Competitivitàeripresa, aumentanoaccordiaziendali

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ISSN 0010-6348
Anno 69 - N. 23
SABATO 4 FEBBRAIO 2017
Quotidiano della Cisl
fondato nel 1948 da Giulio Pastore
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Direttore: Annamaria Furlan - Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano. Proprietario ed Editore: Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da parte della Coop. Informa Cisl a r.l.. Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - C.F./Reg.Imprese Roma: 05558260583 - P.Iva: 01413871003 - Telefono
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Migranti. A Malta i leader europei approvano un piano in 10 punti per dare forza all’intesa siglata con la Libia
Ue:sosterremol’Italia
L’
Europa batte un colpo. E risponde all'accordo siglato
tra Italia e Libia per arginare i
flussi migratori dall’Africa
con un piano articolato in 10
punti. Nella dichiarazione diffusa dai leader
europei riuniti ieri a Malta, in particolare, si
indica comeprioritaria la stabilizzazione della
Libia,impegnandosia"fareilpossibileperraggiungere tale obiettivo", aiutando le autorità
locali a "prendere il controllo dei confini marittimi e terrestri" per contrastare i traffici ed
ilcontrabbando. Mano, dunque, alportafogli
percoprirele“necessità piùurgenti”. Sulta-
voloc’è giàlaproposta dellaCommissionedi
“mobilitare come primo passo 200 milioni
di euro aggiuntivi per la finestra Nordafrica”
delTrustFundperl'Africalanciatonell'autunno 2015 con 1,8 miliardi dal budget Ue e 152
milionidaglistatimembri.Nonrestacheaccoglierla e passare all’azione: al primo posto, il
piano prevede "l'addestramento, l'equipaggiamento ed il sostegno alla guardia costiera
libica" con programmi europei (già avviati in
autunno dall'operazione Sofia) che "dovrannoessere rapidamenteaumentati,in intensità e numero". Negli altri punti: ulteriori sforzi
nella lotta contro i trafficanti "con un approc-
cio integrato che coinvolga la Libia, altri paesi
sulla rotta, partner internazionali, le missioni
europeeCsdp,EuropolelaGuardiadifrontiera europea"; il supporto alle comunità locali
libiche; "assicurare adeguate capacità di ricezionee le condizioniper i migrantiinLibia con
Unhcr e Iom" assistendo quest'ultima nelle
"attività per i rimpatri volontari".
Una risposta alle aspettative dell’Italia, che
datempochiedevaall’Europa lastessaattenzioneaiflussimigratoridelMediterraneocentrale di quella destinata alla cosiddetta rotta
balcanica,chiusagraziealcontroverso,maefficace, accordo con la Turchia del marzo
Dati Ocsel 2015-2016. Petteni: contrattazione vitale per uscire dalla crisi
Competitivitàeripresa,
aumentanoaccordiaziendali
C
rescono in Italia gli
accordi aziendali
sottoscritti dal sindacato sulla competitivà, la
qualità e la ripresa produttiva. E’ il dato che emerge
dall’analisi dei circa 1000
accordi complessivi stipulati da aziende e sindacati
nel 2015/2016 presenti
nell’ Osservatorio della
Contrattazione di 2° livello della Cisl.
Gli accordi aziendali presenti in Ocsel e stipulati
dal 2009 ad oggi sono
5.720 di cui 470 nel 2015 e
525 nel 2016, per un totale nel biennio di 995 accordi. In particolare emerge
che nel 2016 sono aumen-
tati gli accordi per le riconversioni aziendali che rappresentano il 29% delle intese sul totale degli accordi con un aumento di 7
punti rispetto al 2015.
Questo, secondo la Cisl , è
un dato interessante che
testimonia i processi di
cambiamento ed innovazione che molte aziende
stanno intraprendendo
per riposizionarsi in un
mercato sempre più competitivo affrontando la crisi e realizzando nel contempo politiche industriali. “Nell’ultimo biennio
la contrattazione di 2° livello è mutata - commenta il segretario confedera-
le Petteni - non è più segnata solo dalla crisi, ma
anche dai nuovi processi
di competitività e di ripresa che aumentano le occasioni di rilancio”.
Naturalmente uno degli
istituti maggiormente contrattati in azienda continua ad essere la gestione
delle crisi con una percentuale del 38% nel 2015 e
36% nel 2016 per un numero complessivo di lavoratori coinvolti pari a
179.830.
A stipulare maggiormente accordi di crisi sono le
aziende di grosse dimensioni cioè i Gruppi (75%
nel 2015 e 76% nel 2016),
Fusione Generali-Intesa, Cisl e First:
ipotesi affascinante ma va coordinata
U
na ipotesi affascinante ma che
va coordinata. Così, l asegretaria generale Cisl, Annamaria
Furlan, in un comunicato congiunto con il segretario generale della
First Cisl, Giulio Romani, sulla possibile fusione Generali-Intesa.
“Gli interessi nazionali - afferma
Furlan - non possono essere lasciati solo alle determinazioni del mercato e occorre evitare che iniziative che partono da obiettivi positivi possano produrre conflitti tra
aziende, mettendo a rischio la realizzazione di un incremento di valore e rischiando di aprire una contesa fino ad oggi imprevedibile”.
Riguardo ai possibili effetti
sull’occupazione, Romani dice di
aspettare “di sapere se l’opera zione andrà avanti, quali siano le
sinergie che il piano intende valorizzare e quali gli obiettivi di risparmio rispetto ai centri direzionali e
alle reti”.
“È certamente affascinante - aggiunge Romani- l'ipotesi di creazione di un gruppo leader nel settore finanziario tra le due aziende
più importanti e solide dei rispettivi comparti, anche se, viste le resistenze che la rete agenziale sembra voler porre in essere ci auguriamo che la frammentarietà delle
notizie attuali non sia strumentalizzata da terzi per accaparrarsi
quote di mercato oggi in possesso
di Generali”.
la cui contrattazione è valida per tutti gli stabilimenti presenti nel territorio
nazionale, seguiti dalle intese sottoscritte nelle Regioni del Nord (13 % nel
2016, 10% nel 2015) e nel
Centro (10% nel 2016,
12% nel 2015). La bassa
percentuale di produzione contrattuale nelle Regioni della macro area sud
e isole (2% nel 2015 ) è dovuta principalmente al minore tessuto produttivo
presente in tali territori .
Crescono nel 2016 gli accordi sulla crisi nel settore
del Commercio (dal 49%
nel 2015 al 51% nel 2016)
e nel settore della Chimi-
2016.
A dire il vero, anche l’accordo con la Libia, ha
suscitatocritiche pressoché analoghe dapartedimolteassociazioniumanitariein ragione
deirischichecomportaperlepersonechesaranno riportate in Libia dopo essere state intercettate in mare, o che resteranno intrappolate in un paese in cui la legge e l’ordine
sono al collasso ed in cui lo stesso governo Al
Sarraj con cui l’Italia ha sottoscritto l’intesa,
controlla meno della metà del Paese. Ma occorreva un segnale rispetto alla strada intrapresadaTrump.El’Europa hadatounarisposta.
Ester Crea
ca e Affini ( dall’ 8 al 15%);
si riducono nel 2016 quelli
stipulati in aziende appartenenti al settore delle
Aziende di servizi (16%
nel 2015, 10% nel 2016),
al Tessile- Abbigliamento
– Calzature (-6% nel
2015, 4% nel 2016).
Nel 2015 maggiore negoziazione della cig nelle sue
tipologie (30 % ) percentuale che si quasi dimezza
nel 2016 (16%). Seguono,
sempre nel 2016 il ricorso
alla mobilità ex legge
223/91 e 236/93 (28%)
percentuale che aumenta
di 3 punti rispetto al 2015
(25%).
Il ricorso al contratto di solidarietà mantiene una
percentuale pressoché
stabile: dal 17 al 16%. Gli
accordi sulla riduzione di
organici nel 2016 aumentano di due punti percentuali (dal 7 al 9%) .
L’adozione di varie forme
garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali in aziende in crisi
sono previste nel 3% degli
accordi sulle gestioni delle “Crisi Aziendali” sia
nel 2015 che nel 2016.
Sempre a tutela dell’occu pazione il 6% degli accordi
cosiddetti difensivi ha negoziato forme di ricollocazione dei lavoratori presso altre aziende del gruppo e/o subentrate nella
gestione nel 2015, minore
la percentuale nel 2016
(2%). In crescita nel 2016
(dal 3 al 5%) gli accordi ha
negoziato forme di ricollocazione di lavoratori nel
mercato del lavoro attraverso iniziative di outplacement e/o formazione
strettamente finalizzate
alla ricollocazione sul mercato del lavoro esterno.
