Soldi fermi da anni, nessun programma Cose che accad

Download Report

Transcript Soldi fermi da anni, nessun programma Cose che accad

anno ii- n° 0 venerdì 17 Febbraio 2017
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
Seguici anche Su Facebook e
twitter
Alessandro Amoroso
L’Oscar del giorno lo assegniamo
ad Alessandro Amoroso. Il sindaco di Petrella Tifernina, ha ritenuto convocare l’assemblea dei
cittadini per parlare dei progetti
destinati alla presenza di immigrati nel paese. Tutti, però, hanno
manifestato il No a un centro di
immigrati in paese.
L’Ardire
Gli utili Babbalei,
ovvero sciocchi,
dell’acqua
di Giuseppe Saluppo
N
oi molisani l'acqua non la
dovremmo neppure pagare.
Ne abbiamo a sufficienza
per noi e la riusciamo
anche a girarla alla Campania, alla
Puglia e all'Abruzzo. L'acqua la
diamo e non ce la facciamo nemmeno
pagare, se non in piccola parte. E, domani mattina, con l’ingresso dei privati, attraverso l'Egam,
i soldi
dell’acqua girata ad altre regioni in
tasca a chi finiranno? Perchè, quelli,
se la faranno pagare, e come se la faranno pagare. La Regione Molise ha
studiato l'Egam, un altro carrozzone,
al quale ente è consentita l’acquisizione di quote azionarie di società di
gestione del servizio idrico integrato.
Con il rischio di vederci sottrarre uno
dei beni vitali alla nostra esistenza
(l’acqua) perché diventi un mezzo di
guadagno per l’investitore privato. E
noi molisani, saremo gravati del costo
dell’acqua calcolato non già e non più
come bene pubblico (peraltro inalienabile), ma sui presupposti e sui calcoli e i vantaggi economici dei gestori
privati della distribuzione dell’acqua,
così come sono previsti nella natura
dell’Egam. Significa, per dirla alla
spicciola, che ci verranno applicate
bollette più salate. Per fortuna nostra,
ci sono stati molti sindaci che hanno
avuto la forza di ribellarsi e di schierarsi contro la legge della Regione
Molise e vincere dinanzi ai giudici
del Tar. Per fortuna c'è ancora chi la
testa la fa funzionare e sta cercando
di difendere le nostre ragioni. Solo
che martedì, in Consiglio regionale,
la questione Egam torna in agenda.
Scusate, però: visto e considerato che
non abbiamo strade, una ferrovia
degna di questo nome, possibilità occupazionali e l'unica risorsa vera che
abbiamo, l'acqua, ce la facciamo pure
togliere dalle mani per svenderla ai
privati, ai quali andremo a pagarla,
poi, in più, cosa diventeremo? Utili
Babbalei, utili Sciocchi?
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
viMarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Massimo Sabusco
Il Tapiro all'assessore Massimo
Sabusco. Anche quest'anno, secondo il centro studi Unimpresa,
Campobasso è tra le prime sette
città più tartassate d'Italia, con le
più alte aliquote fiscali per
quanto riguarda Irap, Irpef, Imu e
Tasi. Tasse al "Massimo" non a
caso?!
Accorato appello degli imprenditori
del settore dell’edilizia molisana
“Soldi fermi da anni, nessun programma
Cose che accadono solo in Molise”
Servizio a pag.4
Regione
Bilancio regionale,
per Niro disavanzo
di 554 milioni di euro
Territorio
Petrella Tifernina
dice “No agli immigrati
Abbandonati siamo noi”
Sarebbe di 554 milioni di euro il
disavanzo del bilancio regionale.
