Trento, 9 febbraio 2017 ILL. MO BRUNO DORIGATTI PRESIDENTE

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Transcript Trento, 9 febbraio 2017 ILL. MO BRUNO DORIGATTI PRESIDENTE

 C ONSIGLIO DELLA P ROVINCIA A UTONOMA DI T RENTO
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Gruppo Consiliare CIVICA TRENTINA
Trento, 9 febbraio 2017
ILL. MO
BRUNO DORIGATTI
PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO PROVINCIALE
INTERROGAZIONE
LIZZANA DI ROVERETO
CLANDESTINI ALLOGGIATI IN APPARTAMENTO IN CASA DI SOLE TRE UNITA’
CONTRO IL PARERE DI ALTRI INQUILINI E PER VOLONTA’ DI PROPRIETARI
INADEMPIENTI?
IL COMUNE NON C’ENTRA, MA LA PROVINCIA DEVE CHIARIRE:
E’ QUESTO IL MODUS OPERANDI PER LA COESISTENZA PACIFICA?
ARROGANZA PROCEDURALE O PURA IMPOSIZIONE?
Uno dei compiti – se non il compito, a ben vedere – di ciascun consigliere provinciale è
quello di rendersi all’occorrenza portavoce dei disagi dei cittadini. Ragion per cui sono
convintamente con la presente a sottolineare il disagio di un cittadino, tale F.P., il quale, dinnanzi
all’intenzione, da parte di Cinformi, di alloggiare nell'appartamento sopra il proprio appartamento
(sita in Lizzana di Rovereto in Via Tagliamento, 9) cinque profughi, è abbastanza allarmato e
deluso dai sistemi che sembrerebbero sconfinare nel cinismo procedurale, da parte dell’ente
pubblico.
L’abitazione in questione è una casa familiare singola di tre appartamenti, con tutti gli spazi
indivisi. Vi abitano, insieme alle loro famiglie, bambini e l’immobile non versa in condizioni
ottimali, dato che necessita di interventi di manutenzione. Il cittadino in parola, insieme alla
consorte, è proprietario dei due terzi dell’intero edificio, esclusa quindi una parte la cui proprietà si
è messa – senza alcun preavviso – in contatto con Cinformi.
Questo per alloggiare, come detto, cinque richiedenti asilo nonostante tutti i residenti (sei
soggetti) dell’abitazione, informati di questa scelta, si siano opponendo sottolineando non solo la
loro contrarietà alla scelta dei proprietari che, per il loro alloggio, si sono messi in contatto con
Cinformi, ma anche come la controparte, risulterebbe - salvo smentite documentate -, inadempiente
da due anni con il pagamento delle spese condominiali con in più –anche questo da verificare-con
l’adozione di comportamenti non certo consoni ad una civile convivenza condominiale.
Lo provano rispettivamente: il verbale di udienza del Giudice di Pace di Rovereto di data
21/07/2014; un intervento della pattuglia della Polizia - Stazione di Rovereto nel 2015; la denuncia
presentata alla Stazione dei Carabinieri di Rovereto in data 02/11/2016. Non solo: tale controparte,
come poc’anzi detto, risulterebbe pure inadempienti in quanto non sarebbe stato raggiunto un
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accordo sulla divisione delle spese condominiali come da verbale di assemblea di data 23/07/2015
in quanto in disaccordo tra loro.
Fermo quindi restando il fatto che nulla c’entra, in questa vicenda, il Comune di Rovereto, è
necessario che la Provincia, evitando di attuare percorsi di un sentimento che parrebbe rasentare il
cinismo operativo, sfruttando financo le beghe condominiali, si interessi attivamente e fattivamente
della questione dal momento che sarebbe assurdo che si ricorresse ad occupare parti di proprietà
dove sono in atto vere e proprie “guerre” tra proprietari, per avere l’utilizzo di un alloggio
necessitante di strutturazioni evidenti, non svincolate dal resto del caseggiato, mettendo in crisi le
famiglie di roveretani lì residenti e in assenza di un accordo che garantisca la vivibilità dei luoghi
stessi.
Una scelta che parrebbe avere più il sapore di una vendetta trasversale e proprio per questo,
sarebbe opportuno che prima di fare la guerra ai residenti per dar spazio a clandestini in attesa della
verifica dello stato di profughi che scappano dalla guerra, ci fosse l’astuta attenzione da parte dei
burocrati dell’accoglienza, proprio per evitare di esasperare gli animi.
Tutto ciò premesso,
Il sottoscritto Consigliere
interroga
Il Presidente della Giunta provinciale e l'Assessore provinciale competente per sapere:
• Se corrisponda al vero quanto riferito in premessa circa il fatto che, tramite Cinformi, si
sarebbe in trattativa per alloggiare cinque soggetti richiedenti asilo presso un alloggio sito in
Lizzana di Rovereto in Via Tagliamento, 9;
• Se, in caso affermativo, corrisponde al vero che questa opzione trova la contrarietà di tutti
gli altri inquilini e proprietari dell’immobile e, in caso affermativo, se non ritiene questo
passaggio rilevante, al punto che pure Cinformi dovrebbe tenerne conto prima di dare il
proprio assenso alla sistemazione di soggetti richiedenti asilo;
• Se, in caso affermativo, corrisponda pure al vero che l’alloggio in questione appartenga a
proprietari che risulterebbero inadempienti da impegni condominiali e che si sarebbero resi
responsabili di comportamenti poco “socievoli” (cfr. Verbale di udienza del Giudice di Pace
di Rovereto di data 21/07/2014; Intervento della pattuglia della Polizia - Stazione di
Rovereto nel 2015; Denuncia presentata alla Stazione dei Carabinieri di Rovereto in data
02/11/2016);
• Se non si ritenga conseguentemente assurdo e ingiusto che, in questa situazione, già
precaria, si insinui l’esigenza pubblica di dar spazio a coloro che scappano dalla guerra per
dar corpo ad una guerra tra famiglie di roveretani;
Se si conferma o si smentisce che tale immobile di tre sole unità ha molte parti in comune e,
in ogni caso, abbisogna di interventi strutturali di manutenzione conservativa;
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• A quanto ammonterebbe la pigione annua preventivamente concordata per l’utilizzo di tale
parte di immobile e a quanto invece, la spesa di ristrutturazione prevista per il riadattamento
dell’immobile e, per questo, se vi sia il consenso degli altri proprietari in condominio;
• Entro quali termini e secondo quali modalità, in caso affermativo rispetto al quesito
precedente, intenda, interfacciandosi con Cinformi, attivarsi a tutela degli interessi degli
inquilini residenti a Lizzana di Rovereto in Via Tagliamento, 9, e contrari a questo tipo di
convivenza coatta in spazi non certo adatti ad una civile e libera convivenza che, stanco così
le cose, ha solo la possibilità di esasperare ulteriormente gli animi anche per l’insinuazione
in quella che parrebbe più una vendetta condominiale che una cosciente messa in
disponibilità, mettendo gli eventuali clandestini/profughi nelle condizioni di essere
addirittura oggetto di scambio o di velato ricatto valoriale.
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
Cons. Claudio Civettini
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