Spruzzata di tasse, così così

Download Report

Transcript Spruzzata di tasse, così così

6
Giovedì 9 Febbraio 2017
PRIMO PIANO
In questo modo Pier Carlo Padoan spiega la strizzatina di accise su carburanti e tabacchi
Spruzzata di tasse, così così
Il momento magico ce lo siamo sprecato con delle regalie
con il debito pubblico, la diffe- è il momento della post verità
renza di scenario con gli altri piazzata qua e là, ma sempre di
i raccomando, espan- ministri che l’hanno preceduto fuffa si tratta) varava norme da
siva… Cosa? La però è di una certa importanza: ciclo elettorale sudamericano e
manovra bis! Tra pax finanziaria, clima post re- le privatizzazioni fermavano le
le numerose inno- cessione, spread ai minimi sto- lancette a zerovirgola.
Come stiamo? La scena è
vazioni della finanza pubblica rici, Borsa da record, tassi a zero
degli ultimi tempi, ora abbiamo o negativi, jumbo bond, petrolio la seguente: siamo là, fermi
anche questa: una manovra che ai minimi, quantitative easing ai blocchi di partenza, pronti
a scattare, in una
s’annuncia con il mecomica scenetta
sozoico aumento delle
Padoan non è il primo a entrare in rotta di
che si conclude
accise su carburanti e
collisione con il debito pubblico, la differencon lo sparo, lo
tabacchi viene definita
za di scenario con gli altri ministri che l’hansprinter che fa la
«non una manovrina
faccia feroce, scatma un aggiustamento
no preceduto però è di una certa importanta, sembra pronto
con misure espansive».
za: pax finanziaria, clima post recessione,
a far mangiare
Le accise. Espansive. Il
spread
ai
minimi
storici,
Borsa
da
record,
la polvere a tutti
ministro dell’economia
tassi
a
zero
o
negativi,
jumbo
bond,
petrolio
e poi si accascia
Pier Carlo Padoan
ai minimi, quantitative easing della Bce,
dopo venti metri
è chiaramente rimapolitica accomodante degli Stati Uniti. Stop.
di pista. Siamo
sto intrappolato nella
noi, a mangiarla,
«narrazione» di palazUno scenario probabilmente irripetibile in
la polvere. Tre
zo Chigi.
cui le economie avanzate ne hanno approanni dopo il suo
Il ministro assifi
ttato
per
fare
riforme
e
crescere
ancora
esordio, il trattacura e rassicura che
(tutti,
dal
record
di
Spagna
e
Regno
Unito,
mento cinematoil controllo del debito
fi
no
alla
Francia)
ma
l’Italia
no
grafico è di nuovo
pubblico è una prioa riduciamo il derità. Cosa già sentita.
bito, facciamo le
Padoan non è ministro
da ieri, ma dal 24 febbraio del della Bce, politica accomodante privatizzazioni e una manovra
2014, che sul calendario terre- degli Stati Uniti. Stop. Uno sce- espansiva (leggere altra spesa),
stre fanno tre anni. Un periodo nario probabilmente irripetibile e cribbio, l’Europa minaccia la
sul quale si possono fare dei in cui le economie avanzate ne nostra sovranità e «lo spread
bilanci politici. La realtà, che hanno approfittato per fare ri- è sgarbato». Effettivamente in
sfrontata. Il debito è là, un ma- forme e crescere ancora (tutti, sala trading non servono i pacigno (e non è solo un problema dal record di Spagna e Regno sticcini, ma visti i fondamentali,
di mancata crescita) senza una Unito, fino alla Francia), mentre lo scenario politico paludoso, la
soluzione. Padoan non è il primo l’Italia dello storytelling (ora ha pantomima del voto subito, anzi
a entrare in rotta di collisione cambiato evocazione semantica, no, vediamo, io do un premier a
DI
MARIO SECHI
M
te e tu dai un partito a me e mi
raccomando la manovra, espansiva Fracchia! e l’involuzione
del linguaggio, bene, visto tutto
questo, lo spread fa quello che
deve fare in questi casi, decolla
a razzo:
Come va la crescita globale? Occhio al container. AP
Moller-Maersk, la più grande
azienda di shipping del mondo ha segnato una perdita nel
2016 pari a 1,9 miliardi di dollari. L’anno precedente chiuse
con un utile di 925 milioni. In
Borsa segna un consistente 6%.
Un’altra conferma del rallentamento del commercio mondiale.
Il muro lo stavano alzando prima di Trump.
Achtung Amerikanen!
L’antagonista di Angela Merkel ha trovato un nemico: Donald Trump. Martin Schulz
vola nei sondaggi (poi vediamo
come va con quelli che fa la storia, la realtà) e attacca il presidente degli Stati Uniti. È divertente vedere il partito che sposa
una piattaforma protezionista
dell’economia tedesca (la Spd
di Schulz e Sigmar Gabriel)
prodigarsi in attacchi a testa
bassa contro la Casa Bianca
per eccesso di protezionismo.
Qualche giorno fa il numero
uno del National Trade Council,
Peter Navarro, ha accusato la
