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Senato della Repubblica – 3-03479 – Interrogazione a risposta in
Commissione presentata dal sen. Cervellini (Misto) l’8 febbraio 2017.
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Senato della Repubblica – 3-03479 – Interrogazione a risposta in
Commissione presentata dal sen. Cervellini (Misto) l’8 febbraio
2017.
CERVELLINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso
che:
con la legge n. 198 del 26 2016 è stato istituito il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione nello stato di previsione del
Ministero dell'economia e delle finanze;
nel fondo confluiscono, tra gli altri, come previsto alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 1: "una quota, fino ad un importo massimo
dei 100 milioni di euro in ragione d'anno per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di
abbonamento alla televisione, di cui all'articolo 1, comma 160, primo periodo, lettera b), della legge 28 dicembre 2015, n. 208, come
sostituita dall'articolo 10, comma 1 della presente legge";
numerose sentenze della Corte costituzionale e della Corte di cassazione stabiliscono che il canone è imposta di scopo, in quanto
finanziamento del servizio pubblico, frutto di un contratto di servizio e una concessione governativa, e di possesso;
come previsto dal comma 4 dell'articolo 1 della legge n. 198 del 2016, "Il Fondo è annualmente ripartito tra la Presidenza del
Consiglio dei ministri e il Ministero dello sviluppo economico, per gli interventi di rispettiva competenza, sulla base dei criteri stabiliti
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e
delle finanze";
considerato che:
in sede di discussione del disegno di legge AC 3317, la XIV Commissione permanente (Politiche dell'Unione europea) della Camera dei
deputati ha espresso parere favorevole a condizione che fosse esplicitato che la destinazione delle risorse del Fondo avvenga in
conformità con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato di cui agli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione
europea (TFUE);
l'articolo 2, comma 2, della legge n. 198 del 2016 prevede che "il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dall'entrata in
vigore della presente legge, uno più decreti legislativi aventi ad oggetto la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle
imprese editrici di quotidiani e periodici, la previsione di misure per il sostegno agli investimenti delle imprese editrici e dell'emittenza
radiofonica e televisiva locale", definendo quindi la platea dei beneficiari e i criteri di calcolo dei contributi;
la concessione di finanziamenti ad alcune emittenti locali potrebbe incidere sulla libera concorrenza, influenzando il mercato,
si chiede di sapere:
come il Governo intenda tener presente la raccomandazione della Commissione per le politiche dell'Unione europea della Camera,
evitando la violazione degli articoli 107 e 108 del TFUE (aiuti di Stato);
se, a tale scopo, non ritenga opportuno rivedere il finanziamento del Fondo per il pluralismo, svincolandolo dalle risorse rivenienti dal
canone, in maniera da garantire che l'intero gettito del canone Rai venga destinato all'azienda concessionaria con la finalità di
svolgere correttamente i compiti di servizio pubblico. (3-03479)
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