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Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Vincenzo
Carboni
8 febbraio 2017
LEGO Batman – Il film uscirà nelle sale italiane il 9 febbraio, e
promette la rivelazione di alcuni lati un po’ infantili del difensore
di Gotham city.
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Gotham city – malgrado il Pipistrello – ha ancora un tasso di criminalità
altissimo, e Joker è ancora a piede libero. Ha escogitato un modo di
liberare tutti i cattivoni più pericolosi, rinchiusi in una prigione tra le nuvole
chiamata “zona fantasma”, e naturalmente Batman vuole fermarlo.
Peccato voglia fare tutto da solo, contro le raccomandazioni dell’agente
super-speciale Barbara Gordon, che gli chiede di collaborare per il bene
comune.
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«Io non voglio relazioni». Ecco l’affermazione con cui l’eroe nerovestito
ribatte ad ogni richiesta di legame. Batman vuole essere speciale, unico, e
per considerarsi tale ha bisogno dei cattivi (ma che siano tanti), e
dell’ammirazione dei buoni. Che sia una donna però a tendergli un
“sentimentale” trabocchetto (Barbara, poi Batgirl), o un figlio benchè
adottato (Robin), questo proprio non lo può proprio tollerare. Anche un
supereroe ha qualcosa da imparare in fatto di sentimenti, perfino dal Re
dei cattivi. Joker gli vuole insegnare che l’odio – come l’amore – si nutre di
riconoscimento. Batman non riesce a dire “Ti odio”, figuriamoci confessare
un “Ti voglio bene”.
Batman non ha paura di niente, tranne dei “serpenti clown”, e… dei
sentimenti. «Io non parlo dei sentimenti, non li ho mai visti – esclama -.
Provo solo rabbia. H24!». Batman probabilmente soffre di incubi con
serpenti clown che lo spaventano, proprio come un bambino. La sua parte
arrabbiata e “cattiva” sembra intrappolata – piuttosto che in una “zona
fantasma” – dentro un fantasma ben peggiore, ossia l’infanzia, che cerca
disperatamente di perpetuare. Come? Indossando una maschera perfino a
letto, preferendo parlare con il materno computer “governante” piuttosto
che con una donna vera, bisticciando con il maggiordomo “padre” (Alfred),
e circondandosi di costosissimi giocattoli il cui nome d’uso inizia sempre
con “bat” (bat-caverna, bat-macchina, bat-aereo).
Batman è un po’ narciso, d’accordo. Del resto è stato a sua volta un
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bambino adottato. Ha giurato a sé stesso di vendicare quel dolore, e di
non stringere più legami profondi, col rischio di poterlo vivere di nuovo.
Ancke Joker forse è stato generato da un grande dolore: ciò che chiede a
Batman è solo di riconoscerlo insieme, per ammettere di non poter fare a
meno l’uno dell’altro. «Stai cercando di intrappolarmi in una relazione?» gli
chiede il Cavaliere Oscuro. «Io sono nella tua testa» gli risponde Joker,
mostrando come anche un cattivone ogni tanto possa dire qualcosa di
buono.
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I bambini troveranno di che divertirsi a vedere il loro eroe fare i capricci
col papà (come ogni padre vuole che esca un po’, faccia una normale vita
di relazione), ma anche liberare la città da una bomba che rischia di
sprofondarla. Tuttavia non credano i genitori che le gesta del pipistrello
volante non parli anche a loro. La metafora dei celebri mattoncini Lego ci
dice che per costruire bisogna unirsi, essere disponibili a far parte di
qualcosa di più grande, che in parte ci trascende, ma che allo stesso
tempo valorizza il nostro essere più profondo. Quando tutto sembra
avviarsi alla distruzione, non resta che costruire ponti con la nostra parte
più indigesta al rapporto con gli altri. In questo momento di gridate
divisioni e di nazionali egoismi, non è un messaggio da poco.
Titolo originale: The Lego Batman Movie
Regia: Chris McKay
Soggetto: basato su Batman, creato da Bob Kane & Bill Finger
Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith
Montaggio: David Burrows
Musiche: Lorne Balfe
Produttore: Dan Lin, Roy Lee, Phil Lord, Christopher Miller
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Genere: animazione
Data di uscita in Italia: 9 febbraio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2017
Durata: 90′
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