Il Tirreno - E_book e mostra sull_orrore istriano

Download Report

Transcript Il Tirreno - E_book e mostra sull_orrore istriano

Copia di 24c24fbba3d31d6bcaeaa10cc6cc6aee
VIII
IL TIRRENO MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2017
Un documentario sulla tragedia di Ribolla
Stasera al Cinema Stella “I bambini della miniera”: la strage rivissuta attraverso gli occhi dei figli delle vittime
◗ RIBOLLA
Arriva al cinema Stella di Grosseto “I bambini della miniera”,
il documentario di Tommaso
Santi che ripercorre la tragedia
mineraria di Ribolla, narrata attraverso il ricordo dei figli dei
minatori.
Quello che accadde il 4 maggio 1954 viene raccontato da
Santi attraverso interviste, fotografie e video d’epoca che parlano del lavoro duro del minatore ma soprattutto di una strage rimasta senza colpevoli e costata la vita a 43 uomini. Un
pezzo di storia cancellato ma
che nasconde una delle più gravi stragi sul lavoro che hanno
segnato l’Italia nel secondo dopoguerra e che oggi viene riportato alla memoria dal regista di
Prato, stasera presente alla proiezione.
«Quella di Ribolla è una storia importante – racconta Santi
– in passato avevo scritto altre
cose per il teatro sui minatori
dell’Amiata e studiando sono
incappato nella miniera di Ribolla, una delle più grandi tragedie sul lavoro avvenute in Italia, ma nonostante questo sconosciuta fuori dalla provincia
di Grosseto».
Un argomento, quello delle
UNO DEGLI ULTIMI SOPRAVVISSUTI
Commosso addio a Imolo Martini
Tommaso Santi
IL REGISTA
TOMMASO SANTI
È una storia
importante, ma rimossa
dalla memoria collettiva
Non resta allora
che attaccarsi ai racconti
di chi visse quei momenti
miniere, che aveva destato l’interesse di Luciano Bianciardi e
Carlo Cassola. I due impiegarono due anni per raccogliere le
informazioni necessarie alla
scrittura di un'’nchiesta commissionata dal quotidiano
l’Avanti sulle condizioni di vita
dei minatori di Maremma: «Io
sono con loro, i badilanti e i minatori della mia terra, e ne sono
orgoglioso – diceva Bianciardi
su Belfagor nel luglio del 1952 –
se in qualche modo la mia poca
cultura può giovare al loro lavoro, alla loro esistenza, stimerò
Tantissime persone e grande
emozione ieri pomeriggio a
Roccastrada per i funerali di
Imolo Martini, uno degli ultimi
sopravvissuti alla tragedia del
pozzo Camorra di Ribolla, morto
lunedì scorso proprio nel giorno
del suo novantacinquesimo
compleanno. Il corteo funebre, al
quale hanno partecipato anche i
massimi vertici della Cgil
grossetana – il sindacato al quale
Imolo era iscritto da sempre – si è
mosso dalla Misericordia di
Roccastrada. Particolarmente
emozionante il ricordo delle tre
figlie di Imolo, che hanno
ripercorso la vita straordinaria
del loro babbo, attraversata da
quella spaventosa tragedia.
Martini a 16 anni – dopo la morte
precoce del babbo – si trasferì a
Roccastrada con la madre e tre
fratelli. Sopravvissuto alla
campagna di Russia, la mattina
del 4 maggio 1954 si trovava nella
miniera che saltò per aria e riuscì
a salvare la pelle per caso.
Lasciando in fondo a quel pozzo
43 compagni di lavoro e
ricevendone una ferita all’annima
mai rimarginata. Proprio come
per tutti gli altri “ragazzi” che in
quel maledetto 4 maggio furono
risparmiati dal crollo. Sono
rimasti ormai ancora in
pochissimi, ancora vivi, tra coloro
che quel giorno lavoravano in
miniera. Tra questi Silo Piani, che
oggi abita a Firenze e che ritorna
in Maremma, a Roccastrada,
durante l’estate. Un paio di
minatori ancora in vita sono
anche a Ribolla.
buona questa cultura, perché
mi permette di restituire, almeno in parte, lavoro che è stato
speso anche per me: non m’importa più quando mi dicono
che questa è cultura engagée».
«A suo Tempo Bianciardi e
