Le opposizioni raccolgono le firme mentre la Corte dei Conti

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anno ii- n° 0 Sabato 18 Febbraio 2017
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Domenico Di Lisa
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Domenico Di Lisa. L’ex consigliere regionale e geologo, ha sottolineato l’errore macrospico
della Giunta regionale che ha soppresso l’ufficio sismico. La decisione è stata definita da Di Lisa
come la discesa di Attila. Tutto
raso al suolo.
L’Ardire
In Molise il turismo
è arte Naif
di Giuseppe Saluppo
N
el Molise il turismo è naif. E’ un
particolare modello del “fai da te”,
senza capo né coda. Non a caso
tutti parlano di turismo, fanno turismo, promuovono turismo: a vanvera la
maggior parte, con qualche oggettività taluni,
e poc’altri per viverci. L’accessibilità (assenza
di autostrade, collegamenti ferroviari antidiluviani, non di meno quelli su gomma, scali
aeroportuali lontani), la ricettività (alberghi e
camping di scarso livello e qualità), il ristoro
e il tempo libero (modesti, se non artefatti), la
circolazione interna (problematica), il sistema
dell’informazione e dell’accompagnamento
(agenzie di viaggi e guide turistiche inesistenti), formano un rendiconto della realtà
molisana senz’appello. Non è piacevole prenderne atto, convincersi che chi osserva il Molise da fuori vede una piccola regione
statisticamente in coda ad ogni sorta di rilevamento, e in questo contesto deprimente un
velleitarismo che non avendo basi concrete su
cui poggiare, ricorre agli stereotipi, tra cui il
più abusato è lo stereotipo di un immaginario
Molise turistico. Dimenticando che la Regione non ha un assessore al turismo, perché
non ha una legge quadro di settore, perché ha
eliminato gli Enti Provinciali per il Turismo,
perché non valorizza le Pro/loco, perché non
disciplina le Agenzie di Viaggi, perché non
cura l’elenco delle guide turistiche, perché
non produce una pubblicistica turistica. Pur
disponendo di catene montuose, di stupende
zone collinari, di una breve (36 chilometri)
costa adriatica, di piccole ma fertili pianure,
di laghi naturali e artificiali, di corsi d’acqua
a carattere fluviale e torrentizi, di paesaggi
inediti, di ambienti naturali per buona parte
salvaguardati dalle brutture dell’uomo e della
speculazione, di impareggiabili reperti archeologici, di percorsi tratturali, di tradizioni
popolari ultracentenarie (una per tutte: la
Sagra dei Misteri), di folklore, di artigianato
artistico, di gastronomia tipica, di prodotti
agroalimentari di nicchia, bene, pur disponendo di questo variegato patrimonio naturale, ambientale e culturale, andando a leggere
gli arrivi, le partenze e il soggiorno dei turisti,
c’è da rimanere allibiti per la pochezza dei
dati. Condannati ad essere perennemente ciò
che siamo: una qualunquistica accozzaglia di
beni, di gente, di risorse.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
ViMarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Angelo Sbrocca
Il Tapiro del giorno lo diamo ad
Angelo Sbrocca. Il sindaco di
Termoli non si sta rendendo conto
dell’abbandono in cui è lasciata
la cittadina adriatica e sta andando alla contrapposizione forte
con i comitati civici sulla questione del Tunnel. La città ha necessità di altro.
Le opposizioni raccolgono le firme
mentre la Corte dei Conti
bacchetta l’amministrazione comunale
sul rendiconto 2014
Servizi a pag.3 e 6
Lavoro
Ai Vigili urbani
Straordinario?
No, riposo compensativo
I Vigili urbani di Campobasso in
servizio il 9 gennaio niente straordinario. Riposo compensativo
Politica
Roberto Ruta abbraccia
Michele Emiliano
e sfida Frattura
Oggi, il senatore Roberto Ruta,
entra nel movimento di Michele
Emiliano e sfida Frattura.
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18 febbraio 2017
Altri commissari straordinari nella Regione del precario e del provvisorio
Marcello Vitiello, al Consorzio di bonifica integrale larinese e al Consorzio “Trigno e Biferno”, e Nicolina
Del Bianco, al Consorzio della Piana di Venafro
Ormai gli enti e le strutture sub regionali commissariati non si contano più
Alla pletora di commissari straordinari in esercizio permanente effettivo, la giunta regionale ne ha
aggiunti altri due. Il mantenimento di situazioni amministrative e gestionali fuori dalla
normalità dice ancora una volta
che la Regione Molise è essa
stessa un’espressione precaria di
governo del territorio. Ad entrare
nel novero dei commissari regionali, per effetto della deliberazione dell’esecutivo regionale
dell’8 febbraio 2017 (numero 42),
sono Marcello Vitiello, al Consorzio di bonifica integrale larinese e al Consorzio di bonifica
Trigno e Biferno, e Nicolina Del
Bianco, al Consorzio di bonifica
della Piana di Venafro. Pertanto,
a decorrere dall’adozione del decreto di nomina da parte di Paolo
di Laura Frattura, i comitati esecutivi, tra cui il presidente del
Consorzio, il vice presidente e gli
altri componenti eletti tra i membri dell’assemblea, sono sciolti e
cessano dalle loro funzioni. Mandati a casa, per evidente necessità
di riordinare un settore del comparto agricolo in sofferenza economica e gestionale, ed anche per
l’insorta reattività alla politica
consortile regionale risultata indigesta al governo regionale che di
lesa maestà sta lastricando i propri gli atti amministrativi. Ormai
gli enti e le strutture sub regionali
commissariati non si contano più.
Ma mentre per i Consorzi di bonifica l’intervento è stato drastico
e complessivo, per i Consorzi industriali, ugualmente bisognosi di
una rivisitazione statutaria, la
mano correttiva è molto più cauta
e leggera. Dei Consorzi industriali, ad essere commissariato è
quello di Venafro tra l’obiezione e
Il senatore Roberto Ruta e il capogruppo
Pd alla Regione, Francesco Totaro,
hanno dato la loro adesione alla manifestazione di oggi, sabato 18 febbraio,
della parte della sinistra del Partito democratico che si richiama alle posizioni
di Emiliano-Speranza e Rossi. “Saremo
tutti assieme al Teatro Vittoria, con
l’obiettivo di costruire un’azione politica
comune, per rivolgere un appello a tutti i
nostri militanti e attivisti e per impedire
una deriva dagli sviluppi irreparabili“.
