Assente la strategia programmatica del destino della stazione

Download Report

Transcript Assente la strategia programmatica del destino della stazione

anno ii- n° 0 mercoledì 15 Febbraio 2017
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
Seguici anche Su Facebook e
twitter
Giancarlo De Lisio
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Giancarlo De Lisio. Il presidente
dell’Ordine dei Geologi del Molise è
da tempo che si sta battendo perchè
il problema della gragilità sismica e
idrogeologica della regione trovi un
canale preferenziale. E’ da tempo
che chiede alla politica molisana di
affrontare questa problematica.
L’Ardire
Non lasciamo morire
questa terra
di Giuseppe Saluppo
N
on lasciate che questa terra
muoia “che i nostri nonni
hanno amato, che hanno difeso e bagnato con il sudore
della loro fronte”. Mi ha colpito la lettera degli alunni della classe 4^ elementare di Larino che hanno inteso lanciare
un sasso nello stagno per non vedere morire questa nostra terra. Il Molise sprofonda, è vero. Sprofonda per quel senso
di lassismo che, come un virus, ha colpito tutti. La decadenza, poi, l'avverti nel
linguaggio, nei comportamenti. Siamo in
presenza di una regione che precipita in
un degrado che è culturale, morale, di incapacità programmatica. Non ci sono più
certezze, la comunità scompare, i giovani vanno via. E' venuto meno quel
senso di gioco di squadra che ha accompagnato la crescita di questo territorio. Si
vede solo il baratro che si apre. Ecco,
perchè, diventa importante riaprire la
partita per la difesa dell'identità regionale. E' un fatto, innanzitutto, culturale
e, quindi, di valori. E, allora, ripartiamo
dalla nostra cultura, dai nostri valori.
Con la cultura non si mangia e con i valori non si fanno bistecche? E' quello che
hanno cercato di seminare i cantori di
quella globalizzazione che a noi ha assassinato il negozio, il trenino regionale,
il piccolo ospedale, il paesello dove
siamo nati. Siamo diventati la terra in
cui è vietato crescere con quanto ci è
stato tramandato dai nostri vecchi e che
viene dal tempo del tempo. I giovani
vanno via perchè non trovano più nella
terra dove sono nati le occasioni giuste
per pensare di costruire un futuro. Eppure c'è ancora il paesaggio a rappresentare le nostre radici, che abbiamo diritto
di preservare.Ed è su questo che la politica deve tornare a svolgere il suo ruolo.
Cacciando gli incapaci, i cantori di fumose alchimie per individuare soluzioni
e strategie utili capaci di far guardare al
domani. Un domani che non si può costruire pensando di essere aggregati ad
altri. Lo si costruisce facendo leva su
cultura e valori propri disegnando una
strada sulla quale far tornare a viaggiare
idee, obiettivi condivisi, soluzioni operative. Una fiammella, una speranza da
lasciare accesa per i nostri ragazzi.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
VimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Domenico Di Nunzio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. Il settore del turismo è praticamente in agonia ma il
delegato regionale, fino a questo momento, non ha dato alcuna indicazione di politica strategica e
programmatica per il settore. Possibile che non ci sia proprio nulla da
mettere in pratica?
Assente la strategia programmatica
del destino della stazione sciistica
al pari di quella di Capracotta
Politica turistica come un convitato di pietra
Servizio a pag.3
Regione
Accordo Regione-Anci
per interventi edili
antisismici
Regione
Riposizionamento
dei dirigenti, aperta
la campagna elettorale?
Sono 46 i milioni di euro destinati
alle strutture pubbliche indicate
come strategiche.
Il riposizionamento celere dei dirigenti alla Regione sembra essere il
preludio della campgna elettorale.
pagina 4
pagina 5
www.gazzettamolisana.com
2
TAaglio
lto
15 febbraio 2017
La proposta di legge regionale sull’acqua è all’esame delle autonomie locali
Sapranno difenderla bene
pubblico inalienabile?
