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Po
A
àL
NFABBRICA
DEI
RIGORDI
il neurologo James McGaugh e
edici anni fa,
il suo collega Larry Cahill, dell'Università della California di Irvine,
ricevettero un'email che
awebbe aperto un capitolo nuovo delle ricerche sulla memoria.
"Caro Dr. McGaugh", diceva la lettera,
"ho 34 anni e da quando ne avevo ll ho
questa incredibile capacità di riportare
alla mente il mio passato, non come un
semplice ricordo. Le mie prime memorie
risalgono aquando eropiccola, attorno al
1967. Ma se si sceglie a caso una data dal
1974 in poi, io so con esattezza quale giorno della settimana fosse e che cosa stessi
facendo... La mia vita intera mi scorre
continuamente davanti ogni giorno,
e
questo mi sta facendo impazzire!!!".
La richiesta di aiuto proveniva da una
donna di Los Angeles di nome Jill Price.
Dopo un iniziale scetticismo, i medici
decisero di incontrarla e constatarono,
non senza sorpresa, che diceva Ia verità.
Jill ricordava (e ricorda) tutte le date del
giorno diPasquaapartire dal I98O sache
il 5 marzo del 199I è stata trasmessa l'ultima puntata della serie tl't Dallas, che il
25maggiol979 cè stato un incidente aereo aChicago e cosìvia. Se le si chiede che
cosahafatto ilI'luglio 1986 risponde che
è andata al ristorante con un'amica; ricorda che il 3 ottobre 1987 si è fatta male
aungomito, che il30 agosto 1978 è andata per la prima volta in un autolavaggio e
avanti così, episodio dopo episodiq per
ciascun giorno della suavita (laverifica è
stata fatta leggendo il diario che la donna
tiene da quando era bambina). I medici
hanno chiamato questa qualità "supermemoria autobiografica". E hanno cominciato a studiarla, anche per capire
come funziona quella "normale", e magari come potenziarla (v. articolo a pag.
92) o perfino... falsificarla (c paS.96).
Jill non è la sola
possedere questa dote. <È una caratteristica rarissima, ma negli Usa sono stati
identificati una settantina di casi. In Italia ne conosciamo dieci>, spiega Patrizia
UN CERVELLO DMRSO.
a
Campolongo, farmacologa dell'Università La Sapienza di Roma, che sta conducendo una ricerca su questi soggetti. <Li
studiamo per capire meglio come funziona la memoria di noi tutti. Le ricerche di
McGaugh hanno trovato in queste per-
sone alcune differenze nella struttura
di aree cerebrali connesse alla memoria
autobiografica. Liimpressione, però, è
che non abbiano solo un "magazzino" pirì
ampio per i loro ricordi, ma che riescano
anche a richiamarli in modo pirì rapido
ed efficace. I test che stiamo conducendo
con la risonanza magnetica funzionale
mostrano infatti che se normalmente si
impiegano 6-7 secondi a recuperare un
ricordo, a loro ne bastano uno o due>>.
Potremmo allora anche noi rendere
più efficienti i nostri circuiti e arrivare
a ricordare tutto, magari con qualche )
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Febbraio 201 7 Focus | 87
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AMNESIA INFANTILE
BAMBINI. Esiste una forma di
amnesia che colpisce tutti ed è
pressoché totale: riguarda í primi
2-3 anni di vita ed è chiamata
amnesia infantile. A determinarla
concorrono diversi fattori. Ha
certamente un ruolo il fatto che
I'ippocampo non matura del tutto
fino a 7 anni, e che fino a 3-4 anni,
in quest'area le cellule nervose si
moltiplicano in modo molto attavo,
e i circuiti nervosi si rimodellano in
continuazione. Tutto ciò impedisce
che si formino le connessioni stabili
necessarie per la memoria a lungo
termine. Ma è importante anche lo
sviluppo cognitivo: i bambini piccoli
non sanno usare il calendario, né si
rendono conto del passare degli
anni, elementi che aiutano a
collocare gli episodi nel tempo,
facilitandone la memorizzazione.
E neppure sanno parlare bene: è
dimostrato che raccontare ciò che
ci accade aíuta a fissarne il ricordo,
88 | Focus Febbraio 201 7
pillola o macchina? <È piu un sogno che
una possibilità reale>, risponde Campolongo. .Nessuno di noi riuscirebbe a ricostruire dove ha parcheggiato l'auto per
tutti i giorni della sua vita, perché alcuni
ricordi, per noi, sono cancellati per sempre; ma non è da escludere che la nostra
capacità di recuperare memorie apparentemente perse, e che tuttavia hanno
lasciato una traccia nel nostro ceruello,
possa essere migliorata (v.
a
pag. 92)>.