E’ quanto si legge in una dichiarazione
congiunta di Roberto Speranza, Michele
Emiliano e Enrico Rossi. “La nostra posizione è chiara: congresso in autunno e
voto nel 2018” dice Roberto Speranza al
termine di una lunga riunione dei deputati della minoranza dem”.
L’adesione di Ruta e Totaro, dopo quella
dell’onorevole Danilo Leva, segna una
profonda spaccatura nel partito anche in
Molise dove la segreteria regionale è
nelle mani della renziana Micaela Fanelli e che vede alla presidenza della
Giunta regionale, l’altro renziano, Paolo
la reazione del consigliere regionale del luogo, Massimiliano Scarabeo.
Commissaria però era la signora
Passarelli, commissaria continua
ad essere. Al di là delle singole
condizioni per cui si creano i presupposti del’intervento straordinario
e,
quindi,
dell’assoggettamento degli enti e
delle strutture sub regionali alla
presidenza della giunta, sono anni
che viene detto e ripetuto il ritornello programmatico di una
nuova politica (industriale e
agricola) da realizzare attraverso
la revisione e l’aggiornamento
delle funzioni consortili sul territorio: una presenza di garanzia e
di partecipazione peraltro irrinunciabile. Sempre che siano garantiti i meccanismi dell’operatività
e del controllo. Cose venute meno
e per questo, nel caso dei Consorzi di bonifica, oggetto di decapitazione
degli
organi
amministrativi a vantaggio dei
commissari straordinari Marcello
Vitiello al Consorzio di bonifica
integrale larinese e al Consorzio
di bonifica Trigno e Biferno, e di
Nicolina Del Bianco, al Consorzio di bonifica della Piana di Venafro. All’architetto Vitiello, in
particolare, è stato specificato di
rendersi protagonista di attività
utili all’unificazione delle gestioni, alla rilevazione degli elementi patrimoniali degli Enti
consortili, alla ricognizione dei
rapporti giuridici pendenti del
personale, alla predisposizione
del piano di classifica e soprattutto alla predisposizione di un
documento statutario adeguato al
nuovo contesto normativo (Sic !ndr): oltre che commissario straordinario, anche riformatore!
Meno impegnata invece la Del
Bianco. Comunque, se lo riterranno necessario, i Commissari
straordinari, per motivate e specifiche esigenze tecniche, potranno
eventualmente avvalersi di un sub
Commissario “dalla comprovata
professionalità ed esperienza nel
settore di riferimento”. Filiazione
di figure straordinarie in un contesto politico e amministrativo
che di ordinario ha prevalentemente l’inefficienza e la precarietà.
Dardo
Ruta e Totaro con Michele Emiliano
Di Laura Frattura. E’ evidente che questi posizionamenti porteranno a scossoni
politici nella compagine del centrosinistra in vista delle elezioni regionali del
2018. Uno scenario che vedrà, di certo,
anche lo svolgersi delle Primarie per la
individuazione del candidato governa-
tore. E la contrappoposizione
essere
trebbe
proprio quella tra
Roberto Ruta e
l’uscente Paolo
Frattura.
Leva: “Renzi sta sbagliando tutto”
Ho letto l’intervista di Renzi. Allora il tema caro segretario non è togliere l’alibi alla minoranza ma provare a comprendere le ragioni degli altri. Mi pare evidente che il segretario continui ad ignorare completamente la frattura profonda che
si è avuta su punti cruciali come il lavoro, la scuola, le riforme, le politiche economiche. Bisogna ridefinire in maniera
vera il perimetro del nostro stare insieme. Il congresso dovrebbe servire a questo ma se si trasforma in una corsa contro
il tempo solo perchè Renzi cerca la rivincita personale allora diventa un’altra cosa. Diventa esattamente ciò che il PD è
stato in questi ultimi anni: un partito di tifosi liquefattosi sui territori. Renzi continua a giocare a nascondino, non dice
una parola sul governo Gentiloni, non una parola sulle priorità dell’agenda di governo. Sembra essere ossessionato solo
dalla necessità di riavere una nuova legittimazione per tornare subito al voto. E qualcuno pure mi dovrebbe spiegare come
uno che si candida a rappresentare l’alternativa potrebbe girare in 30 giorni le 107 province e far conoscere ai circoli la
propria piattaforma politica. Siamo oramai il partito dell’avventura anzichè della responsabilità nazionale. P.S. Se Bersani all’epoca non avesse consentito a Renzi di partecipare alle primarie rifugiandosi dietro lo statuto che impone la coincidenza tra segretario e premier, cosa sarebbe accaduto? Ecco, quello fu un esempio di come un segretario mette prima il
noi davanti all’io.
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18 febbraio 2017
Le opposizioni al Comune di Campobasso lamentano l’assenza di programmazione
“In virtù degli obiettivi non raggiunti da questa amministrazione
abbiamo ritenuto di dover firmare
la mozione di sfiducia al sindaco
Battista e, di conseguenza, al suo
esecutivo. È la normale prosecuzione della nostra attività di opposizione. E, con l’occasione,
chiederemo anche i numeri alla
maggioranza. Basta a questo
gioco di diversi consiglieri del
centrosinistra, che fanno opposizione all’interno della maggioranza, ma semplicemente come
arma di scambio, perché alle decisioni importanti, alla fine, non
fanno mai mancare numeri e voti.