Attenzione ad appiattirsi sul testo della proposta di legge elaborata dalla giunta regionale,
evitando esami comparativi e approfondimenti giuridici e amministrativi che offrono versioni
legislative a tutela e a salvaguardia della destinazione pubblica delle risorse idriche
C’è troppa contiguità politica tra
il governo regionale e il sistema
delle autonomie locali, per cui
molto spesso accade che si abbia
l’impressione che sia sotto dettatura, comunque condizionato nei
giudizi e nelle scelte dalle decisioni che scaturiscono dalle disposizioni amministrative e
legislative della Regione. Dello
stesso avviso sembra essere il
consigliere regionale di Sinistra
Italiana (ex Pd), Michele Petraroia se, ai componenti della Conferenza
regionale
delle
Autonomie locali, ha ritenuto necessario sottolineare il pericolo
che approvando, così e semplicemente, la proposta di legge regionale “Disposizioni in materia di
risorse idriche del Molise”, si
vada a rafforzare il contenuto privatistico di quel provvedimento,
portando le risorse idriche molisane nella disponibilità del capitale privato, togliendo proprio
alle autonomie locali uno dei presidi più importanti che le appartiene: la gestione delle reti
idriche. Alla Conferenza è stato
infatti chiesto di esprimere un parere sulla proposta di legge,
“come emendata in sede di Prima
e Terza Commissione consiliare
permanente del consiglio regio-
nale riunite in forma congiunta il
10 febbraio 2017”. Sul punto, Petraroia ha ritenuto di dover richiamare l’attenzione anche sulla
documentazione che correda la
proposta di legge, in particolare
sullo Statuto dell’Azienda Speciale “Acqua Bene Comune Napoli – ABC” che attesta la
percorribilità giuridica, tecnica,
amministrativa e finanziaria di
una gestione interamente pubblica del servizio idrico integrato,
evitando rischiosissimi percorsi
di privatizzazione gestionale che
determinerebbero vantaggi spe-
culativi per gli operatori economici del settore e incrementi
esponenziali delle tariffe a danno
delle famiglie e dei consumatori.
Come dire: attenzione ad appiattirsi sul testo della proposta di
legge elaborata dalla giunta di Palazzo Vitale, evitando esami comparativi e approfondimenti
giuridici e amministrativi che offrono versioni legislative a tutela
e a salvaguardia dell’acqua pubblica bene inalienabile. Il messaggio ha riguardato il presidente
della Provincia di Campobasso
Antonio Battista, il presidente
della Provincia d’Isernia Lorenzo
Coia, il sindaco d’Isernia Giacomo D’Apollonio, il consigliere
comunale delegato dal sindaco di
Carovilli Nadia Falasca, il sindaco di Casalciprano Eliseo Castelli, il sindaco di San Polo
Matese Armandino D’Egidio, il
presidente dell’Anci Pompilio
Sciulli, il presidente dell’Uncem
regionale Giovanni Fratangelo, il
dirigente regionale responsabile
del Servizio controllo enti locali
Anna Franco. Nel corso dell’audizioni delle associazioni rappresentative dei Comuni e delle
autonomie locali del Molise del 6
febbraio 2017, solo l’Associazione nazionale dei piccoli comuni italiani (Anpci) ha
protocollato un contributo operativo sull’articolato della proposta
di legge regionale, ribadendo così
la determinazione con cui si sta
battendo in tutte le sedi istituzionali in difesa dell’acqua in mano
pubblica, e di tutte le forme costituzionali di autonomia. Affinché
non sia la sola rappresentanza territoriale ad avere chiara la propria
missione, il consigliere Petraroia,
che della Terza commissione regionale fa parte, ha invitato la
Conferenza regionale delle autonomie locali a soffermarsi sull’articolato della proposta di
legge regionale e sullo Statuto
dell’Azienda Speciale “Acqua
Bene Comune
Napoli – ABC” che al sistema
delle autonomie e delle amministrazioni provinciali e comunali
del Molise, su una tematica di
estrema delicatezza e di straordinario rilievo sociale, può costituire un ulteriore elemento di
valutazione.
