In Molise si taglia alle strutture che garantiscono mobilità attiva

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anno ii- n° 0 venerdì 10 Febbraio 2017
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Domenico Fratianni
L’Oscar del giorno a Domenico
Fratianni che sarà protagonista di
un’antologica nella Basilica del
Campidoglio a Roma.L’antologica
si svilupperà nello spazio mostre
della Basilica, ma anche all’interno
della Cappella, attraverso un percorso creativo, che evidenzierà sia
il repertorio pittorico che incisorio.
L’Ardire
Se il cristallino
si opacizza
e annulla la visione
della buona sanità
di Giuseppe Saluppo
I
n sanità si sta giocando al contrario. Distrutto l'apparato pubblico,
con la chiusura di strutture e servizi, c'è stato il taglio dei budget
per le strutture private accreditate. In
parole povere ciò significa l'impossibilità per i molisani di potere ricevere
cure e prestazioni presso queste strutture che, pure, garantiscono la mobilità
attiva richiamando pazienti da fuori regione. Dunque, eccellenze. Eccellenze,
però, che ai molisani non è dato accedere visti e considerati i tagli ai budget.
Così, per fare una semplice cataratta bisognerà viaggiare fuori confine. Senza
parlare, poi, di interventi ben più difficili e complessi. Viaggi della speranza
che offendono i pazienti e creano disagi
alle famiglie. E la Regione si ritroverebbe non solo ad anticipare ma a pagare, alle altre Regioni, l’intera quota
spettante con tutti i relativi costi annessi
di trasporti, stazionamento e mancata
produttività dei familiari. E' questa la
sanità che si intende garantire? Sono
questi i propositi che vengono fuori
dalla penna di qualche burocrate? E la
politica che fa? La buona politica dovrebbe costruire, programmare, decidere per il bene dei cittadini. In Molise,
invece, si sta facendo esattamente il
contrario distruggendo e affossando con
matematica precisione le nostre eccellenze e la ricerca scientifica. Spacchettano servizi come se fossero caramelle.
Non danno risposte ai cittadini sempre
più demotivati ed esasperati per questa
voragine che si sta ampliando nell’assistenza sanitaria. Senza dimenticare i
posti di lavoro e tutto l’indotto derivante dalle migliaia e migliaia di persone che decidono di venire qui, per
curarsi o per lavorare. Portarle alla
fame, farle chiudere significherebbe il
deserto. Una volta per sempre bisogna
vedere chi vuole restare a fare la guardia al più disperato clientelismo o chi
vuole difendere una efficiente e severa
gestione della sanità.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
viMarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Pierpaolo Nagni
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a
Pierpaolo Nagni. L’assessore regionale ai Trasporti ha voluto far partire in sordina i lavori per la
realizzazione della Metropolitana
leggera da Matrice a Bojano.
Un’opera più volte entrata nel mirino della critica. Forse, da qui, il silenzio sull’avvio dei lavori?
In Molise si taglia alle strutture
che garantiscono mobilità attiva
mentre la Conferenza delle Regioni
apre altri scenari
Servizio a pag.3
Lavoro
Raccolta differenziata
troppi ritardi
e indici negativi
Regione
Molise Acque, nominato
il collegio sindacale
Pregresso da recuperare
A partire da Campobasso si è in ritardo nel servizio di raccolta differenziata.
Finalmente è stato nominato il collegio sindacale di Molise Acque nel
momento più difficile dell’ente
pagina 2
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www.gazzettamolisana.com
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10 febbraio 2017
Pronta la campagna di comunicazione per migliorare e ottimizzare la raccolta differenziata dei rifiuti
Ma quanto costa e quale la
modalità di realizzazione?
Incontri di formazione e informazione per gli alunni delle scuole primarie e delle scuole
secondarie di I grado, per gli amministratori locali e il personale dipendente
Darci dentro con la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.