Germania di aver fatto fallire
il trattato di libero scambio tra
Europa e Stati Uniti proprio
per questo motivo: proteggere
le attuali asimmetrie di mercato che favoriscono il commercio
tedesco. Ordinate patatine e Big
Mac, c’è un film che promette
faville: Achtung Americanen!
Una pastiglia per i democratici. Non sarebbe dovuto
passare neanche uno dei suoi
ministri, finora sono andati
tutti regolarmente a dama. I
democratici stanno prendendo
una sonora lezione al senato. Il
vicepresidente Mike Pence ha
espresso il suo voto in favore di
Betsy DeVos come segretario
dell’educazione e tanti saluti al
bon ton istituzionale e cielo! alla
Casa Bianca non sono arrivati i
damerini con i guanti bianchi.
La dura realtà per i democratici l’ha illustrata il sindaco di
Chicago Rahm Emanuel, il
politico più vicino a Obama: «I
democratici hanno bisogno di un
calmante». Rahm getta il secchio
di ghiaccio in testa ai compagni
di partito che inseguono l’opposizione estremista: «Vincere è
tutto. Se corri un distretto repubblicano, devi avere qualcuno
che possa vincere in un distretto
repubblicano». È un avviso per
le elezioni di mid-term del 2018.
Traduzione italiana: piazze piene, urne vuote.
Il Foglio.it - List
IL SOTTOSOPRA DI FILIPPO MERLI
Ieri ho fondato il Partito asocialista, un partito molto particolare
Lo collocherò alla sinistra del Pd anche perché lì c’è sempre posto
DI
H
FILIPPO MERLI
o fondato il Partito asocialista. Lo collocherei alla sinistra del Pd, tanto lì c’è
sempre posto. Lo so: in Italia i partiti
sono già troppi e tutti (non) fanno le
stesse cose. Ed è qui che il mio schieramento si
differenzierà dagli altri. Voglio dimostrare che, anche nel nostro paese, è possibile mantenere fede
alle promesse elettorali, come sta facendo Donald
Trump negli Stati Uniti. In fondo, è semplice: basta essere sinceri e dire la verità ai cittadini.
Il simbolo del Partito asocialista sarà un
omino stilizzato che fa il gesto dell’ombrello alla
folla. Dato che sono democratico, prima di candidarmi alla presidenza del consiglio farò le primarie
sul mio blog. Sarò iscritto solo io e parteciperò solo
io. Poi, dopo aver vinto le consultazioni del Partito
asocialista, prenderò ordini dalla Merli associati.
Se non ubbidirò, altrettanto democraticamente mi
espellerò.
In qualità di segretario del Partito asocialista, ai miei comizi non vorrò nessuno. Parlerò da
solo, senza ascoltatori. Un po’ come Mario Adinolfi, solo che lui la gente sotto al palco la vorrebbe e,
secondo me, ci resta male.
Io no. Io voglio la desolazione attorno. Voglio godere della mia ars oratoria per conto mio, senza
gente che mi applaude e che mi acclama. Cittadini,
lo faccio per voi: mi spiacerebbe vedere la speranza
e l’illusione nei vostri occhi. Ve l’ho detto: il mio
partito è diverso dagli altri. Io, che vi voglio fottere,
ve lo dico chiaramente.
E qui arriviamo alla stesura del programma elettorale. Elenco brevemente i dieci punti
salienti.
Primo: se volete, votatemi pure, ma sappiate
che farò gli affari miei e vi ammazzerò di tasse.
Secondo: mi raccomanderò e mi farò dei favori
da solo.
Terzo: farò patti e inciuci col mio stesso partito
e mi distribuirò le poltrone.
Quarto: mi farò una polizza vita senza saperlo
e darò una promozione a chi mi ha fatto la polizza,
cioè io.
Quinto: mi autovoterò con una firma falsa.
Sesto: farò un referendum in cui dovrete scegliere tra Sì e Sì. In questo modo, vada coma vada, al
governo resterò io, perché Pontassieve è un posto
noioso e io non ci voglio vivere.
Settimo: non avrò padri e fratelli nelle banche.
Ci sarò direttamente io.
Ottavo: non avrò problemi con la magistratura.
Ho messo il mio partito a sinistra apposta, così i
giudici mi lasciano in pace.
Nono: una volta eletto, non vi farò più votare. E
qui dovete ringraziarmi, perché vi evito un’inutile
seccatura.
Il decimo e ultimo punto è una sorta di testamento: quando sarò morto, voglio i funerali di stato,
con la banda e il tricolore, ma non voglio nessuno
in chiesa. Coi vostri risparmi mi farò costruire la
tomba più grande e sfarzosa del mondo e per voi,
grazie alla polizza vita, non resterà nulla.
Quando vi avrò ridotto in povertà, quando
i vostri figli non avranno futuro, quando avrò aumentato il debito pubblico a dismisura e lo spread
sarà a mille, ecco, cari elettori, a quel punto voglio
che mi ricordiate con una frase che non avete mai
utilizzato per alcun politico italiano: «Almeno lui
è stato coerente».
© Riproduzione riservata
SCOVATI NELLA RETE