EMOZIONI. Per capire come, però, Ia
scienza deve prima chiarire i tanti aspet-
ti che ancora
sfuggono alla sua comprensione, e mettere meglio in quadro le
conoscenze che già possiede. Sappiamo,
per esempio, che la formazione di un
ricordo stabile (cioè della "memoria a
lungo termine") comporta Ia creazione
di nuove connessioni fra neuroni, che
inizialmente sono piuttosto labili e che
si rinforzano ogni volta che il ricordo è
richiamato alla mente, rendendolo via
via indelebile. Sappiamo, anche, che
in questo processo è coinvolta un'area
del cervello, l'ippocampo, vicinissima a
un'altra struttura importante: I'amigdaIa. Quest'ultima regola le reazioni istintive e, se accade qualcosa che genera
rabbia o paura, "awerte" l'ippocampo,
che diventa pirì preciso e accurato nel
registrare lèvento. Tutto questo ha un
senso perché puo proteggerci da pericoli
successivi: se per esempio veniamo mor-
si da un cane, staremo poi piu attenti a
dare confidenza a questi animali.
E possibile che anche le emozioni positive rinforzino Ia memoria, ma questo
rientra nel campo di ciò che Ia scienza
conosce meno. <In generale, ricordiamo
meglio ciò che è collegato a eventi emotivamente salienti e personali>, riprende
Campolongo; <e Ia supermemoria potrebbe essere in parte dovuta a un meccanismo di questo tipo, dato che chi Ia
possiede tende ad associare ogni ricordo,
anche impersonale, a vicende vissute>.
Se ci abituassimo a fare questi collegamenti, potremmo allora rendere Ia nostra memoria pirì forte e piu attendibile?
In realtà non è così semplice, perché noi
siamo vittime di un fenomeno che lascia
invece indifferente chi è dotato di supermemoria: i loro ricordi sono precisissi-
mi; i nostri, invece, sono spesso inaffidabili, anche se non ce ne rendiamo conto.
<Non sappiamo esattamente perché i
ricordi si modifichino nel tempo. E però
possibile che, richiamandoli alla mente,
siamo noi stessi a cambiarli un po' ogni
volta, magari inconsapevolmente, anche
a seconda del contesto e delle persone
a cui Ii raccontiamo>, spiega la ricerca-
trice. <Le variazioni entrano allora a far
parte del ricordo e si consolidano con
.*
b
esso
modificandolo. Per questo, dopo un
certo tempo può capitarci di ricordare
un evento in modo anche molto diverso
da come è accaduto realmente>.
RISCOPRIRE LE TRACCE. Ci sono poi
ricordi che sembrano letteralmente sva-
niti nel nulla, e che possono riemergere
all'improwiso, e altri che invece sono
sepolti per sempre. <Esiste una teoria
secondo cui nel nostro cervello resta una
traccia di molti episodi, ai quali però non
possiamo piu accedere e che per questo
riteniamo perduti>, prosegue I'esperta.
<Ma il collegamento può riattivarsi, se ci
troviamo in una situazione che ha delle
analogie con I'episodio che poi ci torna
in mente>. Il gusto e lblfatto sembrano
particolarmente efficaci nel riaccendere
la memoria: lo aveva intuito già all'inizio del'9OO lo scrittore francese Marcel
Proust, che nel suo A/Ia rr'c erca del tempo
perduto fa ripercorrere al protagonista
la storia della sua infanzia, a partire dal
profumo e dal sapore di un dolcetto. Altri
ricordi, invece, sono dawero irrecupe- )
Così la mente registra ciò che accade
4. il{
3. REAZIONE
ARCHTVTO
L'ippocampo
registra i tratti
salienti
dell'esperienza.
La corteccia
frontale elabora
le informazioni
e coordina le
reazioni
immedìate.
2. L'ARRIVO
L'informazione
è trasferita
al cervello (in
questo caso,
alla corteccia
5, SALVATAGGIO
La memoria
a lungo termine
è immagazzinata
in altre aree
cerebrali.
visiva).
r, tsEt{st
6. RECUPERO
Gli organi
di senso (qui,
il nervo ottico)
dicono al cervello
ciò che sta
accadendo.