In aula le parole di Vincenzo Niro
Petrella Tifernina dice No agli immigrati in paese. “Non c’è lavoro e
niente già per noi”
pagina 5
pagina 3
www.gazzettamolisana.com
2
TAaglio
lto
17 febbraio 2017
Nuovo protocollo d’intesa Regione Molise/Asrem per ridurre il disavanzo sanitario
Due debolezze non
fanno una forza
Stanno insieme per lo stesso scopo da circa due anni, ma non cavano il ragno dal buco
La Regione Molise (direzione
generale per la Salute) e
l’Asrem da oltre due anni sono
in simbiosi, unite dal comune
interesse di centrare gli obiettivi
posti dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario. Tanto è vero
che il 4 febbraio 2015 hanno
stipulato un Protocollo d’intesa
per l’attuazione da parte della
Asrem, in collaborazione e con
l’ausilio della Regione, di attività ed interventi che per la loro
strategicità ed attinenza agli
obiettivi posti dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario, è
opportuno svolgerli congiuntamente. Ignare, la Regione e
l’Asrem, che due debolezze non
fanno una forza. Tant’è che pur
collaborando al Piano di rientro, la fatica non ha dato risultati significativi. Il buco
sanitario c’era, e continua ad
esserci. Ma loro vogliono perseverare nella collaborazione e
pur di continuare hanno rinnovato il Protocollo d’intesa e gli
obiettivi preposti, ovvero:
l’implementazione del sistema
informativo di gestione del
Centro unificato di prenotazione (Cup); il potenziamento e
il miglioramento del sistema
“Tessera sanitaria”; l’attuazione
del progetto di dematerializza-
zione della ricetta del servizio
sanitario nazionale finalizzato
al miglioramento dell’attività
prescrittiva dei medici specialisti ospedalieri e all’appropriatezza clinico assistenziale;
l’attivazione sul territorio regionale del sistema per la gestione del Numero unico di
emergenza europeo (Nue 112)
in coerenza con le previsioni
della normativa europea. Per la
verità, dopo circa due anni, la
Regione e l’Asrem sono ancora
nella fase d’implementazione
degli obiettivi cui si stanno dedicando, ma hanno fiducia che
L’intervento
le azioni che verranno sviluppate e tradotte in decisioni gestionali, aiuteranno il Molise a
rispettare le obbligazioni poste
dal Piano di rientro e quelle dei
successivi Piani operativi. La
task-force è collaudata. Sta insieme per lo stesso scopo da
circa due anni; i meccanismi
sono perfettamente oleati. A
dare una mano alla direzione
generale per la Salute, provenienti dall’organico dell’Asrem,
sono Angelo Ricciuto, collaboratore amministrativo (esperto);
Daniela Mastronardi, collaboratore amministrativo (esperto);
Antonella Di Biase, collaboratore amministrativo (esperto), e
Santa Carofiglio, collaboratore
amministrativo (esperto). Questo che rappresentiamo è ritenuto un modello sinergico:
operatori Asrem e operatori regionali insieme per un comune
obiettivo: ridurre il disavanzo
sanitario. In un contesto amministrativo e burocratico in cui
campeggiano individualismo ed
egoismo, Asrem e Regione valutano che sia qualcosa di utile
e di positivo. Difatti, Regione e
Asrem si ritengono antesignane
e precursori dell’utilità dello
scambio e della condivisione
delle reciproche conoscenze a
servizio di attività d’interesse
comune, nonché fondamentali
nel processo di innovazione e di
cambiamento dell’assetto organizzativo - gestionale. Sarà, ma
i risultati ancora non si vedono.
La magniloquenza certo non fa
difetto.
D’altronde, hanno da giustificare il travaso di personale dall’Asrem alla direzione generale
della Salute nella misura sopra
indicata e per quegli scopi. Che,
non a caso, per giustificare il
primo Protocollo d’intesa e il
secondo, con una quota di eccessivo ottimismo, vengono
considerati essenziali al Piano
di rientro dal disavanzo sanitario. C’è una postilla da aggiungere a quanto fin qui detto e
scritto, ed è questa: l’eventuale
conferimento di un incarico dirigenziale (l’affidamento di una
unità operativa organica) ai dipendenti dell’Asrem, sarà a carico del bilancio regionale.
Probabilmente, ciò che il personale Asrem non può avere dall’Azienda da cui dipende, se lo
va a prendere nella più munifica
Regione Molise.
Capita l’antifona?
Dardo
Si distrugge Molise Acque per privatizzare l’acqua
di Michele Petraroia*
La crisi che investe da tempo immemore
l’Azienda Speciale “ MOLISE ACQUE
“ tiene in apprensione i 70 addetti a
tempo indeterminato ed i 44 lavoratori
interinali che si alternano mensilmente
nelle prestazioni fornite tramite l’Agenzia TEMPOR.
Ripetutamente le organizzazioni sindacali hanno sollevato la questione ricercando un’interlocuzione con la Regione
Molise per porre termine alle criticità
gestionali, amministrative, finanziarie e
operative in cui versa l’Azienda Speciale istituita con l.r. n. 37/1999.
Recentemente si è svolta un’assemblea
del personale da cui è scaturito un Verbale che sintetizza anche sul piano tecnico la situazione aziendale con
la perdita di 11 milioni di euro negli ultimi esercizi, un dimezzamento del patrimonio netto tra i 7 milioni del 2014 ed
i 3,8 milioni del 2015, l’aumento delle
esposizioni debitorie in particolare verso
imprese fornitrici di energia elettrica e
la crescente difficoltà ad incassare i crediti per l’acqua erogata ai comuni molisani e ad altre regioni.