I cittadini devono sapere che, dietro queste logiche, ci sono gli interessi personali di questi
consiglieri, che amano fare una
falsa opposizione attraverso gli
organi di informazione”. Così, i
consiglieri comunali di Campobasso del Movimento Cinque
Stelle, Cretella, Felice, Gravina
e Praitano che hanno sottoscritto
la mozione di sfiducia avviata dai
consiglieri comunali, Pilone e
Cancellario e alla quale ha già
posto la firma anche il consigliere
Alessandro Pascale. Per i ‘grillini’ a palazzo San Giorgio,
troppe le disfunzioni dell’amministrazione Battista. A partire dal
trasporto pubblico locale, “che
come sappiamo, col taglio del
25% dei trasferimenti dalla Regione Molise al Comune di Campobasso, ridurrà ancora le
prestazioni di un servizio appena
sufficiente per una città capoluogo di regione. Poco più di due
milioni di euro lo stanziamento
per il 2017, un milione e mezzo
di euro l’anno prossimo, quando
sono previsti ulteriori tagli al trasporto pubblico locale. Una dra-
Le firme per la mozione
di sfiducia
al sindaco Battista
Pilone, Cancellario, Gravina, Cretella, Felice, Praitano e Pascale hanno già sottoscritto l’atto
stica riduzione che porterà al licenziamento di dieci autisti in via
immediata e a una riduzione dei
servizi già carenti. L’amministrazione dovrebbe cercare fondi per
migliorare un servizio indispensabile per i cittadini, così come
già dovrebbe lavorare a un bando
pubblico europeo, dove l’interlocutore, ovviamente, non dovrà essere soltanto la Seac. Se avessero
provveduto già nel 2014 alla questione, oggi avremmo avuto un
servizio di qualità, rispetto al
quale è indispensabile anche pen-
sare al bando per la mobilità urbana. Un nuovo modo di concepire la città e di cui si è provato a
parlare anche nella competente
commissione. Purtroppo, però,
quando gli argomenti devono trasformarsi in atti concreti si latita e
si rinviano le decisioni”. Ma,
anche, la questione della raccolta
differenziata. “Abbiamo superato
la metà della legislatura e, tra i
fallimenti di questa amministrazione, c’è la raccolta differenziata, il cui ritardo pone
Campobasso tra le città con un
handicap grave rispetto ai parametri e agli obiettivi che in altre
località si stanno raggiungendo. È
l’assessore che dal dicembre
2015, periodicamente, convoca la
stampa e fissa scadenze e paletti.
Noi ci atteniamo soltanto a osservare e conservare i titoli dei giornali. I suoi ritardi ricadono
sull’intera Giunta comunale. Tra
le ultime date, ci era stata indicata
il 14 febbraio. Un altro buco nell’acqua. A questo punto – ha affermato Cretella – è meglio
indicare il 2018, senza creare
false illusioni nei cittadini. Tra
le altre cose, nel centro storico,
da tempo, sono rimasti soltanto i
secchi dell’indifferenziata. E a
nulla valgono le giustificazioni,
rispetto a ritardi dovuti a cause
di forza maggiore, perché è un
rituale il rinvio di questo inizio.
Campobasso, in tema di raccolta
differenziata, è ancorata al palo.
Questo è un dato di fatto, a prescindere dai proclami”. In tema
di edilizia scolastica, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle
hanno presentato una mozione
per evitare nuovo ‘consumo di
suolo’, per impegnare sindaco e
Giunta a programmare la costruzione della nuova ‘don Milani’ sull’edificio di via
Leopardi, che gli studi universitari hanno giudicato da abbattere. Per tutte queste ragioni, i
consiglieri Cinque Stelle hanno
ritenuto sottoscrivere la mozione di sfiducia al sindaco Battista e, alla quale, potrebbero
aggiungersi le firme di alcuni
esponenti della maggioranza
stessa.
Marchetti, Prorettore Unimol
presidente Aissa
Punti nascita a Isernia,
siamo all’anno zero
Marco Marchetti, Prorettore vicario Unimol, eletto Presidente dell’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie. Altra prestigiosa nomina per il prof. Marco Marchetti Prorettore
Vicario, Presidente della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale e del Centro
UniMol di Ricerca per le Aree interne e gli Appennini. Già Presidente del Comitato Scientifico Consultivo dell’EFI – l’Istituto Forestale Europeo per la protezione e gestione sostenibile delle foreste e attuale Presidente nazionale del Tavolo di coordinamento dei corsi di studio
in Scienze forestali e ambientali, e componente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oggi neo Presidente
della prestigiosa Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie. Ordinario di Assestamento Forestale e Silvicoltura, è stato eletto all’unanimità Presidente della AISSA nell’ambito dell’Assemblea che si è svolta nel corso del XIV Congresso annuale, quest’anno
caratterizzato dal tema “Scienze agrarie, alimentari, forestali e ambientali per la valorizzazione
delle aree interne”. A valle dell’elezione, il prof. Marchetti, con la passione e la spinta propulsiva che costantemente accompagna le sue azioni, si è dichiarato entusiasta di contribuire
alla missione dell’Associazione; un missione che racchiude la promozione ed il coordinamento scientifico e didattico delle ventuno Società Scientifiche che afferiscono all’AISSA,
impegnandosi a rafforzare i rapporti di collaborazione con istituzioni internazionali, nazionali e locali delle aree agrarie, forestali, agroindustriali ed ambientali
LeNeoMamme di Isernia tornano a
manifestare pubblicamente la loro
forte preoccupazione per il Punto
Nascita di Isernia, attualmente a rischio per carenza di personale medico nel reparto di nido e pediatria.
“L’unico pediatra al momento reperibile per le guardie notturne arriva
da Caserta e possiamo ben immaginare cosa comporti in termini di
tempo questa situazione ormai insostenibile. Siamo molto in ansia per il
Punto Nascita e chiediamo ai nostri
Amministratori Regionali di prendere immediati provvedimenti al fine di garantire il servizio ai piccoli pazienti di Isernia e provincia. Sappiamo che la chiusura del reparto di nido e pediatria comporterebbe
inevitabilmente la chiusura della sala parto e questo sarebbe per noi inaccettabile. Chiediamo
che la Direzione Sanitaria intervenga prontamente per il reintegro del personale medico nel
reparto pediatria. Confidiamo nei nostri amministratori”.