Dardo
Sicurezza scuole, fondi fuori dai vincoli di bilancio
di Umberto Uliano*
Entro il 20 febbraio regioni ed
enti territoriali possono presentare domanda per utilizzare risorse fuori dai vincoli di bilancio
per investimenti sulle scuole e
sul territorio.
Mettere in sicurezza le scuole ed
il territorio attivando interventi
utili alla salute dei cittadini ed
all’economia locale oggi è possibile. Regioni ed enti locali
hanno, infatti, ancora qualche
giorno di tempo per usufruire di
spazi finanziari fuori dai vincoli
del pareggio di bilancio per poter
avviare una serie di interventi.
Si tratta di una possibilità offerta
dalla legge di bilancio 2017 che
libera nelle casse:
– delle regioni, 500 milioni di
euro all’anno per il triennio
2017-2019 per interventi di
messa in sicurezza sismica e
idrogeologica;
– degli enti locali, 700 milioni di
euro all’anno per lo stesso triennio per interventi di edilizia scolastica (300 milioni), e di messa
in sicurezza sismica e idrogeologica.
Entro il prossimo 20 febbraio:
– le regioni potranno inviare la
propria richiesta alla Ragioneria
generale dello Stato, secondo
specifiche procedure segnalate
dal Governo;
– gli enti locali potranno inviare
la propria richiesta alla struttura
di missione per l’edilizia scolastica o alla Ragioneria generale
dello Stato, secondo specifiche
procedure segnalate dal Governo.
“Si tratta di un’occasione che
non possiamo perdere. Il nostro
sistema associativo è pronto a offrire tutto il proprio supporto e la
massima collaborazione per riuscire a realizzare finalmente una
serie di interventi indispensabili
per la sicurezza dei nostri figli e
per la competitività del nostro
territorio.
*Presidente Ance Molise
3
TAaglio
lto
15 febbraio 2017
In una Campitello al lumicino turistico, una novità
In assenza di chiarezza sul futuro turistico/sportivo di
Campitello Matese massimamente nel periodo della stagione invernale, peraltro
aggravata dalla poco gloriosa
attività della società partecipata dalla Regione Molise
“Funivie Molise”, bisogna
stare agli atti tecnici e amministrarvi che raccontano di ciò
che succede su quella Montagna, in particolare intorno agli
impianti di risalita esistenti e
di nuovo esercizio. In attività
sono la funivia monofune con
veicoli a collegamento temporaneo “Campitello – Colle del
Caprio”; la funivia monofune
con veicoli a collegamento
permanente “Cristallo – Anfiteatro” e la funivia monofune
con veicoli a collegamento
permanente “La Piana – Lavarelle”. In procinto di entrare
in funzione non appena il consiglio regionale sarà in grado
di approvare il regolamento di
esercizio con il relativo piano
di soccorso redatto dal direttore Dante Pagliari, è la segad
biposto
giovia
ammorsamento fisso “Capo
d’Acqua – Colle del Monaco”. Alle funivie si aggiunge dunque una seggiovia.
Ciò dovrebbe far ritenere che
almeno sul piano dell’impiantistica è stata avvertita la necessità di migliorare la
situazione per corrispondere
alle esigenze dell’utenza e
alla possibilità di sciare raggiungendo le quote più adatte
e l’innevamento migliore. La
In procinto di entrare in funzione
la seggiovia biposto ad ammorsamento
fisso “Capo d’Acqua – Colle del Monaco
Il turismo: convitato di pietra al tavolo in cui si discute e si programma il futuro
contraddizione è palese. Da
un lato si parla di un forte abbassamento delle presenze sul
pianoro matesino, facendo balenare addirittura una crisi
profonda per le attività ricettive; dall’altro, come accenniamo, è in procinto di entrare
in funzione una seggiovia che
per la sua stessa natura e funzione lascia intravedere il
Lettera aperta
Egregio direttore,
stamane, per incarico di una signora, mi
sono recato presso la Cattolica. C’era
nebbia, faceva freddo, e sceso dalla macchina mi sono recato nell’atrio del nosocomio. Non ci ero, fortunatamente, mai
entrato. Bello, marmi, fontana e a sinistra
una lunga fila di persone bisognose di
cure più o meno gravi. Il mio incarico era
quello di prenotare una visita di controllo
per una signora che ha avuto la sfortuna
di essere stata operata al seno . Prendo il
biglietto numerato e quando esce il numero mi reco al n.7, con la prescrizione
del medico curante.
