comunicato stampa - Uil Scuola Marche

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MARCHE
SINDACATI SU RETE SCOLASTICA 2017-2018: LA REGIONE SOSTENGA
LA NOSTRA RICHIESTA DI DIFESA ORGANICO, DOCENTI E ATA
A proposito della deliberazione della giunta regionale sulla rete scolastica
2017/18 e delle modifiche apportate rispetto alla prima ipotesi, quella
sottoposta al parere del tavolo di rappresentanza dei territori e delle parti
sociali, i sindacati di categoria sottolineano come sul testo definitivo, che tra
l'altro non ci è stato inviato, non abbiamo avuto modo di esprimere alcunché.
Anzitutto, continuiamo a pensare che sarebbe stato meglio soprassedere a
qualunque modifica della rete scolastica in un anno in cui la regione, in
particolare in alcuni territori, è stata pesantemente colpita da eventi sismici e
atmosferici tra i più gravi degli ultimi cento anni.
E questo perché, come noto, in particolare nella scuola secondaria di secondo
grado, le scelte territoriali hanno ripercussioni sulla dotazione di posti organico
del personale docente e ATA di tutta la regione.
Prendiamo atto delle decisioni istituzionali ma sia chiaro: per realizzare lʼ
obiettivo, la Regione deve sostenere la richiesta dei sindacati di
difendere e potenziare lʼ attuale organico, come già richiesto al Ministero,
se non vogliamo che le scelte assunte abbiano ripercussioni negative per le
Marche.
Le segretarie regionali Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl scuola),
Claudia Mazzucchelli (Uil scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) vogliono
evitare che siano proprio i territori colpiti dal sisma a pagare le scelte operate
sull'intera offerta formativa della nostra regione: ciò che ci preoccupa è che,
con atteggiamenti meramente burocratici, siano applicati tetti, numeri, tabelle
con parametri uguali tra diseguali.
Per questo, come sindacati, abbiamo chiesto con forza al ministro
Fedeli e al Governo, nell'incontro con il sottosegretario Vito De Filippo
del 31 gennaio, non solo di assicurare per lʼ anno scolastico 2017/18
gli stessi posti docenti e ATA dell'anno in corso ma anche di potenziarli
con tutto lʼ organico che sarà necessario a garantire la ripresa della
normalità nei territori colpiti dal sisma, incluse le richieste di
arricchimento a cui fa riferimento anche il comunicato stampa della
regione.
Tutta la vicenda legata al terremoto che, nelle Marche, riguarda più di 30.000
studenti, avrà bisogno, ancora per molto tempo, della necessaria flessibilità da
un lato ma anche delle indispensabili certezze di risorse dall' altro, per
permettere la messa in sicurezza delle scuole e dell'offerta formativa e se non
si vorranno penalizzare ancora di più questi territori così martoriati dal sisma.
Inoltre, la questione della sostenibilità della rete scolastica riguarda,
comunque, la capacità di ottenere le risorse indispensabili per la sua
attuazione.
Questo tema non è nuovo per la nostra regione, penalizzata anche in questo
anno scolastico con un taglio di ben 112 posti dell'organico potenziato per
permettere il normale funzionamento a discapito dell'arricchimento dell'offerta
formativa: un caso unico in Italia.
Se non cambierà qualcosa, questo accadrà di nuovo perché nel sistema dei
tetti organico predefiniti dal Governo sulla base di parametri nazionali, ogni
scelta di modifica della rete ha ripercussioni sull'offerta formativa complessiva
e, dunque, o si ottengono risorse aggiuntive, o le novità si realizzeranno a
discapito comunque di una parte dellʼ offerta formativa, come la materna, i
corsi serali, lo sdoppiamento delle “classi pollaio”, i laboratori.... e forse anche
di quei territori che, a causa del sisma, non hanno potuto richiedere nulla.
Infatti, pur plaudendo, per esempio, alla richiesta della Regione di istituire un
liceo musicale in ogni provincia, abbiamo sottolineato all'assessore Bravi come
tale scelta, se non sarà supportata da posti aggiuntivi rispetto all'organico
attuale, sarà destinata a rimanere sulla carta, esattamente come le tante
richieste di strumento musicale nella scuola media, inserite nei piani di
dimensionamento dalla Regione ma mai attuate sempre per lo stesso motivo:
carenza di organico. E questo diversamente da quanto accaduto in altre regioni
che, nel frattempo, hanno fortemente potenziato l'educazione musicale,
mentre noi, nelle Marche, siamo fermi ai corsi istituiti nel 2009.
Oggi registriamo come, nel licenziare lʼ atto di programmazione della
rete scolastica e dell’ offerta formativa 2017-2018, la Giunta regionale
sia stata più attenta alle pulsioni campanilistiche che a distribuire
l'offerta formativa sulla base di parametri oggettivi ed equilibrati
rispetto al sistema istruzione regionale.
I sindacati ne prendono atto ma si aspettano dalla Regione atti concreti.
FLC – CGIL
Manuela Carloni
Ancona, 6 febbraio 2016
CISL SCUOLA
Anna Bartolini
UIL SCUOLA
Claudia Mazzucchelli
SNALS CONFSAL
Paola Martano