scheda mostra visioni tra le rocce

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VISIONI TRA LE ROCCE STUDI DI NUDO FEMMINILE Georges-Louis Arlaud e Marcel Meys In collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna di Torino dal 16 febbraio 2017 al 16 marzo 2017 Palazzo Pretorio – SONDRIO

Il primo evento del progetto che porterà alla inaugurazione del centro dedicato alla montagna di Castel Masegra comincia da un’indagine inconsueta sulla fotografia naturalistica di inizio secolo, che sullo stimolo della rivista “La vie parisienne” aveva portato lo studio del nudo fuori dagli atelier fotografici e dalla fruizione erotica, contribuendo a farne un prodotto artistico. I nudi

en plein air

dei fotografi Georges Louis Arlaud (1862-1944) e Marcel Meys (1885-1972), tratti dalle collezioni private del Museo Nazionale della Montagna di Torino, raccontano il gusto tardo pittorialista della fotografia anni 20-30. Nelle 40 immagini originali la figura femminile viene inserita nell’ambiente naturale alpino della zona franco-provenzale, in una comunione con la natura di matrice panteista. La montagna fa da sfondo, mentre i corpi nudi si elevano a emblemi di un ideale estetico cui tendere, oltre a incarnare immagini cariche di sensualità. Le immagini sembrano rimandare a un’Arcadia mitica, abitata da naiadi e driadi, ma il racconto si ferma per l’imperiosa presenza dei corpi, solidi e delicatissimi al tempo stesso, sinuosi nella elegante plasticità valorizzata dalle diverse tecniche fotografiche e di stampa utilizzate dai due artisti. Sin dall’inizio del Novecento in Europa si era andata consolidandosi la cultura della vita all’aria aperta, di matrice antiborghese, con la narrazione delle gioie e dei relativi benefici delle attività sportive: le montagne o “cattedrali della terra”, come le definì John Ruskin, erano la palestra ideale, nonché altrettanto ideale ambientazione per questo progetto di liberazione dei corpi. Georges Louis Arlaud e Marcel Meys, che non lavorarono mai insieme, contribuirono con i loro scatti in egual misura al riconoscimento del nudo fotografico in quanto genere artistico.