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18 febbraio 2017
Per salvare i 280 lavoratori della Gam
Se il persistere della rinuncia
della Regione Molise a far valere
i propri diritti nel confronto con
il Governo per recuperare, nell’Accordo di Programma sull’area di crisi industriale
complessa, parte dei 142 milioni
di fondi tagliati sul Programma
operativo
regionale (Por) 2014 – 2020, risorse da destinare alla
ricollocazione dei lavoratori, si
dovesse rivelare esiziale, è il
caso che gli amministratori regionali, nessuno escluso, vadano a
indossare la maschera di Pulcinella. Questa è la conclusione cui
è pervenuto l’ex assessore regionale alle Politiche del Lavoro Michele Petraroia, resa pubblica e
fatta pervenire ai sindacalisti di
Cgil, Uil e Cisl che nei giorni
scorsi a loro volta hanno rivolto
un accorato appello alle istituzioni e alle rappresentanze politiche e parlamentari del Molise
perché intervengano in sede governativa per ottenere risorse aggiuntive e assicurazioni sulla
ricollocazione al lavoro dei 280
lavoratori della Gam. Dalla lettura del documento dei sindacati
e della mozione di Petraroia al
consiglio regionale del 21 febbraio si ha la misura di quanto sia
complessa la vicenda, e quanto
contraddittorie le situazioni che si
sono venute a creare. La matassa
che si vuole dipanare con un intervento unitario e deciso di tutte
le parti in causa nei confronti del
governo nazionale, pone in evidenza omissioni, ritardi, incere
distrazioni,
tezze,
sconclusionatezza della Regione
“Regione, sindaci
e parlamentari fate qualcosa”
Cgil,Cisl e Uil: la vertenza della filiera agroalimentare rimane forse l’unica
vertenza la cui soluzione con il concorso di tutti può ridare al territorio molisano una prospettiva di sviluppo occupazionale ed economico produttivo
Molise e incomunicabilità tra le
parti: rappresentazione caotica di
propositi, di obiettivi, di richieste
che, a compromissione avvenuta,
si vuole recuperare trasformandola in una vertenza con il governo nazionale per ottenere
risultati concreti per i lavoratori
dell’area di crisi industriale complessa del Molise interno e dell’area di crisi semplice del Basso
Molise. Stando a Petraroia, “a
oggi si registra la mancata profi-
Incredibile quanto accade al Comune di
Campobasso. Ricordate la famosa chiusura
di tutti gli uffici pubblici, causa neve, per il
giorno lunedì 9 gennaio 2017? Tutti giustificati grazie al provvedimento emesso dal
prefetto di Campobasso. E chi, per garantire i servizi essenziali necessari, è dovuto
andare al lavoro come, nella fattispecie i Vigili urbani? Per l’amministrazione comunale non avranno diritto ad alcuna
remunerazione ma la giornata “verrà recuperata mediante la concessione di una giornata di riposo compensativo”. Ma il
contratto di lavoro non prevede che il riposo
compensativo sia su richiesta del dipendente e che non può essere imposto d’autorità? Un interrogativo che la risposta l’ha
insita nel contratto ma che, in capo all’amministrazione comunale di Campobasso
non fa testo, specie. I Vigili urbani in servizio hanno effettuato un lavoro straordinario
e, dunque, hanno diritto ad essere pagati per
le ore effettivamente svolte. Perchè bisogna
aprire altri, eventuali, contenziosi? Non bastano quelli in corso? E, poi, è possibile una
buona volta mettere mano alla riorganizzazione del Corpo Vigili Urbani da anni abbandonato al suo destino?
lazione dei lavoratori ai sensi del
decreto legislativo 150/2015 che
impedisce ogni negoziazione in
sede di predisposizione dell’Accordo di Programma (ex-art. 27
della legge
134/2012) presso il Ministero
dello Sviluppo Economico con risorse nazionali rivenienti dalla
compensazione sul taglio di 142
milioni di euro operato sul Por
2014 – 2020 rispetto al Por 2007
– 2013. Se si rinuncia all’Ac-
cordo sull’area di crisi industriale
complessa, ci si priva dell’unico
strumento offerto dalle vigenti
normative nazionali, a tutela della
ricollocazione dei lavoratori della
Gam e delle altre imprese. Se
scompaiono i fondi aggiuntivi del
Governo sulle politiche di ricoloccupazionale,
locazione
auto/impiego e incentivo all’esodo, ai lavoratori molisani resterà poco o nulla, visto che la
Regione Molise con la delibera di
giunta 638 del 30 dicembre 2016
ha sottratto ai disoccupati di
lunga durata parte dei 52 milioni
di euro stanziati dallo Stato, per
saldare la mobilità in deroga a 2
mila lavoratori e ipotizzare politiche attive del lavoro per i dipendenti della aziende in crisi.
Innestare una guerra tra poveri è
umanamente indecoroso e, in aggiunta allo sgomento, resta l’inadeguatezza di quei fondi per
sostenere la ricollocazione dei dipendenti di Ittierre, Gam e Zuccherificio”. Così Petraroia, Per i
sindacati “occorre che le risorse
finanziarie definite dal governo
regionale in materia di politiche
attive siano calibrate rispetto al
fabbisogno effettivo dei lavoratori e ciò è possibile determinarlo
solo attraverso una presa in carico
dei lavoratori da parte degli Enti
preposti a questo, al fine di definire misure a sostegno che siano
da subito esigibili”. I sindacati riconoscono di aver assistito in
questi anni alla chiusura di stabilimenti storici (Itr) e di recente
dello Zuccherificio con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale ed economico. Non
vorrebbero ripetersi con la Gam.
Per cui ritengono necessario che
il consiglio regionale, i parlamentari e i sindaci dell’area matesina prendano posizione nei
confronti del governo nazionale,
del ministero dell’Economia e del
ministero del Lavoro per “sensibilizzarli alla vertenza della Gam
che rimane forse l’unica vertenza
la cui soluzione con il concorso
di tutti può ridare al territorio molisano una prospettiva di sviluppo
occupazionale ed economico
produttivo”.
