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SERVIZIO IDRICO     ROMA 14 FEBBRAIO 2017

Acqua: “Gestione unica? Obiettivo ancora lontano”

Ref Ricerche: ritardi e criticità nelle procedure di affidamento e subentro. Serve un presidio forte su tempi e sul rispetto delle regole

Dopo l'analisi degli effetti del nuovo Codice degli appalti sul settore idrico (QE 31/1), si torna a parlare di ritardi nel Sii. Al centro dell'analisi condotta dal Laboratorio Servizi pubblici locali di Ref Ricerche, questa volta vi sono le criticità persistenti nelle procedure di affidamento e di subentro che, spiegano gli autori, ritardano l'approdo alla gestione unica disegnata dalla normativa.

"E' necessario rinforzare il presidio sui tempi e sul rispetto delle procedure", sottolinea lo studio individuando l'urgenza di presidio e supporto permanente per raggiungere l'obiettivo. Quella descritta, infatti, è una "realtà frastagliata": "dove non hanno prevalso le inadempienze, l'inosservanza delle prescrizioni di legge e le resistenze degli enti locali hanno condotto a contenziosi e a stallo amministrativo, con la conseguenza di ritardare sine die l'approdo alla gestione unica".

In particolare, nella fase di subentro si sommano una serie di problematiche: alle criticità nelle valutazioni e nella scelta della modalità organizzativa (in house vs gara) si aggiungono i ritardi e i contenziosi sulle procedure per la selezione del soggetto affidatario. E ancora, laddove si sia trovato un accordo in merito alla quantificazione del valore di rimborso (impresa non facile e spesso demandata alla giustizia amministrativa) è molto probabile che vi siano ritardi nella corresponsione dello stesso.

A titolo esemplificativo di una situazione piuttosto eterogenea e complicata, lo studio descrive una serie di esperienze che vanno dalla resistenza agli affidamenti secondo la normativa alla persistenza di gestioni in economia da parte degli enti locali che risultano, però, cessate ex lege, dalla mancanza "di motivazione" per la scelta dell'in house alla realtà di affidamenti per la scarsa solidità finanziaria del soggetto affidatario.

In conclusione, l'operatività del gestore unico è un "obiettivo ancora lontano", secondo i ricercatori, perché spesso il legittimo affidatario è, di fatto, impossibilitato ad operare a causa delle criticità descritte. Di qui l'auspicio che da parte del legislatore e dell'Aeegsi (chiamata, tra l'altro a vigilare sul rispetto della normativa vigente) vi sia meno tolleranza per i ritardi e le inadempienze, magari prevedendo sanzioni (che possano arrivare fino all'escussione delle fideiussioni e alla decadenza dell'affidamento) per arginare eventuali comportamenti opportunistici. Senza dimenticare, ricorda lo studio, che il legislatore ha previsto poteri sostitutivi che sarebbe opportuno esercitare laddove necessario.

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