Salva in PDF

Download Report

Transcript Salva in PDF

Senato della Repubblica – 1-00726 – Mozione presentata dal Sen.

Scibona (M5S) l’8 Febbraio 2017.

Pagina | 1

Senato della Repubblica – 1-00726 – Mozione presentata dal Sen.

Scibona (M5S) l’8 Febbraio 2017.

SCIBONA

,

MONTEVECCHI

,

CIOFFI

,

CIAMPOLILLO

,

CAPPELLETTI

,

LEZZI

,

GIARRUSSO

,

SERRA

,

AIROLA

,

PUGLIA

,

GAETTI

,

PAGLINI

,

SANTANGELO

,

CASTALDI

,

MORONESE

,

BULGARELLI

,

MANGILI

,

DONNO

,

MARTELLI

,

LUCIDI

- Il Senato, premesso che: è opinione condivisa che il servizio di trasporto pubblico sia indissolubilmente connesso all'agire economico e sociale degli individui tale da rappresentare un elemento indicatore del livello di sviluppo, di modernizzazione raggiunto da un Paese e di efficienza delle sue istituzioni; in Italia, la situazione del trasporto ferroviario mostra sempre più un divario tra un'alta velocità con servizi più veloci e moderni, a fronte di un servizio locale con diffuse aree di degrado. Il trasporto passeggeri, infatti, a fronte di un miglioramento dei servizi con il costante investimento e ammodernamento delle sole linee ad alta velocità, presenta, paradossalmente, una sorta di deterioramento rispetto al passato, rappresentato dalle evidenti difficoltà nella gestione dei collegamenti regionali e di interscambio con le linee locali. Tale deterioramento ha comportato, in particolare proprio nei collegamenti regionali, un abbandono progressivo del trasporto cosiddetto collettivo ed un incremento del trasporto individuale (auto), con le ovvie conseguenze in tema di inquinamento nelle grandi città; si è persa di vista, nel tempo, l'esigenza di realizzare gli obiettivi del servizio pubblico e si è smarrito il ruolo strategico che le Ferrovie italiane hanno avuto, sia nel rafforzamento e nella promozione della coesione sociale e territoriale, sia nell'impulso allo sviluppo economico del Paese; negli ultimi anni, in molte parti del Paese, si è assistito alla cancellazione di molti treni e alla chiusura di stazioni e si è ampliata la differenza nelle condizioni di servizio tra pendolari di diverse regioni. Vi è stata una progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza: secondo il rapporto "Pendolaria 2016", su "La Situazione e gli scenari del trasporto ferroviario in Italia", dal 2010 al 2016, vi è stata una riduzione di tale tipologia di collegamenti, pari ad un calo del 22,4 per cento. A tali tagli bisogna aggiungere quelli effettuati nei collegamenti regionali, dove sempre dal 2010 la riduzione nel servizio ferroviario è stata del 6,5 per cento. Se è vero che le differenze sono rilevanti da regione a regione, in alcune parti del Paese per i pendolari l'offerta di treni si è considerevolmente ridotta; alla riduzione del numero di treni lungo le linee si è accompagnato, in quasi tutte le regioni italiane, un aumento delle tariffe. Secondo i dati del rapporto Pendolaria, fra il 2010 e il 2016 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 18,9 per cento in Basilicata, al 26,4 per cento in Calabria, al 15,1 per cento in Campania, al 13,8 per cento in Liguria. Il record di aumento del costo dei biglietti è stato in Piemonte con un aumento del 47 per cento, mentre è stato del 41 per cento in Liguria, del 25 per cento in Abruzzo e Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento. Si è assistito negli stessi anni alla chiusura di oltre 1.120 chilometri di linee ferroviarie. Sono 14, ad esempio, le linee chiuse in tutto il Piemonte. Vi sono poi da considerare gli oltre 412 chilometri di rete ordinaria che risulta "sospesa" per inagibilità dell'infrastruttura; considerato che: nonostante gli investimenti realizzati, e che si continuano a realizzare, sull'alta velocità, le imprese ferroviarie operanti su tali tratte, sia Trenitalia che Italo, hanno assunto decisioni estremamente penalizzanti per i pendolari, prevedendo, a partire dal mese di gennaio 2017, rincari medi del costo degli abbonamenti del 35 per cento, poi ridotti della metà a seguito delle diffuse proteste degli utenti. Il dimezzamento dell'aumento dei costi non appare comunque sufficiente, tenuto conto che si tratta di adeguamenti tariffari che non appaiono in alcun modo giustificati da un incremento quantitativo e qualitativo del servizio e che determineranno un enorme danno economico per gli utenti del trasporto ferroviario; sulle linee tradizionali non si è provveduto, invece, ad effettuare alcun intervento di rilievo: non è stato rinnovato il parco circolante, né è stato potenziato con nuovi treni da introdurre sulle linee più frequentate nelle città, non si sono riattivate le linee ferroviarie chiuse; ne consegue, quindi, che il mancato potenziamento del servizio regionale e la progressiva riduzione di treni a media e lunga