Cassola raccontarono in ma-
niera documentaristica la vita
dei minatori – spiega Tommaso Santi – Bianciardi nella “Vita
Agra” ha poi sviluppato il tema
in modo approfondito perché è
proprio la strage il moto di partenza, ma paradossalmente
quello è l’ultimo momento qua-
si contemporaneo in cui si parla di questo drammatico evento, forse oscurato dalla strage
di Marcinelle in Belgio, di poco
successiva».
Una memoria cancellata che
trova le sue ragioni: «Come tutti gli eventi luttuosi a un certo
punto è necessaria la rimozione», dice il regista. «Io credo
che questo sia avvenuto per
due ragioni. La prima è che la
miniera di Ribolla poco dopo la
strage fu chiusa, cancellando di
fatto ogni traccia visibile del
suo passaggio; oggi in quel paese se vuoi trovare la miniera la
devi cercare con attenzione. Il
secondo motivo riguarda il
doppio lutto che la comunità
ha dovuto sopportare, perché
la strage non ha avuto colpevoli dal punto di vista giudiziario
e questo è stato un dolore enorme che si è aggiunto al lutto.
Non resta quindi che attaccarsi
alla memoria di chi ha vissuto
veramente quei momenti, appunto come i figlio dei minatori, ventuno dei quali sono stati
intervistati e compaiono nel
mio documentario».
La proiezione è organizzata
dalla Cgil di Grosseto: ore 21,15
cinema Stella, ingresso gratuito.
Giulia Sili
IL GIORNO DEL RICORDO
E-book e mostra sull’orrore istriano
Le foibe, l’esodo: iniziative dell’Isgrec a Grosseto, la prima domani
Il drammatico esodo degli italiani d’Istria in una foto di quei giorni
◗ GROSSETO
Un e-book e una mostra che
vanno ad aggiungersi ai progetti di lungo periodo con le
scuole e alle pubblicazioni già
dedicate alla storia del confine
orientale. Sono due dei contributi dell’Isgrec in occasione
del Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo
dalle loro terre degli istriani,
fiumani e dalmati nel secondo
dopoguerra.
Domattina alle 9 (sala Marraccini di Banca Tema in corso
Carducci 14) viene presentato
l’e-book “I profughi giuliani,
istriani, fiumani e dalmati in
provincia di Grosseto” di Laura Benedettelli, frutto di una
ricerca pluriennale in archivi
locali e nazionali sugli esuli arrivati a Grosseto a partire dagli
anni Quaranta e Cinquanta
del Novecento. Ad accompagnare la presentazione un rea-
ding di Luca Bonelli con brani
tratti dalla letteratura e memorialistica del confine orientale.
Partecipano, oltre all’autrice dell’e-book, il prefetto Cinzia Torraco, il direttore di Banca Tema Fabio Becherini, il vicesindaco Luca Agresti, il presidente dell’Isgrec Luca Verzichelli e il direttore dell’istituto
Valerio Entani. A questa nuova pubblicazione si aggiunge il
catalogo della mostra “La nostra storia e la storia degli altri”
a cura di Luciana Rocchi, frutto della collaborazione tra
Isgrec, Isrt e Consiglio regionale della Toscana. La mostra sarà esposta nella sede del Polo
universitario grossetano dal
20 al 25 febbraio e racconta
l’esperienza di uno dei primi
viaggi sui luoghi della memoria del confine orientale da
parte di un gruppo di insegnanti, guidati dagli studiosi
dell’Isgrec.
(s.l.)
VENERDÌ
Anpi e Rete Studenti
in Sala Pegaso
L’istituto storico della resistenza
e dell’età contemporane, insieme
al comitato provinciale Norma
Parenti e la Rete degli studenti
medi organizza per venerdì alle
16, nella sala Pegaso del palazzo
della Provincia, la Giornata del
ricordo. “Il dramma delle foibe nel
loro contesto storico, fuori da ogni
strumentalizzazione di parte”.
Sarà questo il tema trattato da
Emilio Ricci, membrodel comitato
nazionale Anpi; Valerio Entani,
direttore Isgrc e Francesco Lanza
della Rete degli studenti medi.
Nel corso del pomeriggio
presentazione del documento
Anpi “Il confine italo-sloveno,
analisi e riflessioni”.