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Giovedì 9 Febbraio 2017
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
L’arteria periferica ha il record europeo del traffico: è percorsa da 1,3 mln di veicoli al giorno
Sta nascendo una nuova Parigi
Già progettati numerosi grattacieli del tutto avveniristici
A sinistra, il progetto Mille Alberi, a
Porte Maillot, a Parigi, di Sou Fujimoto
e Manal Rachdi. In basso a sinistra, il
tribunale di Parigi, a Porta de Clichy
di Renzo Piano. Qui sotto, il progetto
Duo, i due grattacieli di Jean Nouvel
a Porte d’Ivry
A
Parigi, la circonvallazione periferica, un anello di 35
chilometri che dal 1973 evita l’attraversamento del
centro città e fa da spartiacque con la periferia, è al
centro del dibattito sulla Grande Parigi, conurbazione
urbana da 7,5 milioni di abitanti. La periph, come la chiamano i francesi, ha il record europeo di traffico con 1,3 milioni
di veicoli che ogni giorno vi transitano, ed è per questo la
prima fonte di inquinamento della capitale. È la frontiera
che protegge il cuore cittadino dalla banlieue, ma ora, a voler cancellare questa sorta di soglia, numerose realizzazioni
sono nate, e sono state progettate, lungo il suo perimetro con
l’obiettivo di aprire la città ai comuni limtrofi. È la nuova
architettura della Grand Paris. Il progetto più maestoso è il
tribunale di Parigi di Renzo Piano. È il più grande complesso
giudiziario d’Europa (100 mila mq) e si trova a Nord della
città, a Porte Clichy. È la terza più alta costruzione di Parigi,
dopo la torre Eiffel (324 m) e la torre Montparnasse (209
m). All’opposto, all’estremità orientale del programma Paris
Rive gauche, a Porte d’Ivry, sorgeranno le torri Duo (180 m
e 122 m) di Jean Nouvel, cui se ne aggiungeranno altre tre
ancora da progettare nonostante le contestazioni di parte dei
parigini contrari ai grattacieli. A Ovest della capitale, a Porte
Maillot, dovrà sorgere il progetto Mille alberi, un immobile
ponte con uffici, hotel, alloggi, del giapponese Sou Fujimoto
e del marocchino Manal Rachdi, simbolo di ciò che sarà la
periferia di domani: una culla della biodiversità tra Parigi e
la Grand Paris.
© Riproduzione riservata
5.142 BANCHIERI HANNO GUADAGNATO PIÙ DI UN MLN DI €
È IL PIÙ CELEBRE FUCILE D’ASSALTO DEL MONDO
Aumenta il numero
dei Paperoni in Europa
La Russia privatizza
chi produce il Kalashnikov
E
N
el 2015, sono stati 5.142 i banchieri che nella Ue hanno guadagnato più di un milione di euro l’ anno, cresciuti del 33% secondo i
dati dell’Autorità bancaria europea (Abe). Erano 3.865 nel 2014.
In totale hanno percepito 4,1 miliardi di euro come stipendi fissi
e 6,1 miliardi di euro come bonus, ha precisato l’istituzione che ha sede
a Londra.
Questa crescita significativa del numero di banchieri milionari è
legata soprattutto al tasso di cambio tra l’euro e la sterlina. Difatti, sui 5.142
banchieri milionari elencati, 4.133 sono concentrati nel Regno Unito e, più
specificamente, nella City londinese. Sono stati pagati in sterline che era una
moneta forte rispetto all’euro nel 2015. Questi finanzieri hanno guadagnato
allora più denaro in euro. La tendenza potrebbe invertirsi perché la sterlina
ha perso molto rispetto all’euro (il 10,7%) dopo il referendum in favore della
Brexit del giugno 2016. Tra gli altri paesi europei, l’Abe ha censito 178 banchieri milionari in Francia, 124 in Italia e 279 in Germania.
Quanto alla spinosa questione dei bonus che sono limitati da una
regolamentazione europea, certi paesi non hanno esitato a utilizzare le
esenzioni autorizzate per i gestori. Risultato: i loro bonus sono risultati in
media 4,6 volte più elevati della loro rimunerazione fissa annua. Nel 2015,
un gestore attivo a a Londra ha intascato 33,5 milioni di euro di bonus
contro uno stipendio di 199 mila euro, secondo i dati dell’agenzia ripresi
da Le Figaro. In principio, i bonus potevano essere, al massimo, due volte
più elevati rispetto alla remunerazione fissa annua.
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L
o Stato russo ha deciso di privatizzare Kalashnikov, il produttore
del più celebre fucile d’assalto del mondo, l’AK-47. Il gruppo è
nato nel 1807, l’anno della battaglia di Eylau che vedeva Francia
e Russia a combattersi su fronti opposti. Salvata dal fallimento
nel 2013 grazie all’intervento di capitali privati, il gruppo aveva adottato
il nome dell’ingegner Mikhail Kalashnikov, scomparso nel 2013, l’inventore
dell’AK-47, fucile robusto, semplice da utilizzare e efficace. Il «kalach» come
è stato soprannominato, è ancora l’arma più utilizzata da tutti i guerriglieri,
i trafficanti e i terroristi del mondo.
Rostec, il conglomerato russo ridurrà la propria partecipazione
nel capitale, scendendo dal 51% al 25%. Gli investitori privati che già
detengono il 49% del capitale prenderanno il controllo del gruppo in
buona salute che ha annunciato la creazione di 1.700 posti di lavoro
nel 2017.
Kalashnikov ha diversificato l’attività e oltre alla produzione di fucili
di vario tipo e entrata nel settore tessile, della coltelleria, e ha aperto
dei negozi di souvenir. Il gruppo, che è fornitore dell’esercito russo con
l’AK-74M in consegna dal 1991, ha anche puntato sull’esportazione.
Gli Stati Uniti sono diventati il suo primo mercato con il 50% dei suoi
200 mila fucili esportati che però non sono destinati all’esercito.
Per aggirare le sanzioni decise dall’allora presidente Barack Obama
dopo l’intervento della Russia in Ucraina, la società di distribuzione americana ha iniziato nel 2015 la fabbricazione di un Kalashnikov made in Usa.
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