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Camera dei deputati – 4-15600 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Campana (PD) il 15 febbraio 2017. Pagina | 1
Camera dei deputati – 4-15600 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Campana (PD) il 15 febbraio 2017.
CAMPANA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro
dell'interno. — Per sapere – premesso che:
nelle scorse settimane la polizia postale ha scoperto un'operazione di cyber-spionaggio volta a infiltrare i dispositivi informatici e una
serie di dati sensibili di una serie di personaggi politici, della finanza e del mondo cattolico;
noti personaggi sono stati intercettati illegalmente da Giulio Occhionero, ingegnere nucleare di 45 anni e dalla sorella Francesca
Maria, di 49, arrestati dalla polizia postale, nell'ambito dell'inchiesta « Eye Pyramid». I due sono stati raggiunti da un'ordinanza di
custodia in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari Maria Paola Tomaselli su richiesta da pubblico ministero Eugenio
Albamonte. Nell'inchiesta è finito anche un poliziotto indagato per favoreggiamento;
il giudice delle indagini preliminari ha bollato questa operazione di hackeraggio «pericolosa per il sistema nazionale», spiegando che
«Basti pensare al primo atto scoperto, grazie al quale si è potuti risalire alle condotte illecite descritte: il tentativo di hackeraggio del
sistema informatico dell'Enav, contenente informazioni e dati relativi alla sicurezza pubblica nel settore dell'aviazione civile. Inutile
spiegare quanto delicate – e cruciali per la sicurezza nazionale – siano informazioni relative all'ente nazionale aviazione, alle rotto di
velo, ai dati dei dipendenti, ove soprattutto si consideri il clima politico mondiale odierno»;
in data 11 gennaio 2017, il presidente dell'Autorità garante dei dati personali, Antonello Soro, commentando l'operazione « Eye
Pyramid», ha dichiarato «Sono preoccupato per le dimensioni clamorose di cui abbiamo avuto notizia, ma direi che è la punta
dell'iceberg di una fragilità del sistema che abbiamo anche avuto modo di segnalare negli anni scorsi. Viviamo in una nuova
dimensione degli scambi, dell'informazione, della rete, della società digitale, in quella dimensione i presidi di sicurezza sono
infinitamente inadeguati rispetto ai rischi che tendenzialmente crescono tutti gli anni: gli attacchi informatici negli ultimi anni sono
cresciuti con un ritmo del 30 per cento. Mentre prima i rischi venivano dalle rapine in banca o dal furto di gioielli oggi avvengono
attraverso il furto di informazioni di dati. Ma i dati sono le nostre persone, e quindi siamo a rischio noi cittadini e sono a rischio le
infrastrutture dello Stato»;
in data 12 gennaio 2017, una nota dell'ufficio stampa del comune di Roma recita «In merito alle notizie di stampa apparse oggi su
possibili azioni di hackeraggio rivolte al portale istituzionale di Roma Capitale, il Campidoglio informa che l'Amministrazione sta
verificando – in via cautelativa – la sussistenza di eventuali infiltrazioni nei sistemi di autenticazione del portale e
contemporaneamente ha attivato tutti gli approfondimenti del caso con il Raggruppamento Temporaneo d'Imprese, gestore
dell'ambiente di portale»;
inoltre, è notizia dell'11 febbraio 2017, che il Ministero degli affari esteri è stato oggetto di un attacco hacker per almeno 16 mesi a
partire dal 2014;
l'interrogante ha inoltre presentato, in data 6 marzo 2015, l'interrogazione 4-08273, dove si riportavano i dati del rapporto Clusit,
associazione italiana per la sicurezza informatica, dove si stima che in Italia, i danni causati dal cyber crime ammonterebbero a 9
miliardi di euro;
denunciando il furto di segreti industriali ai danni delle piccole e medie imprese nostrane (e a vantaggio di organizzazioni straniere) e
accusa le istituzioni di non aver ancora predisposto un centro per raccogliere le segnalazioni di attacchi e per coordinare le difese –:
se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
se, alla luce delle recenti inchieste della magistratura, siano stati predisposti tavoli tecnici per assicurare la difesa delle banche dati
delle pubbliche amministrazioni statali contenenti dati sensibili dei cittadini;
se e quanti siano gli attacchi alle suddette banche dati avvenuti nel corso del 2016 e quali importi siano stati stanziati per i
rafforzamenti della difesa informatica dei bigdata in possesso della pubblica amministrazione. (4-15600)
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Camera dei deputati – 4-15600 – Interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Campana (PD) il 15 febbraio 2017. Pagina | 1