Acceleratore lineare l`Asl bandisce la gara Il Tdm: che errore

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Transcript Acceleratore lineare l`Asl bandisce la gara Il Tdm: che errore

-MSGR - 05_LATINA - 38 - 15/02/17-N:
38
Latina
Mercoledì 15 Febbraio 2017
www.ilmessaggero.it
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 95.247.185.106
Acceleratore lineare
l’Asl bandisce la gara
Il Tdm: che errore
Scelto modello “monoenergy”. Sangiorgi: inutile spreco
cura solo certi tumori, per gli altri si dovrà andare a Roma
Processo per l’hotel
Comune parte civile
SPERLONGA
`
SANITA’
L’ospedale Santa Maria Goretti di
Latina avrà un nuovo acceleratore lineare ma la scelta del tipo di
macchinario sta già sollevando
un mare di polemiche tra operatori sanitari e associazioni di pazienti. Oggetto dello scontro l’annuncio da parte della Asl della delibera con la quale ieri è stata indetta la gara per l’acquisto di un
acceleratore lineare monoenergy
da 6 MV grazie ad un finanziamento regionale di due milioni e
300mila euro. «Il nuovo macchinario - spiega l’Azienda sanitaria
- integrerà l’attuale acceleratore
dual-energy presente nel reparto
di Radioterapia, che permette attualmente di eseguire i trattamenti convenzionali su tutti i distretti anatomici, e consentirà di
effettuare tutti i trattamenti avanzati di radioterapia che richiedono l’utilizzo dei 6 MV. Nello specifico, si potranno effettuare tutti i
trattamenti ad intensità del fascio modulato nonché i trattamenti a modulazione di intensità
volumetrica che prevedono una
maggiore dose agli organi tumorali irraggiati ed una contestuale
riduzione di dose ai vicini tessuti
sani. Il nuovo acceleratore consentirà altresì la possibilità di effettuare trattamenti stereotassici
cerebrali e corporei che prevedono il rilascio di dosi più elevate
sul target neoplastico, rispetto ai
trattamenti convenzionali, e questo grazie a sofisticati sistemi di
immobilizzazione e posizionamento del paziente. Quello nuovo permetterà di effettuare tutti i
trattamenti avanzati di radiotera-
pia che richiedono l’utilizzo dei 6
MV. L’Azienda ha voluto dirottare la cifra dell’intero stanziamento regionale sulle performance
tecnologiche più avanzate della
macchina, anziché acquisire un
secondo acceleratore dual energy che avrebbe imposto costosi
lavori edili-impiantistici a scapito dei trattamenti innovativi, invece, sopra acquisiti». Ma è proprio la scelta di una tecnologia
non di ultima generazione che ha
sollevato un vespaio. «Acquistare
un macchinario di questo genere
- esordisce Gianna Sangiorgi, responsabile del Tribunale Diritti
del Malato - è assolutamente inutile oltre che uno spreco di denaro. A parte il fatto che i soldi sono
stati fermi tre anni nonostante
fossero stati stanziati dalla Regione per acquisti urgenti, il nuovo
acceleratore lineare è meno evoluto di quello attualmente in funzione, che peraltro è stato acquistato nel 2005. Ciò significa che è
in grado di effettuare trattamenti
solo con i fotoni escludendo quindi alcune tipologie di tumore come quelli della cute e in parte
quelli della mammella. Dunque
in caso di stop del primo macchinario, il secondo non potrà garantire tutti i trattamenti e gli utenti,
molti dei quali anziani, saranno
IL NUOVO MACCHINARIO
E’ MENO EVOLUTO
DI QUELLO IN FUNZIONE
E NON SERVE
PER LE PATOLOGIE
DELLA PELLE
Caos da Equitalia
Avvisi bonari, anche ieri code di ore
Continua il caos nella sede di
Latina di Equitalia. Tantissimi
contribuenti in fila fin dalle prime
ore dell’alba, tensione all’interno
della sala d’attesa stracolma di
persone, auto parcheggiate fino
all’ingresso sulla via dei Monti
Lepini (circa mezzo chilometro di
viale) e bigliettini per la coda già
polverizzati alle 9.30. Secondo
giorno di altissima tensione tra la
gente, sfinita e in cerca di
informazioni. “Bisogna arrivare
intorno alle 8.30 e iniziare a
mettersi in fila così di essere i
primi a prendere i bigliettini”
spiega una signora con la borsa
stracolma di fogli e lo sguardo
spento dalla lunga attesa. “Basta
così è avvilente, me ne vado
perché sono anziano e non
resisto” sbotta un signore sulla
sessantina prima di lanciare un
improperio. Poco distante un
(disponibilissimo) vigilantes,
tirato per la giacca a destra e a
manca, prova a placare gli animi
tra due persone inferocite che
sbottano tra di loro. Nervi tesi e
situazione al collasso.
costretti ad andare a Roma per le
terapie. Una decisione assurda
che non può passare sotto silenzio e la giustificazione implicita
sui lavori che sarebbero stati necessari per adattare il bunker al
nuovo macchinario non regge
perché di solito questi interventi
edilizi sono a carico della ditta
fornitrice. Personalmente - conclude la Sangiorgi - sono intenzionata ad incatenarmi davanti al
bunker coinvolgendo anche le altre associazioni dei pazienti per
protestare contro una scelta scellerata che danneggia i malati costringendoli a ricorrere ad altre
strutture sanitarie».
