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INDAGINE TRIMESTRALE
SETTORE ARTIGIANATO
4° trimestre 2016
Allegato Statistico
Unioncamere Lombardia
Funzione Informazione economica
febbraio 2017
INDICE
Tabella 1: Variazioni tendenziali delle principali variabili ................ 3
Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili ............. 4
Tabella 3: Indicatori occupazionali ............................................. 5
Tabella 4: Variazioni tendenziali per classi dimensionali ................ 6
Tabella 5: Variazioni tendenziali per settore d’attività ................... 7
Grafico 1: Andamento della produzione ...................................... 8
Grafico 2: Tasso di utilizzo degli impianti .................................... 9
Grafico 3: Andamento del fatturato.......................................... 10
Grafico 4: Aspettative su produzione e occupazione .................... 11
Grafico 5: Aspettative sulla domanda ....................................... 11
Tabella 6: Investimenti realizzati e previsti ............................... 12
Tabella 7: Investimenti realizzati per tipologia ........................... 13
Note metodologiche: ............................................................. 14
GLOSSARIO ......................................................................... 15
Allegato Artigianato
Tabella 1: Variazioni tendenziali(1) delle principali variabili
2015
2016
Media
Produzione
1°
2°
3°
4°
Media
1,3
0,7
1,8
0,8
1,4
1,2
68,4
66,1
68,5
67,0
68,4
67,5
Ordini interni
0,4
-0,5
0,5
-0,2
0,0
-0,1
Ordini esteri
4,5
3,7
5,3
9,1
3,4
5,4
37,6
36,6
37,3
36,6
37,0
36,9
1,5
0,9
2,3
1,7
0,7
1,4
-8,5
-7,3
-5,1
-6,7
-8,0
-6,8
-10,9
-9,3
-9,6
-10,6
-10,9
-10,1
Tasso di utilizzo degli impianti (2)
Periodo di produzione assicurata (3)
Fatturato totale
Giacenze prodotti finiti (4)
Giacenze materiali per la produzione (4)
Fonte: Unioncamere Lombardia
NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo
impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti.
(1) Salvo ove diversamente specificato
(2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre
(3) Numero di giornate
(4) Saldo (punti %) fra indicazioni di eccedenza-scarsità
Commento:
Torna ad accelerare la produzione industriale artigiana in Lombardia negli ultimi
tre mesi del 2016, dopo il rallentamento registrato il trimestre scorso: la crescita
su base annua è pari all’1,4%. Grazie ai contributi positivi del secondo e del
quarto trimestre la variazione media per il 2016 è pari al +1,2%, un risultato solo
lievemente inferiore a quello conseguito nel 2015, che aveva rappresentato un
anno positivo per l’artigianato manifatturiero lombardo.
L’incremento produttivo è confermato dalla crescita del tasso di utilizzo degli
impianti (68,4%), anche se in media annua il valore risulta inferiore al livello
raggiunto nel 2015 (67,5% vs 68,4%). Prosegue invece il rallentamento del
fatturato, che nel quarto trimestre mette a segno una variazione pari al +0,7%;
considerando la media annua anche in questo caso il risultato è molto vicino a
quello dell’anno scorso (+1,4% nel 2016 e +1,5% nel 2015). Segnali contrastanti
giungono dal fronte degli ordinativi, con la stabilizzazione di quelli interni
(+0,0%) e il rallentamento delle commesse estere (+3,4%); le giornate di
produzione assicurata dal portafoglio ordini raggiungono le 37 unità.
Il saldo tra i giudizi di eccedenza e scarsità per quanto riguarda i prodotti finiti
(-8,0%) evidenzia una diminuzione, escludendo l’ipotesi che l’incremento
produttivo sia stato determinato da un’esigenza di ripristino del magazzino.
3
Allegato Artigianato
Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili
Dati destagionalizzati
2015
4°
Produzione
2016
1°
2°
3°
4°
0,7
-0,2
0,8
0,0
0,5
Ordini interni
-0,1
-0,7
0,7
-0,1
0,1
Ordini esteri
3,3
0,7
2,0
1,9
-0,6
Fatturato totale
1,2
-0,3
0,8
0,0
0,0
Quota fatturato estero (%)
7,4
7,2
7,3
6,7
7,0
Prezzi materie prime
0,7
0,8
1,2
1,2
1,7
Prezzi prodotti finiti
0,3
0,3
0,4
0,4
0,5
Fonte: Unioncamere Lombardia
L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e quindi alla
possibile revisione dei dati già pubblicati.
NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo
impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti.
Commento:
Anche la variazione rispetto al terzo trimestre, al netto degli effetti stagionali,
conferma la crescita della produzione artigiana, registrando un valore pari
+0,5%. Il 2016 è stato caratterizzato da un andamento non lineare, alternando
trimestri di crescita (il secondo e il quarto) ad altri in cui si sono verificate battute
d’arresto (il primo e il terzo): il risultato è comunque complessivamente positivo.
Il fatturato conferma la variazione nulla già evidenziata il trimestre scorso, con
una quota direttamente riconducibile ai mercati internazionali che rimane poco
rilevante (7%), mentre per gli ordinativi si registra una lieve crescita di quelli
interni (+0,1) e un calo di quelli esteri (-0,6%), che interrompono così il trend
positivo mostrato durante i primi nove mesi del 2016.
Riprendono velocità i prezzi delle materie prime (+1,7%), che sembrano risentire
della fine del ciclo ribassista sui mercati internazionali, mentre i listini dei prodotti
finiti rimangono improntati alla moderazione (+0,5%).
4
Allegato Artigianato
Tabella 3: Indicatori occupazionali
Anni 2012 – 2016
Tassi %
Ingresso
Uscita
Ricorso alla CIG (%)
Saldo
Quota
aziende
Quota sul
monte ore
1° trim. 2012
1,5
1,9
-0,5
16,3
2,5
2°
1,3
1,6
-0,3
17,8
2,5
3°
1,3
2,0
-0,7
17,9
2,5
4°
1,1
2,1
-1,0
20,1
3,5
1° trim. 2013
1,5
1,7
-0,2
18,2
2,9
2°
3°
4°
1° trim. 2014
2°
3°
4°
1° trim. 2015
2°
3°
4°
1° trim. 2016
2°
3°
4°
1,8
1,4
1,6
1,7
1,9
1,4
1,5
2,0
2,5
2,1
2,3
1,8
1,6
1,8
1,9
1,6
1,5
2,0
1,4
1,5
1,6
1,9
2,0
2,1
2,1
2,0
1,5
1,3
1,6
2,2
0,2
-0,1
-0,4
0,3
0,4
-0,2
-0,4
0,0
0,4
0,0
0,3
0,3
0,3
0,2
-0,3
20,6
13,7
16,3
11,1
9,1
6,4
9,6
9,2
8,2
6,5
6,5
4,3
5,0
3,6
4,3
3,4
2,2
3,0
1,6
1,6
1,1
1,6
1,3
1,5
1,1
0,7
0,5
0,9
0,5
0,6
Fonte: Unioncamere Lombardia
Commento:
Dopo quasi due anni di valori positivi o nulli, nel quarto trimestre 2016 il saldo
occupazionale tra ingressi e uscite torna negativo (-0,3%). A determinare questo
risultato è soprattutto la crescita del tasso di uscita (2,2%), fenomeno che
potrebbe essere legato a motivazioni di carattere stagionale e in particolare alla
chiusura dei contratti con durata annuale (tale situazione non si è verificata nel
2015, anno anomalo per la presenza di forti incentivi all’assunzione, che
scadevano proprio a dicembre). E’ quindi presto per capire se si tratta di un
semplice fenomeno stagionale o se siamo in presenza di un’inversione di
tendenza.
Si
conferma
ai
minimi
storici
il
ricorso
alla
CIG,
anche
per
questioni
amministrative che hanno ridotto la possibilità di usufruire della componente in
deroga: la quota di aziende che la utilizzano è pari al 4,3%, per un totale sul
monte ore lavorate complessivo pari allo 0,6%.