Il Verbale dell’Assemblea con tutti i riferimenti menzionati è stato inviato ai
Prefetti di Isernia e Campobasso, ai Comuni, alla Regione Molise e al Commissario di Molise Acque a fine del
2016 ma nessuna delle Autorità in indirizzo ha ritenuto di intervenire in alcun
modo. Tra le sollecitazioni del personale
di Molise Acque c’era la richiesta di trasferimenti finanziari della Regione Molise all’Azienda Speciale per limitare le
sofferenze e rimettere in equilibrio la
contabilità, ma in sede di approvazione
del Bilancio per il 2017 non è stata appostata alcuna somma da destinare a
MOLISE ACQUE.
In pratica la questione è stata ignorata,
salvo i riferimenti contenuti nella Mozione approvata recentemente in Consiglio Regionale sulla contrarietà alla
realizzazione della Diga di Piana dei Limiti a confine con la Puglia che conteneva un generico impegno al recupero
dei crediti vantati dalle Regioni contermini. Se permane la grave indifferenza
istituzionale verso l’Azienda Speciale
MOLISE ACQUE la crisi si accentuerà
ulteriormente col rischio di compromettere la gestione pubblica del servizio
idrico per la grande adduzione dalle sorgenti fino alle reti comunali.
Per evitare che il collasso dell’Azienda
Speciale apra le porte ad ipotesi di gestione privata così come si sta definendo
per il servizio idrico integrato delle reti
comunali, con la proposta di legge
n.136/2016 attualmente all’esame della
Conferenza delle Autonomie Locali, ho
ripreso la sollecitazione sindacale indirizzata al Prefetto di Campobasso auspicando l’attivazione di un confronto
tra le parti in quella sede.
Non è chiaro perché da poco meno di
due anni il Consiglio Regionale non procede ad eleggere i componenti del Consiglio di Amministrazione, e non si
comprendono le ragioni del comportamento di tante amministrazioni comunali che incassano le bollette dell’acqua
dai propri cittadini e non pagano Molise
Acque che è arrivata a maturare crediti
verso comuni molisani per oltre 30 milioni di euro, nel mentre nessuno chiarisce in termini di acqua erogata e crediti
vantati qual è il credito con la Campania o la Puglia. L’inerzia è figlia dell’inedia, o cela un disegno di
privatizzazione ?
*Consigliere regionale
3
TAaglio
lto
C’è qualcuno che possa dire di
essere in grado di dimostrare che
nel Molise sia in atto una politica
che sta creando “crescita e occupazione incentivando l’innovazione e la competitività e
migliorando il sistema regionale
di ricerca e sviluppo?”. Se c’è si
faccia avanti, metta a tacere i critici dell’attuale governo regionale, gli dia attestati di merito e lo
indichi per ciò che si era promesso in campagna elettorale: il
governo della ragione, della
buona e sana amministrazione,
della trasparenza, dell’efficienza,
della volontà creativa. Se c’è,
dunque, si faccia avanti. Aiuti il
presidente Frattura ad affermarsi
uomo della provvidenza, calato
dall’alto a sistemare i conti pubblici; ad organizzare la Regione
su parametri di produttività mai
raggiunti prima; a sfrondare il sistema industriale dai pesi morti
delle società sostenute dal capitale pubblico; a ridare allo stesso
sistema la vitalità delle capacità
d’impresa dei molisani; a rimettere in moto l’economia, la produzione e l’occupazione; a
rendere il Molise un territorio accessibile e percorribile mercé
una viabilità esterna ed interna di
provata efficienza; a rendere il
trasporto un vettore di mobilità
di uomini e merci da e per il circuito nazionale e internazionale;
a fare del Molise la meta della nobiltà turistica internazionale; a
dare ai giovani un futuro praticabile, restando nell’ambito della
propria terra, protagonisti della
competitività, della ricerca e dell’innovazione; a proporre al
mondo scientifico e culturale il
patrimonio archeologico, storico
e architettonico del territorio dell’Antico Sannio nella sua unicità
e rappresentatività; a rendere
l’ambiente naturale il serbatoio
della salubrità, e il territorio il ser-
17 febbraio 2017
Se c’è qualcuno in grado di dimostrare
che nel Molise sia in atto una politica
che sta creando crescita e occupazione
incentivando l’innovazione e la competitività e migliorando il sistema regionale di
ricerca e sviluppo, si faccia avanti e metta
a tacere i critici del governo regionale
batoio della bellezza; a dare una
mano all’università ad essere
nella realtà scientifica italiana un
modello da imitare (“Piccolo è
bello!”); a creare energia pulita,
evitando di ferire il territorio nelle
sue peculiarità naturali e paesaggistiche; a fare della produzione
agroalimentare regionale un marchio riconoscibile e appetibile sul
mercato nazionale internazionale;
a fare della sanità molisana un
polo di attrazione risolvendola
dalle superfetazioni affaristiche e
clientelari, quindi agile, moderna,
incisiva, soddisfacente per la qua-
“Non più immigrati a Petrella Tifernina,
non c’è una struttura pubblica, né locali
appropriati per poter dare ospitalità a
lungo termine, non c’è contezza di quanti
migranti possano arrivare, tantomeno per
quanto tempo, per cui necessariamente
una prima risposta che è stata data è Non
possiamo accogliere“. E’ questo l’esito di
un’assemblea pubblica indetta dal sindaco, Alessandro Amoroso. Al di là dell’aspetto umanitario continua a crescere
la diffidenza verso comportamenti violenti, e soprattutto verso la mancanza di
progetti regionali a dare, oltre l’accoglienza, una prospettiva di futuro. E proprio questo tema ha scatenato la
discussione più accesa.