Infine, in crescita nel 2016
le forme di incentivazione
per l’uscita dal mercato
del lavoro; diminuiscono
dal 4 al 3% gli accordi che
prevedono misure di accompagnamento alla pensione.
Appalti
Intesa Anci -sindacati
sulle clausole sociali.
Luciano (Cisl):
grandissimo risultato,
occorre una legge
quadro per emergenze
Guadagni
a pagina 2
Sanac, anche il futuro
è nel nome dell’Ilva.
Toscana:
la controllata
andrà sul mercato
da sola. Ma non può
perdere le commesse
Campaioli
a pagina 3
K-Flex, sciopero
permanente contro
la delocalizzazione.
I 250 lavoratori temono
che la multinazionale
sposti la produzione
in Polonia
Martano
a pagina 3
Stagisti, Ue: paghe
dignitose e stop
ai contratti a zero ore.
Risoluzione
di Strasburgo su lavoro,
formazione
e diritti sociali
Arzilla
a pagina 5
Questo giornale è stato chiuso in redazione alle ore 18,45
2
2
Attualità
sabato 4 febbraio 2017
scende in piazza per esprimere
solidarietà ai lavoratori. Sono stati
Napoli, corteo Napoli
tantissimi ieri i cittadini che hanno
partecipato
al corteo degli ex Lsu organizdei sindacati zato nel capoluogo
dai sindacati dopo la
morte di un lavoratore, deceduto per indopo tragedia farto, e il ferimento di due colleghi che gioerano in presidio nei pressi della sede del Miur. Un presidio organizzato per
al sit in vedì
avere risposte sul proprio futuro lavoratiUna manifestazione funestata dall’ar degli ex Lsu vo.
rivo di un’auto che ha travolto i lavoratoil cui conducente è stato denunciato
della scuola ripere lesioni
gravi e omesso soccorso.
Il corteo, partito da piazza Mancini, ha attraversato le strade del centro cittadino e
si è concluso in piazza del Plebiscito dove
si affaccia il Palazzo di Governo. Una delegazione è stata anche ricevuta in Prefettura, così come concordato già nella giornata di giovedì.
Ad organizzare la manifestazione Cgil, Cisl e Uil. In piazza, come detto, centinaia di
persone. Non solo gli ex Lsu del comparto
scuola, protagonisti del sit-in di giovedì in
via Ponte dei Francesi.
Il sit in di fronte alla sede del Miur, hanno
sottolineato i sindacati, è stato teatro
“di un assurdo e deplorevole atto di violenza ai danni di due addetti del settore
che manifestavano pacificamente per rivendicare i loro diritti”. I sindacati hanno
posto l'accento sulla vertenza che rischia
di provocare ulteriori tensioni sociali in
un Paese già dilaniato dal dramma della
disoccupazione.
Il sindacato napoletano, hanno ribadito
con forza Cgil Cisl e Uil, “continuerà a costruire le sue iniziative affinché i problemi
posti dai lavoratori del settore trovino
un'immediata soluzione”.
I. S.
L’accordo garantisce la tutela dei lavoratori. Luciano (Cisl): ottenuto un grande risultato
Appalti: Anci- sindacati,
intesasuclausolesociali
U
n’intesa di grandissima importanza quella
raggiunta tra Anci e
sindacati sull’esigen za di prevedere norme di clausola sociale quando stazioni appaltanti e comuni presentano bandi di gara.
Sottolinea il segretario confederale della Cisl giovanni Luciano:
”Se i sindaci italiani hanno individuato come noi questa esigenza di prevedere le clausole sociali ed il riconoscimento dei contratti di riferimento rispetto a
quanto viene messo negli appalti, abbiamo ottenuto davvero
un grande risultato”. Quella
raggiunta, precisa Luciano, ӏ
comunque un'intesa di massima che va sviluppata, approfondita ed incoraggiata in ogni sede
italiana ma è di sicuro un fatto
rilevante. E’ un momento molto delicato questo, infatti, siamo ancora in attesa delle discussioni sul decreto correttivo del
Codice Appalti ed assistiamo ad
una continua deroga ed ad una
continua emergenza. Da ultimo
il decreto del Consiglio dei Ministri per le zone terremotate. Tutto questo rafforza in noi l'idea
che avevamo visto giusto. Ribadiamo che occorrerebbe una legge quadro per le emergenze in
modo da evitare di derogare a
leggi già stabilite".
Soddisfazione viene espressa anche dall’Anci. Osservano il delegato alle politiche abitative Ales-
bandi di gara che rispettino le
clausole sociali nella tutela dei
lavoratori e nella tutela del
buon andamento del servizio
che poi viene messo a gara”.
L'impegno dell'Associazione e
dei sindacati, come emerso
dall'incontro, va nella direzione
della sottoscrizione di un protocollo di intesa per la condivisione e la diffusione delle buone
Lavoratori in somministrazione
via libera a piattaforma contratto
G
iunto a conclusione il percorso di validazione della piattaforma per il rinnovo del
contratto del settore somministrazione, che
trova i suoi punti di forza nel consolidamento della continuità lavorativa/occupazionale
dei lavoratori e nella continuità salariale. Per
Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp l’ipotesi, infatti, mira al rafforzamento della condizione
dei lavoratori in somministrazione con contratti più lunghi, un aumento dei contratti a
tempo indeterminato, maggiore tutela del la-
SPARLAmento
di Massimiliano Lenzi
M5Seilcaos
nellaCapitale,
saràRoma
kaputtRaggi?
R
sandro Bolis e il presidente della
Commissione sui Lavori Pubblici, Stefano Lo Russo: ”Il sindacato ha posto una questione corretta, quella dell’applicazione
del Codice degli appalti per
quanto riguarda le clausole sociali. L'Anci non può che essere
assolutamente d'accordo nello
stimolare le amministrazioni locali a sviluppare condizioni di
oma kaputt Raggi? È questo l'interrogativo politico di
queste ore, oltre l'inchiesta
ed oltre l'interrogatorio di otto
ore che la sindaca grillina di Roma
Virginia Raggi ha affrontato giovedì, due giorni fa. Da quelle otto
ore di interrogatorio davanti ai
pm di Roma sul caso Marra è uscito infatti un colpo di scena che nessuno si aspettava: un'assicurazione sulla vita da 30mila euro che il
dipendente comunale Salvatore
Romeo, diventato capo della segreteria politica della sindaca M5s
- con stipendio triplicato - le aveva
intestato a gennaio 2016. Le inda-
gini adesso puntano a capire se ci
fosse un disegno dietro le numerose polizze intestate dallo stesso
Romeo anche ad attivisti 5 Stelle e
se questo possa aver influito sulle
'Comunarie' del Movimento, il voto online per scegliere il candidato sindaco per la Capitale del M5S.
La Raggi, dal canto suo, dice che
non sapeva nulla della polizza e
che non l'ha mai controfirmata
("Della polizza stipulata - ha commentato dopo l'interrogatorio di
giovedì la sindaca - per me da Romeo ho appreso questa sera. Sono sconvolta”).
La Raggi ha fatto anche sapere che
Beppe Grillo le avrebbe detto al telefono "che farà polizze per tutti"
e che quindi lei avrebbe ancora la
fiducia del leader del Movimento
5 Stelle anche se nello stesso M5S
i mal di pancia verso la sindaca
vanno crescendo, da Roberto Fico
alla Roberta Lombardi. Alla domanda poi se ha intenzione di dimettersi, la sindaca ha detto che
non le “sembra un’ipotesi reale”.
E Romeo, cosa dice? Lui ha rotto il
silenzio soltanto ieri pomeriggio,
oltre ventiquattro ore dopo la notizia sulle polizze e la sindaca. Ha
riacceso il telefono Salvatore Romeo, per smentire le voci di una
voratore all’interno del mercato grazie a
uno sviluppo delle politiche attive e delle prestazioni offerte dalla bilateralità. Le organizzazioni sindacali hanno dato vita, in sole tre
settimane, a 232 assemblee svolte su tutto il
territorio nazionale e dentro importanti siti
produttivi del Paese e che ha visto l'importante partecipazione di 6.151 lavoratori in
somministrazione in cui è stata presentata e
votata l’ipotesi di rinnovo del contratto che
coinvolge circa 700 mila persone.
presunta relazione tra lui e la prima cittadina. A sollevare più di un
sospetto era stata la motivazione
che avrebbe dovuto giustificare
l'intestazione della polizza: "Motivi affettivi". Romeo ha voluto chiarire che tra lui e Virginia Raggi
c'era solo un rapporto "di stima" e
si è detto dispiaciuto "di aver danneggiato lei e il Movimento Cinque stelle". La domanda politica a
questo punto è: può bastare ai militanti del M5S questa spiegazione? Oppure la Raggi deve comunque dimettersi? Politicamente infatti, a quasi dieci anni dal Vaffaday grillino - feroce verso la categoria della politica considerata
"casta" - che si tenne l'8 settembre del 2007, la polizza a sua insaputa della Raggi apre una domanda che in una parte del Movimento già aleggia: non sarebbe il caso
che si dimettesse per ragioni di opportunità politica? Vedremo nelle
prossime ore le risposte a questa
domanda che arriveranno da Beppe Grillo e dallo stesso Movimento. Di certo, questi primi mesi di
Governo della Raggi a Roma, alcune riflessioni le aprono. A livello
amministrativo la giunta M5S non
ha ancora lasciato nessun segno
di provvedimenti importanti per
la Capitale.
pratiche realizzate dai Comuni
attraverso l'organizzazione di incontri formativi e informativi rivolti alle amministrazioni locali.
