Sono passati ormai alcuni anni da quando noi - Informa

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Sono passati ormai alcuni anni da quando noi ragazzi di Lucento-Vallette portiamo all’attenzione del
quartiere la questione della strumentalizzazione della giorno del ricordo del 10 Febbraio. Sappiamo bene
come le istituzioni continuino a proporre una narrazione che non solo semplifica una vicenda storica assai
complessa, ma riabilita una ricostruzione in chiave nazionalistica basata su identità etniche e divisioni tra
popoli. Dall’altro lato diversi gruppi fascisti continuano a sfruttare la retorica del vittimismo italiano e la
problematica questione del confine orientale come espediente per aumentare la propria agibilità politica.
Tra le iniziative, troviamo infatti particolarmente subdola la fiaccolata che i fascisti di Casapound organizzano
tra le case popolari del villaggio Santa Caterina (nato negli anni ’53-’54 per ospitare gli esuli istriani, giuliani
e dalmati), proponendo quelle stesse tematiche nazionaliste che furono causa della guerra e del
conseguente esodo dai territori orientali. Tutto ciò nel tentativo di cercare consensi e fare propaganda di
idee razziste e xenofobe, a caccia dell’ultimo e del diverso. Ma neanche questo ci è nuovo: sempre più di
frequente li vediamo infatti accorrere da un lato all'altro della città in difesa dei "veri italiani", anche in
questo caso vittime (oggi di "degrado ed illegalità"), per costituire fittizi comitati di quartiere che altro non
sono che il loro nuovo bacino elettorale nella gara alle poltrone politiche a cui aspirano.
Con la consapevolezza di chi vive in questo quartiere, non siamo disposti ad accettare tali strumentalizzazioni
e ribadiamo che nazionalismo, razzismo e fascismo non troveranno mai spazio in questi luoghi, che di certo
non hanno bisogno della lezioncina di qualche nostalgico per conoscere la propria storia né per gestire da sé
le proprie diversità.
Siamo convinti inoltre che il fascismo oggi non si ripresenti solo come l’ideologia dei partiti che esaltano
patrie, confini ed identità, ma sia una pratica ben più radicata e diffusa, che stabilisce rapporti di forza
discriminanti e autoritari sulla base di caratteristiche fisiche e sociali. Essere fascisti oggi vuol dire anche
credere che qualcuno, magari perchè straniero o anche solo perchè povero, o non perfettamente allineato
con la legge o sessualmente, o magari pure perchè donna, possa essere disprezzato e allontanato, se non
oggetto di violenza.
Ecco perché crediamo che rimettere al centro il valore e la pratica dell’Antifascismo sia di fondamentale
importanza: non solo per un’opposizione a qualsiasi forma vecchia e nuova di fascismo e di autoritarismo,
ma perché crediamo che un altro tipo di socialità, basata sulla solidarietà, sullo scardinamento dei rapporti
di potere tra gli individui, sulla consapevolezza profonda degli spazi che si vivono e delle trasformazioni che
attraversano (spesso causa stessa di emarginazioni, allontanamenti, sfratti, operazioni di polizia) possa
essere il punto di partenza per re-immaginare e costruire i quartieri in cui abitiamo.
Alla luce di questo, abbiamo organizzato una 3 giorni Antifascista nel quartiere Lucento-Vallette, mettendo
assieme iniziative di aggregazione, di riflessione storica e di azione politica, per minare la strumentalizzazione
della questione orientale, per contrastare la presenza indesiderata dei fascisti di Casapound, per vivere il
quartiere in modo consapevole, libero e autorganizzato.
Alcuni ragazzi e ragazze del quartiere
Lucento Vallette Antifasciste