Sopra l’ospedale Santa Maria Goretti
Sotto una immagine generica
di un acceleratore lineare
usato per la radioterapia
Lottizzazione abusiva all’hotel “Grotta di Tiberio”, il
Comune di Sperlonga si costituirà parte civile. L’ufficialità è arrivata lo scorso 7 febbraio quando, con un apposito decreto, l’Ente di piazza Europa ha dato mandato
“di predisporre tutti i necessari atti processuali per la
costituzione di parte civile del Comune di Sperlonga
nell’indicato procedimento penale”. Un vero e proprio
colpo di scena considerando che il mancato abbattimento degli abusi nella precedente e meno rilevante vicenda processuale relativa allo stesso albergo ha dato
lo spunto investigativo per quella che sarebbe diventata l’ormai celeberrima operazione Tiberio. Come noto,
si tratta di un caso scoppiato nel lontanissimo 2005 dopo piccoli interventi di restyling nel quattro stelle più
“in” della Riviera D’Ulisse. A causa di un ampliamento
dei volumi e delle superfici di 228 metri quadrati, Armando Cusani, allora sindaco di Sperlonga, era finito a
processo. Dalle motivazioni della sentenza di condanna in primo grado era poi scaturita la seconda inchiesta
secondo la quale ad essere abusiva non era soltanto
una parte dell’albergo ma l’intera struttura. In vista di
questa più complessa vicenda giudiziaria, il Comune
ha deciso di costituirsi parte civile. Come detto si tratta
di una decisione inaspettata visto e considerato che, il
mancato abbattimento da parte dell’Ente dei precedenti abusi, aveva dato lo spunto agli inquirenti per cominciare a indagare su una vicenda ben più spinosa sfociata, lo scorso 16 gennaio, nell’arresto di 10 persone per
corruzione e turbata libertà degli incanti.
Ba. Sa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Comune pianta 400 nuovi alberi: appuntamento
sabato al parco San Marco, Asves e quartiere Q4
VERDE PUBBLICO
Dopo gli errori commessi in
viale Italia, dove è stato deciso
di eliminare i pini malati sostituendoli con i più adatti aceri,
il Comune è pronto con il primo significativo intervento di
forestazione urbana che prevede la messa a dimora di circa
400 piante. Il progetto di riqualificazione ambientale del territorio è ben più ampio e porterà
oltre mille alberi in città, entro
il 2017.
Un albero per ogni nuovo nato, questo l’obiettivo da raggiungere. Sabato 18 febbraio si
farà un bel passo in avanti nelle aree individuate dal tavolo
per il decoro urbano riunito
dall’Assessore
all’Ambiente
Roberto Lessio proprio per fare il punto sul progetto di forestazione inserito tra le linee di
indirizzo strategico del Documento Unico di Programmazione e contemplato dal Piano
di Azione per le Energie Sostenibili (PAES) del Comune di Latina.
«Intenzionalmente - spiega
il Comune in una nota - sono
state scelte piante autoctone
anche al fine di mettere a dimora specie che hanno pollini originari delle paludi e dell’agro
pontino. Si tratta di querce,
aceri, cerri, farnie, lecci, roverelle, sughere, bagolari, alloro,
corbezzoli, palme nane, tamerici, magnolie, alberi di Giuda,
berrette del prete, carrubi,
pioppi cipressina, pini di Aleppo».
Individuate anche le prime
aree che saranno interessate
dall’intervento. Si comincerà
dal quartiere Asves, zona troppo spesso dimenticata che si
trova a pochi passi dall’Agenzia delle Entrate. I nuovi alberi
arriveranno anche al parco
San Marco e nell’Oasi Verde
nel quartiere Q4-Q5, nei pressi
della della scuola Don Milani.
Per le operazioni di trapianto
l’amministrazione si avvarrà
anche del supporto delle associazioni di volontariato che
stanno partecipando agli incontri del Tavolo comunale e
dei cittadini che vorranno dare
il proprio contributo. Parteciperanno anche l’Istituto Agra-
rio San Benedetto di Borgo Piave e l’Agenzia Formazione Lavoro della Provincia di Latina
con i quali è stata firmata
un’apposita convenzione che
riguarderà anche altri progetti
tra cui gli orti sociali, il censimento degli alberi monumentali e le aree di biodiversità presenti sul territorio comunale.
