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Strumenti di misura
Chi fa da sè, fa per tre!
Parte 6 - Il filmografo e il potere coprente
Le prove che ogni verniciatore dovrebbe fare
per misurare le prestazioni delle vernici, senza
dover assumere tecnici o investire in costose
attrezzature di laboratorio. Basta solo qualche
semplice strumento e un po’ di buona volontà.
Enzo Morandi - CE.R.TO.(Centro Ricerche Toscano) , Pierluigi Offredi - Metal Cleaning & Finishing
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Strumenti di misura
Una prova “polivalente” ed economica
Con le prove che spiegheremo in
queste pagine, si possono verificare diverse cose, anche se solo a
livello comparativo e di controllo
interno.
Come sempre cercheremo, magari
a scapito dell’esecuzione formale
e normalizzata, di insegnarvi metodi facili, con poco impegno sia di
tempo che di spesa, nella convinzione che sia meglio fare qualcosa
in modo imperfetto piuttosto che
non fare niente.
Le norme UNI a cui ci riferiamo
(con le modifiche per semplificare
ed accorpare) sono la UNI ISO 3905
e 3906 (“Potere coprente”) e la UNI
9600 (“Distendibilità”).
Con queste prove si possono misurare la distensione e il potere coprente
della vernice, ma anche,
sempre
comparativamente, il “fuori polvere”, il
colore, il “metal marker”
(una prova per vedere
se un metallo strofinato
su un pezzo verniciato lascia la macchia), la
brillantezza, l’elasticità, e
anche (con tanta appros-
simazione) la trasparenza.
Mezzi occorrenti per eseguire la
prova
Servono dei cartoncini normalizzati bianco/neri ed una racla per
prove di distensione (“filmografo
rigato”), oppure un mandrino da
100/150.
Costo degli strumenti
I cartoncini costano meno di un
euro ciascuno, mentre un filmografo o un mandrino costano intorno ai 100 euro.
Come si esegue la prova
Avendo a che fare con dei verniciatori, non ci dilungheremo su come
preparare la vernice, quindi passe-
remo direttamente alla sua applicazione.
Appoggiate il cartoncino normalizzato su una superficie perfettamente piana e colate un po’ di vernice nella parte estrema bianca.
Accostate il mandrino o il filmografo subito al di sopra della vernice e
stendetela esercitando poca pressione (se usate un filmografo, un
po’ di più se usate un mandrino).
La vernice deve essere quel tanto
che basta per arrivare a bagnare
almeno metà della parte nera del
cartoncino.
Ora si comincia ad analizzare quello che é stato fatto.
La prima valutazione riguarda la
distensione, che va fatta subito e
si deve tenere sotto controllo fino
a “fuori polvere” avvenuto: se avete preso il tempo nel momento in
cui avete finito l’applicazione (cioé
quando non appiccica più il dito),
potrete confrontarlo con la prossima partita di vernice, sempre se si
lavora in un ambiente con temperatura costante.
Tornando alla distensione, se le righine che si vedevano al momento
dell’applicazione sono sparite tutte fino al bordo estremo della parte
nera del cartoncino, il prodotto
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distende bene: più si vedono
le righine che il mandrino o
il filmografo hanno lasciato,
meno il prodotto si distende.
Il potere coprente, si vede
dalla differenza del colore nel
punto dove finisce il bianco e
comincia il nero. Questa prova
ovviamente si fa su prodotti pigmentati. Se la copertura è buona la differenza di colore
tra la vernice applicata sulla parte
nera e quella applicata sulla parte
bianca deve essere impercettibile; se la vernice è trasparente, si
può vedere il grado di trasparenza
guardando la differenza tra la parte verniciata e quella naturale del
cartoncino.
Colore e brillantezza si vedono
confrontando due cartoncini fatti
con lo stesso strumento, ma con
due lotti diversi di prodotto. Attenzione, il confronto va fatto tra
applicazioni fatte in breve tempo
(2/3 mesi), perché anche se tenute al buio molte finiture cambiano
colore, quindi sarebbe preferibile
serbare un po’ di prodotto liquido
e rifare l’applicazione, nuovo e vecchio, lo stesso giorno. Per provare
l’elasticità ed il “metal marKer“ bisogna attendere minimo 3-4 giorni, per avere la certezza dell’essiccazione completa.
La prova del “metal marker” si fa
sfregando un anello d’oro sulla
vernice: se non lascia segni colorati non c’è difetto, più la macchia è
evidente e maggiore sarà il difetto.
L’elasticità è una prova molto mi-
rata e soggettiva, dipende dal tipo
di vernice e per cosa viene usata:
l’ideale è farla solo comparativamente e dopo tante prove.
Da non scordare
Per tenere come campione una
vernice di cui si conosce l'efficacia,
si prova ad accostare il cartoncino su un cilindro da 60 mm (un
tubo): se non si rompe si passa ad
uno da 50 mm e così via, fin quando la vernice, ritenuta buona, non
schianta. Avremo così un parametro di riferimento per le prossime
partite di vernice.
1 - La viscosità
2 - Il picnometro e la densità
3 - Il residuo secco
4 - Il “pot-life”
5 - Il grindometro e la macinazione
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