5
Allegato Artigianato
Tabella 4: Variazioni tendenziali(1) per classi dimensionali
Quarto trimestre 2016
1,4
68,4
0,7
0,0
3,4
37,0
Saldo
scorte
materie
prime
(4)
-10,9
3-5 addetti
-0,5
58,9
-1,2
-0,8
1,3
31,0
-13,3
6-9 addetti
2,1
70,1
1,0
-0,3
5,4
38,2
-11,7
10 addetti e oltre
2,7
75,9
2,2
1,0
3,6
41,6
-7,1
Produzione
Tasso
Utilizzo
degli
impianti
Fatturato
totale
Ordini
interni
Ordini
esteri
(2)
Totale
Giornate
produz.
Assicurata (3)
Fonte: Unioncamere Lombardia
(1)
(2)
(3)
(4)
Salvo ove diversamente specificato
Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre
Numero giornate
Differenza giudizi di esuberanza e scarsità
Commento:
La dimensione d’impresa si conferma una variabile determinante per spiegare la
performance economica: se infatti le imprese artigiane con almeno 6 addetti
registrano nel quarto trimestre una crescita produttiva su base annua superiore
ai 2 punti percentuali, quelle al di sotto di tale soglia presentano ancora una
flessione (-0,5%).
Anche gli altri indicatori premiano le imprese di dimensioni maggiori, in
particolare quelle con 10 addetti e oltre, che evidenziano un tasso di utilizzo degli
impianti superiore al 75%, un numero di giornate produttive assicurate superiore
a 40 e i maggiori incrementi per fatturato (+2,2%) e ordini interni (+1%). Solo
la variabile degli ordini esteri registra un risultato migliore per le aziende con
dimensione compresa tra i 6 e i 9 addetti (+5,4%).
Viceversa le imprese artigiane con meno di 6 addetti registrano variazioni
negative non solo per la produzione, ma anche per fatturato (-1,2%) e ordini
interni (-0,8%), oltre a mostrare i valori più bassi per tasso di utilizzo degli
impianti (58,9%) e giornate di produzione assicurata (31).
Allargando l’analisi a tutto il 2016 si conferma il gap nei risultati produttivi: le
imprese con 3-5 addetti evidenziano una perdita pari allo 0,3%, mentre crescono
le imprese più grandi (rispettivamente +1,3% quelle con 6-9 addetti e +2,6%
quelle con 10 addetti e oltre).
6
Allegato Artigianato
Tabella 5: Variazioni tendenziali(1) per settore d’attività
Quarto trimestre 2016
Produzione
Tasso
Utilizzo
degli
impianti
(2)
Fatturato
totale
Ordini
interni
Ordini
esteri
Giornate
produz.
Assicurata
(3)
Saldo
scorte
prodotti
finiti
(4)
Totale
1,4
68,4
0,7
0,0
3,4
37,0
-10,9
Siderurgia
3,2
73,3
1,9
1,5
-6,9
31,5
-5,9
-4,2
60,9
-1,2
-3,9
3,3
22,7
-12,1
2,5
69,2
2,0
0,8
6,2
40,6
-12,2
Min. non metall.
Meccanica
Alimentari
2,7
70,0
1,6
1,1
-0,1
37,9
-4,5
Tessile
-2,7
75,2
-3,0
-1,2
2,1
28,2
-5,4
Pelli e calzature
-6,1
61,9
-6,6
-8,6
1,5
36,6
-8,3
Abbigliamento
-0,7
69,2
-2,2
-2,7
-4,3
35,2
-12,9
1,6
69,0
0,6
0,4
7,9
35,5
-13,0
Legno e mobilio
Carta-stampa
-0,9
69,6
-0,6
-1,0
-6,8
19,2
-11,3
Gomma-plastica
0,3
66,1
-1,1
-1,4
0,5
31,8
-12,2
Manifatturiere varie
1,1
66,4
1,2
0,6
4,1
48,1
-14,9
Fonte: Unioncamere Lombardia
(1) Salvo ove diversamente specificato
(2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre
(3) Numero giornate
(4) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità
Commento:
Nonostante il risultato positivo complessivo, 5 settori su 11 mostrano perdite
produttive nel quarto trimestre: le più pesanti riguardano le pelli-calzature
(-6,1%), i minerali non metalliferi (-4,2%), uno dei comparti artigiani in
maggiore difficoltà in questi anni, e il tessile (-2,7%): si tratta degli stessi settori
maggiormente penalizzati se consideriamo le variazioni medie annue. Flessioni
inferiori si registrano per la carta-stampa (-0,9%) e l’abbigliamento (-0,7%).