La risposta e’ stata: la visita si può fare
nel giugno 2018. Cioè tra circa sedici
mesi. Ho avuto una fitta allo stomaco.
Certamente nessun addebito alla Catto-
contrario. Probabilmente il
calo delle presenze è da mettere in relazione alla carenza
di impianti di risalita, per cui
la seggiovia può costituire un
valido motivo per cambiare le
cose. Tanto è vero che la
giunta regionale non ha frapposto tempo a esprimere paal
favorevole
rere
regolamento di esercizio della
seggiovia biposto “Capo
d’Acqua – Colle del Monaco”, riconoscendone l’urgenza e l’indifferibilità “onde
poter garantire il funzionamento della seggiovia per la
corrente stagione sciistica invernale”, e a trasmetterla al
Consiglio regionale allo scopo
di acquisire il parere della III
Commissione Consiliare com-
petente per materia, come previsto dalla legge regionale del
20 agosto 1984, numero 19. Si
tratta, a ben vedere, di provvedimenti tecnici e amministrativi, peraltro previsti dalla
legge. Ciò che invece rimane
in zona d’ombra, è l’atteggiamento politico della giunta regionale e del consiglio in
merito al destino turistico di
Campitello intesa nella accezione di stazione invernale e
centro sciistico dell’Appennino centromeridionale. Una
voragine. Che non riguarda
solo Campitello ma anche Capracotta e, per estensione,
l’intera politica turistica molisana: un convitato di pietra al
tavolo in cui si discute e si
programma il futuro di questa
terra. Alla seggiovia che sta
per funzionare a Campitello
per salire da Capo d’Acqua a
Colle del Monaco, sarebbe il
caso di affiancare una seggiovia metaforica per salire dal
bassofondo turistico/programmatico a quote minime di dignità amministrativa.
Dardo
Liste di attesa in sanità, esasperante lentezza
lica in quanto certamente ci sono molte
sofferenti: Ma la fila man mano che passava il tempo si ingrossava
spesso di molti anziano bisognosi di cure
eccetera.
Perché scrivo questa lettera? Perché se
noi cittadini molisani, con le nostre imposte e tasse dobbiamo remunerare dirigenti oltretutto venuti da fuori per
chiudere i reparti in ossequio ad un piano
sanitario peggiorativo dello stato delle
strutture che fino a poco tempo fa funzionavano bene, ecco non sono d’accordo
con lo standard remunerativo di queste
persone che eliminano strutture di cui il
Molise ha bisogno. Forse questi tali non
hanno mai messo piede in accettazione di
qualsiasi tipo e non hanno fatto mai la fila
perché bastava una telefonata e si aprivano le porte. O forse non ne hanno so-
stanziale bisogno e...sono fortunato.
Tutto e’ migliorabile, ma quando si e’ assaliti da mali più o meno gravi il tempo e’
interminabile e quello delle riforme por-
tano ad una sofferenza gratuita che non
e’ meritata.
Un saluto al Molise inguaribile.
AA
4
TAaglio
lto
15 febbraio 2017
Il segretario del Conapo Molise, Concezio Lommano, spiega le ragioni della protesta
I Vigili del fuoco sono sempre in
prima linea contro ogni calamità
e in difesa della sicurezza dei cittadini. Eppure il trattamento retributivo e pensionistico che
ricevono rispetto agli altri corpi
di Polizia è ben diverso e chi governa continua a fare orecchie da
mercante e non dare mai soluzione a questo problema.
