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PRIMO PIANO
Venerdì 10 Febbraio 2017
Per non essere definiti populisti si fanno chiamare sovranisti, un termine appiccicaticcio
Salvini e Meloni sono no-global
All’Italia serve una Ue diversa, non una Ue rottamata
DI
GIANFRANCO MORRA
S
ono passati 220 anni
dalla invenzione del
tricolore, una grande
festa a Reggio Emilia,
una bandiera lunga 1797 metri ha coperto le strade della
città. Più che una invenzione, fu l’imitazione
di un altro tricolore,
che aveva condotto le
truppe francesi a occupare e saccheggiare
l’Italia settentrionale.
Dalla Francia abbiamo anche importato
una parola, usata soprattutto dalla Lega e
dai FdI: «sovranismo»:
«La difesa e/o la riconquista della sovranità
nazionale, insidiata
dalla istituzioni sovrannazionali» (Enciclopedia Larousse).
Salvini e Meloni
la usano nel tentativo
di opporsi al termine
«populismo» con cui
vengono qualificati,
non senza dispregio,
gli oppositori, come loro,
dell’Unione Europea. Del
resto, come sempre in un termine politico, accanto a pericolose tentazioni si mescolano anche positive richieste.
Del resto le spinte verso una
riacquisizione della propria
sovranità da parte degli Stati che fanno parte della Ue
sono dovunque assai diffuse
e in crescita.
Tutti, anche gli europeisti, hanno capito che l’Unione, così com’è, non funziona
bene e spesso non funziona
affatto. E che gli Stati, soprattutto i più deboli, si vedono spogliati di gran parte
della loro sovranità. E anche,
per 19 di essi, della moneta,
che della sovranità è da sempre il simbolo. La necessità di
una riforma radicale e incisiva dell’Unione è invocata da
tutti, il revival dei sentimenti nazionali è presente anche
in chi non vuole abbandonare
l’euro e soprattutto l’Ue.
Ma troppo spesso i politici usano la parola «sovranismo» senza chiedersi quali
problemi si tiri dietro. Privi,
in genere, di cultura storica
e filosofica la usano come
un mantra di partito, nella
speranza di sfruttare l’insoddisfazione diffusa nei popoli
per la Disunione Europea. In
realtà i problemi sono molto
più difficili e complessi. È
con le nazioni europee che
agli albori della modernità,
superata l’anarchia feudale,
nasce per la prima volta lo
Stato.
Esso concentra la governabilità in una sola persona, il
Sovrano, che ha posto sotto
di sé, religione, nobiltà, corporazioni, poteri locali. La
sovranità, sintesi di forza e
diritto, nasce con l’assolu-
chi ne fa parte accetta una cupazione, costo del lavoro, da Strasburgo e Bruxelles,
limitazione della propria so- evasione fiscale, lavoro nero, ma vi deve giungere dalle
vranità, per fini di pace e di criminalità, corruzione, si- singole nazioni. In ciascuna
benessere (purtroppo quasi stema scolastico) agli ultimi di esse la rinascita di tenmai raggiunti).
posti in Europa. «Italia first» denze nazionali (non necesFrattanto il potere dello non possiamo certo dirlo. La sariamente nazionalistiche)
Stato democratico e sociale presenza nell’Ue produce an- deve tradursi in aumento di
si è sempre più
consapevolezza
indebolito. Lo
e progetto inI
due
esaltano
il
sovranismo,
ma
purtroppo
strapotere
novativo volto a
dell’econocreare una conil sovrano non c’è più e di sovranità in giro ne
mia monfederazione di
vediamo poca. Siamo (per scarsa competitivid i a l e, l a
Stati europei.
tà, debito pubblico, disoccupazione, costo del
prepotenIn ciascun
lavoro,
evasione
fi
scale,
lavoro
nero,
criminalità,
za dei parpaese, come è
corruzione,
sistema
scolastico)
agli
ultimi
posti
in
titi e dei
naturale, l’inteEuropa. «Italia first» non possiamo certo dirlo.
sindacati,
resse nazionale
la trasforsarà sempre
La presenza nell’Ue produce anche svantaggi, ma
mazione
prevalente, ma
è difficile pensare a uno splendido isolamento
di alcuni
dovrebbe armodell’Italia, che sarebbe nocivo per il suo mercato
suoi appanizzarsi con una
e
la
sua
difesa.
Abbiamo
bisogno
di
un’Europa
rati, come
crescita dell’uticonfederale, più orizzontale che verticale, che
m a g i l i t à c o m u n e,
riconosca e tuteli la sovranità dei suoi popoli
stratura,
come richiedono
amminii nuovi blocchi
strazione
geopolitici del
e burocrazia, in caste che svantaggi, ma è difficile pianeta.
tra di loro conflittuali, pensare ad uno «splendido
Una Ue ricreata, nella
l’eccessiva enfasi sui isolamento» dell’Italia, che quale ogni Paese deve endiritti rispetto ai dove- sarebbe nocivo per il suo trare con un «sovranismo»
Giorgia Meloni e Matteo Salvini
ri del cittadino, hanno mercato e la sua difesa. Ab- efficiente, ossia con virtuose
reso le nazioni fragili e biamo bisogno di un’Europa istituzioni politiche, econominasce negli Usa insieme col impotenti: molto statalismo, confederale, più orizzontale che, culturali, amministratifederalismo, due limitazioni poco Stato. La cui sovranità, che verticale, che riconosca ve. Dove, purtroppo, non
dunque, si è fortemente inde- e tuteli la sovranità dei suoi siamo certo noi a poter dare
della sovranità.