I settori che evidenziano invece gli incrementi maggiori sono la siderurgia
(+3,2%), che in media annua registra però una perdita dell’1,5%, gli alimentari
(+2,7%) e la meccanica (+2,5%), ovvero i due settori caratterizzati dai livelli
produttivi più elevati in confronto al periodo pre-crisi; crescono anche il legnomobilio (+1,6%), le manifatturiere varie (+1,1%), che in media annua
conseguono il risultato migliore (+2,3%), e la gomma-plastica (+0,3%).
7
Allegato Artigianato
Grafico 1: Andamento della produzione
Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e quindi
alla possibile revisione dei dati già pubblicati.
Commento
L’andamento dell’indice destagionalizzato della produzione artigiana in Lombardia
evidenzia il percorso di lenta ripresa degli ultimi quattro anni: dal punto di
minimo di inizio 2013 il recupero complessivo è superiore ai 3 punti. La crescita è
stata più modesta nel biennio 2013-2014, per poi intensificarsi nel corso del 2015
e rallentare leggermente nel 2016. Tuttavia tale processo ha recuperato solo una
parte dei livelli produttivi persi rispetto al 2011, dai quali ci separano ancora più
di 5 punti, mentre la distanza con la situazione pre-crisi è di trenta punti.
8
Allegato Artigianato
Grafico 2: Tasso di utilizzo degli impianti
Commento:
Il tasso di utilizzo degli impianti mostra fasi di recupero molto più rapide dopo le
cadute degli anni 2009 e 2011-2012 rispetto all’indice della produzione, probabile
segnale del fatto che gli imprenditori artigiani hanno ridimensionato la propria capacità
produttiva per adeguarsi ai minori livelli di domanda. L’ultima fase di crescita, avviata
nel 2013, ha subito un’interruzione nel 2016, anno che vede il tasso di utilizzo degli
impianti stabilizzarsi su un valore prossimo a quota 68%.
9
Allegato Artigianato
Grafico 3: Andamento del fatturato
Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e quindi
alla possibile revisione dei dati già pubblicati.
Commento
L’indice destagionalizzato del fatturato segue piuttosto da vicino l’andamento
mostrato dalla produzione: anche in questo caso, dopo il minimo raggiunto nel
primo trimestre 2013, è iniziato un processo di lenta ripresa. Se il recupero
complessivo (pari a 3,5 punti) è leggermente superiore a quanto registrato per la
produzione, la crescita dell’indice del fatturato sembra però essersi quasi fermata
nel 2016, annata che mostra un guadagno marginale rispetto a quello, superiore
ai due punti, conseguito nel 2015. Anche per il fatturato rimangono considerevoli
i gap rispetto ai livelli del 2011 (5 punti) e soprattutto del 2007 (quasi 30 punti).
10
Allegato Artigianato
Grafico 4:
ASPETTATIVE SU PRODUZIONE E OCCUPAZIONE
Saldo aspettative di aumento e diminuzione
Dati trimestrali (destagionalizzati per la produzione)
20
saldo punti %
0
Occupazione
-20
Produzione
-40
-60
1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
Fonte: Unioncamere Lombardia
Grafico 5:
ASPETTATIVE SULLA DOMANDA
Saldi valutazioni di aumento e diminuzione
Dati trimestrali
20
Domanda estera
saldo punti %
0
-20
Domanda interna
-40
-60
1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
Fonte: Unioncamere Lombardia
Dopo il miglioramento evidenziato dalle aspettative degli imprenditori artigiani
nello scorso trimestre, confermato poi dai dati a consuntivo, le previsioni si
stabilizzano per quanto riguarda la domanda interna (saldo tra aspettative di
aumento e diminuzione pari a -8,8%) ed estera (+0,2%) e per l’occupazione
(-2,9%), mentre migliorano ancora in relazione alla produzione (-2,4% il valore
destagionalizzato).