Trecento euro al mese in meno rispetto alle già sottopagate forze
di polizia e nessun riconoscimento dei servizi operativi ai fini
pensionistici è un affronto che i
pompieri del Conapo non riescono più a digerire, anche perché dopo le tante lodi pubbliche
poi per loro i soldi non si trovano
mai, finiscono sempre all’ultimo
posto dell’agenda politica.
E per dire basta a questo trattamento da corpo di serie B il Conapo ha organizzato per giovedì
16 una manifestazione di protesta
a Roma davanti alla Camera dei
Deputati che vedrà la partecipazione migliaia di pompieri in divisa provenienti da tutta Italia e
non mancheranno ovviamente
quelli di Campobasso che daranno il loro forte contributo numerico alla protesta.
“Non possiamo tollerare oltremodo questa inaccettabile situazione anche perché non
chiediamo nessun privilegio ma
solo parità di trattamento con gli
altri corpi semplicemente attraverso l’inserimento nel comparto
sicurezza dal quale siamo rimasti
nel passato esclusi per volere dei
sindacati politicizzati oppure attraverso misure legislative di
aaSono 46 i milioni di euro
destinati al rischio sismico e al
dissesto idrogeologico. Tre
milioni di euro che saranno
destinati, una volta perfezionato l'iter, per interventi di
messa in sicurezza di edifici
privati. Altri 43 per quelli
pubblici definiti 'strategici'.
Ovvero, atti a garantire quelle
strutture chiamate in causa nel
momento dell'emergenza e
che, per questo, devono risultare le più sicure. Ieri, la
firma del protocollo d'intesa
tra il presidente della Giunta
regionale, Paolo di Laura
Frattura, e il presidente dell'Anci Molise, Pompilio
Sciulli. Un atto che avvia un
percorso per affrontare l'emergenza terremoto e definire gli
interventi di prevenzione, allargando lo scenario anche ai
“Ai Vigili del fuoco tanti encomi
ma nessun interessamento”
Il sindacato chiede parità di trattamento con gli altri Corpi. “Interveniamo
nei momenti più difficili ma le nostre retribuzioni sono le più basse
del pubblico impiego. Una vera e propria umiliazione”
equiparazione retributiva e pensionistica agli stessi corpi del
comparto sicurezza” fa sapere
Concezio Lommano, segretario
provinciale Conapo di Campobasso che aggiunge “non c’è nessuna attenzione nemmeno per gli
specialisti che vivono una sperequazione ancora più elevata con
gli altri corpi e continui tagli”.
I vigili del fuoco, gli stessi eroi
del terremoto di Rigopiano, non
sono solo i peggio pagati tra i
corpi dello Stato ma, secondo la
ragioneria generale, si trovano
anche agli ultimi posti nella clas-
sifica delle retribuzioni del pubblico impiego, ma nessuno interviene. “Una umiliazione che deve
essere subito e totalmente sanata
in occasione dei decreti di riordino delle carriere che la legge
Madia ha previsto entro la fine di
questo mese – ha spiegato Lommano – ecco perché abbiamo urgentemente deciso di gridare il
nostro malessere in piazza, chiediamo stanziamenti maggiori
anche per noi pompieri”.
“Ma vi è di più – continua il segretario del Conapo – oltre all’affronto di essere i meno pagati e di
non
vedere mai stanziati i fondi necessari a risolvere una volta per
tutte questa ingiustizia, dobbiamo
anche combattere la poca attenzione del ministero dell’Interno e
degli altri sindacati che rappresentano anche i normali impiegati
pubblici, i quali ogni volta che si
riesce a spuntare una qualche risorsa aggiuntiva, seppur insufficiente, che il governo stanzia per
i Vigili del Fuoco, pretendono di
distribuirla anche a chi non è Vigile del Fuoco, a chi sta dietro
una scrivania, cosi ritardando
sempre il processo di equiparazione agli altri corpi”.