Dardo
Per i Vigili urbani a Campobasso,
al lavoro straordinario il riposo compensativo
Ittierre, i lavoratori in piazza
“Attendiamo ancora le spettanze”
Sono esasperati gli ex dipendenti dello stabilimento Ittierre che
sono senza risposte e privi di un futuro. Per questo, sono tornati
in piazza questa mattina dinanzi la Prefettura di Isernia. La vertenza ITTIERRE sembra non avere fine. Dopo la presentazione
del concordato la procedura e la gestione affidata alla liquidatrice, i dipendenti in mobilità che ancora attendono le loro spettanze. La vendita dei beni che deve compensare e il ricavato
soddisfare i creditori. Una mobilità che per alcuni è già scaduta
e che per altri è in scadenza e scadrà . Ecco che si fanno sentire ancora, non solo per il dovuto ma anche per chiedere, a chi
di competenza, risposte sul lavoro perché, se è vero che non è
un diritto pretendere il “posto”, vero e’ che e’ un diritto pretendere il lavoro sancito dalla costituzione dove la Repubblica
e’,”dovrebbe”, essere fondata sul lavoro . Gli ex dipendenti ITTIERRE hanno ancora voglia di lavorare ...non hanno mai
smesso di volerlo. Un chiaro messaggio di coerenza di chi della
propria professionalità ne ha fatto un cavallo di battaglia e la
vuole ancora vedere riconosciuta in tutti i settori e mansioni. Il
tessile e’ morto? La professionalità dei dipendenti no e si può
applicare in tutti i settori.
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18 febbraio 2017
Consiglio regionale del 21 febbraio 2017: 55 argomenti all’ordine del giorno: trionfo della demagogia
Tre mozioni per salvare lo Zuccherificio
che frattanto ha chiuso i battenti
Ancora un nulla di fatto circa le nomine di competenza all’Agenzia “Molise Acque”
e all’Agenzia per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (Arsarp)
Da un eccesso all’altro, il Consiglio
regionale del Molise cerca una sua
identità. Nella formulazione degli
argomenti da discutere cerca, cioè,
di uscire dal continuo barcamenarsi
tra quelli che hanno carattere di vera
urgenza e quelli che rispondono a
temporanee e contingenti opportunità politiche e di relazione tra maggioranza e minoranza. Si passa da
consigli con pochi punti all’ordine
del giorno a consigli che ne contano
a decine; quello prossimo del 21
febbraio addirittura 55: un primato
di demagogia, sapendo che ne verranno discussi in media tre, al massimo quattro, se tutto fila liscio e
non si creeranno intoppi o interferenze. Un andirivieni caotico, rapsodico, abborracciato di assemblee
non porta a nulla. Se non ad una generale insoddisfazione dei consiglieri
che
con
mozioni,
interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno tentano di farsi luce,
di porre questioni che altrimenti rimarrebbero nel limbo delle intenzioni, di integrare l’attività della
giunta con proposte di più ampio re-
Sulla questione dell’inquinamento della Piana di Venafro e
gli strumenti legislativi per l’ambiente, interviene l’assessore regionale, Vittorino Facciola. “La
Regione in questi quattro anni
di consiliatura, si è dedicata alla
redazione di Piani (rifiuti, nitrati, energetico, tutela delle
acque, qualità dell’aria, gestione
delle alluvioni, legge forestale),
attesi da almeno un decennio,
volti a garantire la salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente e
a scongiurare, da ultimo, onerose
procedure di infrazione. Basti
pensare ai Piani relativi alla tutela delle acque e alla qualità
dell’aria che prevedono, con riguardo all’area venafrana, un’attività di puntuale monitoraggio.
Così, il Piano di Tutela delle
Acque prevede, per la piana di
Venafro, due stazioni di campionamento di acque superficiali dei
fiumi Volturno e San Bartolomeo, con frequenza mensile, e
ventidue stazioni per le acque
sotterranee. I campioni raccolti
sono sottoposti ad analisi chimico-fisiche per verificare il
conseguimento degli obiettivi di
qualità ambientale e la presenza
di inquinanti. Il Piano Regionale
spiro, insomma di darsi un ruolo attivo e non di sola tappezzeria. La
gerarchia delle iscrizione degli argomenti è schizofrenica, non ha una
regola certa né una logica appena
appena accettabile. Nella seduta del
21 prossimo è iscritta una mozione
a firma Iorio, Fusco Perrella, Micone e Cavaliere del 24 febbraio
2015 che propone di impegnare il
presidente della giunta a effettuare
utili iniziative in merito al decreto
del presidente del consiglio dei ministri sul numero minimo di posti
letto delle strutture ospedaliere del
Servizio sanitario nazionale. Una
baggianata. Come una baggianata
sono le prime tre mozioni all’ordine
del giorno che mirano a salvare lo
zuccherificio: per la serie, chiudere
la stalla dopo che i buoi sono fuggiti. Lo zuccherificio ha chiuso i
battenti. Di mozioni, interrogazioni
e interpellanze superate dagli
eventi, ossia che non hanno più
alcun valore, nei 54 punti all’odg ce
ne sono a iosa.
Avesse almeno il senso del ridicolo,
l’ufficio di presidenza potrebbe evitare questa rappresentazione di illogicità. Ma al di là delle mozioni,
delle interrogazioni, delle interpellanze e degli ordini del giorno, il
consiglio ha una dotazione di compiti e di funzioni che si esaltano nel
potere di legiferare, di assecondare
l’affermazione delle vocazioni territoriali, dell’economia, le esigenze
della società civile, l’assetto istituzionale: ruolo e compiti di alto lignaggio politico. Ma andando a
ritroso nel tempo non troviamo
nulla che possa confermare un’attività legislativa di alto profilo e di
grande incidenza, né riconoscere
per affermata, ad esempio, la prerogativa del consiglio di procedere
alle nomine di propria competenza.
Per dire, sono mesi che vengono
iscritte all’ordine del giorno e sistematicamente rinviate, con grave
pregiudizio di funzionalità e regolarità, la nomina di 2 membri del
consiglio d’amministrazione dell’Agenzia speciale “Molise Acque”;
la nomina del garante regionale dei
diritti della persona; i tre componenti il consiglio direttivo dell’istituto per gli studi storici “Vincenzo
Cuoco”; i tre componenti del consiglio d’amministrazione
dell’Agenzia per lo sviluppo agricolo,
rurale e della pesca (Arsarp) e di
molte altre realtà (Enti sub-regionali, Istituti e Consorzi), con preoccupanti conseguenze sul piano
amministrativo, contabile e di mancato rispetto delle norme, su cui sarebbe salutare un’azione ispettiva.