“ Non ci sono in regione politiche di lavoro, né di ricollocamento, né prospettive
lità delle prestazioni e dell’assistenza; a dimostrare come sia
possibile realizzare politiche sociali che conducono al benessere
e all’equità sociale; a confermarsi, in sostanza, l’uomo della
provvidenza. Se c’è, si faccia
avanti. E sollevi i molisani dal
peso dell’incertezza nel domani;
del 40 per cento della disoccupazione giovanile; dei patimenti esistenziali dei lavoratori della
filiera agroalimentare, della produzione dello zucchero e della filiera tessile e dell’automotive;
del gravissimo debito sanitario;
della impossibilità per
i molisani di essere garantiti nel livello essenziale d’assistenza
(Lea); della disarticolazione progressiva
della rete ospedaliera;
della crisi/capestro al
collo della produzione
industriale; della vergogna di un collegamento ferroviario a
singhiozzo e da terzo
mondo; della pericolosità delle strade interne
e della assenza di un
collegamento viario rapido e veloce con le grandi arterie nazionali; della povertà che bussa alla
porta del ceto medio; della perniciosa disorganicità dei servizi regionali; della persistenza del
clientelismo politico dei co.co.co,
delle consulenze, delle collaborazioni; della deriva privatistica
delle risorse idriche (Egam: Cavallo di Troia); della incomunicabilità istituzionale e dei
commissariamenti a catena; della
pesantezza del vivere.
Di Sandro
“Centrodestra,
primarie
per il candidato
presidente”
“Il Molise è allo sfascio più
ompleto. Non possiamo più
rimanere inerti di fronte a
questo scenario politico regionale che non dà nemmeno più speranza ai
cittadini e soprattutto ai
giovani di questa Regione”.
Lo sostiene il coordinatore
regionale di Fratelli d’Italia, Filoteo Di Sandro.
“Creiamo al più presto
un'alternativa valida, credibile e vincente. Insieme si
vince, SUBITO LE PRIMARIE PER LA SCELTA
DEL CAMDIDATO PRESIDENTE. Che sia il popolo a decidere e non i
partiti”.
Dardo
Petrella Tifernina dice “no all’arrivo di immigrati”
di futuro per i nostri giovani, che stanno
vivendo una seconda immigrazione,
verso gli stati europei in cerca di futuro,
come possiamo pensare di poter “ mantenere” gli immigrati? E perché dovremmo entrare a far parte di un sistema
di “ arricchimento” economico, non certo
a vantaggio dei paesi? “. D’altra parte ci
sono state voci a difesa delle “ persone”
immigrate, a cui bisognerebbe, secondo
spirito cristiano, dare aiuto. La decisione
presa alla quasi unanimità è stata il “NO”
all’accoglienza.
“Non siamo un popolo che non ha spirito
di accoglienza ed amore verso il prossimo”, - sottolinea il Sindaco.- Basti pensare che gli immigrati che attualmente
sono in una struttura di accoglienza nel
vicino comune di Castellino del Biferno,
quotidianamente si recano a Petrella, fre-
quentano le nostre scuole e la nostra parrocchia”.
4
TAaglio
lto
17 febbraio 2017
Lettera aperta dei vertici dell’Associazione al presidente Frattura
“Così la Regione ci fa morire”.
Dura, la lettera aperta che gli
associati all’Acem, l’Associazione costruttori del Molise,
hanno scritto al presidente Frattura. “La situazione nel Molise
non è grave; è gravissima. Le
opere pubbliche vengono pagate con una media di 600
giorni di ritardo (vedi rappmio
Sole 24 ore di qualche giorno
fa). I fondi per le opere pubbliche, che dovrebbero essere liquidati in 30, massimo 60
giorni, si perdono nei meandri
della burocrazia.