Nel Novecento la diversa bolita per spinte dall’interno popoli.
l’esempio. I guai nostri non
situazione geopolitica nata e dall’esterno.
Alla espropriazione del- derivano solo dagli «sgarri»
Salvini e Meloni, dive- la sovranità va sostituita europei, ma anche e ancor
da due terribili guerre induce alla creazione delle orga- nuti no-global, esaltano il la sussidiarietà: ciò che può più dalla incapacità di curare
nizzazioni sovrannazionali, sovranismo, ma purtroppo il fare una società minore non mali atavici e anche recenti,
che coordinano per fini che sovrano non c’è più e di sovra- deve farlo quella maggiore. che hanno trasformato l’Itasi vorrebbero comuni i molti nità in giro ne vediamo poca. Ciò significa una riforma, lia in un paese anarchico e
Stati sovrani. Prima Società Siamo (per scarsa competiti- anzi una trasformazione privo di una classe politica
delle Nazioni, poi Onu e Ue: vità, debito pubblico, disoc- dell’Ue, che non può partire intelligente.
Il sovranismo antieuropeo di Salvini e Meloni è coPUNTURE DI SPILLO
piato da quello della Le Pen,
che grida «basta con Eu, euro
e Nato». Ha appena pubblicato in 114 punti il suo programma per la Presidenza
della Repubblica, certo non
privo di utili proposte, ma
DI GIULIANO CAZZOLA
anche inaccettabile per lo
(408) e i sindacati (36), in particolare la Cgil e
spirito di nazionalismo agla Cisl. Nella Confederazione di Susanna Cagressivo che lo anima: «La
el corso dell’audizione presso la musso, quindi, la pecora nera non è soltanto
Francia potente, che crea e
Commissione Lavoro della Camera la federazione bolognese dei pensionati.
regna». Un vizio di casa, an***
il presidente dell’Inps Tito Boeri
che se oggi appare, più che
Tito Boeri, infine, riconosce che le norme
ha svolto delle considerazioni intepericoloso, irrealizzabile.
ressanti (corredate da dati) sulla questione sulla tracciabilità hanno contribuito, nei primi
Ciò di cui gli Stati eumesi dell’anno, non solo a ridurre il numero
dei voucher.
ropei hanno bisogno è un
Non sempre è condivisibile il suo punto di dei buoni lavoro acquistati, ma anche a consovranismo diverso, che
vista. Boeri sostiene, per esempio, che i vou- centrarne l’uso sulle medesime persone. Tanto
rivendica giustamente la
cher non hanno risolto il problema del contra- che, secondo il presidente dell’Inps, «è imporpriorità del proprio paese,
sto del lavoro sommerso che, secondo le stime, tante scoraggiare l’abuso dei voucher senza
delle sue tradizioni e stile
riguarda il 16% del totale, mentre l’uso del necessariamente ridurne l’utilizzo».
di vita. Ma sa anche che
***
voucher coinvolge lo 0,3% del lavoratori: 70
l’Europa, stretta ormai tra
È inaccettabile che un movimento politico
mila unità da cui sono arrivati 174 milioni
la tenaglia dell’America e
di euro, meno di un millesimo rispetto all’in- (come il M5S) compili una lista di proscrizione
dell’Asia, deve creare nuove
di giornalisti non graditi. Tuttavia, il giorno
sieme dei contributi versati.
forme di collegamento e di
Tanto più, secondo il presidente, che il – purtroppo incerto e lontano – in cui questo
collaborazione in un contimaggior numero di buoni lavoro è utilizzato Paese si risolleverà dal declino inesorabile in
nente che ha ancora una sua
al Nord, mentre l’evasione si concentra soprat- cui sta precipitando, gli storici riconosceranno
identità e interessi comuni.
tutto al Sud. In realtà, nessuno ha mai pensato la grande responsabilità che hanno avuto i
Perché solo le nazioni, con
che i voucher potessero affrontare e risolvere il media nel mandarlo a gambe all’aria. Eppure
le loro distinte eredità traproblema dell’evasione, proprio per la diversa quanti studieranno gli eventi dell’attuale fase
dizionali, possono produrre
dimensione dei due fenomeni (Boeri ha parla- storica non riusciranno a farsi una ragione
una nuova istituzione eurodi tanto accanimento nel mettere alla gogna
to di «goccia nel mare» dell’evasione).
pea, che sarà sicuramente
Ciò non toglie, però, che la maggior parte la politica.
inter-nazionale, ma in nes***
dei voucher circolanti riguardi prestazioni
sun modo sopra-nazionale.
Ormai sta passando l’idea che la democraprima retribuite in nero.
La «Patria Europa» potrà
zia sia in prevalenza un costo. Peraltro rivolto
***
nascere solo dalla «Europa
Boeri, poi, ha denunciato che tra i maggiori al mantenimento di istituzioni di cui si potrebdelle Patrie».
utilizzatori dei voucher vi sono le cooperative be fare a meno.
tismo monarchico. Insieme
con il diritto internazionale
e con la teoria della guerra
«giusta». L’avvento al potere
della classe borghese trasformerà poi la sovranità
in democratica, radicata nel
popolo e gestita dai suoi rappresentanti. La democrazia
Boeri riconosce l’utilità dei voucher
che sono usati anche dai sindacati
N
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