Ma tutto scorre; tutto appare normale, anche le macroscopiche violazioni delle norme e dei
regolamenti. A conferma di ciò che
diciamo, le nomine di competenza
del consiglio regionale, nella seduta
del 21 febbraio 2017 sono agli ultimissimi punti all’ordine del giorno.
Come volevasi dimostrare.
Dardo
“Ambiente, la Regione ha redatto
piani programmi per la salute”
Sulle polemiche di questi giorni, interviene l’assessore, Vittorino Facciolla
Integrato per la Qualità dell’Aria
Molise (P.R.I.A.Mo), strumento
conoscitivo e normativo, avente
l’obiettivo di favorire la sostenibilità delle attività umane che influiscono sull’ambiente. Nel
frattempo si è appena conclusa la
fase relativa alla Valutazione
Ambientale Strategica (Vas) del
P.R.I.A.Mo; le osservazioni pervenute, tra le quali rientrano
anche quelle trasmesse dalle associazioni presenti sul territorio
venafrano, saranno valutate dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Molise, per le
successive fasi di approvazione.
“Quanto alla paventata dismissione – ha chiarito Facciolla di una delle due centraline di
monitoraggio della qualità dell’aria, presenti nel territorio di
Venafro, si precisa che il dispositivo di rilevamento, denominato Venafro 1, è ancora presente
e funzionante. La stazione Venafro 1, così come stabilito nel-
l’ambito di un incontro svoltosi
presso la Prefettura di Isernia a
fine anno 2016, andrà a coadiuvare le informazioni rilevate
dalla ‘rete’ di monitoraggio; i
dati prodotti saranno comunque
raccolti, divulgati e utilizzati per
valutazioni integrative relativamente a criticità che potrebbero
verificarsi, ovvero per consentire
la valutazione di efficacia delle
misure attuative previste dal
Piano. Nell’ambito delle Politiche volte allo sviluppo sostenibile
del
territorio
e
alla diminuzione di CO2 – ha rimarcato ancora - si segnala l’attivazione
della
raccolta
differenziata porta a porta, mediante il finanziamento ai Comuni di interventi per l’acquisto
di attrezzature, mezzi e predisposizione di centri di raccolta
per minimizzare il conferimento
in discariche, con l’applicazione
di criteri di premialità per le amministrazioni comunali virtuose.
Non da ultimo, a testimonianza
dell’attenzione rivolta al territorio, l’adesione al bando ministeriale per l’implementazione della
mobilità sostenibile, che ha visto
finanziato per Venafro l’acquisto
di un bus urbano a trazione elettrica. Infine, per quanto attiene le
attività produttive autorizzate in
AIA (Autorizzazione Integrata
Ambientale) presenti nell’ambito della Piana di Venafro, è opportuno precisare che queste
sono state obbligate ad una notevole riduzione dei limiti di emissione in atmosfera rispetto agli
stessi limiti previsti dalle normative vigenti, un’importante limitazione dei quantitativi di
materiali da utilizzare, nonché la
qualità degli stessi. La struttura
tecnica dell’assessorato alla Tutela Ambientale e l’Arpa Molise
– ha concluso Facciolla - confermano la disponibilità al confronto
sui
temi
della
salvaguardia dell’ambiente, significando, in ogni caso, che è
atto di civiltà e di adeguatezza
minima delle strutture politicoamministrative conformare i rapporti con i cittadini, attraverso la
scelta delle regole condivise.
Noi, con l’approvazione dei
Piani, lo abbiamo fatto”.
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TAaglio
lto
18 febbraio 2017
L’intervento dei consiglieri comunali di Campobasso, Pilone e Cancellario
I Consiglieri Comunali di Democrazia Popolare Francesco
PILONE e Marialaura CANCELLARIO denunciano con
forza l’ennesimo richiamo che
il Comune di Campobasso subisce dalla Corte dei Conti del
Molise in merito alla gestione
finanziaria delle casse comunali. “Come per il rendiconto di
esercizio 2013, anche per il rendiconto 2014 la suprema Corte
Contabile bacchetta il Comune
di Campobasso per una serie di
irregolarità di natura finanziaria che l’Ente Locale ha commesso senza rispettare precisi
vincoli imposti dalla legge. Se
per il rendiconto 2013, approvato comunque dalla maggioranza Battista, la colpa fu data
alla precedente amministrazione, per il consuntivo 2014,
non possono esserci scuse: la
delibera di C.C., la n° 9 del
25/05/2015, ha nome e cognome e la maggioranza di
Centro Sinistra guidata da Battista se ne deve assumere tutte
le responsabilità!!!
Il Magistrato istruttore ha ritenuto di aprire la fase istruttoria
a seguito di alcune irregolarità
riscontrate indirizzando al Sindaco e all’Organo di Revisione
una richiesta di chiarimenti ed
instaurando, nel contempo, il
contraddittorio con l’Amministrazione sottoposta a controllo.
I chiarimenti istruttori presentati, con nota acquisita al prot.
CdC n. 2101 del 4 Novembre
2016, non sono valsi tuttavia a
chiarire tutti i profili problematici correlati ai punti evidenziati
ed emergenti dalla documentazione acquisita. La questione è
stata pertanto deferita alla Sezione per la valutazione in ordine all’adozione di specifica
pronuncia, ai sensi dell’art.148
bis del D.Lgs. 18 agosto 2000
n.267.