Molte opere pubbliche hanno la
copertura finanziaria solo sulla
carta, visto che a lavori eseguiti si ha difficoltà a pagare.
Alcune imprese hanno chiuso,
altre stam10 per chiudere per
crediti e non per debiti.
Risultano: mandati provvisori
addirittura di dicembre 2013,
poi cancellati con la perenzione
e non più reimpegnati, nonostante vari assestamenti di bilancio ed a tutt’oggi ancora non
pagati, nonostante sia stato assicurato ormai da vari anni che
gli stessi sarebbero stati riscritti
alla prima occasione utile, ossia
con il primo assestamento di bilancio utile e subito liquidati.
La situazione pertanto rimane
Gli edili dell’Acem:
“La Regione ci sta uccidendo”
grave e difficile, perché si tratta
di mandati che le imprese già
dovevano riscuotere anni prima
e che poi con la perenzione
sono scomparsi all’improvviso
con rinvio della liquidazione a
data da destinarsi; ora però le
aziende non possono più attendere perché si tratta di crediti
relativi a lavori eseguiti addirit-
All’Assemblea Upi che si è tenuta a
Roma c’era anche il presidente della
Provincia di Campobasso Antonio Battista a far valere le ragioni delle Province italiane che, da tempo, sono
ormai in una sorta di limbo: senza stanziamenti e con una mole di servizi da
garantire alla popolazione. Enti, le Province, che hanno pagato, sulla loro
pelle e su quella dei residenti, tagli per
circa 16 miliardi di euro. Una situazione drammatica che purtroppo non
riguarda solo Palazzo Magno, bensì la
quasi totalità delle province italiane, situazione drammatica che ben conoscono gli amministratori, oggi la
maggior parte dei quali sono sindaci,
sempre a stretto contatto con il territorio e con la popolazione a cui, da anni,
non riescono più a dare risposte esaustive. “Una situazione drammatica
quella che tutti i giorni tentiamo di affrontare con grande senso di responsabilità - le parole del presidente Battista
– ai tagli che hanno penalizzato e
messo in ginocchio i nostri enti si aggiunge la pericolosa politica dello scaricabarile che ci mette in una
condizione complicatissima rendendo
impossibile anche stilare i bilanci. Veniamo da mesi di agonia e non possiamo continuare a gestire in questo
tura tre-quattro anni prima, a
cui la Regione non deve perdere altro tempo in quanto la sidavvero
è
tuazione
insostenibile. E’ impensabile in
un’epoca digitalizzata che
l’istruttoria di un appalto pubblico attraversi una serie di fasi
cominciando
procedurali,
dall’ufficio tecnico della sta-
zione appaltante, ciascuna facente capo ad un distinto Ufficio ed a sua volta ad uno
specifico funzionario, paradosso che genera una sovrappoadempimenti,
di
sizione
tecnicismi, passaggi e cmieggi,
che aggravano oltremisura la
tempistica di realizzazione di
un’opera pubblica e poi la li-
quidazione all’impresa esecutrice. Per la ricostruzione, è
impensabile che per liquidare
alle imprese una tranche di 26
milioni di euro accreditata in
Regione a fine 2015, l ‘Agenzia
post sisma abbia impiegato ben
11 mesi, terminando l’erogazione addirittura ad ottobre
2016! Vogliamo sapere la destinazione reale di questi fondi
finalizzati!
Stesso andazzo con la tranche
di 13 milioni che dovrebbe essere liquidata attualmente e
che, secondo stime verificabili,
viene erogata al ritmo di un
mandato di pagamento al
giorno. Queste cose accadono
solo in Molise! Nel Molise
siamo ancora in pieno Medio
Evo, dove esistono i Vassalli,
Valvassini e Valvassori.
A buon intenditor poche parole.
CHIEDIAMO AIUTO, siamo
alla disperazione totale. Così
ne va di mezzo la nostra dignità
di imprenditori e di persone”.