Per il presidente della Regione è
un diritto (pretenderlo) e un dovere (farlo). Con i soldi del Fondo
europeo per lo sviluppo e la coesione
2007/2013 gli è venuto facile
darci dentro coi finanziamenti ai
comuni che si sono e si vanno attrezzando per impiantare e migliorare il servizio. Soldi che gli
sono venuti in eredità (politica)
da parte di chi prima di lui non è
stato nelle condizioni di utilizzarli
in tutta la loro consistente dotazione: oltre 30 milioni di euro.
Soldi che la giunta di centrosinistra sta esaurendo, pressata dalla
scadenza inderogabile di investirli entro il 21 dicembre 2017. Il
capo del IV dipartimento regionale, l’ingegnere Massimo Pillarella,
sforna
giornalmente
determinazioni che finanziano la
raccolta differenziata, vuoi per
l’acquisto di mezzi, vuoi per l’attivazione del servizio porta a
porta. La progressione dei finanziamenti è incalzante, il che ha
permesso al presidente della
giunta e all’assessore all’ambiente di rilasciare dichiarazioni
grondanti soddisfazione. Avviandosi al completamento degli interventi in favore dei comuni alle
prese con la differenziata e con
quelli che cominciano l’avventura, il duo FF
(Frattura/Facciolla) s’è dato alla
sua (del servizio) esaltazione, ritenendo che fosse maturo il
tempo per accompagnare la raccolta differenziata con una campagna pubblicitaria, per un verso,
e per l’altro, anche a sfondo informativo/divulgativo/educativo.
A giorni, quindi, dovrebbe partire
“Dall’annunciato “costo zero” si è passati a tre indennità in più (seppur ridotte
del 14 % circa) rispetto al passato (per
essere precisi due e mezzo se consideriamo l’Assessore Rubino al 50%), per
un aumento di spesa di almeno 45.000
euro annui, al netto degli oneri contributivi che fanno ulteriormente lievitare la
cifra, e non di poco. Che non è esattamente la stessa cosa del “costo zero”. Lo
scrivono i consiglieri comunali di Campobasso del Movimento Cinque Stelle in
relazione alla Giunta comunale di 9 assessori.. “Molti ricorderanno quando, nel
novembre 2015, il Sindaco Battista nominò il settimo assessore (Ramundo, con
delega all’ambiente ed alla gestione rifiuti) annunciando che l’allargamento
della Giunta non avrebbe comportato ulteriori costi per l’amministrazione. In effetti, con delibera n. 276/2015, le
indennità per la Giunta vennero ridotte di
circa il 14%, in pratica dividendo il totale
del budget di spesa per 7 anzichè per 6.
Nella stessa delibera veniva anche preci-
una campagna di comunicazione
dal logo: “DifferenziaMoliseSempre”. Un invito esplicito a sostegno della differenziata e,
implicitamente, l’invito a considerare il Molise un’entità, una realtà, una condizione differenti.
Cioè diverse dal resto delle entità,
delle realtà e delle condizioni altrui. Insomma, una regione differente, non banale, ma con
particolari qualità ambientali, naturali, storiche, architettoniche e
culturali. Oggettivamente, una
campagna del genere ha motivi
per essere impiantata e diffusa,
soprattutto per indurre il cittadino
a convincersi che applicando la
raccolta differenziata egli collabora attivamente ad abbassare il
costo del servizio (quindi la sua
bolletta) e a migliorare l’ambiente
in cui vive. In senso più lato, a
diffondere l’immagine di un territorio “differente” per le sue particolarità.
Su quest’ultimo
aspetto però non mancano riserve
sulla accettabilità e credibilità del
messaggio. Davvero il Molise
cura e valorizza la natura, la storia, l’architettura e la cultura, le
tradizioni, cioè tutto ciò che lo
dovrebbe differenziare e farsi preferire? Fossimo in Frattura e Facciolla c’andremmo piano: quel
Molise così diverso come viene
creduto è molta letteratura e poca
corrispondenza. Comunque la
campagna di comunicazione annunciata ha già stabilito il percorso da fare: incontri di
formazione e informazione per
gli alunni delle scuole primarie e
delle scuole secondarie di I grado,
per gli amministratori locali e per
il personale dipendente.
