L`orgoglio della nostra agricoltura

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Festeggiato a Cuneo il 70° compleanno dell'associazionne di categoria con un convegno
L'orgoglio della nostra agricoltura
Sono stati oltre seicento, tra
dirigenti e soci, le persone che
hanno partecipato venerdì 3 febbraio alla Convention di Coldiretti
Cuneo dove, nel teatro Toselli si
è celebrato il suo 70° compleanno. Presente il presidente nazionale Roberto Moncalvo, il viceministro all'Agricoltura Andrea
Olivero e, con una telefonata in
diretta, del ministro Maurizio Martina, oltre ad altre personalità
del mondo politico, imprenditoriale e delle Fondazioni bancarie.
Ed ha avuto un momento di
attenzione anche la testimonianza di Federica Conte di Savigliano che è diventata allevatrice
di capre in una nuova azienda
agricola a Canavere.
Nella zona di Savigliano la
Coldiretti conta oltre 1.800 associati, circa il 90% di tutto il
mondo agricolo che rappresenta
ancora il 10% di tutte le attività
produttive, mentre a livello nazionale l'agricoltura vale circa il
4% del totale.
La celebrazione della più importante organizzazione a tutela
del mondo agricolo ha ribadito
l'orgoglio per una attività primaria
dell'economia italiana che ha saputo innovarsi e che rappresenta
un punto di eccellenza nel panorama delle produzioni agricole
e di allevamento che non ha paragoni in tutto il mondo.
L'intervento del rettore dell'Università degli studi di scienze
gastronomiche di Pollenzo Piercarlo Grimaldi ha ricordato come
le radici del nostro Paese, e
quelle della provincia di Cuneo
in particolare, siano fortemente
ancorate a percorsi virtuosi di
impegno e di lavoro che hanno
permesso di caratterizzare le nostre produzioni con eccellenze
[-A Savigliano più
di 1.800 associati
a Coldiretti: sono
il 10% di tutte le
attività produttive
che non sono nicchia ma economia vera. «La mia generazione
ha vissuto la diaspora dalle campagne - ha detto Grimaldi - siamo andati tutti a farci operai.
L'unico luogo in cui oggi vado a
valorizzare la mia identità è quello
dell'agricoltura. La campagna
non solo è una risorsa produttiva,
ma diventa una risorsa di umanità
straordinaria. Se io dovessi esprimere che cos'è questa provincia,
posso dire che è una provincia
sincera, che fa del buono, pulito
e giusto, una trinità con cui ci relazioniamo tutti i giorni.
L'agricoltura ha futuro! Il cambiamento lo vedo solo in questo
modo. Un'umanità che in futuro
avrà sempre più rapporti diretti
con l'agricoltura e il territorio non
riuscendo ad essere concorrenziali su altri fronti, dobbiamo investire sull'agricoltura e sui prodotti che si portano dietro un patrimonio di narrazione straordinaria dei valori della terra».
«I nostri prodotti
costano di più
perchè valgono di più»
Il presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo:
«L'agricoltura è l'unico settore
che è riuscito a fare occupazione
e a permettere ai giovani di entrare e aprire nuove attività.
La questione di fondo è che
i nostri prodotti costano di più
perché valgono di più, perché
danno valore al territorio e alle
persone che vi lavorano. /controlli
lï facciamo bene; a livello europeo
con i residui chimici siamo ben
sotto i limiti. Se vogliamo affrontare le questioni, da una globalizzazione che guarda solo al
prezzo dobbiamo guardare ad
una globalizzazione che tiene
conto delle condizioni dei lavoratori e della tutela del territorio:
su questo l'Europa dovrebbe fare
molto di più, speriamo che questa
situazione che oggi crea tensioni
la aiuti ad avere più coraggio».
Il viceministro Andrea Olivero: «Guardiamo alla garanzia
del prodotto italiano, L'agricoltura
italiana compete per la qualità.
Senza qualità non c'è sviluppo.
Abbiamo cercato di investire sulla
tracciabilità, per dare al consumatore la possibilità di scegliere
la qualità. E questa la battaglia
in cui dobbiamo scommettere i
prossimi settanta anni».
Il presidente della Fondazione
Cassa di Risparmio di Cuneo
Giandomenico Genta: «Qui,
oggi, si respira il vero valore dell'agricoltura. /nostri giovani stanno avvicinandosi all'agricoltura.
Abbiamo una provincia che è
vocata a questo scopo, pertanto
è doveroso investire nel settore.
Serve un salto di qualità nella
trasformazione dei prodotti, non
possiamo essere una realtà che
produce soltanto. Noi dobbiamo
pensare a trasformarli, dando un
valore aggiunto che rimanga nelle
nostre terre».
Il saluto del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina : «Sulla
zootecnia, un riconoscimento va
dato sull'etichettatura d'origine
del latte e dei formaggi. Ci abbiamo lavorato molto, credo vada
riconosciuto questo sforzo che
in chiave europea ci ha messo
in evidenza per la battaglia dell'etichettatura d'origine, che sarà
sempre più una sfida».