DOTT.SSA ALDA GROSSI: I CANI AVVERTONO IL DOLORE DELLE

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DOTT.SSA ALDA GROSSI: I CANI AVVERTONO IL DOLORE DELLE PERSONE Daniela Cavallini:

Carissima Alda, grazie per essere ancora con noi. So che stai rispondendo ai lettori che ti contattano per consulti on line e/o per appuntamenti in Studio e sei molto indaffarata, tuttavia so di poter contare sulla tua disponibilità per approfondire l’argomento oggetto di questa intervista ovvero “i cani avvertono il dolore delle persone”.

Dott.ssa Alda Grossi:

Certo Daniela che sono disponibile! Amo gli animali al punto da “dimenticarmi” della mia stanchezza…

Daniela Cavallini:

Alda, so che appena ti ho inoltrato l’articolo, hai contattato la Dott.ssa Deborah Custance…

Dott.ssa Alda Grossi:

quando ho letto l'articolo

ho deciso di contattare subito la dottoressa Deborah Custance per riportarle la mia esperienza, in base alla quale sono ormai sicura che gli animali (tutti) siano capaci di empatia

, e che ahimè a far la differenza è sempre più il genere umano. Per l'empatia basta stare a contatto col proprio sentire, emozionale e fisico.

L'empatia è a mio avviso un 'ascoltare con gli occhi'…

si potrebbe riassumere nelle massime cristiane di 'non fare all'altro ciò che non vorresti venisse fatto a te, di 'ama il prossimo tuo come te stesso'…

Daniela Cavallini:

Tu per prima, mi hai riferito degli effetti che la legge di risonanza agisce nel rapporto cane/umano ed insieme – come i lettori sanno – stiamo verificando il rapporto tra me e Poldo. Concordate in toto, tu e la Dott.ssa Custance, con quanto espresso nell’articolo?

Dott.ssa Alda Grossi:

la dottoressa Custance, psicologa, mi ha risposto che anche lei è concorde su quanto le riportavo, anche perché ha notato che

gli animali usati nell'esperimento riconoscevano il pianto artificiale registrato, e solo a questo non rispondevano 'empaticamente'…

ma, come ha sottolineato lei stessa, queste sono le metodiche prescritte dal metodo scientifico, metodo che ormai si dimostra sempre più inadeguato, specie per le neuroscienze.

Le neuriscienze si stanno sempre più orientando verso la fisica quantistica

, e solo attraverso di essa e vari concetti come quello dell'entanglement, si possono spiegare le 'coincidenti' somiglianze tra il pet ed il suo umano di riferimento, nonché quello di campo morfogenetico di Rupert Sheldrake. Ho fatto presente a Debora che forse sta proprio a noi giovani, alle nuove generazioni,

rivedere e quindi ampliare i concetti del metodo scientifico, arricchendolo ed aggiornandolo alla luce delle nuove scoperte dateci dalla fisica quantistica

invece, almeno qui in Italia, anche all'università, si continua a studiare e a rapportarci alla realtà solo su base newtoniana e cartesiana.

Daniela Cavallini:

Comprendo bene… Uno scambio di esperienze proficuo e molto innovativo, da diffondere il più possibile. Desideri aggiungere altro?

Dott.ssa Alda Grossi:

Mi rendo conto che per modificare le visioni istituzionali occorrono tempo, pazienza, ecc. e

confido nelle persone tipo Deborah, che - pur stando dentro al sistema - prendono il coraggio e le opportunità per diffondere le 'novità' che li conducono a conclusioni diverse da quelle a cui è giunta ad oggi la maggioranza degli 'scienziati'. La strada per il riconoscimento di una vera e propria sfera psico-emozionale di pertinenza animale, è ancora ripida ed irta di difficoltà

basate principalmente sulle posizioni onnipotenti che caratterizzano l'antropocentrismo di stampo occidentale, ossia giudaico-cristiano. Fino a che il genere umano non inizia a riconoscersi come parte integrante di un 'sistema vita' proprio del pianeta Terra, sarà molto difficile sviluppare una scienza lungimirante ed illuminata come quella a cui aneliamo.

Daniela Cavallini:

A me ed a tutti gli amanti degli animali non resta che sperare e ringraziarti.

Alda Grossi, Medico Veterinario esperto in Omeopatia, Immunoisopatia, Agopuntura e Floriterapia cell: 333.500.82.45

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