Tutti i diritti Riservati © Copyright 2016 www.infoparlamento.it SEBA S.a.s. P.IVA 07511321007

Senato della Repubblica – 1-00726 – Mozione presentata dal Sen. Scibona (M5S) l’8 Febbraio 2017.

Pagina | 1

Senato della Repubblica – 1-00726 – Mozione presentata dal Sen.

Scibona (M5S) l’8 Febbraio 2017.

Pagina | 2 percorrenza, in particolare degli Intercity, fanno sì che i collegamenti ferroviari ad alta velocità tra i diversi capoluoghi di regione, avendo anche tempi medi di percorrenza brevi, siano altamente utilizzati da studenti e lavoratori pendolari, per cui sarebbe opportuno avviare una riflessione sulla possibilità di prevedere obblighi di servizio pubblico anche su tali ultimi collegamenti; appare evidente che manca un reale ed efficace controllo di quanto accade sulla rete ferroviaria italiana e sulla necessità di garantire il diritto alla mobilità nel nostro Paese, riducendo disuguaglianze e differenze tra le regioni, ma anche scegliendo di puntare a rendere finalmente competitivo il trasporto ferroviario nelle città e tra i capoluoghi di regione. Se le imprese ferroviarie puntano ad investire dove i margini di guadagno sono maggiori, lo Stato è tenuto comunque a garantire che questo non avvenga a discapito dei cittadini, fissando regole precise e favorendo l'entrata sul mercato di altri soggetti che possano stimolare investimenti ed efficienza nel servizio, impegna il Governo: 1) ad attivarsi, in qualità di azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato, affinché vengano bloccati gli aumenti relativi al costo degli abbonamenti sulle tratte ad alta velocità gestite da Trenitalia; 2) ad attivarsi, attraverso la riapertura immediata di un tavolo di concertazione con tutti gli operatori delle tratte ad alta velocità, Trenitalia e NTV (Nuovo trasporto viaggiatori), al fine di regolare ed armonizzare l'offerta ferroviaria sulle linee ad alta velocità nazionali e, in particolare, le offerte e le condizioni di abbonamento per i pendolari; 3) ad adottare misure di carattere legislativo volte a reintrodurre la detrazione di una parte delle spese relative all'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, al fine di mitigare gli eventuali aumenti del costo dei biglietti, assolutamente non giustificati in quanto non connessi al miglioramento dei servizi offerti; 4) a garantire un controllo puntuale dell'operato delle imprese ferroviarie operanti su tutta la rete ferroviaria nazionale e regionale e ad adoperarsi affinché venga migliorata la qualità nel servizio ferroviario; 5) ad avviare, nell'ambito delle strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica, una riflessione sulla necessità che i servizi offerti sul libero mercato siano valutati con criteri di sostenibilità sociale, legati alle caratteristiche di servizio pubblico che comunque connotano il sistema di trasporto ferroviario. (1-00726)

Tutti i diritti Riservati © Copyright 2016 www.infoparlamento.it SEBA S.a.s. P.IVA 07511321007

Senato della Repubblica – 1-00726 – Mozione presentata dal Sen. Scibona (M5S) l’8 Febbraio 2017.

Pagina | 2