bullismo e cyberbullismo - Istituto Superiore AECLANUM

Download Report

Transcript bullismo e cyberbullismo - Istituto Superiore AECLANUM

CHE COS’E’ IL BULLISMO?
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e
sopruso messe in atto da parte di un adolescente, definito “bullo” (o da parte di
un gruppo), nei confronti di un altro adolescente percepito come più debole, la
vittima. Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno , uno studente è
oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene
esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto
da uno o più compagni.
Non si fa, quindi, riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti
portati avanti ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che fa
o dice cose per avere potere su un’altra persona. E’ possibile distinguere tra
bullismo diretto (che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e
può essere di tipo fisico o verbale) e bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre
persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie
sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia). Quando le azioni di bullismo si verificano
attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla di
cyberbullismo.
COMBATTERE IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO
Il bullismo è un fenomeno molto diffuso, soprattutto nelle scuole. Molto spesso si parla di atti di vera e propria
violenza o prepotenza nei confronti dei più deboli. Ultimamente si è diffusa una violenza più crudele: il
cyberbullismo online, che consiste nel postare foto o video sui social network per umiliare il più debole. Le
conseguenze sono ferite profonde che possono portare le vittime a gesti folli. Essi preferiscono subire piuttosto di
confidarsi con qualcuno o denunciare il bullo. Altri, invece, non ne parlano per paura di subire ulteriori atti di
violenza, e, quindi, si isolano dagli altri spontaneamente facendo finta di nulla. Per combattere il bullismo
bisogna parlarne con qualcuno e far prendere dei provvedimenti, in secondo luogo bisogna affrontare i bulli
avendo il coraggio di aprirsi con insegnanti e genitori. Secondo il nostro parere, un bullo aggredisce i più deboli
perché dentro di sé ha un dolore che non riesce a colmare, e così, per sfogarsi o per distrarsi, se la prende con
chi non ha il coraggio o la forza di reagire. Per combattere
questo fenomeno in continua ascesa, il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha
predisposto il Piano nazionale per la prevenzione del
bullismo e del cyberbullismo a scuola che comprende
una serie di azioni da mettere in pratica per prevenire
comportamenti di odio e violenza. Tra le iniziative
promosse il concorso per studenti “No hate speech” e
l’istituzione della giornata nazionale contro il bullismo a
scuola prevista per il 7 febbraio 2017.
NO AL BULLISMO!!!
No HATE SPEECH!!!
Francescapia Ciarcia
Valentina Di Feo
Classe II D