LE IRREGOLARITA’ RISCONTRATE E NON SUPERATE DAI CHIARIMENTI
ADDOTTI DAL COMUNE:
1 - Dall’esame istruttorio è
emersa innanzitutto la ritardata approvazione del rendiconto 2014 avvenuta con
del
9
n.
deliberazione
25/05/2015. Circostanza questa
che costituisce, di per sé, un
primo sintomo di rilevante criticità. Il rendiconto della gestione rappresenta un momento
“La Corte dei Conti
bacchetta il Comune”
essenziale del processo di pianificazione e di controllo sul
quale si articola l’intera gestione dell’ente, in grado di
contenere informazioni comparative e di misurare i valori
della previsione definitiva confrontandoli con quelli risultanti
dalla concreta realizzazione dei
programmi e degli indirizzi politici, vale a dire dei risultati,
valutandone eventuali scostamenti ed analizzandone le ramancata
La
gioni.
approvazione del rendiconto
entro i termini, quindi, comporta limitazioni normative all’utilizzo dell’eventuale avanzo
di amministrazione, in conformità e con le eccezioni previste
dall’art.187 TUEL nuova formulazione.
2 – In relazione al passaggio al
nuovo sistema contabile introdotto dal D.Lgs. n.118/2011
come modificato dal D.Lgs.
n.126/2014, la suprema Corte
contabile ha esaminato nel dettaglio la delibera giuntale di
riaccertamento straordinario riscontrando diversi aspetti problematici che meritano di
essere portati all’attenzione
dell’Amministrazione per la
tempestiva adozione delle necessarie misure correttive:
Dal riaccertamento straordinario dei residui, risulta un considi
disavanzo
stente
amministrazione al 01.01.2015
di € 10.555.728,53. La cancel-
lazione dei residui avrebbe determinato un aggravamento
dello stesso pari ad €
1.902.015,28. Trattandosi di residui attivi non correlati ad obgiuridicamente
bligazioni
perfezionate, la cancellazione
in parola avrebbe dovuto essere
posta in essere già in occasione
del riaccertamento ordinario
dei residui a monte del risultato
al
amministrazione
di
de31.12.2014. Il che avrebbe
terminato un aumento del maggior disavanzo per un importo
corrispondente e la possibilità,
non consentita, di ripianare
anche tale maggior importo nell’arco temporale del trentennio
ai sensi dell’art.3, comma 16,
del D.lgs. n.118/2011 e art.2 del
DM 2/04/2015. Ne consegue
che una quota parte del disavanzo complessivo accertato
dopo il riaccertamento, pari appunto ad € 1.902.015,28, andrebbe ripianata nel più breve
termine di cui all’art.188
TUEL.
Seppur il Comune ha fornito le
proprie motivazioni a spiegare
talune operazioni, le giustificazioni addotte non sono state ritenute del tutto idonee a
superare il rilievo. La Corte ha
ribadito che la cancellazione
dei residui effettuate dall’Amministrazione, non è consentita
in sede di riaccertamento straordinario, al solo considerare il
disposto di cui alla lettera a) del
comma 7 dell’art. 3 del D.Lgs.
n. 118/2011 che include in questa fase esclusivamente la cancellazione dei residui passivi
non correlati ad obbligazioni
giuridicamente perfezionate e
dei residui attivi e passivi correlati ad obbligazioni perfezionate ma non scadute.
L’Amministrazione ha proceduto alla cancellazione anche di
residui passivi non correlati ad
obbligazioni non perfezionate
(lettera c) del Prospetto 5/2.
3 – La suprema Corte contabile
censura con forza il consistente
ricorso al riconoscimento di debiti fuori bilancio per complessivi € 1.021.274,95 afferenti a
pagamenti per sentenze esecutive rientranti nella fattispecie
disciplinata dall’art.194 comma
1 lettere a) del T.U.E.L. come
risulta dall’acquisizione delle
relative delibere consiliari (nn.
26 e 27 del 29 dicembre 2014 e
dalla n.29 alla n.33 del 31 dicembre 2014).
Per ciascuno di essi la spesa è
stata imputata sui capitoli del
bilancio 2014. Nel rammentare
che la segnalata criticità ha riguardato anche i pregressi esercizi finanziari, la Corte osserva
come l’ormai costante ricorso
al riconoscimento dei debiti
fuori bilancio, denoti gravi criticità gestionali e possa in ogni
caso mettere a rischio gli equilibri di bilancio.
4 - In relazione agli organismi
partecipati la Corte dei Conti ha
rilevato che in merito ai rapporti debito/credito nei confronti della società SEA S.P.A.,
si evince un debito in capo al
Comune di Campobasso di
complessivi € 2.441.725,98 di
cui € 2.432.736,94 rappresentato da n. 6 fatture emesse nel
2014 e non ancora pagate ed €
8.989,04 costituito da crediti derivanti da risarcimento danni nei
confronti di cittadini per responsabilità solidale con il Comune.
Seppur nelle controdeduzioni
l’Ente ha fornito giustificazioni
idonee al superamento della segnalata criticità, la Sezione di
controllo ricorda come la situazione finanziaria degli organismi partecipati possa mettere
seriamente a repentaglio gli
equilibri di bilancio dell’Ente di
riferimento.
Richiama inoltre il Comune di
Campobasso alla corretta applicazione delle prescrizioni contenute nel recente Decreto
Legislativo 19 agosto 2016,
n.175, recante “Testo unico in
materia di società a partecipazione pubblica”.
Per tutte le considerazioni sopra
esposte, la Suprema Corte Contabile del Molise ha DISPOSTO
la comunicazione al Consiglio
Comunale ai fini dell’adozione
dei provvedimenti conseguenti.
Per questi motivi, i sottoscritti
Consiglieri Comunali PILONE
e CANCELLARIO chiederanno
lumi in seno alla seduta del
prossimo Consiglio Comunale
per:
Accertare le reali responsabilità,
siano esse tecniche o politiche,
delle violazioni alla disciplina
contabile evidenziate dalla
Corte dei Conti;
Lì dove le responsabilità siano
imputabili alla struttura di competenza, predisporre un atto di
indirizzo con il quale il Consiglio Comunale invita il Servizio
comunale ad astenersi per l’avvenire da comportamenti non legittimati dalle norme richiamate
dalla Corte dei Conti.