Quando occorre,
i ricordi sono
riportati a livello
cosciente.
Geny lmaqetunlvereal lmages Group
Febbraio 201 7 Focus | 89
LA CHIAVE DI TUTTO.
L'ippocampo di un topo
colorato con sostanze
fluorescenti.
niche che si awalgono di scariche elettriche o campimagnetici. Nel 2014,laDarpa
rabili: <Sono quelli che riguardano dettagli poco importanti della nostra vita, ma
non sappiamo perché né come li cancelliamo>, spiega Campolongo.
SCOSSE PER RICORDARE. Nessun farmaco può farci ritrovare un ricordo perduto, ma con lbbiettivo di aiutare persone che,.a causa di lesioni nervose, hanno
subìto danni alla memoria, diversi gruppi di ricerca stanno sperimentando tec-
(il braccio operativo dell'esercito statunitense in campo scientifico) ha awiato
un progetto aweniristico, che utilizzerà
elettrodi impiantati nel cervello per riprodurre l'attività dei circuiti nervosi
interrotti dalla lesione. La tecnica non è
priva di rischi, perché nessuno sa dawero che cosa può accadere intervenendo
in aree che sono cruciali nel determinare
il comportamento, oltre che il ricordo.
Inoltre, occorreranno anni per sapere se
funziona. Intanto, però, all'Università
della Pennsylvania (Usa) si tenta un approccio un po' più morbido, che non pre-
vede I'inserimento degli elettrodi nel
tessuto neryoso, ma Ia stimolazione
dell'ippocampo dallèsterno, utilizzando
campi magnetici. I primi test mostrano
che la tecnica facilita la formazione della
memoria a lungo termine soprattutto in
situazioni di stress, quando cioè il consolidamento è compromesso e tendiamo a
dimenticare cio che accade. Piir che a recuperare i ricordi cancellati, potrebbe
quindi servire per evitare di perdere
quelli nuovi. Sarebbe già molto, dato che
molte "malattie della memoria" iniziano
cancellando dal bagaglio dei ricordi quelli che riguardano i fatti piu recenti. O
Margherita Fronte
HAI UIIA MEMORIA DI FERRO?
DOPO lL G!OCO... Uispettore Bastoncini viene incaricato di risolvere I'omicidio
di Pirozzo Pirozzi, uomo d'affari. Chi è il colpevole? Gioca, e metti alla
prova la tua memoria con il test che accompagna la soluzione, a pag.98.
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r mARnRosA,LAsPosA
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Ji'S,'5"olif"Í'?I''3:''Jts'?#H#<sonosicura
2 FEDER|CO, tL VECCHTO AMICO
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Federico, compagno di banco dall'asilo all'ultimo anno di liceo, dichiara:
possa aver voluto eliminare il mio amico, so che
"Credo che solo una donna
Maria Rosa era, a ragione, gelosa della segretaria giovanè e bella, ma lui non
avrebbe mai lasciato la moglie per un'altra donna. Quindi o I'una o I'altra,.
3 UIIIGEGNERE
/
DE MARTIS
Gabriele, l'ingegnere socio in affari del deceduto, insinua:
.So che tra la moglie e l'amico Federico c'era una storia,
sono sicurissimo che è stato uno di loro".
4 DARIA, tA
o
ffiFII flffiEffiTH?
lJispettore è disorientato,
è evidente che qualcuno mente e altri sono
sinceri. Quindi sottopone tutti i sospettati
al test della macchina della verità, un modello
nuovissimo che non sbaglia mai.
ll responso della macchina è: "mentono
esattamente.,. persone". Con questa
informazione, Bastoncini è in grado di risolvere
il caso e mette in tasca il foglio con il responso
della macchina. Ma... Una goccia di inchiostro ha
coperto il numero! E Bastoncini ha una memoria
terribile, non ricorda né il numero né il
colpevole, Lo sapreste aiutare?
SEGRETARIA
La bionda Daria, segretaria dello studio di Pirozzi, dice:
.Sicuramente è stato il vicino di casa di cui si lamentava spesso,
oppure la mogliettina "fedele" che tanto fedele non era,.
5 PINO, tL VtCtNO Dt CASA
(Pet me è stato sicuramente un uomo,
ma non io. lo mifaccio ifatti miei.
E poi non eravamo neanche troppo amici,,.
90 | Focus Febbraio 2017
Questo test è stato realizzato in collaborazione
con Mensa ltalia (wwwmensa.it)
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