Divulgare le buone pratiche agli
studenti di tutte le scuole moli-
sane, ovvero ai cittadini di domani, sarà pertanto uno dei momenti di confronto tra i più
significativi. “Orientare il comportamento delle nuove generazioni verso il rispetto e la tutela
dell‘ambiente, è uno degli obiettivi da perseguire per veicolare,
nel miglior modo possibile, comportamenti virtuosi nella gestione
dei rifiuti”. Ma l’obiettivo è andare oltre: impegnare gli amministratori e i cittadini a
salvaguardare l’ambiente. Per
Facciolla, in particolare, questo
sembra essere lo scopo della campagna: “Arrivare a tutti per accelerare
il
percorso
di
ottimizzazione e di miglioramento nella gestione dei rifiuti,
per raggiungere in tempi brevi i
primi posti nazionali per percentuale di raccolta differenziata”.
Un eccesso di ottimismo, conoscendo la reattività dei molisani e
la loro partecipazione ai progetti
di cambiamento di modi di fare e
di essere.
Fin qui la cronaca. Il commento
esigerebbe di sapere - ma non è
stato detto - il costo della campagna e le modalità di realizzarla.
Dardo
“La Giunta a 9 costa 45mila euro in più l’anno”
La denuncia al Comune di Campobasso è del movimento Cinque Stelle
sato
che “è intenzione dell’Amministrazione
non aumentare la spesa per le indennità
di funzione spettanti agli assessori rispetto a quanto si è speso nel corrente
anno”. E in effetti così è stato fino alla
nomina di due nuovi assessori (Rubino e
De Bernardo), quando i conti hanno cominciato a non quadrare più. Eppure lo
stesso Sindaco in più occasioni aveva af-
fermato che eventuali nuovi allargamenti da
lì in avanti, non avrebbero comportato ulteriori oneri per le casse pubbliche in
quanto le indennità degli assessori sarebbero state redistribuite in base al nuovo
numero dei componenti della Giunta,
quindi preannunciando nuovi “restringimenti di cinghia”. Subito dopo però lo
slogan si è trasformato in «Con la Giunta
a nove avremo sette indennità e dunque
non ci saranno costi per le casse comunali», tentando di far passare la teoria che
l’incarico dell’assessore Stefano Ramundo fosse a costo zero (poichè “ricavato” dal taglio degli altri sei colleghi),
mentre ai due nuovi assessori sarebbe
toccata una indennità piena da dividere in
due, una circostanza che di fatto avrebbe
comunque introdotto una nuova indennità che prima non c’era. Ma non finisce
quì:
la previsione di spesa per il 2017 smentisce nuovamente il Sindaco poichè dei
due nuovi assessori solo uno (la Rubino)
percepirà metà indennità (come previsto
dalla normativa perchè non collocata in
aspettativa dal lavoro) mentre l’altro (De
Bernardo) percepirà per intero il trattamento, poichè collocato in aspettativa dal
lavoro, sempre in ossequio alle disposizioni normative. In sostanza, dall’annunciato “costo zero” si è passati a tre
indennità in più (seppur ridotte del 14 %
circa) rispetto al passato (per essere precisi due e mezzo se consideriamo l’Assessore Rubino al 50%), per un aumento
di spesa di almeno 45.000 euro annui, al
netto degli oneri contributivi che fanno
ulteriormente lievitare la cifra, e non di
poco. Che non è esattamente la stessa
cosa del “costo zero”.