Sul punto il delegato Anci alle politiche abitative e sindaco di Carmignano di Brenta Alessandro
Bolis ha poi aggiunto che l'impegno dell'Associazione sarà quello della promozione di tale protocollo anche attraverso le Anci
regionali ”in modo che il lavoro
sia il perno essenziale di tutto
quello che è il contesto normativo. Per questo come rappresentanti delle Istituzioni non possiamo che essere favorevoli a quanto ci hanno chiesto i sindacati”.
E sugli appalti, come sottolineava Luciano, è intervenuto anche
l’ultimo decreto terremoto. Al
Commissario per la ricostruzione il decreto attribuisce la possibilità di individuare opere ed interventi di interesse strategico
ai fini delle ricostruzione, assicurandone la più rapida realizzazione senza limiti di spesa, attraverso procedure semplificate di affidamento dei lavori, dei servizi e
delle forniture. Un discorso che
vale anche per le scuole: sono
previsti piani straordinari per assicurare il ripristino, per l’anno
scolastico 2017-2018, delle condizioni necessarie per lo svolgimento dell'attività didattica attraverso la semplificazione delle
procedure di affidamento degli
appalti relativi alla realizzazione
delle scuole e delle relative opere di urbanizzazione.
Giampiero Guadagni
E, aspetto, ancora più politicamente dirimente, il M5S sembra avere
difficoltà nel selezionare una classe dirigente all'altezza delle sfide
che una vittoria come quella delle
comunali di Roma si porta con sé.
Certo, governare Roma è compito
difficile, i problemi della città sono antichi e sedimentati nel tempo, lo sappiamo. Ma un dubbio, almeno un dubbio, nel M5S dopo
questi primi mesi di Governo Raggi dovrebbe sorgere: non sarà che
selezionare i candidati online per
compiti di Governo è una scelta da
rivedere se si vuole puntare al Governo di una capitale o di un paese come l'Italia? Per chiudere queste nostre riflessioni, citiamo infine un post che venne pubblicato
sul Blog di Beppe Grillo nell'aprile
del 2012 a proposito della "inconsapevolezza" dei politici e della
frase "a mia insaputa".
“L'inconsapevolezza sta dilagando. E' un morbo - si leggeva sul
Blog - di stampo medioevale che
attacca un politico dietro l'altro
con bubboni e piaghe. Il virus sta
aumentando di intensità e nessun
parlamentare è al sicuro. Siamo
solo all'inizio del lazzaretto in cui
finiranno i partiti. La contaminazione si sviluppa progressivamente”.
Vertenze
Edili,
parte
la trattativa
sul rinnovo
del contratto
F
irenze (nostro servizio). Il futuro della Sanac sarà con ogni probabilità lontano da Ilva. Ma, almeno per il breve
periodo, il legame (che si traduce poi in commesse) non
può essere sciolto, pena la sopravvivenza stessa di Sanac.
E’ quanto i delegati e i rappresentanti sindacali hanno ribadito nell’incontro al ministero dello Sviluppo economico,
a cui hanno partecipato insieme ai vertici dell’azienda,
che produce materiali refrattari per la siderurgia. Sanac
conta circa 400 dipendenti in
4 stabilimenti, il più grande
dei quali (125 dipendenti diretti più l’indotto) a Massa,
in Toscana, gli altri a Gattinara (Piemonte), Vado Ligure e
Cagliari.
L’azienda è controllata da Ilva e, come Ilva, si trova in amministrazione straordinaria. Ilva che rappresenta anche il
maggior cliente di Sanac, assorbendo circa il 70% della
produzione. Fondata nel
1939 per volontà dell’Iri, Sanac è un gruppo solido e in attivo, ma rischia di uscire con
le ossa rotte dal processo di
vendita dell’Ilva, se dovesse
perdere, dall’oggi al domani,
quelle commesse.
Un rischio concreto visto che
la vendita di Ilva e quella degli
stabilimenti Sanac percorreranno strade separate e che
le due cordate candidate
all’acquisizione del colosso
della siderurgia creato dalla
famiglia Riva non hanno manifestato interesse per Sanac.
“Un altro rischio – spiega
Andrea Figaia, segretario Cisl
Toscana Nord – viene poi
dalla Vesuvius, una multinazionale, concorrente diretta
di Sanac, che lascerà a casa i
P
rosegue lo sciopero
dei lavoratori della
K-Flex di Roncello (provincia di Monza-Brianza)
che dal 24 gennaio sono in
presidio permanente davanti ai cancelli del colosso
internazionale leader nella
produzione di isolanti termici e acustici.
Il rischio è la delocalizzazione della produzione in Polonia e per i 250 lavoratori e
le loro famiglie sarebbe un
dramma.
K-Flex è una multinazionale con oltre 2 mila dipendenti nel mondo e, oltre a
quella italiana, ha sedi, in
Russia, Polonia, India, America, Emirati Arabi, Cina.
Specializzata nella produzione di materiali isolanti, è
una realtà in espansione
con buoni profitti. Per queste ragioni la decisione di
spostare le produzioni in
Europa non può essere ac-
P
arte la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia – che riguarda più di un milione di lavoratori - ed il
primo segnale visibile è quello che “al tavolo ci sono solo Ance e Coop e non tutte le
parti datoriali del settore come da noi auspicato nel presentare, il 22 novembre scorso,
un’unica piattaforma contrattuale”. È
quanto fanno sapere i segretari nazionali di
FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil Emilio Correale, Stefano Macale, Dario Boni. Nel corso
della discussione Ance e Coop hanno espo-
sabato 4 febbraio 2017
sto le loro proposte, che per i sindacati sono
“molto distanti dai contenuti della nostra
piattaforma e rappresenterebbero, se attuate, un ulteriore passo indietro rispetto a
quello di cui il settore ha veramente bisogno. Pur condividendo le preoccupazioni
dell’Ance - prosegue la nota - rispetto ad
un settore fortemente esposto al lavoro irregolare, al dumping contrattuale e alla concorrenza sleale, riteniamo che gli strumenti
proposti non vadano nella direzione di una
maggiore qualità del lavoro e della tutela
3
3
dei lavoratori. Il sistema ha bisogno di una
competizione alta dove la ripresa occupazionale sia intesa anche come ricambio generazionale”. Per i sindacati è necessario
che con responsabilità e lungimiranza tutti
”convergano sull’obiettivo di qualificare il
settore delle costruzioni con un unico contratto nazionale, estendendo le tutele e le
pratiche positive, non riducendole ulteriormente. Ci aspettiamo già dai prossimi incontri segnali concreti in questa direzione”.
C.D’O.
Toscana. La controllata andrà sul mercato da sola. Ma non può perdere le commesse
Sanac,ancheilfuturo
ènelnomedell’Ilva
suoi 200 operai degli stabilimenti di Avellino e Cagliari
per trasferire la produzione
in Repubblica Ceca”. Il timore, ovviamente, è che, forte
di costi di produzione più bassi, voglia strappare a Sanac le
commesse Ilva, non più “bl indate” dalla parentela diretta. Oppure che si presenti per
rilevarla, quando verrà messa
in vendita, e che le riservi la
stessa sorte dei suoi stabili-
menti italiani.
“Il fatto positivo – continua
Figaia – è che siamo dentro
il pacchetto Ilva e quindi possiamo contare ancora su ammortizzatori sociali; a Massa
oltretutto per il momento
non ce n’è bisogno perché il
lavoro c’è. Ma bisogna vigilare sul percorso di vendita.
Questo territorio ha già perso
fin troppi posti di lavoro per
potersi permettere altre chiu-
sure!”.