Insomma servitori dello Stato veramente privi di attenzione se
pensiamo anche che “durante le
drammatiche operazioni di soccorso in centro Italia hanno dovuto persino acquistarsi di tasca
propria le calzamaglie termiche
per difendersi dal gelo e dalla
neve in quanto il ministero dell’interno prevede quel tipo di interventi ma non prevede la
fornitura di vestiario adatto”.
“Aspettiamo da troppo tempo conclude Lommano - di avere un
rilancio autentico dei Vigili del
Fuoco e la meritata valorizzazione del personale in divisa che
è il vero patrimonio del Corpo na-
zionale e che grazie solo alla passione e al sacrificio individuale
rappresenta una eccellenza del
Paese invidiata in tutto il mondo.
Servono anche ulteriori assunzioni per coprire la grave carenza
di organico di 3 mila pompieri
che mancano dai 32 mila previsti
a livello nazionale e quelli in servizio hanno un età media troppo
elevata di 48 anni causata dai
tagli alle assunzioni. Per questo ci
aspettiamo la solidarietà e il sostegno delle Istituzioni, del governo a partire dal premier
Gentiloni e dai Ministri Minniti e
Madia, delle forze politiche responsabili, dei mezzi di informazione e dei cittadini”. Il Conapo
fa sapere che attraverso il proprio
segretario generale Antonio
Brizzi ha lanciato anche un appello agli altri sindacati affinché
escano dal silenzio in questo cruciale momento di protesta e si
uniscano alle importanti battaglie
per la parità di trattamento con gli
altri corpi. Mai più trattati come
un corpo di serie B sarà lo slogan
della protesta di Roma affinché in
questo momento storico in cui la
legge Madia impone riforme del
nostro corpo i pompieri non vengano ancora una volta traditi !
46 milioni di euro per il rischio sismico
Protocollo d’intesa tra Regione e Anci
privati. "Invito tutti i Sindaci
ad essere pronti e ad avere un
quadro chiaro della situazione
per potere beneficiare dei
fondi a disposizione", ha detto
il presidente dell'Anci, Sciulli.
Tre milioni, invece, sono i
fondi destinati ai privati e che
saranno ripartiti con 70% del
contributo massimo disponibile destinato per la demolizione e la ricostruzione, 20%
per il miglioramento sismico,
10% per interventi di rafforzamento strutturale. "E' questo il
passaggio nuovo - ha detto
Frattura - l'apertura anche all'edilizia privata. Penso, soprattutto, ai borghi e ai centri
storici che hanno maggiore
necessità di interventi.Sono
86 i comuni che hanno già
avanzato richiesta questo dà il
segnale di quanto attuale e
sentita sia questa problematica. Fino ad oggi si era intervenuto solo su edifici pubblici
e di interesse strategico, oggi
apriamo anche al patrimonio
edilizio dei privati, particolarmente importante nella nostra
regione in relazione ai tanti
borghi di tanti comuni del territorio che vivono nell’abbandono del patrimonio edilizio
con conseguente pericolo di
danni in caso di fenomeni sismici”.