Nelle tre aree verdi individuate
l’appuntamento è fissato per
sabato a partire dalle ore 9.00.
Marco Cusumano
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Roberto Lessio
ENTRO L’ANNO
SARANNO
OLTRE MILLE
LE NUOVE PIANTE:
UNA PER OGNI
NEONATO
Il parco San Marco
Progetti per Latina, la Leggio: rispetteremo i tempi
IN COMMISSIONE
Progettazioni affidate entro i prossimi giorni e modifiche alla convenzione per evitare che ritardi o altri
intoppi possano compromettere la
realizzazione di Latina anche città
di mare, finanziato dal Governo in
totale per 18 milioni di euro. Sono le
rassicurazioni dell’assessora a Città internazionale e Programmazione europea, Cristina Leggio, alla
commissione Lavori pubblici: il
tempo infatti stringe, visto che la
convenzione con il Governo va firmata entro il 28 febbraio (anche se
il gruppo di monitoraggio non è stato ancora nominato dal Consiglio
dei ministri): i 60 giorni per consegnare gli atti scatteranno però da
quando tutti i fascicoli saranno stati depositati in Corte dei Conti. Riu-
scire nell’obiettivo dipende però
dalle modifiche chieste dai Comuni
all’Anci e da questa girate alla Presidenza del Consiglio dei ministri,
«con ottime probabilità che siano
accolte», ha affermato la Leggio. La
prima modifica è la possibilità di
presentare progetti definitivi e non
già esecutivi, accanto a una maggiore flessibilità nella gestione, con interventi caratterizzati da cronoprogrammi singoli, in modo che eventuali ritardi di uno non inficino tutto. Altra modifica è l’erogazione dei
contributi: non più il 10% iniziale e
il 30% al 50% di avanzamento lavori, «che tutti i Comuni hanno definito insostenibile», bensì erogazioni
successive a ogni richiesta di avanzamento lavori presentata; il finanziamento, inoltre, dovrebbe andare
a coprire anche le spese di progettazione, così come eventuali econo-
mie dovrebbero essere usate per
migliorie. Obiezioni sono state però
avanzate da Nicola Calandrini
(FdI), secondo cui «la tempistica è
molto limitata, in particolare per
uno dei progetti principali, il completamento di via Massaro, che la
Regione ha sottoposto a Valutazione d’impatto ambientale (Via): il Comune ha chiesto sia eliminata, avviando quindi un possibile contenzioso dai tempi imprevedibili». Am-
L’assessore Cristina Leggio
L’ASSESSORE RELAZIONA
IN COMMISSIONE:
A GIORNI VERRANNO
AFFIDATI GLI INCARICHI
E SUL CIMITERO
IL PUNTO DEL DIRIGENTE
pio dibattito poi, in commissione
Bilancio, sui rapporti tra il Comune
e la Ipogeo sulla gestione del cimitero. Il dirigente al Patrimonio, Giovanni Della Penna, ha asserito che
il contratto di convenzione «è stato
scritto male» e che «il Comune detiene 29mila sepolture storiche di
cui non si riuscivano a rintracciare
gli eredi, e quindi i titolari, oggi ridotte a circa 14mila; eppure ci sono
i registri, fin dal 1932, contenenti
anche dati oggi vietati per legge come il grado di parentela. Il commissario Guido Nardone diede anche la
possibilità alla Ipogeo di recarsi in
Anagrafe per ricostruire le parentele, ma non risulta si siano mai recati a farlo; e in un successivo ricorso,
il Tar ci ha anche dato torto. Inoltre,
in base al regolamento di polizia
mortuaria vigente, risalente al
1938, per le sepolture prive di titola-
rità, trascorsi 30 anni, vi è la possibilità di estumulare, dopo una comunicazione affissa per un paio di
giorni: non c’è quindi alcuna necessità di realizzare un nuovo cimitero». Inoltre, di fronte all’irreperibilità di ancora 14mila sepolture, il
Comune dovrà affrontare un nuovo
debito fuori bilancio da 224mila euro per la manutenzione del cimitero (dopo che già due rate da 500mila euro sono state versate negli anni
scorsi). Relativamente alla realizzazione del tempio crematorio, Della
Penna ha ricordato che è pendente
un ricorso della ditta di Brescia che
ha presentato un progetto alternativo, e che «dei 1.800 morti annuali a
Latina, per circa mille è chiesta la
cremazione e sono costretti ad andare altrove».
Andrea Apruzzese
-TRX IL:14/02/17 22:05-NOTE:
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