Battista all’Unione province d’Italia
“Basta tagli, servono soldi per strade e scuole”
modo gli enti che ci siamo impegnati a
governare. Sentiamo forte il peso morale degli incarichi che ricopriamo, soprattutto nei confronti della nostra
gente che merita risposte e servizi. Nel
corso dell’Assemblea Upi sono state
tante e mirate le richieste che abbiamo
avanzato: azzerare i tagli previsti per il
2017 che si aggirano sui 650 milioni di
euro, assegnare 250 milioni da destinare a sicurezza e servizi e 300 milioni
del fondo Anas per la viabilità e per rimettere in sicurezza le strade di competenza. In Assemblea abbiamo anche
chiesto di destinare alle Province i risparmi che derivano dalla politica,
fondi preziosi che noi potremmo utilizzare per gli investimenti. Al Parlamento – continua Battista – chiediamo
di riportare al centro del dibattito le
questioni che riguardano i servizi erogati dalle Province, soprattutto in tema
di sicurezza, chiediamo pure di poter
predisporre bilanci triennali e di riaprire finalmente cantieri per la realizzazione di scuole e strade, settori
cardine su cui si concentrano le preoc-
cupazioni della popolazione. L’auspicio è anche quello di avere nei nostri
organici le professionalità adeguate al
fine di poter svolgere al meglio le funzioni a noi assegnate”. Intanto questo
pomeriggio una delegazione dell’Upi
sarà ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per far sen-
tire le loro ragioni.
“Ringrazio l’Upi – chiude Battista - per
l’impegno e la disponibilità che sta
mettendo a nostra disposizione e un
grazie particolare lo rivolgo al presidente Variati per la forza e la tenacia
con cui porta avanti la nostra battaglia”.
5
TAaglio
lto
17 febbraio 2017
Il Governo ha garantito la copertura di 250 milioni con l’emendamento in Senato
Bilancio regionale 2016,
disavanzo di 554milioni di euro
La questione era stata sollevata in Consiglio regionale dall’intervento di Vincenzo Niro
“Un documento contabile ingessato e senza una visione strategica”
La notizia dell’approvazione
dell’emendamento a livello di
commissione Senato, presentato da Roberto Ruta, per la
previsione nel Milleproroghe di
un intervento da 250 milioni di
euro per la Regione Molise, per
garantire il pareggio di bilancio
2016, è da ritenersi positiva.
Anche se resta un profondo
dubbio sul totale del disavanzo
di 554 milioni di euro da dovere ripianare. La disincrasia
l’aveva fatta notare già in aula
consiliare il consigliere regionale, Vincenzo Niro. “La parte
che dovesse essere disponibile
(risultato
presunto
(370.603.057,77) – parte accantonata ( 399.487.927,23) –
parte
vincolata
(524.268.293,90) è negativa e
corrisponde a circa 554 milioni
e la troviamo iscritta come disavanzo da ripianare. Come avviene allora il ripiano del
disavanzo: 19,4 milioni per il
“Il Tribunale di Isernia e per esso
il Giudice Dr Vincenzo Di Giacomo, si è pronunciato sentenziando che l’autovelox di
Macchia d’Isernia è illegittimo
ed ha condannato il Comune di
Macchia d’Isernia, per ogni ricorso, alla refusione delle spese
processuali in favore della parte
appellata in Euro 630, oltre le
spese generali nella misura del
15% ed oltre quanto dovuto per
legge. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche le sentenze relative agli appelli
proposti dalla Prefettura di Isernia che secondo noi dovrà subire
le stesse condanne”. Lo scrive,
in una nota, Feliciantonio Di
Schiavi del sindacato Fiadel.
“Come si ricorderà” – continua
ancora Di Schiavi– noi abbiamo
sempre sostenuto che esso era illegittimo e lo abbiamo dimostrato con carte alla mano, però,
incredibilmente ci siamo trovati
contro il Comune di Macchia
d’Isernia (sia il precedente che
l’attuale Sindaco), la Prefettura
di Isernia (sia il precedente Prefetto che l’attuale), la Polizia
2017 – 19,5 per il 2018 e 19,6
per il 2019; è ovvio che la parte
restante andrà ripianata negli
esercizi successivi. L’avanzo
diventa spendibile se in corso
d’anno si trovano degli spazi e
quindi si riesce a spenderlo.
Nel mio intervento al DEFR ho
fatto una citazione che non ripeto ma sottolineo questo
aspetto perché se non si sono
messi a preventivo non si ha la
possibilità di spendere, non si
ha la flessibilità per si che si
migliora il disavanzo; resta il
dato che di fatto non si spendono“. In una regione dove la
tassazione è già elevata, una
pressione fiscale di oltre 2 mila
euro per abitante, e che avrebbe
bisogno di conoscere ben altri
interventi. In un quadro già di
per sè difficile e complesso in
presenza di tagli, da parte del
Governo. “Il concorso delle
Regioni alla manovra di riduzione del debito pubblico - sottolinea Niro - ha fatto sì che lo
Stato procedesse a tagliare la
spesa per circa 11 miliardi nel
2017, 12,5 miliardi nel 2018 e
14 miliardi nel 2019, l’impatto
per la Regione Molise in termini di saldo netto può essere
stimato in circa 52 milioni dal
2016 al 2017 e 25 milioni dal
2017 al 2018 sui trasferimenti
statali, e ancora del – 3% rispetto al 2016 sulle entrate proprie a libera destinazione che
corrisponde a circa 4 milioni. I
dati sono evidenti: riduzioni
dei trasferimenti correnti complessivi, da 218 milioni nel
2016 a 166 milioni nel 2017,
142 milioni nel 2018 e 140 milioni nel 2019; le entrate totali
sono passate da 2,1 miliardi di
€ per il 2017 a circa 2 miliardi
€ per il 2018 a circa 1,9 miliardi di € per il 2019, quindi
abbiamo in tre anni una perdita
complessiva considerevole“.
