry- over effect of the
prior TBS session (Cho et al., 2010).
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4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca /
Department or other structure of the University of Udine where research activities will be
carried out:
Laboratorio di Neuroscienze Cognitive del DILL
5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”:
1 anno
6. Finanziamento / Financed by:
Fondi di Ricerca DILL
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