Inviare l’accertamento effettuato al Nucleo di Valutazione
Interno per le determinazioni disciplinari consequenziali.
www.gazzettamolisana.com
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TAaglio
lto
18 febbraio 2017
“Lo Zuccherificio del Molise si poteva
salvare”. Così, il consigliere regionalee,
Michele Iorio. “Spero che nel prossimo Consiglio regionale ci venga dato
un chiarimento convincente sulla problematica o meglio, sulla repentina scomparsa dello stabilimento. Perché la
vicenda delle “quote” ancora in possesso
della SpA, che potevano essere utilizzate
per un valore che oscilla dai 6 ai 7 milioni
di euro, pone un dubbio atroce sul fallimento della srl e sulla repentina decisione di procedere allo “spezzatino” per
“Lo Zuccherificio si poteva salvare”
Così, il consigliere regionale, Michele Iorio
vendere l’azienda. È del tutto evidente che esiste una responsabilità politica che ha determinato la fine della filiera
saccarifera molisana. È la responsabilità
di aver rinunciato a qualsiasi possibile
iniziativa finanziaria per evitare lo sfacelo
di un notevole valore patrimoniale.
Ancor maggiore è la responsabilità di
aver affermato, anche in Consiglio regio-
nale, che la produzione di zucchero non
più un interesse del Molise. Non sono
certo un giurista raffinato né un economista raffinato come spesso si descrive qualche assessore con una buona dose di
autoreferenzialita’ e di autocelebrazione
ma una cosa è sicura: se avessi avuto la
possibilità di decidere avrei fatto cose diverse.
La decisione della Giunta regionale è stata bocciata già dall’Ordine dei geologi del Molise
“Riordino del sistema sismico,
la Regione come Attila”
E’ l’ex consigliereregionale, Domenico Di Lisa, a rilanciare lo spinoso tema
“Il governo e la maggioranza
regionale evocano Attila: dove
mettono mano non cresce neanche un filo d’erba. Sembrano in
preda ad una sorta di furia iconoclastica che in nome del
cambiamento e nel tentativo di
eliminare ogni riferimento alle
scelte del passato, che spesso le
hanno viste complici o conniventi, riescono a distruggere
solo quelle poche che avevano
un senso”. Lo scrive, in una
lunga nota, il geologo ex consigliere regionale, Domenico Di
Lisa.
“Con deliberazione n. 26/2017
la Giunta ha approvato l’Atto
di Riorganizzazione delle
Strutture Dirigenziali della
Giunta regionale che prevede
lo stravolgimento della struttura dirigenziale relativa al Servizio Tecnico Sismico e
Geologico del IV Dipartimento. Ne è seguita una dura e
sacrosanta presa di posizione
dell’Ordine dei Geologi del
Molise che ha sottolineato
come “restano solo chiacchiere
i proclami di necessità di maggiore attenzione al territorio, di
impiego e di maggiori risorse a
favore della prevenzione, che
spesso riempiono le pagine dei
quotidiani in occasione di
eventi calamitosi e drammatici,
ma i fatti purtroppo dicono il
contrario: il disinteresse e l’approssimazione che risulta da
tale delibera costituiscono un
balzo indietro di 30 anni.
In risposta alla reprimenda dei
geologi molisani, il consigliere
delegato alla Protezione Civile
regionale, ha sostenuto che
“non c’è nessun depotenziamento, l’Ufficio geologico e si-
smico confluiscono nella Protezione Civile ed avere una
struttura completa che si occupi dell’aspetto geologico e
sismico regionale, in stretta sinergia con il Servizio regionale
di Protezione Civile, permetterà di affrontare con uniformità ed immediatezza ogni
situazione di prevenzione ed
emergenza”.
Non deve essere semplice comprendere la differenza tra prevenzione ed emergenza, e
probabilmente sono poco chiari
anche quali sono i veri compiti
della Protezione Civile che è
chiamata ad intervenire per
qualsiasi emergenza: per esempio la fuga di sostanze tossiche
da uno stabilimento o se si dovesse verificare un incendio.
Che c’entra tutto questo con la
geologia?
I geologi sono allarmati perché
la deliberazione prevede lo
smembramento del Servizio
Tecnico Sismico e Geologico
con le funzioni in materia sismica e geologica che confluiscono
nel
Servizio
di
Protezione Civile mentre le
competenze tecniche vengono
invece allocate nel Servizio
Pianificazione e Gestione territoriale e paesaggistica del IV
Dipartimento. La confusione
sarà totale, sia per l’Amministrazione regionale che per gli
utenti, e i danni potenzialmente
notevoli. Divide et impera.
Si vanifica così, come ha sottolineato l’Ordine dei geologi, un
lavoro ultratrentennale che ha
visto impegnato l’Ordine con i
propri iscritti e fior di geologi
già dipendenti della Regione
che hanno creato e fatto crescere, non senza difficoltà e
non ancora abbastanza, una
cultura, una coscienza ed una
consapevolezza sul ruolo e la
funzione fondamentale della
geologia nella pianificazione e
gestione del territorio.
Ammesso e non concesso che
questa operazione “produrrà
economie gestionali”, ma è
tutto da dimostrare, noi non
possiamo e non dobbiamo tagliare in un settore, quello della
prevenzione dal rischio geologico e sismico, che ha bisogno
invece di ulteriori investimenti.
Ma vi pare che nell’organico di
una regione come il Molise, ad
elevato rischio sismico, con
oltre il 50% del territorio interessato da dissesto idrogeologico, i geologi si contano sulle
dita di mezza mano e non tutti
si occupano di geologia?
Fare poi questa scelta quando
abbiamo ancora vivide le immagini dei terremoti che hanno
colpito l’Italia centrale, il terremoto de l’Aquila, le cicatrici
ancora non rimarginate del terremoto di San Giuliano,
quando le nostre popolazioni
sono sempre più allarmate e
spesso in preda al panico all’idea che il Molise possa essere interessato da forti sismi,
è una operazione irresponsabile
oltre che profondamente sbagliata.
Ma era così sconveniente e
complicato, prima di imbarcarsi in scelte, ad essere buoni,
discutibili, a dispetto anche
delle eventuali buone intenzioni di chi le ha assunte, chiedere
il
parere
e
il
coinvolgimento chi per una
vita e con grande professionalità si è prima preoccupato di
far nascere ed organizzare l’Ufficio geologico e poi il Servizio
geologico regionale?
Il buon senso e l’umiltà sono
merce sempre più rara.