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10 febbraio 2017
Nominato il collegio sindacale di Molise Acque: un passo avanti sul piano delle regolarità e della funzionalità
L’Azienda speciale regionale,
denominata ”Molise Acque”,
che per volontà della Regione
Molise permane in regime
commissariale, un passo avanti
sul piano della funzionalità ( e
regolarità) l’ha fatto. Da pochi
giorni dispone del collegio sindacale composto dal presidente
Vincenzo D’Agostino e dai
membri Domenico Di Giampietro e Antonio Palma. Li ha
nominati il consiglio regionale
dopo numerosi tentativi andati
a vuoto, e la giunta, nei tre, ha
scelto D’Agostino alla presidenza. Un passo avanti sul
piano della funzionalità e della
regolarità, certamente, se si
pensa che l’Azienda ne era
priva da mesi e pertanto in
condizione di autarchia per ciò
che concerne il controllo interno della gestione del bilancio. Rimane, invece, in carica
il commissario straordinario, a
dimostrazione che la figura
commissariale di cui si fregia
il presidente Frattura per i problemi della sanità, gli è particolarmente cara. Attraverso i
commissari che nomina, egli
ha il dominio diretto degli
Enti, delle Società e dell’Aziende regionali, e ne può
condizionare l’attività. Uno
stato amministrativo disdicevole di entità strumentali della
Regione, oltre che una affermazione politica di marca au-
Come recuperare milioni di
euro dalle Regioni Abruzzo,
Puglia e Campania
Si deve credere che l’organo di controllo interno prenda subito la misura della
situazione e aggiunga la sua richiesta d’intervento a quella del consiglio regionale
toritaria. Chi legge questo giornale sa dei commissari in giro
per il Molise che sono incaricati di amministrare Enti,
Aziende, società per azioni e
Consorzi, e taluni, i commissari delle Comunità montane,
d i
liquidare. Alla “Molise Acque”
la situazione era particolarmente ( e lo rimane) delicata,
nonostante si sia provveduto a
costituire il collegio sindacale.
Il quale, vogliamo credere,
vorrà affrontare la situazione
creditoria e debitoria dell’Azienda
con l’urgenza con cui si sono
venute a creare e non si riesce
a risolverle. La situazione creditoria ha assunto proporzioni
allarmanti, tanto da indurre il
consiglio regionale il 7 feb-
braio
ad approvare una mozione a
voti unanimi sulla gestione
delle risorse idriche del Molise
e tra queste, appunto, la situazione finanziaria dell’Azienda
speciale, impegnando il presidente della Giunta ad intraprendere una decisa azione
politica nei confronti delle regioni (Puglia e Abruzzo, in
particolare, e Campania) che
ricevono acqua dal Molise ma
sono restie a pagare il dovuto,
tant’è che il credito vantato da
“Molise Acque”, che le risorse
idriche le fornisce, è salito a livelli preoccupanti di centinaia
di milioni di euro. Vogliamo
credere, quindi, che il collegio
dei sindaci prenda la misura di
questa situazione e aggiunga
la sua richiesta d’intervento a
quella del consiglio regionale.
Dardo
“Due Sì per valorizzare il lavoro”
“Parte ora la campagna referendaria
e da oggi chiederemo tutti i giorni
al Governo di fissare la data in cui
si voterà per referendum su voucher
e appalti”. Così la segreteria regionale della Cgil, a Campobasso, nel
corso di una manifestazione promossa dalla Confederazione dopo la
decisione della Consulta che ha ritenuto ammissibili i quesiti referendari sulla cancellazione dei voucher
e sulla reintroduzione della piena
responsabilità solidale in tema di
appalti. Non ha passato l’esame dei
giudici costituzionali il quesito relativo all’articolo 18. I referendum
(in origine 3, solo 2 ammessi dalla
Consulta), sono stati promossi dalla
Cgil (con oltre 3,3 milioni di firme
raccolte a livello nazionale) a sostegno della Carta dei Diritti universali
del Lavoro, in pratica un nuovo Statuto dei Lavoratori per ampliare i
diritti del lavoro e garantire parità
di diritti e tutele a tutti indipendentemente dalla forma contrattuale applicata.