5
TAaglio
lto
15 febbraio 2017
La Regione ha fretta di sistemare i dirigenti per averli disponibili nel rush finale della legislatura
Milioni di euro da governare e da destinare
all’industria, all’agricoltura, alle cooperative,
alle parrocchie, alle proloco e all’intero
cerchio dei pretendenti storici alle sovvenzioni
Al governo di centrosinistra rimane poco più di un anno dal ritorno alle urne e vuole arrivarci avendo l’apparato interno in piena efficienza operativa
La Regione, che ha sempre brillato
per perdita di tempo, rinvii e dilazioni, questa volta ha fretta di mettere la dirigenza nella condizione di
esprimere le proprie capacità, di
prendere le redini dei Servizi appena definiti nei giorni scorsi (il 30
gennaio 2017 per la precisione). Al
presidente Frattura e al governo di
centrosinistra rimane poco più di
un anno dal ritorno alle urne e,
come è stato detto e dimostrato, vogliono arrivarci avendo tutto l’apparato interno in piena efficienza
(ed ubbidienza), vale a dire con lo
scacchiere organizzativo pronto ai
nastri partenza del Programma operativo regionale; dei Fondi Fesr/Fse
e del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) Feasr 2014-2020; del
Programma attuativo del Fondo per
lo sviluppo e la coesione
2007/2013, del Patto per lo sviluppo
della regione Molise, dei finanziamenti destinati alla ripresa industriale dei nuclei di Boaino e di
Pozzilli. Una montagna di soldi accortamente e strumentalmente accumulata perché fosse disponibile a
ridosso, come andiamo dicendo,
della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale e della
presidenza. Soldi da programmare,
da mettere a bando, da promettere,
da far balenare agli occhi esterrefatti
di gente che aspetta la manna dal
cielo. Negli oltre tre anni di governo
di centrosinistra il Molise è stato ridotto a brandelli: in particolare la
sanità pubblica; l’industria in special
modo: lo Zuccherificio definitivamente in rovina, la Gam di Boiano
in offerta, l’Ittierre in agonia; il turismo montano (Capracotta e
Campitello) al disastro; il commercio soffocato da super e ipermercati
ferocemente in concorrenza e taluni
in grave difficoltà con altri disoccupati all’orizzonte; la cassa integrazione; la mobilità in deroga; gli
ammortizzatori sociali hanno animato la cronaca in prossimità della
caduta in povertà di miglia di famiglie. Sulle macerie sociali ed economiche generate con un cinismo
senza pari, nell’anno che manca alle
elezioni regionali si vanno dunque
mettendo a punto i meccanismi del
consenso. Tra questi, la dirigenza a
capo dei Servizi appena ridefiniti
seguendo il tracciato delle opportunità politiche del governo di Palazzo Vitale più che la funzionalità
dell’Ente. Il presidente Frattura, al
quale i resti del centrodestra (Iorio,
Fusco Perrella, Cavaliere e Sabusco) e i “grillini” Manzo e Federico
in perenne apprendistato non hanno
mai creato imbarazzo, ha campo libero e tantissimi milioni di euro da
mettere formalmente in circolo per
tenere sulla graticola le associazioni di categoria, le Forze sociali,
le cooperative, gli ordini professionali, le parrocchie, le diocesi, le proloco, le compagnie teatrali, e
l’intero circolo dei pretendenti storici alle sovvenzioni, università del
Molise compresa. Un apparato pubblico/privato micidiale, le cui energie si attivano e prendono vigore
solo quando sono irrorate di progetti
e di finanziamenti. La Regione che
ha sempre brillato per perdita di
tempo, rinvii e dilazioni, ora ha
fretta di completare l’apparato amministrativo della presidenza della
Giunta regionale, dei dipartimenti e
della direzione generale per la salute per rendere la macchina regionale pienamente funzionante. Il 30
gennaio 2017 ha adottato il nuovo
atto di organizzazione delle strutture
dirigenziali, stando bene attenta a
mettere in salvo da un’eventuale
concorrenza poco gradita il Servizio “Autorizzazione e accreditamento”
e
il
Servizio
“Programmazione rete ospedaliera
pubblica e privata” della direzione
generale della Salute, e il Servizio
Autorità di Audit (vale a dire il braccio destro di Frattura, Mariolga Mogavero). Appena una settimana
dopo Mariarosaria Simonelli del II
dipartimento ha approvato l’avviso
interno per consentire ai dirigenti
regionali con contratto di lavoro a
tempo indeterminato di esprimere le
proprie eventuali manifestazioni di
interesse per il conferimento del-
l’incarico di responsabilità, a valere
sulle strutture dirigenziali che fanno
capo all’apparato amministrativo
della presidenza della giunta regionale, dei dipartimenti e della direzione generale per la salute, tempo
10 giorni, con decorrenza dal giorno
successivo alla pubblicazione
dell’Avviso sul sito web istituzionale della Regione Molise. Con
l’intesa che le manifestazioni di interesse non sono vincolanti, avendo
l’Amministrazione la facoltà di procedere d’ufficio, in ragione delle superiori esigenze funzionali e
organizzative … di chi comanda.
