Bell, la giusta intuizione di Sassari

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IL PERSONAGGIO
Bell, la giusta intuizione di Sassari
«Qui è come stare in California...»
Alessandro Rossi
I
David Bell, 35 anni
CIAM-CAST
17/17
• Nelle sue nove apparizioni in
Serie A, Bell non ha ancora
sbagliato un tiro libero: realizza
13.1 punti in 24.4 minuti di media
a partita col 45% da tre punti
• Dal suo arrivo,
la squadra ha vinto
7 gare su 9 in A
«Per la Coppa Italia
abbiamo chance»
l momento in cui la stagione di Sassari è svoltata? Lo
scorso 8 dicembre, quando
il club, dopo quattro sconfìtte
consecutive ed un inizio di
campionato complesso (4 vittorie in 10 gare) ha consegnato
le chiavi tecniche della squadra
in mano al veterano David Bell,
36 anni il prossimo 20 giugno,
playmaker realizzatore che
viaggiava a 18.3 punti e 6.1 assist a partita in Bundesliga con
la maglia dei Phoenix Hagen,
esclusi, strada facendo, dal
campionato per motivi economici. Nelle 9 partite giocate in
A, Bell ha segnato 13.1 punti
con il 45% da tre, senza sbagliare ancora un tiro libero,
contribuendo a raggiungere un
record di 7 successi in 9 partite.
Ora Sassari è al quarto posto
insieme a Reggio Emilia e venerdì, a Rimini, sfiderà Avellino nei quarti delle Final Eight
di Coppa Italia: «Non è una
questione di numeri. La squadra aveva già una propria struttura. Mancava un piccolo pezzo del puzzle. Mi hanno accolto
benissimo. Cosa ho portato?
Un insieme di cose: esperienza,
difesa e impegno sui due lati
del campo. Sapevo di entrare a
far parte di una società che ha
vinto tanto nel recente passato
ed ha ancora fame».
ATMOSFERA L'Italia, dopo aver
girato mezza Europa, anche in
campionati minori come quello
olandese, era un sogno ed un
obiettivo concreto: «Nella stagione 2005/06 giocavo in Svizzera, a Neuchàtel. Uno dei migliori amici di un mio compagno di squadra era Rowan Barrett, in quell'anno esterno
titolare a Cantù. Mi portò a vedere un derby, se non ricordo
male contro Varese. Ho ancora
SERIE A
stampata nella mente l'immagine una atmosfera incredibile
e mi dissi "un domani voglio
giocare nel campionato italiano". Che considero uno dei migliori d'Europa». Anche se la
consacrazione, dopo essersi
fatto le ossa tra Finlandia,
Francia e D-League, l'ha trovata proprio in Germania: «Dove
esistono organizzazione e
strutture importanti. Il livello
sta crescendo anno dopo anno.
La Bundesliga mi ha dato tantissimo. A tutti i livelli». Gli idoli? Uno ed uno solo: «Tutti da
bambini volevano essere come
Michael Jordan. Io ho sempre
sognato di assomigliare a Latrell Sprewell. Perché vengo da
Oakland e sono nato e cresciuto vicino a quella che ora si
chiama Oracle Arena, la casa
dei Golden State Warriors. Alle
partite andavo conia canotta di
Spree. Ero tifosissimo anche di
Tim Hardaway e Chris Mullin».
Il primo amore, ma non l'unico,
perché il football americano e
gli Oakland Raiders sono più di
una religione per il playmaker
del Banco di Sardegna: «I tifosi
di Sassari assomigliano a quelli
dei Raiders. Perché anche qui
si respira un senso di comunità,
di famiglia allargata. Mi sento a
casa. Il tempo è favoloso, meglio anche di quello della California. Poi ho ritrovato il mare,
di cui sono innamorato».
DANZA Sposato, due figli piccoli, Bell, che di secondo nome
fa Ashanti, perché la madre era
appassionata di danza senegalese, nel tempo libero ama stare lontano dai riflettori: «Penso
solamente a fare il meglio per
questo club. Non vedo l'ora di
giocare i quarti contro Avellino. È una competizione a cui
teniamo molto. I favoriti? Sono
arrivato solamente a dicembre
e non no ancora giocato contro
tutte le squadre, quindi non mi
sbilancio. Ma in un evento come questo, dove si giocano partite secche, credo che tutte pos-
sano avere delle chance». Sassari compresa, la cui ricetta è
molto semplice: «Il nostro segreto? Attitudine difensiva,
SERIE A
gioco di squadra ed esecuzione. Sono curioso di misurarmi
con i migliori e capire fin dove
possiamo arrivare».