Con i due referendum e con la
Parte la campagna referendaria della Cgil anche in Molise
Carta,
la Cgil invita i cittadini a cambiare
insieme il Paese, a liberare il lavoro, ad abrogare i voucher che
sono la nuova frontiera della precarietà e del lavoro nero, e a tutelare i
lavoratori degli appalti garantendo
un’eguale
responsabilità (responsabilità solidale) tra committente e appaltatore
per tutti ciò che attiene ai rapporti
di lavoro. La Cgil Molise parte con
la campagna referendaria, oltre 200
delegati provenienti da tutti i luoghi
di
lavoro. Insieme per una battaglia di
dignità, insieme per riconquistare il
lavoro, insieme anche a te perché il
dovere di riconquistare la vita è di
tutti anche il tuo. "Due sì per costruire un'altra Italia!"
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10 febbraio 2017
“Garanzia Giovani” in versione Unioncamere e Camera di Commercio del Molise
Ultimi sprazzi di Unioncamere
Molise, in prossimità della sua
chiusura avendo il Molise una
sola Camera di Commercio.
Suo il progetto in favore dei
giovani che hanno voglia di trovarsi e darsi un lavoro e di avun’attività
viare
imprenditoriale , che la Camera
di commercio si incaricherà di
portare avanti, avendo aderito
all’iniziativa - “Crescere Imprenditori” - promossa dal ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali nell’ambito del
programma Garanzia Giovani,
con l’obiettivo di formare e
dare un aiuto ai giovani che non
studiano, non lavorano e non
sono attualmente impegnati in
percorsi di istruzione e formazione, a mettere su un’attività
produttiva e a dotarsi di qualità
professionali per meglio trovare lavoro (Neet).
Garanzia Giovani è la piattaforma su cui convengono i progetti da finanziare e da
realizzare. La Regione Molise
non vanta particolari meriti né
successi. La Camera di Commercio del Molise magari sarà
più fortunata avendo maggiori
attitudini con il mondo economico e produttivo. Attraverso
l’offerta di specifiche attività di
formazione e di accompagnamento cercherà di sostenere i
giovani Neet verso la creazione
e l’avvio di nuove imprese.
Come abbiamo fatto cenno,
l’iniziativa è rivolta ai giovani
che non lavorano, non studiano
e non sono impegnati in percorsi d’istruzione e di formazione: materiale umano da
plasmare. Giovani dall’età
Obiettivo: “Crescere
imprenditori”
Attraverso l’offerta di specifiche attività di formazione e di
accompagnamento, cercherà di sostenere i giovani Neet verso
la creazione e l’avvio di nuove imprese
compresa tra i 18 e i 29 anni iscritti
a “Garanzia Giovani” che, però,
non stanno usufruendo di alcuna misura di politica attiva,
compresi i percorsi di supporto
e sostegno all’autoimpiego/autoimprenditorialità organizzati
a livello regionale. Ma la porta
è aperta anche ai giovani che,
non iscritti a “Garanzia Giovani”, sono intenzionati ad
iscriversi. Come funziona questa iniziativa camerale? Funziona così: i giovani iscritti al
programma “Garanzia Giovani”
saranno invitati a partecipare ad
una procedura di autovalutazione delle attitudini imprenditoriali tramite un apposito test
online, reso disponibile sul portale Filo di Unioncamere e accessibile dalla apposita sezione
portale
del
www.garanziagiovani.gov.it cui
potranno accedere unicamente i
giovani per i quali - a valle dell’autenticazione tramite il portale Cliclavoro - risultino
soddisfatte le condizioni di ammissibilità. Una volta selezionati
secondo i risultati ottenuti nel
test di autovalutazione, i ragazzi verranno contattati per
iscriversi a percorsi formativi
finalizzati alla redazione del
piano di impresa. I percorsi
avranno inizio non appena sarà
raggiunto il numero minimo
previsto di partecipanti per
gruppo/classe e si concluderanno entro 45 giorni lavorativi
dalla loro data di avvio. Il pro-
cesso
di formazione/accompagnamento durerà massimo 80 ore,
suddivise in: 60 ore di attività
formativa di base, in gruppi
(anche a distanza, tramite live
streaming), e 20 ore di fase
specialistica di accompagnamento e assistenza tecnica a livello personalizzato. Al termine
del percorso, i partecipanti riceveranno il documento di accompagnamento che elenca le
competenze e l e conoscenze
acquisite, nonché i punti di
forza e di debolezza, in funzione dell’avvio dell’attività. Il
Piano d’impresa, redatto durante il percorso, ed il documento di accompagnamento
consentiranno ai partecipanti di
accedere ai finanziamenti a
tasso zero del “Fondo SELFIEmployment” gestito da Invitalia, la società del ministero
dell’Economia. Per aggiornamenti e informazioni sul progetto e sui percorsi formativi di
prossima attivazione, lo “Sportello Filo nuove imprese” della
Camera di Commercio del Molise è in grado di soddisfare
ogni esigenza di notizie.