Nell’incontro si sono precisati i tempi della vendita di Sanac: il bando di gara dovrebbe essere pronto tra aprile e
maggio. A quell’epoca si conoscerà già il nome del nuovo
proprietario dell’Ilva (la gara
dovrebbe chiudersi entro febbraio), anche se il passaggio
formale avverrà probabilmente a fine anno. Mesi utili per
dialogare con la nuova pro-
prietà e cercare di mantenere
il rapporto privilegiato con Ilva, chiedendo anche alla politica e al governo di fare pressione in tal senso.
“Sappiamo che per il futuro
Sanac dovrà trovare nuovi
mercati e uscire della monocommittenza – dice Michele
Folloni, segretario Fim di Massa – ma ci vuole tempo per
farlo. Per l’immediato c’è bisogno di mantenere le commesse Ilva, senza non faremmo nemmeno tre passi. La sopravvivenza passa dalla continuità di rapporto con Ilva. Per
questo dobbiamo mantenere
la massima allerta e monitorare, passo passo, il percorso di
vendita”.
“L’obiettivo condiviso – ha
detto il sindaco di Massa, Alessandro Volpi - è una procedura a tutela di Sanac; il percorso individuato è quello di stabilire un legame fra la nuova
proprietà di Ilva e Sanac. La situazione, come dicono i sindacati, va sempre monitorata e
seguita con attenzione; a me
sembra incanalata per il verso giusto ma fanno bene a essere estremamente attenti”. Per questo il 28 febbraio
è già stato fissato un nuovo incontro al Ministero.
Alberto Campaioli
I 250 lavoratori temono che la multinazionale sposti la produzione in Polonia
K-Flex,scioperopermanente
controladelocalizzazione
cettata dai sindacati che
già a dicembre avevano
proclamato un primo sciopero, ma vista la continua
mancanza di ascolto da parte della società e la totale
assenza di un piano industriale, hanno proclamato
lo sciopero a oltranza con
blocco della produzione.
“Vogliamo un piano industriale che salvaguardi l’oc cupazione - dichiara Massimo Ferni, segretario generale Femca Monza-Brianza-Lecco - . Mercoledì 8
avremo un incontro al Ministero dello Sviluppo econo-
mico a Roma, con la speranza che la situazione si sblocchi e l’azienda si sieda al tavolo per un dialogo costruttivo e trasparente”.
“Chiediamo chiarezza sul
futuro di questi lavoratori,
che negli ultimi anni hanno
dato un notevole contributo a questa azienda”spie ga ancora Domenico Frustagli, operatore della Femca Cisl.
Lavoratori e sindacati chiedono il sostegno delle istituzioni. Mercoledì scorso c’è
stato un primo incontro in
Provincia in cui il presiden-
te Gigi Ponti ha incontrato i
sindacati assicurando pieno appoggio ai lavoratori;
giovedì in Regione, in sede
di Commissione attività
produttive, la proprietà
rappresentata da Marta
Spinelli ha risposto con il silenzio all’esplicita richiesta di chiarimento: se
l’azienda avesse o meno
l’intenzione di portare
all’estero la produzione.
I prossimi giorni si preannunciano significativi per
lo svolgersi della vertenza:
oggi 4 febbraio alle 14, nel
parcheggio dell’azienda si
svolge un’assemblea pubblica dove sono invitati cittadini, sindaci, consiglieri
provinciali e regionali, parlamentari e senatori della
zona. I lavoratori sono intenzionati a difendere il loro lavoro fino in fondo e
chiedono alle istituzioni
del territorio e alla cittadinanza di fare la propria parte partecipando attivamente con tutta la necessaria attenzione per mantenere il
lavoro in Brianza e in Italia.
E ancora mercoledì 8 febbraio, i lavoratori K-Flex e i
rappresentanti sindacali sa-
ranno a Roma al ministero
dello Sviluppo economico.
Per i sindacati è inconcepibile che un’azienda che fa
utili e continua ad espandersi in tutto il mondo cominci a mandare a casa dei
lavoratori, come ha già fatto qualche anno fa, e oggi
pensi a delocalizzare.
Ma i lavoratori non mollano la presa e hanno anche
inviato una lettera a Papa
Francesco. “Lavoriamo
dal 1989, giorno e notte su
tre turni anche al sabato
-scrivono i dipendenti - e
con il nostro impegno e sacrificio abbiamo fatto la fortuna di questa azienda”.
I lavoratori chiedono al Papa sostegno umano e un saluto all’Angelus per sensibilizzare questa classe imprenditoriale e intervenire
per la salvaguardia della dignità e del lavoro.
Sara Martano
4
4
Dibattito
sabato 4 febbraio 2017
Istat. A gennaio prezzi a + 0,9% . Corre soprattutto il carrello della spesa. Ma il 2017 resta problematico
Crescel’inflazione
maiconsumiristagnano
L
’inflazione fa un balzo in
avanti a inizio anno. Nel
mese di gennaio 2017, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo
per l’intera collettività (NIC), al
lordo dei tabacchi, registra un
aumento dello 0,2% rispetto al
mese precedente e dello 0,9%
nei confronti di gennaio 2016. A
dicembre il tasso di inflazione
era stato dello 0,5%. Lo 0,9% è il
tasso di inflazione più alto da oltre tre anni, cioè da settembre
del 2013, quando si registrò un
dato analogo.
Corre soprattutto il carrello della spesa. I prezzi dei prodotti ad
alta frequenza di acquisto aumentano infatti dello 0,9% in
termini congiunturali e registrano una crescita su base annua
del 2,2%, dall’1,0% del mese
precedente.
L’inflazione di fondo, al netto
degli energetici e alimentari fre-
schi, rallenta invece, seppur di
poco, portandosi a +0,5%, da
+0,6% del mese precedente; al
netto dei soli Beni energetici, invece, si porta a +0,8% (da +0,7%
di dicembre). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e
della persona aumentano
dell’1,1% su base mensile e
dell’1,9% su base annua (era
+0,6% a dicembre). Secondo le
stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce del 2% su
base congiunturale e aumenta
dello 0,7% su base tendenziale
(da +0,5% di dicembre). La flessione congiunturale è in larga
parte da ascrivere ai saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto.
L’inflazione acquisita per il
2017 risulta pari a +0,6%. Quest’anno, però, si annuncia denso di rischi, con un Pil che non
raggiungerà l’1%, secondo le
previsioni dell’outlook Italia di
Confcommercio-Censis. Per
Confcommercio il 2017 sarà un
anno che presenta consistenti
rischi di rallentamento. Ci sarà
un forte rallentamento dei consumi, che passeranno da un
+1,3%-1,4% del 2016 a un più
modesto +0,6%. A determinare
questo rallentamento dei consumi, un calo della fiducia, sia
delle famiglie sia delle imprese,
scesa a 16,5 punti nel 2016 rispetto a 17,4 punti del 2015. La
causa di questo risultato è un
rallentamento dell’occupazio ne, che Confcommercio dà a un
risicato +0,4% e una pesante frenata del reddito disponibile reale delle famiglie, che aumenterà di appena lo 0,3% a fronte di
un +2,2% registrato nel 2016.
Inoltre, l’eventuale aumento
delle accise sui carburanti ipotizzato dal Governo, dopo i sette
rincari dal 2011 che hanno fatto
impennare del 29% le accise sul-
la benzina e del 46% quelle sul
gasolio, peggiorerebbe la situazione in quanto oltre a far aumentare le entrate fiscali avrebbe il non trascurabile difetto di
prosciugare ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie
esercitando così un ulteriore effetto frenante sui consumi.
Secondo la Cgia di Mestre il risultato di questi ritocchi all’insù
ha contribuito a far salire alle
stelle il prezzo alla pompa dei
carburanti. Nell’ultima rilevazione del 23 gennaio scorso, il
prezzo al litro del gasolio per autotrazione ha toccato in Italia
1,397 euro (con un’incidenza
della tassazione del 62,2%): tutti gli altri Paesi dell’Area euro
presentano dei prezzi nettamente inferiori ai nostri. Rispetto ai principali paesi Ue e di quelli che confinano con noi, secondo i calcoli degli artigiani di Mestre, il pieno di gasolio costa agli
italiani il 10,6% in più rispetto
dei francesi, il +17,4% degli sloveni, il +17,5% dei tedeschi, il
+24,2% degli austriaci e il
+24,3% degli spagnoli. Per quanto riguarda la benzina, invece, il
prezzo medio al litro è di 1,545
euro (con un’incidenza della
tassazione del 65,2%): solo i
Paesi bassi (1,571 euro al litro) e
la Grecia (1,548 euro al litro) registrano un prezzo alla pompa
superiore al nostro.