Una lavata di faccia ai dirigenti, e
una messa a punto dei poteri interni
secondo meriti acquisiti (ed acquisibili) a giudizio del presidente Frattura e degli assessori Nagni,
Facciolla e Veneziale:
formazione culturale posseduta, requisiti professionali adeguati alle
funzioni da svolgere, attitudine ad
assumere le responsabilità connesse
con le funzioni da svolgere, capacità di organizzazione del lavoro e
di gestione delle risorse assegnate,
risultati conseguiti nello svolgimento delle attività rilevanti agli effetti dell’incarico da conferire.
Dardo
Ittierre, lavoratori in piazza
Sono esasperati gli ex dipendenti
dello stabilimento Ittierre che sono
senza risposte e privi di un futuro.
Per questo, torneranno a manifestare in piazza a Isernia venerdì 17
febbraio. Lo avevano annunciato
più volte e ora sono pronti gli ex
dipendenti dell’ITTERRE che
ormai non hanno più nulla da perdere se non quanto ancora devono
ricevere delle spettanze a loro destinate di diritto e di cui ancora non
si ha riscontro. La vertenza ITTIERRE sembra non avere fine.
Dopo la presentazione del concordato la procedura e la gestione affidata alla liquidatrice, i dipendenti
in mobilità che ancora attendono le
loro spettanze. La vendita dei beni
Nuova protesta per venerdì 17 febbraio. “Attendiamo risposte”
che deve compensare e il ricavato
soddisfare i creditori. Una mobilità
che per alcuni è già scaduta e che
per altri è in scadenza e scadrà .
Che dire uno scenario “interessante” , da studio dei casi, quello
della città di Isernia che ha visto insieme alla deceduta ITTIERRE,
indotto principale, tante altre
aziende e attività soffrire, chiudere,
uffici trasferiti, scuole non sicure.
Un caso da studiare non in maniera
ironica ma tragico comica se pensiamo che una piccola provincia
come questa poteva essere davvero
gestita con poco dato che l’ITTIERRE, da sola, portava ad Iser-
nia maison e clienti importanti,
grandi marchi, flusso di economia
costante e ricchezza. I “grandi capitali”, i contributi, le sovvenzioni,
i fondi non servivano ai lavoratori
negli anni di pieno splendore perché i dipendenti ITTIERRE erano
la forza, il capitale. Nota ai grandi
stilisti e mercati, alle pagine di
moda e finanza, oggi tristemente
nota per la cronaca e per il ridicolo.
Le attività di Isernia vivevano
anche perché viveva l’ITTIERRE
e capita di sovente ancora incontrare in Italia e nel mondo clienti
che la rimpiangono per la grande
professionalità di chi ci lavorava.
Oggi non c’è più, vero, bisogna
guardare avanti, altrettanto vero,
ma se ci fermiamo per un attimo a
riflettere non possiamo non comprendere il danno, irreparabile, che
e’ stato fatto, un tessuto sociale lacerato che sta provando a sopravvivere, non vivere, con il
quotidiano e le mille difficoltà che
non elenchiamo per dignita’. Possibilita’ di andare via per chi le ha,
di rimanere e chiedere quanto ancora spetta per chi rimane. Ecco
che si fanno sentire ancora, non
solo per il dovuto ma anche per
chiedere, a chi di competenza, risposte sul lavoro perché, se è vero
che non è un diritto pretendere il
“posto”, vero e’ che e’ un diritto
pretendere il lavoro sancito dalla
costituzione dove la Repubblica
e’,”dovrebbe”, essere fondata sul
lavoro . Gli ex dipendenti ITTIERRE hanno ancora voglia di
lavorare ...non hanno mai smesso
di volerlo. Un chiaro messaggio di
coerenza di chi della propria professionalità ne ha fatto un cavallo
di battaglia e la vuole ancora vedere riconosciuta in tutti i settori e
mansioni. Il tessile e’ morto? La
professionalità dei dipendenti no e
si può applicare in tutti i settori.