Dardo
Registro Tumori, ora bisogna fae presto
“In seguito all'appello lanciato
la settimana scorsa il Consigliere Salvatore Micone ha comunicato
a
questa'Associazione di aver
presentato, il 6 febbraio 2017,
un Disegno di Legge per la
"Istituzione del Registro Tumori della Regione Molise"
quale strumento di raccolta,
elaborazione e registrazione dei
dati inerenti i casi di tumori che
si verificano nella popolazione
regionale”. Lo scrive l’Associazione che da tempo si sta interessando e battendo per la
creazione dell’apposita strut-
tura. “Nella proposta normativa
presentata il Registro Tumori
diverrebbe parte integrante del
Sistema Informativo Sanitaria
Regionale e uno strumento utile
anche per il miglioramento
delle condizioni di vita.
Rivolgiamo quindi un ulteriore
appello al Presidente della IV
Commissione e a tutti i Consiglieri regionali affinché l'iter legislativo proceda il più
velocemente possibile per avviare concretamente, e nel più
breve lasso di tempo, questo
importante strumento utile a
tutti i cittadini molisani”.
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10 febbraio 2017
La Conferenza Stato Regioni ha dato via libera al piano delle compensazioni
Sanità, sulla mobilità attiva
la Regione deve rivedere gli atti
Con il decreto commissariale 63, tagliati i diritti ai cittadini e le gambe alle strutture sanitarie
CAMPOBASSO. La Regione Molise, con il decreto
commissariale n.63 ha posto
limiti alle strutture sanitarie
private accreditate regionali
per la cura e il ricovero di
pazienti extra regionali. Una
mazzata per quelle strutture
che hanno mobilità attiva e
garantiscono qualità nelle
prestazioni. La scusa, la solita: non ci sono soldi. Proprio di questi giorni, il via
libera dalla Conferenza
Stato-Regioni per i fondi di
compensazione per le spese
sostenute dalle Regioni per
i pazienti di altre realtà territoriali. Il dato di partenza
che si condivide è quello per
cui, anche nelle attuali condizioni organizzative ed
economiche, sussiste il diritto di scelta del cittadino a
potersi rivolgere alla struttura che ritiene più idonea al
soddisfacimento delle proprie esigenze.