L’aumento delle accise, inoltre, va ad aumentare la base imponibile su cui si applica l’Iva generando così una moltiplicazione del prelievo che, sommato
all’aumento del greggio, si scarica sul consumatore finale, famiglie e operatori economici
che usano i mezzi di trasporto
per lavoro, che vengono così
doppiamente penalizzati, con
un effetto regressivo della tassazione palesemente incostituzionale.
non consentire loro, e alle rispettive famiglie, di superare lo stato di
povertà. Fenomeno questo dovuto
anche e soprattutto al fatto che negli USA la contrattazione collettiva
si effettua unicamente a livello
aziendale. Dove, cioè, il potere contrattuale dei lavoratori, particolarmente nelle piccole e medie imprese, è spesso precario.
Detto per inciso, il fenomeno degli
“working poor” esiste anche in
Europa benché in misura ridotta rispetto a quello statunitense. E questo grazie ad una contrattazione collettiva che si sviluppa a livello nazionale seguita, dove possibile, dalla
contrattazione integrativa aziendale.
Di imbonitori politici, ne abbiamo
ugualmente conosciuti pure nel nostro Paese com’è il caso di Silvio
Berlusconi. Quello che paga alla sua
ex moglie, Veronica Lario, un appannaggio mensile di 3 milioni di euro,
pari a circa 100.000 euro al giorno.
Ma, per la verità, gli italiani non si
sono fatti abbindolare, se non per
un corto periodo.
Tuttavia, altri personaggi italiani
dell’anti politica, pur non godendo
di fortune faraoniche, si sono imposti nell’agone politico italiano, cavalcando le insufficienze dell’esta blishment governativo, senza peraltro saper proporre politiche valide
per risolvere i nostri problemi.
Francesco Gagliardi
Trump e l’Europa
Mors tua vita mea
I
l mondo intero si domanda come
sia possibile che la più grande democrazia del pianeta, gli USA,
possa darsi come presidente, una
creatura ibrida, frutto di un matrimonio perverso tra media e politica, qual è il tragicomico e ricchissimo Donald Trump (egli dice che il
suo patrimonio si attesta su dodici
miliardi di dollari mentre, secondo
il Billionaires Index di Bloomberg, la
sua ricchezza si aggirerebbe intorno a “soli” 3 miliardi di dollari).
Si domanda, altresì, quale potrà essere l’impatto della sua elezione
sul resto del mondo, vista la sua intenzione di sviluppare una politica
isolazionista e la sua esultanza per
il Brexit che, a suo giudizio, dovrebbe indurre altri paesi a lasciare
l’UE. In maniera evidente è animato dal sentimento volgare e profondamente egoistico sintetizzato dalla locuzione latina: mors tua vita
mea.
Non è facile capire il personaggio.
Durante la campagna elettorale
non si è per nulla imbarazzato
dell’appoggio di Rocky Suhayda,
leader dell'American Nazi Party. Cosi come per quello del Ku Klux Klan,
l’organizzazione che considera gli
afroamericani causa di tutti i mali
della società statunitense.
Un giornalista e studioso del Nord
America, il francese Michel Floquet, ha scritto che, quella di
Trump, è la vittoria della “triste
America”. Un’America che oggi
conta con 50 milioni di poveri che si
alimentano nelle mense pubbliche
e nascosta dietro le false statistiche
del pieno impiego quando i disoccupati, per centinaia di migliaia, rinunciano a cercare un lavoro così mal
remunerato che non permette di vivere. “Essa - sostiene Michel Floquet - ci faceva paura per la violenza dei suoi conflitti razziali o per le
follie degli assassinii di massa. Oggi
ci stupisce per i suoi miliardari esonerati dalle imposte da un sistema
fiscale ingiusto. L’America di
Trump, è un paese sfinito da quindi-
ci anni di guerra. Un paese dove le
infrastrutture cadono in rovina, un
paese dove l’educazione superiore
è un lusso”.
In definitiva un paese di gente che,
a torto o ragione, si è sentita abbandonata dal potere e dalla classe politica che lo incarna, il cosiddetto
establishment. Ed è per questo che
gli americani hanno snobbato la signora Clinton come presidente
USA, perché espressione, appunto,
dell’establishment, aggrappandosi
a un imbonitore di sagre quale appare Donald Trump.
Egli promette enfaticamente “una
crescita annuale dell'economia di
almeno il 3,5%, ben superiore alle
attuali proiezioni, e 25 milioni di
nuovi posti di lavoro”. Trump, tuttavia, non ha promesso di combattere il problema sociale particolarmente grave negli USA: quello degli
“working poor”. Vale a dire decine di milioni di salariati che pur
avendo un posto di lavoro, ricevono uno stipendio tanto misero da
Enzo Friso
Global
Banche, Ing:
utile +16%
e nuovi tagli
di posti lavoro
per 7 mila
lavoratori
L
a banca olandese Ing, prorprietaria
di Conto Arancio, ha chiuso il 2016
con un utile netto pari a 4,976 miliardi,
in aumento del 16% rispetto al 2015,
grazie alla robusta crescita commerciale e al contenimento dei costi.
L'esercizio è stato inoltre caratterizzato
dall'ulteriore rafforzamento patrimoniale, che ha portato il Cet1 ratio al
14,2%. Il Npl ratio è a 2,1%, in miglioramento rispetto al 2,5% a fine 2015 e rispetto al 2,2% al 30 settembre 2016. In
sabato 4 febbraio 2017
ragione di questi risultati, il cda ha proposto un dividendo pari a 0,66 euro per
azione. Il fatturato è aumentato del
5,5% a 17,46 miliardi.
I ricavi nel quarto trimestre si attestano
a 4,4 miliardi di euro in crescita del
10,3% dai 4 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, mentre l’utile
netto risulta in calo a 750 milioni di euro da 819 milioni di euro degli ultimi tre
mesi del 2015 (-8,4%)
"Ing ha realizzato progressi Importan-
5
5
ti", ha dichiarato il direttore esecutivo
Ralph Hamers riferendosi al piano d'investimenti e alla riduzione dei posti di
lavoro: altri 7.000 in meno in 5 anni annunciati a ottobre scorso, concentrati
in Belgio e Paesi Bassi, per abbattere i
costi di 900 milioni. Ing impiega in totale 52.000 Persone in 40 paesi. l programma di riduzione dei costi avviato
nel 2011 prevede 1,2 miliardi di risparmi nel 2017.
Rodolfo Ricci
Risoluzione di Strasburgo su lavoro, formazione e diritti sociali
Stagisti, Ue: paghe
dignitoseestop
aicontrattia0ore
B
ruxelles (nostro servizio) - Garanzie minime per la formazione
e condizioni di lavoro
dignitose, tra cui una
retribuzione adeguata per il
lavoro di stagisti, tirocinanti e
apprendisti, e abolizione dei
contratti a zero ore. Lo chiede
il Parlamento europeo nella risoluzione approvata con 396
voti a favore, 180 contrari e
68 astensioni sulla proposta
della Commissione di un pilastro europeo dei diritti sociali. Al punto 5, in merito alla garanzia delle norme minime
esistenti per alcuni specifici
rapporti di lavoro, la raccomandazione dell’Eurocame ra chiede “contenuti adeguati dell'apprendimento e della
formazione e condizioni di lavoro dignitose per i tirocini e
gli apprendistati in modo da
garantire che costituiscano
un vero e proprio punto di
partenza nella transizione dalla scuola alla vita professiona-
le, e che siano limitati nel tempo e non sostituiscano l'occupazione per i giovani”. La remunerazione “dovrebbe essere commisurata alle attività
previste, alle competenze e alle esperienze della persona e
alla necessità di consentire ai
tirocinanti e gli apprendisti
sul mercato del lavoro al di
fuori dei programmi educativi di arrivare a fine mese”.
Per le forme di lavoro che si
svolgono su piattaforme digitali e altre tipologie di lavoro
autonomo dipendente, il Parlamento Ue chiede “una
chiara distinzione, ai fini del
diritto dell'Unione e fatte salve le disposizioni del diritto
nazionale, tra questi lavoratori realmente autonomi e quelli inquadrati in un rapporto di
lavoro, tenendo conto della
raccomandazione n. 198
dell'Oil, secondo cui il rispetto di vari indicatori è sufficiente per stabilire un rapporto di
lavoro”. Lo status e le re-
Usa. Occupati
a gennaio
salgono oltre
le attese.