Per il consigliere regionale,
Vincenzo Niro, dunque, la cristallizzazione della situazione
non è positiva per il Molise e i
molisani perchè nel bilancio
2017 non ci sono scelte strategiche e programmatiche e sono
mancati “momenti di confronto
e scelte sulle priorità“.
“L’autovelox di Macchia d’Isernia
è stato ritenuto illegittimo”
La decisione è stata assunta dal tribunale di Isernia. Soddisfazione
è stata espressa da Feliciantonio Di Schiavi del sindacato Fiadel
Stradale di Isernia che ha sempre
certificato la sua legittimità, il
Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Molise che ha negato l’evidenza, l’ANAS ed altri
ancora. Siamo stati costretti a
produrre migliaia di ricorsi avverso gli illegittimi verbali,
presso il Giudice di Pace di Isernia perché il Prefetto di Isernia
ci dava puntualmente torto e raddoppiava le sanzioni agli automobilisti. I Giudici di Pace di
Isernia, con alta professionalità e
competenza, ci hanno sempre
dato ragione ed hanno anche
condannato sia il Comune che la
Prefettura. Ebbene, il duo, Comune di Macchia d’Isernia –
Prefettura, non si sono arresi!
Hanno fatto appello presso il Tribunale di Isernia! Ed ecco.
Siamo fortemente amareggiati
da questa storia perché le istituzioni dovrebbero essere le prime
a rispettare le leggi; non dovrebbero costringere il cittadino alle
vie giudiziarie; dovrebbero essere dalla loro parte. Quell’autovelox era ed è illegittimo e bene
avrebbe fatto il Prefetto di Isernia e decretarne l’immediata rimozione così come fece il
validissimo Prefetto F.F. Dott.ssa
Caterina Valente nell’anno 2011,
quando accertò che gli autovelox
di Isernia e quello di Cantalupo
nel Sannio erano illegittimi. I cittadini della provincia di Isernia
ricordano con tanto piacere quel
Funzionario dello Stato che con
competenza e professionalità
ascoltava i cittadini, li rispettava
e li tutelava dagli abusi; tutti la
rivorrebbero ad Isernia. Tra i diversi studi legali che hanno se-
guito l’annosa vicenda dell’Autovelox di Macchia di Isernia,
che tante critiche ha suscitato tra
i cittadini, va segnalato questo
ultimo importante risultato otte-
nuto, tra gli altri, dagli avvocati
appartenenti allo Studio Legale
Carlo Izzi il quale, in particolare,
ha seguito i patrocinati di questa
Associane Sindacale FIADEL”.
6
TAaglio
lto
17 febbraio 2017
Un sequoia gigante che muore
in Piazza Cesare Battista e
viene rimpiazzata, ha dato la
stura alla riscoperta della storia floristica della città: il verde
qualificazione urbana, arredo,
segnatura di eventi storici.
L’esatto opposto di ciò che succede ai giorni nostri.
