Sanità, Lega contro Lega in V commissione

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Transcript Sanità, Lega contro Lega in V commissione

Sanità, Lega contro Lega in V commissione. Villanova "sgrida"
Boron: «Ha chiesto alla giunta di ritirare la delibera del riparto
senza informarci». Per palazzo Balbi il caso non c'è: seguita la prassi
Un consigliere regionale della Lista Zaia - Alberto Villanova, trevigiano - che sgrida in una
sede istituzionale un altro consigliere della Lista Zaia, ossia Fabrizio Boron, padovano,
presidente della Quinta commissione sanità a Palazzo Ferro Fini: «Ci hai scavalcati - sbotta
Villanova - hai chiesto alla giunta di ritirare il riparto sanitario senza dire niente alla
commissione, non ci hai neanche mostrato il parere dell'Ufficio legislativo di cui abbiamo
appreso solo dal Gazzettino».
E poi Boron che mette agli atti la risposta avuta dal direttore dell'Area Sociale e Sanità,
Domenico Mantoan: «Avevamo invitato la struttura della giunta per parlare di alcuni
argomenti, tra cui il Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo - riferisce Boron - e Mantoan con
una mail ha risposto così: "Non deve partecipare nessuno"». Lunedì mattina, riunione della
Quinta commissione sanità. È qui che la Lega/Lista Zaia regala all'opposizione una facilissima
critica, tant'è che Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi del Pd hanno gioco
facile a sfornare un comunicato dal seguente incipit: «Lega contro Lega».
Per poi aggiungere: «Ma sulle delibere illegittime avevamo ragione noi». Come raccontato
dal Gazzettino, è successo che il Pd in commissione il 31 gennaio ha sollevato dubbi su
alcune delibere approvate dalla giunta ma non trasmesse alla commissione, chiedendo un
parere di legittimità. Boron il 2 febbraio si è rivolto all'Ufficio legislativo che una settimana
dopo ha confermato: il parere della commissione deve esserci. Lo stesso giorno Boron ha
scritto a Zaia e ad altri cinque invitando a revocare le delibere. Un'iniziativa che in casa
leghista non è stata accolta poi tanto favorevolmente e qui si spiega l'intervento di Villanova:
«Una richiesta come quella di revocare le delibere non può essere fatta senza informare la
commissione. Non ci ha neanche dato il parere del Legislativo».
Boron in commissione ha dato la seguente spiegazione: «Ho trasmesso il parere alla giunta
per correttezza istituzionale. Era anche un atto dovuto visto che sono di maggioranza».
Dopodiché è scoppiato il caso Codivilla-Putti, l'ospedale di Cortina in sperimentazione
pubblica-privata fino al 29 aprile, poi si andrà a gara e c'è la partita del personale da
affrontare. E qui Boron - che aveva chiesto alle strutture della giunta di partecipare - informa
che solo l'assessore Coletto è assente giustificato: «Mantoan ha mandato una mail con la
seguente risposta: "Non deve partecipare nessuno". E nessuno si è presentato».
Mantoan, interpellato, nega: «Io non ho mandato nessuna mail. Io ho scritto una lettera in
cui spiego che se invitano i dirigenti della Sanità venerdì sera per il lunedì mattina facciamo
fatica ad organizzarci. Quanto al Codivilla-Puttì, è una situazione delicatissima e devo
spiegarla io in commissione. Oggi non potevo andarci. Ci invitino con almeno una settimana
di anticipo come faceva Padrin». (Alda Vanzan - Il Gazzettino)
Delibera contestata. Sanità, Lega contro Boron sul riparto fondi tra
le Ulss. Per palazzo Balbi il caso non c'è: seguita la prassi
Resta calda la questione sorta tra Giunta e Consiglio regionale sul riparto provvisorio dei
fondi per il 2017 tra le nuove 9 Ulss venete, stabilito con una delibera di Giunta di dicembre.
Il caso, che doveva restare segreto ma è uscito sui giornali, è stato fatto scoppiare dal
presidente della commissione "Sanità" Fabrizio Boron (indicato come un riferimento in
Regione del presidente veneto del partito Massimo Bitonci). Boron ha chiesto e acquisito un
parere dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale che poneva dubbi sull'iter delle delibere,
e lo ha inviato al presidente Luca Zaia e al suo staff, appunto, in modo riservato. Ma ha
forzato ulteriormente: chiede che quelle delibere siano ritirate e sia rifatto l'iter passando
appunto per il parere della sua commissione. Da palazzo Balbi non c'è stata per ora reazione,
anche se è stato fatto trapelare che si ritiene non ci sia alcun caso perché una delibera di
Giunta che attui un riparto provvisorio - per dare continuità di servizio alle Ulss per l'inizio
anno - è prassi che risulta essere stata seguita da ben 4 anni.
Diverso è il riparto definitivo, che viene stabilito quando si sa la cifra definitiva ottenuta dal
Veneto al tavolo nazionale del Fondo sanità: quello sarà sottoposto alla commissione. Va
ricordato però anche che con l'avvio dell'Azienda Zero la Giunta spera di poter dare meno
soldi alle Ulss per i costi amministrativi-tecnici, iniziando a risparmiare appunto con una
gestione accentrata. Che la tensione ci sia, però, lo rende noto il Pd. I consiglieri Claudio
Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi spiegano che ieri in commissione è andato in
scena uno scontro «Lega contro Lega, e non è stato proprio un bello spettacolo». In pratica
il consigliere leghista Alberto Villanova ha chiesto conto a Boron della sua iniziativa, non
discussa col resto della commissione. E l'attacco di Villanova a Boron non nasce certo da
solo: la Lega zaiana non ha certo apprezzato. «Avevamo dunque ragione a denunciare
l'anomalia, sia nel merito che nel metodo, di questa procedura», insistono i consiglieri Pd,
che ora vogliono studiare tutto quel parere legale dei tecnici del Consiglio regionale che però
a palazzo Balbi viene giudicato non pertinente per questo caso. (IL Giornale di Vicenza)
14 febbraio 2017