Disoccupazione
al 4,8 per cento
L’
sponsabilità di base della piattaforma, il richiedente e la
persona che effettua il lavoro
“andrebbero pertanto chiariti”. Dovrebbero, inoltre,
“essere introdotte anche
norme minime per le regole
di collaborazione con informazioni complete ed esaurienti al prestatore di servizi
sui loro diritti e obblighi, sulle
prestazioni, sul corrispondente livello di protezione sociale
e sull'identità del datore di lavoro”. I lavoratori dipendenti e i veri lavoratori autonomi
che operano con piattaforme
online “dovrebbero avere
analoghi diritti come nel resto dell'economia ed essere
protetti mediante la partecipazione a regimi di assicurazione sanitaria e di sicurezza
sociale”. Gli Stati membri
“dovrebbero garantire un
controllo adeguato di tutti i
termini e condizioni del rapporto di lavoro o del contratto di servizi, prevenendo gli
abusi di posizione dominante
da parte delle piattaforme”.
E i contratti a zero ore, come
accennato, “non dovrebbero essere ammessi, in considerazione dell'estrema incertezza che comportano”. La risoluzione sottolinea l'importanza del diritto alla contrattazione collettiva e alle azioni collettive “in quanto diritto fondamentale sancito nel diritto
primario dell’Ue”, auspica
che la Commissione “adotti
maggiori misure concrete per
il rafforzamento e il rispetto
del dialogo sociale a tutti i livelli e in tutti i settori, in particolare nei casi in cui non è sufficientemente sviluppato, tenendo conto nel contempo
delle diverse prassi nazionali”, e “riconosce i vantaggi
economia americana ha creato
in gennaio 227.000 posti di lavoro, sopra le attese degli analisti che
scommettevano su 180.000 posti di
lavoro. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,8% dal 4,7% precedente. Il
mercato del lavoro, quindi, dimostra
di proseguire di slancio, dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali
dello scorso novembre: nel 2016 sono stati creati in media 187.000 posti
al mese e negli ultimi tre mesi la me-
derivanti dal coinvolgimento
dei lavoratori nella gestione
aziendale, anche nelle società transnazionali, e dalla loro
informazione, consultazione
e partecipazione, anche al fine di garantire un uso adeguato delle nuove forme di organizzazione del lavoro, facendo sì che l'attività lavorativa
abbia un senso e sia gratificante, e anticipando i cambiamenti economici”. L’Euroca mera chiede il monitoraggio
dell'applicazione della legislazione europea ai comitati
aziendali europei e all'informazione e la consultazione
dei lavoratori, nonché misure
efficaci “per garantire che le
ristrutturazioni aziendali si
svolgano in modo socialmente responsabile”. Pur riconoscendo che “una certa varietà di contratti di lavoro è utile
per garantire un abbinamento efficiente dei lavoratori e
dei datori di lavoro”, i deputati europei, rilevano “il rischio di una dicotomia nel
mercato del lavoro e il pericolo che i lavoratori siano imprigionati in contratti di lavoro
precari senza prospettive concrete di avanzamento verso
l’alto”. I contratti di lavoro a
tempo indeterminato sono
fondamentali “per la sicurezza socio-economica e per i
vantaggi che offrono ai datori
di lavoro in numerosi settori”. Nell’ottica di una protezione sociale adeguata e sostenibile, la raccomandazione insiste sul fatto che i diritti
delle persone con disabilità
dovrebbero essere integrati
nel pilastro sociale con un approccio basato sui diritti umani, in linea con gli obblighi
dell'Ue e dei suoi Stati membri a norma della convenzio-
dia è stata di 183.000, numeri comunque inferiori alla media di 225.000 del
2015 e di 260.000 del 2014 (2014 e
2015 sono stati gli anni migliori dal
1999). Il dato di gennaio era particolarmente atteso, perché il primo
dall'insediamento del nuovo presidente. Il tasso di disoccupazione (al
4,8%) si è abbassato di 2,4 punti percentuali dall'agosto 2013, quando si
attestava al 7,2%, ed è all'interno della media tra il 4 e il 5% diffusa prima
ne delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
(Crpd). Queste disposizioni
dovrebbero indicare almeno:
il diritto a un lavoro dignitoso
e privo di barriere architettoniche in ambienti e mercati
del lavoro pienamente inclusivi, aperti e accessibili; servizi
e la sicurezza di un reddito di
base adeguati alle specifiche
esigenze individuali, in modo
da consentire un livello di vita
dignitoso e l’inclusione sociale; la garanzia della libera circolazione e della trasferibilità
delle prestazioni tra Stati
membri dell’Ue; istruzione e
formazione inclusive, comprese le disposizioni per un’ade guata alfabetizzazione digitale; disposizioni specifiche sulla protezione dallo sfruttamento e dal lavoro forzato
delle persone con disabilità,
in particolare le persone con
disabilità intellettive o psicosociali o le persone priva di capacità giuridica. Con l’impe gno di ottenere un rating sociale a tripla A per l’Ue, la
Commissione europea presenterà nella primavera del
2017 una proposta per un pilastro europeo dei diritti sociali che promuova mercati
del lavoro e sistemi previdenziali ben funzionanti e inclusivi, e che prevede 3 piani
d’azione: aggiornamento della legislazione Ue, miglioramento del quadro Ue per il
coordinamento delle politiche economiche e sociali, anche per mezzo di parametri di
riferimento sociali per gli sforzi nazionali di riforma senza
istituire strutture parallele
inefficienti, e sostegni finanziari a livello nazionale ed europeo.
Pierpaolo Arzilla
della recessione. La partecipazione alla forza lavoro, che si attesta attorno
ai minimi in 40 anni, è salita dal 62,7 al
62,9%, sopra il minimo da ottobre
1977 (pari a 62,4%) e al di sotto del
66% precedente alla recessione. In
rialzo i salari, che sono saliti da dicembre di 3 centesimi, lo 0,12%, a 26 dollari all'ora (gli analisti attendevano un
aumento dello 0,3%); su base annuale sono saliti del 2,5 per cento.
E.C.
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Cronache
sabato 4 febbraio 2017
Lecco,morto
poliziotto.
Siulp: ”Per agenti
strumenti
idonei”
G
enova (nostro servizio). Si va verso lo
sciopero, data possibile il 14 febbraio,
per la vertenza Amiu-Iren,
che sta diventando surreale e
complessa oltre misura, dimostrando come la politica
sia incapace di decidere pure
se ci sono di mezzo 200 posti
di lavoro. Attualmente è stato di agitazione visto che le
trattative, al momento, non
hanno dato esito e sono da
considerarsi fallite. Quattro i
punti di contestazione sindacale, spiegati in un comunicato firmato da Fit- Cisl, Uiltrasporti e Fiadel: la vendita di
quota minoritaria di Amiu
(spazzatura); la mancanza di
certezza della proroga del
contratto di servizio per almeno 10 anni; la conferma del
piano industriale approvato
dal Comune ed infine l'individuazione delle aree per costruire gli impianti di trattamento dei rifiuti nella Città
Metropolitana. “Impasse”
aggravata dal fatto che il Comune ha rimandato la votazione per stabilire se vendere
Amiu ad Iren, gas e acqua ma
con espansione al settore rifiuti. Decisione che ha scatenato tensione davanti al Comune a Genova, dove si sono
rischiati tumulti e ci sono stati scoppi di petardi in segno di
protesta. Del resto per molti
lavoratori l'estrema indecisione con cui il governo del capo-
BREVI FNP
a cura di Ileana Rossi
C
ordoglio e vicinanza alla famiglia. Così
si esprime il sindacato di Polizia Siulp
rispetto alla morte in servizio dell’agen te scelto della Polstrada Francesco Pischedda, 29 anni. L’episodio è avvenuto
a Bellano, provincia di Lecco, dove una
pattuglia ha intercettato un veicolo sospetto, che si e' dato alla fuga. L’insegui mento si è protratto per diversi km e si è
concluso con un tentativo di testa coda
del veicolo in fuga che urtando contro il
new jersey è finita al centro della carreg-
giata. Gli occupanti dell’auto hanno continuato la loro fuga a piedi e nell’insegui mento il poliziotto ha riportato gravi lesioni e fratture che ne hanno provocato
la morte. ”Questi - sottolinea Felice Romano, segretario generale Siulp - non sono i momenti delle polemiche, ma il senso di responsabilità per le migliaia di poliziotti che rappresento, mi induce a rilanciare con urgenza e forza l’esigenza, ormai non più rinviabile, di dotare i poliziotti di idonei strumenti, quali il taser o un
banale spray al peperoncino, che potrebbero evitare colluttazioni o contatti con
quanti usano violenza contro i poliziotti
per sottrarsi all'identificazione o per garantirsi la fuga”. L’auspicio per il Romano è che ora gli apparati escano ”dalla
palude della burocrazia” e che si inizi
”a lavorare per fornire ai poliziotti gli
strumenti utili ad effettuare il servizio
piuttosto che nuovi modi per punirli o penalizzarli”.
S.B.
