Comunicato stampa - Repubblica e Cantone Ticino

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Repubblica e Cantone Ticino
Consiglio di Stato
6501 Bellinzona
Comunicato stampa
Misure coercitive a scopo assistenziale e collocamenti extrafamiliari
prima del 1981 – Contributo di solidarietà per le vittime
Bellinzona, 15 febbraio 2017
Come gli altri Cantoni svizzeri, anche il Ticino fornisce sostegno alle persone che
hanno subito misure coercitive a scopo assistenziale e collocamenti extrafamiliari
prima del 1981. La Legge federale, che entrerà in vigore il 1. aprile 2017, riconosce
infatti alle vittime il diritto a un contributo di solidarietà, quale riparazione delle
ingiustizie subite. Il Cantone offrirà quindi da subito il proprio sostegno alle persone
interessate a presentare una domanda di un contributo di solidarietà. A questo
scopo, è possibile consultare una pagina web con informazioni sulla procedura.
Sono migliaia le persone in Svizzera che, dai primi decenni del XX secolo al 1981, hanno
visto la loro libertà violata con misure coercitive a scopo assistenziale o da collocamenti
extrafamiliari: separazioni dalle proprie famiglie (bambini e giovani mandati a servizio, dati
in affido o collocati in istituti), internamenti amministrativi (collocamenti in istituti chiusi,
talvolta penitenziari, senza decisione giudiziaria), violazioni dei diritti riproduttivi attraverso
sterilizzazioni e aborti forzati, adozioni forzate e sperimentazioni illegali di farmaci. Il
processo di rielaborazione di questo fosco capitolo della storia recente della
Confederazione ha avuto inizio nel 2013, con il riconoscimento ufficiale dell’accaduto da
parte del Consiglio federale e le scuse ufficiali presentate da Simonetta Sommaruga, a
nome di tutto il Governo.
Una Legge recentemente approvata dal Parlamento federale prevede ora il versamento di
un contributo di solidarietà, quale riparazione per le ingiustizie subite; il Consiglio federale
ha così stanziato un credito complessivo di 300 milioni di franchi, che andrà ora diviso in
maniera uguale tra tutte le vittime. L’importo versato a ogni beneficiario dipenderà infatti
dal numero totale delle domande accettate, ma sarà uguale per tutti e non potrà in ogni
caso superare i 25 mila franchi.
Per ottenere il contributo di solidarietà occorrerà inoltrare una domanda all’Ufficio federale
di giustizia entro il 31 marzo 2018 attraverso un modulo specifico. Le autorità cantonali –
tramite il Servizio per l’aiuto alle vittime di reati e l’Archivio di Stato del Cantone Ticino –
forniranno assistenza alle vittime per la ricerca della documentazione necessaria e la
compilazione del modulo. Le richieste verranno trattate con la massima riservatezza e nel
pieno rispetto della protezione dei dati personali.
Tutte le informazioni sulla procedura possono essere consultate sulla pagina web ufficiale:
http://www4.ti.ch/dss/dasf/uap/dlav/temi/misure-coercitive/. Un foglio informativo è inoltre
ottenibile in tutte le Cancellerie comunali del Cantone.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Marco Poncioni, Direttore dell’Archivio di Stato e coordinatore del Gruppo di lavoro sulle misure
coercitive e i collocamenti extrafamiliari, [email protected], tel. 091 / 814 13 20/32
Cristiana Finzi, Delegata per l’aiuto alle vittime di reati, [email protected], tel. 091 / 814 75 02/08