11
Allegato Artigianato
Tabella 6: Investimenti realizzati e previsti
Anno 2016
ANNO
Hanno fatto investimenti Prevedono di fare investimenti
nell'anno
nel prossimo anno
(% casi)
(% casi)
2010
31,6%
20,1%
2011
28,2%
14,9%
2012
23,5%
13,1%
2013
24,0%
20,4%
2014
26,9%
23,2%
2015
25,8%
24,5%
2016
32,5%
25,1%
Fonte: Unioncamere Lombardia
Commento
Il prolungarsi della fase di ripresa e il suo consolidamento nell’ultimo biennio hanno
determinato una riattivazione degli investimenti delle imprese artigiane nel 2016: la
quota di imprese che dichiara di averli realizzati nel corso dell’anno è pari a poco meno
di un terzo (32,5%), una percentuale che si riporta ai livelli del 2010 dopo quattro
anni in cui era significativamente calata. Rimangono invece prudenti le previsioni per il
2017, dove solo un quarto delle imprese artigiane prevede di investire, a conferma di
aspettative non troppo rosee per il prossimo anno.
La quota di imprese investitrici risulta crescente all’aumentare della dimensione: tra le
imprese con 10-49 tale percentuale rappresenta quasi la metà del campione (48,4%),
mentre per le imprese con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 scende al 21,3%.
Tra i settori la quota più elevata si riscontra nell’alimentare (45,5%), seguito da
gomma-plastica (40,5%), carta-stampa (39%) e meccanica (35%); gli investimenti
sono stati invece meno diffusi nelle pelli-calzature (13,9%) e nei minerali non
metalliferi (18,6%): la relazione settoriale tra performance economica e investimenti
risulta piuttosto evidente.
12
Allegato Artigianato
Tabella 7: Investimenti realizzati per tipologia
Anni 2010-2016
Investimenti per tipologia
ANNO
(% investimenti in valore)
%
investimenti
sul fatturato
(% casi)
fabbricati
macchinari
informatica
altro
fabbricati
macchinari
informatica
altro
2010
9,2
66,9
9,0
14,9
13,8
78,0
26,5
22,6
11,8
2011
12,9
61,7
8,6
16,8
19,2
76,2
26,3
26,9
11,8
2012
11,7
64,9
9,0
14,4
16,1
76,5
29,9
22,8
12,7
2013
11,9
60,6
10,0
17,5
19,9
77,3
37,5
37,9
10,1
2014
11,9
64,7
8,2
15,2
18,8
78,7
31,5
29,6
10,9
2015
10,3
66,0
7,9
15,8
16,5
82,4
32,0
30,6
10,8
2016
10,0
67,1
7,4
15,2
17,0
81,1
32,1
29,6
11,2
Fonte: Unioncamere Lombardia
Nota: La somma delle % di casi non fa 100% in quanto un’impresa può aver fatto più tipologie di investimenti.
Commento
La suddivisone degli investimenti per tipologia conferma la struttura già evidenziata
negli scorsi anni, con circa i due terzi delle risorse (67,1%) destinate ai macchinari,
una percentuale che raggiunge valori più elevati per le imprese più grandi (69,7%) e
quelle attive nella siderurgia (83,8%). Gli investimenti in informatica risultano
piuttosto diffusi tra le aziende (32,1%) sebbene raccolgano una quota ridotta del
valore (7,4%), che cresce però per le imprese più piccole (9,7%) e nei settori delle
pelli-calzature (21%), delle manifatturiere varie (19,3%), della carta-stampa (14%) e
dell’abbigliamento (13%). Il 17% delle imprese ha investito in fabbricati, per una
quota sul valore complessivo pari al 10%.
La spesa destinata agli investimenti in relazione al fatturato (11,2%) evidenzia una
crescita rispetto all’ultimo triennio, rimanendo però inferiore a quanto registrato negli
anni 2010-2012.
13
Allegato Artigianato
Note metodologiche:
L’indagine sulla congiuntura del settore manifatturiero di Unioncamere Lombardia si svolge
ogni trimestre su due campioni: aziende industriali 1 e aziende artigiane. Per la selezione delle
aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato
proporzionale secondo: l’attività economica in base alla codifica ATECO 2007, la dimensione
d’impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per
garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o
settore. Per garantire il raggiungimento della numerosità campionaria fissata è stata estratta
casualmente anche una lista di soggetti sostituti. Questo metodo garantisce ogni trimestre la
raccolta di 1.500 interviste valide, cioè al netto delle mancate risposte, per l’indagine sulle
imprese industriali e 1.100 per l’indagine sulle imprese artigiane.