Impasse. Vendita nell’incertezza per Amiu e Iren, 200 i posti a rischio. Sindacati verso lo sciopero
Caos municipalizzate,
ilcasoGenova
luogo ligure sta gestendo la situazione, che nasconde in effetti la volontà di vendere
senza porre paletti a tutela
dei dipendenti, mette a rischio ogni sicurezza sul futuro. Ma per ben comprendere
la situazione occorre fare un
po' di storia dell'intera vicenda, iniziata quando il Comune si è accinto a vendere
Amiu ad Iren, quotata in borsa ed a controllo pubblico dai
Comuni di Torino, Reggio Emilia e Genova. Decisione maturata in quanto la grande discarica di Monte Scarpino, dove
finiva la spazzatura prodotta
sotto la Lanterna, non era più
a norma e non si riusciva a gestire l'acqua che ne usciva.
“Tutto ciò - spiega Umberto
Zane, coordinatore d'area di
igiene ambientale Liguria di
Fit Cisl - ha creato un buco
perché il Comune spende
molto per portarla fuori regione ed in ambito di discariche
ubicate nel Nord Italia”. Da
qui la decisione di affidare
Amiu ad altri ma anche con la
conseguenza probabile e temibile che ciò abbia contraccolpi su occupazione e qualità del lavoro, per cui nei sindacati è scattata la protesta
ma anche richiesta di chiarimenti e garanzie. Arrivate
per quanto riguarda contratto e accordi di secondo livello
ma soltanto fino al termine
dell'operazione: da tre mesi a
due anni. Dopo tale termine... liberi tutti con la scure
possibile del “o ti trasferisci
in altra sede lontana da Genova per conto della società, oppure vai a casa”. E ancora.
“Cambia logica quindi e si temono tagli dopo tale termine
o peggioramento della qualità del lavoro in quanto lavorare a 150 chilometri da casa
provoca costi e disagi anche
insopportabili”, afferma Umberto Zane, informando come nella delibera che dovrebbe essere approvata dal Co-
mune nella seduta di martedì
prossimo si indica la possibilità di personale occupato
all'interno di Iren, che è sparsa su ampia zona geografica.
Ma Zane sottolinea come ci
siano anche altri problemi,
quali i rapporti industriali. È
accaduto infatti a Torino, ricorda il sindacalista, che Iren
“non si sia presentata ad un
tavolo”. E ricorda al proposito anche un comunicato sindacale emesso a livello nazionale. Per questo i sindacati richiedono che su Amiu resti il
controllo effettivo del Comune di Genova e non si tocchi
l'occupazione quando, invece, il governo del capoluogo
ligure pare orientato a delegare a chi sarà proprietario la
facoltà di decidere su tutto e
quindi pure in senso sociale e
perciò su eventuale spostamento del personale. Ulteriore richiesta sindacale la proroga del contratto di servizio
tra Comune di Genova ed
Udine: intesa sindacati-azienda sanitaria
per migliorare il servizio sanitario
sul territorio
I sindacati Pensionati Cgil Cisl Uil di Udine hanno fatto il
punto su riforma sanitaria e ricadute sui servizi con
il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata. Le rappresentanti della Cisl, Giovanna Visintini e Renata Maresia, hanno evidenziato l’obiettivo di potenziare l’assistenza sul
territorio, senza dimenticare le criticità relative
alla modifica di alcuni servizi. Dunque, valorizzazione del personale, più domiciliarità e meno ospedalizzazione, servizio di Continuità
Assistenziale attraverso il Punto Unico Integrato per la gestione delle dimissioni protette, della rete delle cure palliative, antiviolenza sulle donne, Laboratorio Unico di
analisi interaziendale “sono alcune delle
risposte date ai bisogni di salute della popolazione, soprattutto anziana e sempre
più soggetta a malattie croniche” hanno
convenuto le esponenti Cisl. Accanto, va
concretizzata la disponibilità dei medici
di famiglia ad ampliare l’offerta oraria
attraverso associazioni di professionisti
e partecipazione ai Cap, coinvolgenti
medici di famiglia, specialisti ospedalieri e convenzionati, infermieri, assistenti sociali. “È un importante passo verso l’auspicata integrazione socio-sanitaria, punto di riferimento soprattutto per i malati cronici - hanno osservato Visintini e Maresia -. Infine,
soddisfazione anche per l’accordo
Amiu al 2030, quando la naturale scadenza è invece attualmente al 2020. Il clima è teso
e di incertezza totale e si attende con ansia il Consiglio
Comunale che dovrà votare
la vendita. In uno scenario di
confusione politica in quanto
la Giunta Doria pare tutto,
tranne che coesa. Ed in tutto
ciò i cittadini lamentano una
città, specie nelle periferie,
che non appare uno spettacolo di pulizia. Con forti proteste soprattutto per i rifiuti solidi ingombranti, che sono
spesso lasciati accanto ai cassonetti: non viene in genere
individuato l'autore del gesto
di abbandono contrario ad
ogni senso civico, mentre i costi per i cittadini per quanto
riguarda la spazzatura sono
elevati. In tutto ciò Cisl è
orientata a proclamare uno
sciopero per far comprendere all'opinione pubblica la necessità di tutela dei lavoratori.
Dino Frambati
con Federfarma, che consente di prenotare visite ed altre prestazioni direttamente tramite le farmacie sul territorio, nonché per le pratiche di invalidità civile, che “ha nno migliorato i tempi di attesa in previsione dell’assor bimento della funzione da parte dell’Inps”.
Emilia Centrale. Fnp:
‘Bene pensioni pagate a inizio mese’
Soddisfazione dei Pensionati Cisl per l’accredito di tutte
le prestazioni pensionistiche il 1° giorno bancabile del
mese a partire da febbraio. “In passato avevamo registrato numerose lamentele del fatto che si fosse spostato in avanti il pagamento delle pensioni (dal gennaio
2015) - spiega Adelmo Lasagni, responsabile Fnp Emilia
Centrale -. Soprattutto con la crisi‘arrivare a fine mese’
era diventato ancora più impegnativo, considerato anche che i pensionati si erano sovente sobbarcati situazioni di perdite lavorative di familiari. Ora bene la nota Inps,
che come da Decreto Milleproroghe, unifica le date di
pagamento delle prestazioni Inps, Inpdap ed Enpals. Un
grazie - osserva Lasagni - anche, all’attività sindacale nazionale svolta per ripristinare un diritto di tutti”. A febbraio e marzo le pensioni saranno pagate il primo del mese, mentre ad aprile le poste pagheranno il primo (è un
sabato) e le banche il 3. A maggio le pensioni saranno
pagate il due mentre a giugno saranno pagate il primo
del mese. A luglio le Poste pagheranno il primo del mese
e le banche il 3 mentre ad agosto e settembre la rata
arriverà sui conti il primo del mese. A ottobre e novembre le pensioni saranno pagate il due del mese sia dalle
Poste che dalle banche, mentre a dicembre si potrà riscuotere l'assegno il primo sia dalle banche che dalle Poste.
Focus
sabato 4 febbraio 2017
Disuguaglianze sul lavoro,
unaquestionedigenere
L
a Cisl riparte più forte ed unita all’indo mani
dell’ultimo
Consiglio Generale
che conferma chiaramente
e incondizionatamente il
suo “sostegno all'importante lavoro con cui la segretaria generale, Anna
Maria Furlan, ha ridato forza e protagonismo alla presenza ed all'azione della Cisl nella società italiana, riaperto un fecondo confronto con il Governo ed il Parlamento, che ha portato, tra
l'altro, ai recenti accordi
sulla previdenza, sui contratti dei lavoratori pubblici ed intensificato il rapporto negoziale con le diverse
associazioni
categoriali
che ha prodotto importanti ed innovativi accordi”,
“uno sforzo che dovrà trovare nel prossimo Congresso nuova linfa e forza propulsiva”. Un sostegno che
anche noi come Coordinamento nazionale donne abbiamo ribadito durante i lavori del Consiglio Generale
consapevoli dei passi in
avanti che in questi ultimi
due anni l’attuale segreteria ha compiuto sui temi legati alle questioni femminili e su quelli che ancora sono da compiere da qui in futuro. Il XVIII Congresso confederale è per noi donne
una grande opportunità,
un momento fondamentale per rimarcare le nostre
aspettative in termini di
rappresentanza e partecipazione alla vita dell’orga nizzazione e per ridefinire
impegni e strategie d’azio ne da portare avanti in tutte le sedi e a tutti i livelli di
interlocuzione. Per questo
abbiamo convocato in settimana la riunione, a cui la segretaria generale Anna Maria Furlan ha fatto pervenire i suoi saluti, delle sindacaliste impegnate nei coordinamenti Cisl e Fnp che
hanno discusso e condiviso
alcune proposte che nei
prossimi giorni confluiranno, a cura del gruppo di direzione, in un documento
d’indirizzo più puntuale e
utile al dibattito congressuale in corso. Ha preso
parte ai lavori la segretaria
organizzativa Giovanna
Ventura. Dopo aver ricordato con un minuto di silenzio le vittime della tragedia
dell’Hotel Rigopiano in
Abruzzo, sono state affrontate le diverse priorità
nell’agenda del Coordinamento, a partire dall’or mai endemica scarsa partecipazione femminile al lavoro, in particolare delle giovani, che continua ad ostacolare lo sviluppo sociale
ed economico dell'intero
Paese, oltre a rappresentare una delle disuguaglianze
più profonde esistenti. La
mancanza, inoltre, dei servizi di welfare per la famiglia, con al centro il problema dell’esiguità delle strutture pubbliche per l’infan zia, in particolare gli asili nido e soprattutto a Sud, e di
quali misure promuovere
per favorire una maggiore
condivisione della genitorialità tra uomini e donne.