Un diritto che però trova il
suo limite nello scorretto
utilizzo delle risorse (carenti) a disposizioni delle
Regioni. Sussiste dunque la
necessità di giungere ad un
equilibrio tra la tutela della
salute, il diritto alla scelta
Sarà portata in Consiglio dei Ministri la bozza del primo decreto
correttivo al nuovo codice degli
appalti pubblici entrato in vigore
il 19 aprile dello scorso
anno.Sull’argomento, l’ACEM
ha inoltrato ai parlamentari molisani Laura Venittelli, Danilo
Leva, Roberto Ruta e Ulisse Di
Giacomo un documento contenente le posizioni e le richieste a
tutela delle imprese associate, ricordando loro gli impegni assunti in Associazione lo scorso
maggio, nel corso di apposito incontro.Come in quell’occasione,
l’ACEM ribadisce la sua contrarietà al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
sia perché rende troppo onerosa
la partecipazione alle gare per
via dei costi delle migliorie progettuali, sia perché a causa della
maggiore elasticità e soggettività
da parte dei cittadini e le
esigenze di organizzazione
e programmazione delle Regioni in virtù di quel rapporto che deve sussistere tra
cittadini residenti e servizi
erogati sul territorio. Il contesto in cui inserire tutto ciò
è quello di un regionalismo
competitivo ed è dunque
condivisibile una libera programmazione di ciascuna
Regione finalizzata ad individuare i propri limiti di
spesa ed organizzare di conseguenza gli investimenti
che ritiene più idonei per
erogare i servizi ai propri
cittadini.
In questo senso una soluzione che sembra andare
nella giusta direzione è
quella prevista dal Patto per
la salute 2014-2016 in cui è
sancita all’articolo 9 la prescrizione di stipulare accordi
tra
le
Regioni,
soprattutto quelle confi-
nanti. Si reputa che tale
strumento sia il più adatto in
quanto le Regioni, in uno
spirito di leale collaborazione, possono individuare
le forme più adatte per coordinare eventuali (reali) necessità da parte dei cittadini
ad ottenere prestazioni da
parte di altre Asl. In assenza
dei suddetti accordi, ed in
mancanza di una collaborazione costruttiva e leale tra
Regioni, il rischio è quello
di veder violato il principio
della tutela della salute dei
cittadini.
Le Regioni incapaci di erogare servizi adeguati dovranno, anche sulla base dei
dati della mobilità interregionale, adottare le decisioni
migliori
per
correggere eventuali storture nell’erogazione della
prestazione dei servizi sanitari. Queste ultime però non
possono trovare nella limitazione alla mobilità lo strumento
per
protrarre
condizioni di inefficienza in
un servizio assai importante
qual è quello dell’erogazione delle prestazioni sanitarie. La soluzione a queste
forme di inefficienza non
può essere la limitazione
della mobilità, e quindi la
compressione dei diritti,
senza intervenire per il miglioramento nell’erogazione
dei servizi. Il rischio è
quello di far pagare il costo
dell’incapacità gestionale ai
cittadini utenti che si troverebbero limitati nella libertà
di scelta. Tutto contrario a
quanto si vuole venire a determinare in Molise con il
decreto 63.
“Codice degli appalti da modificare
Svantaggiate le imprese”
L’Acem fa appello ai parlamentari molisani per la correzione del provvedimento
dei criteri, si presta facilmente a
possibili tentativi di condizionamento a discapito dei principi
della trasparenza, dell’obiettività
e dell’indipendenza politica.Nel
documento inviato ai Parlamentari Molisani l’ACEM, pur dichiarandosi contraria al massimo
ribasso in quanto non garantisce
né le imprese e tantomeno le stazioni appaltanti relativamente
alla bontà dell’esecuzione dell’opera, ha tuttavia richiesto che
per i lavori sotto soglia Ue (5 milioni di euro) si ricorra al sistema
del taglio delle ali in alternativa
all’offerta economicamente più
vantaggiosa, da prevedere solo
in casi particolari ed eccezionali
giustificati dalla tipologia specifica dei lavori e dallo loro complessità.“L’anno
scorso
i
Parlamentari Molisani si erano
fatti carico di rappresentare le
nostre istanze in occasione delle
prime modifiche utili alla riforma – dichiara il Presidente
dell’ACEM
Corrado
Di
Niro – ora, considerando che domani si riapre la partita della
normativa sugli appalti, vogliamo ricordare loro gli impegni assunti e vogliamo confidare
che si facciano carico di quanto
elaborato e proposto dalla nostra
Associazione”.