Le interviste vengono svolte utilizzando la tecnica CATI e CAWI2 che permette di rilevare, in
tempi alquanto contenuti, più di 20 variabili quantitative e una decina di variabili qualitative.
Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla
ponderazione dei dati in base alla struttura dell’occupazione. La struttura dei pesi viene
periodicamente aggiornata, così da recepire tempestivamente significative modificazioni nella
struttura dell’universo.
Le informazioni ottenute dall’indagine sono disaggregabili per: dimensione d’azienda, in tre
classi3; secondo l’attività economica, in 11 settori 4; secondo la destinazione economica dei
beni, in tre classi5; secondo il territorio, nelle 12 province lombarde (compresa la nuova
provincia di Monza-Brianza).
Dalle serie storiche dei dati raccolti, si ricavano numeri indici a base fissa che rappresentano un
dato sintetico e quantitativo di facile interpretazione.
Le serie storiche sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS6, che è correntemente
impiegata dai principali istituti di ricerca nazionali e internazionali (EUROSTAT, ISTAT, ISAE,
ecc.). Gli interventi effettuati sulle serie sono: correzione automatica degli outliers (Additive
Outliers; Level Shift e Transitory Change) eliminazione della componente stagionale. E’ da
notare che la procedura TRAMO-SEATS opera ogni trimestre su tutta la serie storica e non solo
sull’ultimo dato inserito, con un incremento progressivo della precisione nella stima dei dati
passati. Quindi, ad ogni aggiornamento possono verificarsi piccole correzioni dei dati dei
trimestri precedenti in base alle nuove informazioni acquisite.
Per quantificare i risultati delle variabili qualitative oggetto d’indagine7 si utilizza la tecnica del
saldo, tutt’oggi molto diffusa e ritenuta la più efficiente.
1 Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre il campione artigiano comprende imprese con
più di 3 addetti.
2 C.A.T.I.: Computer Assisted Telephone Interview. C.A.W.I.: Computer Assisted Web Interview.
3 Da 3 a 5 addetti, da 6 a 9 e da 10 a 49.
4 Siderurgia, Minerali non metalliferi, Meccanica, Alimentare, Tessile, Pelli calzature, Abbigliamento, Legno mobilio,
Carta editoria, Gomma plastica e Varie.
5 Beni di consumo finali, beni di investimento e beni di consumo intermedi.
6 TRAMO-SEATS è un metodo model-based in cui l’estrazione delle componenti viene effettuata utilizzando un filtro
ottimo ricavato dal modello ARIMA che meglio si adatta alla serie di dati.
7 I dati qualitativi riguardano le aspettative degli imprenditori, il livello delle scorte e la capacità produttiva utilizzata.
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Allegato Artigianato
GLOSSARIO
Beni di consumo
Beni impiegati per soddisfare direttamente i bisogni
umani. Si possono dividere in: durevoli (produzione di
apparecchi per uso domestico, radio e televisori,
strumenti ottici e fotografici, orologi, motocicli e
biciclette, altri mezzi di trasporto, mobili, gioielli e
oreficeria e strumenti musicali); non durevoli (prodotti
alimentari, tabacco, articoli in tessuto, altre industrie
tessili, vestiario, pelli e calzature, editoria, stampa e
supporti registrati, prodotti farmaceutici, detergenti,
articoli sportivi, giochi e giocattoli).
Beni intermedi
Beni incorporati nella produzione di altri beni.
Beni di
investimento
Beni utilizzati per la produzione di altri beni (macchine,
mezzi di trasporto ecc.), destinati ad essere utilizzati per
un periodo superiore ad un anno.
Giorni di
produzione
assicurata
Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli
ordini totali presenti in portafoglio alla fine del trimestre
in esame.
Giorni di
produzione
equivalente
Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli
ordini in portafoglio raccolti nel trimestre in esame.
Variazione
tendenziale
Variazione rispetto
precedente.
Variazione
congiunturale
Variazione rispetto al trimestre precedente.
allo
stesso
trimestre
dell’anno
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