Fino al problema della prevenzione e del contrasto alla discriminazione sul lavoro - gap salariale, posizioni
apicali e conseguente gap
conquiste
Sostegno Cisl
alla nuova campagna in
Toscana
contro la violenza di genere
“La violenza anche se non si vede, si
sente”, è lo slogan della nuova campagna promossa dalla Regione e sostenuta dalla Cisl Toscana contro la
violenza di genere. La violenza di genere è un fenomeno che ha assunto
ormai dimensioni assai preoccupanti, anche in questa regione. Per que-
pensionistico - e della violenza di genere. Sono state
rese note, tra le altre cose,
anche alcune iniziative in
cantiere, il Manifesto Cisl
in vista della Giornata Mondiale contro le mutilazioni
genitali femminili (6 febbraio), che vedete pubblicato
qui accanto, e la decisione
di devolvere quest’anno,
in occasione della Festa delle Donne 2017, il nostro
“Fondo 8 Marzo” in favore
delle
popolazioni
dell’Italia centrale vittime
del terremoto.
Riguardo al tema della valorizzazione del capitale femminile in Cisl, oltre a rimarcare l’importanza delle
“quote di genere”, che
hanno consentito una
strutturazione più equilibrata delle presenze di entrambi i generi nelle segreterie e negli organismi, in
maniera unanime si è levata la voce di investire di più
sulla formazione delle donne, tale da offrire alla dirigenza risorse riconoscibili
in termini di capacità e preparazione da collocare più
agevolmente in ruoli effettivi e non di circostanza.
Nelle esperienze di catego-
ria e territoriali del 2016
molti sono stati, ma saranno ulteriormente potenziati, i corsi specifici per contrattualiste, dove, oltre alle rivendicazioni e tutele
sul salario, sono entrate a
pieno titolo le linee-guida
e gli orientamenti sulle diverse forme di violenza e
sul welfare integrativo. La
segretaria confederale,
Giovanna Ventura, ha tenuto a precisare che l’impe gno della Cisl sul riequilibrio di genere non è venuto mai meno e ha accolto la
proposta di guardare a possibili miglioramenti in tal
senso invitando le presenti
a partecipare attivamente
ai congressi territoriali portando ciascuna il proprio
contributo anche nella fase di stesura dei testi relativi alle “mozioni finali”.
Un suggerimento su tutti,
ha detto la Ventura, è pensare a cosa si può fare dal
punto di vista culturale per
essere più incisive, perché,
come è stato sottolineato
da più parti durante i lavori
della giornata, è di questo
che si tratta quando si affrontano le questioni legate al mondo femminile. Il
linguaggio ad esempio - ha
continuato - riveste importanza fondamentale in questo percorso di cambiamento, sul linguaggio passano
le politiche, ed è l’argo mento che la Cisl sta cercando di approfondire attraverso una delle due borse di studio vincitrici del
bando intitolato a “Carla
Passalacqua”. Abbiamo riflettuto, infine, sulla necessità di prestare maggiore
attenzione al welfare contrattuale per evitare che si
passi da un welfare aggiuntivo ad uno sostitutivo a
scapito dei livelli essenziali
di assistenza che sono per
tutti diritti acquisiti. Insomma, in vista del XVIII Congresso confederale abbiamo di fronte una bella sfida, impegnativa, innovativa, ma, come sempre, alla
nostra portata.
Buon lavoro a tutte!
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Osservatorio
Cronacheeapprofondimenti
delleviolenzesulledonne/358
6 FEBBRAIO: GIORNATA
INTERNAZIONALE
CONTRO LE MUTILAZIONI
GENITALI FEMMINILI
Si celebra in tutto il mondo il 6 febbraio la Giornata internazionale contro
le mutilazioni genitali femminili. Non
solo una data quella scelta dall’Onu
bensì una giornata per stigmatizzare
una barbarie e diffondere una cultura della dignità e del rispetto su quella che in troppi paesi è ancora considerata una ”pratica tradizionale”.
Si tratta invece di una atroce violazione dei diritti umani di bambine e donne in tutto il mondo. Le Nazioni Unite
hanno dunque dichiarato la messa al
bando universale delle Mutilazioni
genitali femminili (Mgf) con una successiva risoluzione approvata
all’unanimità nel 2012. Per l’Onu le
Mgf vanno condannate e contrastate perché costituiscono ”violazione
dei diritti umani e abuso irreversibile
dell’integrità fisica di donne e bambine”. Eppure questa orrenda ”prati ca” continua ad essere diffusa, soprattutto in Africa e in qualche paese
asiatico. Ma neppure l’Occidente è
risparmiato a causa delle grandi migrazioni. In Italia a vietare le Mgf ci
pensa una legge del 2006, certo un
deterrente che però da solo non basta a fermare una pratica dalle conseguenze drammatiche sul fisico e sulla psiche di donne e bambine. Sarebbero infatti 35.000 le donne sottoposte a queste pratiche, a rischio oltre
mille bambine. Di qui la necessità di
affrontare il problema nella realtà italiana, con il coinvolgimento delle comunità dei migranti e l’elaborazio ne, insieme al personale sanitario, di
strategie di tutela, prevenzione e
contrasto. Non si tratta di un fenomeno di nicchia, come molti potrebbero
ritenere, i dati diffusi dall’Unicef riferiscono di cifre da brivido: sono almeno 200 milioni le donne e le bambine, in 30 Stati di Asia e Africa, che
hanno subito mutilazioni genitali
femminili. In Europa, nel 2016, il Parlamento Ue ha stimato che sono
500mila le donne e le bambine vittime delle tragiche conseguenze delle
Mgf. Ma non solo. A rischiare di essere mutilate nella vecchia Europa ci sono 180mila bambine. Quella che abbiamo davanti è una battaglia di civiltà dove per la difesa del corpo e
dell’anima di donne e bambine passa anche quella della loro crescita ed
emancipazione, ovvero il futuro e
speranza del mondo.
di Silvia Boschetti
Liliana Ocmin
delle
donne
sto la Cisl Toscana, che è componente del tavolo regionale di coordinamento delle politiche di genere, ha
aderito alla compagna di comunicazione promossa dalla Regione Toscana per il contrasto di questo fenomeno. Secondo l’VIII rapporto sulla violenza di genere, i casi di femminicidio avvenuti in Toscana dal 2006 al
2015 sono 88, 68 le donne italiane uccise, 20 quelle straniere. Tra le vittime italiane la classe di età più colpita
è quella delle donne anziane (29 casi
nella fascia di età 70/89 anni) e i delitti sono stati commessi soprattutto
dal marito; in nove casi invece l’ucci sione della donna anziana è avvenuta per mano del figlio. Le cronache
più recenti confermano che anche
nel 2016 non c’è stata una diminuzione di casi o un’inversione di tendenza. La campagna di comunicazione “La violenza sulle donne anche
se non si vede, si sente” è stata lanciata dalla vice presidente della Regione Toscana, Monica Barni, lo scorso 25 novembre in occasione della
Giornata internazionale per l’elimi -
nazione della violenza contro le donne. I materiali della campagna, tradotti in più lingue, sono disponibili
sul sito della Regione. Inoltre il Dipartimento per le Pari opportunità della
Presidenza del Consiglio dei Ministri
ha attivato un numero gratuito di
pubblica utilità antiviolenza e stalking: 1522, collegato alla rete dei
centri antiviolenza e alle strutture
per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio. Il numero è
attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni
dell’anno ed è accessibile sia da rete
fissa che mobile, con assoluta garanzia di anonimato.
A cura del Coordinamento Nazionale Donne Cisl - www.cisl.it - [email protected] - telefono 06 8473458/322