La storia della sequoia e del
verde cittadino è stata raccolta
in un opuscolo illustrativo e documentale che fa giustizia della
tantissima distrazione collettiva
sul valore estetico e ambientale
da attribuire al patrimonio arboreo, soprattutto quando è connotato di essenze di pregio e di
grande impatto visivo: le sequoia su tutte. In un opuscolo,
difficile da credere, il grumo di
tante piccole virtù:
l’amore per la città e per il suo
divenire; l’amore per l’arredo
urbano; l’amore per le piante;
l’amore per il bello: comune
denominatore, la vita e la fine
della sequoia di Piazza Cesare
Battisti. Merito dell’ingegnere
Claudio Pasquale, per decenni
presidente dell’Ordine degli ingegneri di Campobasso, persona colta e sensibile, postosi a
capo di un comitato spontaneo
Una sequoia, una
storia, una città
che s’è dato il nome “L’albero
di Natale”, con l’obiettivo di rimuovere il troncone minato
della “Sequoiadendron giganteum”: spettacolo di degrado e
d’incuria, oltraggio alla vista e
al valore botanico dell’albero,
per sostituirlo con una giovane
sequoia, allo scopo di restituire
nel tempo l’immagine dell’imponente “sentinella” che per
“Casa comune della Destra, sovranità popolare, welfare generativo, sicurezza e legalità,
ambientalismo, la difesa dei redditi popolari e del ceto medio,
sono questi alcuni dei punti cardine del
documento congressuale che verrà presentato il 18 e 19 febbraio a Roma durante l’assemblea fondativa che vedrà la
fusione di Azione Nazionale e La Destra in un nuovo soggetto politico unitario di destra, lanciando un appello a
tutte le forze politiche sovraniste, a cominciare dalla Lega e da Fratelli d’Italia, a liste civiche e movimenti, per
creare insieme questo Polo in modo unitario, inclusivo e pluralista“. Lo scrive il
coordinatore regionale del Molise di
Azione Nazionale, Carlo Perrella. “Un
passaggio fondamentale che trova la sua
motivazione nell’esigenza di dare vita
ad un nuovo soggetto politico che incarni una Destra ormai non più presente nel panorama politico italiano, un
Polo identitario e sovranista capace di
rappresentare una seria alternativa di governo, per dare una risposta concreta ai
bisogni della Nazione e al ceto medio
piegato dalla crisi. Esponenti e militanti
di Azione Nazionale Molise si uniranno
agli altri attivisti provenienti da tutto il
Paese per testimoniare la costituzione di
decenni ha sorvegliato l’ingresso all’area murattiana della
città. Merito del giornalista
Paolo Giordano, cultore della
storia locale, esegeta, autore di
una perfetta ricapitolazione dell’impianto arboreo cittadino
nelle varie sue significazioni,
raccolta in una prosa scorrevole
e gradevole oltre che rigorosamente documentaria. Un lavoro,
il suo, di grande pregio: un
dono ai cittadini perché nel racconto di ciò ch’è stata la storia
della città collegata al patrimonio arboreo, diventi un lievito
per la coscienza collettiva a
supporto del tentativo di riguadagnare una città di nuovo votata a ricostruire una immagine
di sé degna del suo passato di
Città Giardino. Un percorso, la
lettura e le immagini dell’opuscolo, che prende avvio dalla
nascita della Città Giardino
(siamo all’indomani del terremoto del 1805), per continuare
con Piazza Vittorio Emanuele,
con le sequoie di Campobasso,
le fotografie che raccontano il
Mario Pagano, le fotografie che
raccontano Piazza Cesare Battisti, quindi una datazione a ritroso e la lenta agonia della
mastodontica sequoia, il palo di
totem tra scherzo e realtà, i cittadini che si riappropriano della
città.
Congiunzione al passato perché
il futuro torni ad essere migliore.
Merito dell’Amministrazione
comunale che ha condiviso il
progetto de “L’albero di Natale”
dichiarandosi pronta ad assumere l’impegno di una politica
ambientale che prosegua l’avvio così spontaneamente e felicemente portato a termine.
Dardo
Perrella: “Una casa comune della Destra
per rilanciare i valori identitari”
un nuovo soggetto politico – sottolinea Carlo
Perrella, - dalla nostra regione oltre in 50, tra cui
25 delegati, parteciperanno all’evento, per essere attori e protagonisti
di questa volontà di cambiamento, perché i territori, l’identità e le
comunità sono i referenti
di questo progetto politico
che si autodetermina dal
basso e si radica come
movimento del territorio”.
Il Congresso nazionale segnerà quindi non solo la
nascita di questo nuovo soggetto politico, ma rappresenterà anche un importante momento di confronto con tutte le
altre forze politiche di destra; oltre alle
relazioni di Gianni Alemanno, Roberto
Menia, Giuseppe Scopelliti, Roberto
Buonasorte e Francesco Storace, sono
previsti anche gli interventi di Renato
Brunetta e Maurizio Gasparri (Forza Italia), Raffaele Fitto (Direzione Italia),
Mario Mauro (Popolari per l’Italia), rappresentanti della Lega Nord e di Noi con
Salvini, Gaetano Quagliariello (Movimento IDeA), Nicolas Bay (Front National di Marine Le Pen) e Martin
Rothweiler (Allianz für Deutschland).
“In questo contesto – afferma Carlo Perrella, che interverrà durante i lavori in
quanto membro della segreteria unitaria
del Congresso - porteremo avanti
un’idea fondamentale: rilanciare il Sud
come proposta politica fondamentale per
la rinascita dell’Italia, attraverso un progetto di sviluppo in grado di porre le
basi per attrarre nuovi investimenti e
nuovo posti di lavoro, perché ad oggi la
vera emergenza sociale del Mezzogiorno è la disoccupazione giovanile, insieme alla sanità, alle infrastrutture e
all’ambiente”.