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Senato della Repubblica – 4-06971 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dal Sen. Donno (M5S) il 9 Febbraio 2017. Pagina | 1
Senato della Repubblica – 4-06971 – Interrogazione a risposta
scritta presentata dal Sen. Donno (M5S) il 9 Febbraio 2017.
DONNO, GIARRUSSO, CAPPELLETTI, PAGLINI, PUGLIA, CASTALDI, MORRA, SANTANGELO - Ai Ministri dell'interno, delle infrastrutture e
dei trasporti e degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:
in data 10 gennaio 2017, la cronaca nazionale diffondeva la notizia dell'arresto per presunta attività di cyber spionaggio
dell'ingegnere nucleare Giulio Occhionero e della sorella Francesca Maria;
secondo quanto ricostruito da "La Gazzetta del Mezzogiorno" in data 13 gennaio, «tramite le società da lui controllate Sira e
Westlands Securities, Giulio Occhionero il 7 giugno del 2005 propose all'autorità portuale di Taranto di realizzare un nuovo terminal
container e un distretto tecnologico, con un investimento di un miliardo di euro e la creazione di quasi 2000 posti di lavoro»;
inoltre, secondo le correlate dichiarazioni di Michele Conte, quale presidente dell'Autorità portuale di Taranto nel 2007, «a fronte di
una ipotesi di investimento (...) che variava periodicamente da 800 a 1.000 milioni di euro, non è mai stato presentato un progetto
preliminare, fatto essenziale per avviare la relativa procedura autorizzativa da parte del Cipe». Per di più, per aggirare l'ostacolo della
subordinazione dell'ampliamento del molo ovest all'approvazione del nuovo piano regolatore portuale, «Occhionero, che seguiva a
Taranto direttamente tutto l'iter, si rivolse ai palazzi della politica romana, trovando sponde, tanto è vero che fu inserito un apposito
comma Taranto nella finanziaria del 2007»;
sul punto, un articolo del "quotidianodipuglia" dell'11 gennaio precisava che «il gip ipotizza che i due fratelli, attraverso la società
Westlands Securities - registrata a Malta nel 1998 da Giulio Occhionero e che fornisce consulenze finanziarie ad istituzioni bancarie abbiano "fornito consulenza al governo statunitense in un'operazione commerciale per la costruzione di infrastrutture nel porto di
Taranto"»;
all'uopo, "LaStampa", in data 14 gennaio, riportava che l'ingegnere Occhionero sull'iniziativa riguardante il porto di Taranto «aveva
ottenuto il beneplacito dell'allora ministro dei Lavori Pubblici, Antonio Di Pietro»,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se, nel rispetto delle proprie attribuzioni nonché nei limiti del segreto
istruttorio, non ritengano opportuno sollecitare l'Autorità portuale di Taranto, nonché qualsivoglia ulteriore organo coinvolto, affinché
siano chiariti i fatti evidenziati in riferimento a dati e informazioni in loro possesso;
se non considerino che sia doveroso verificare quali conseguenze sotto il profilo sostanziale abbia ottenuto l'attività interlocutoria ed
affaristica dei fratelli Occhionero, con precipuo riferimento al porto di Taranto e se vi siano delle eventuali connesse responsabilità,
anche aventi finalità di lucro, da parte di altri soggetti;
se non ritengano necessario indagare circa le supposte consulenze fornite dai fratelli Occhionero al Governo statunitense legate
all'operazione commerciale per la costruzione di infrastrutture nel porto di Taranto e se, al riguardo, le autorità nazionali abbiano
svolto ruoli di sorta. (4-06971)
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