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MOVIMENTO 5 STELLE
Progetto di Mobilità OVEST MILANO
PROGETTO DI MOBILITÀ SOSTENIBILE ALTERNATIVO AL
COLLEGAMENTO TRA LA S.S. N. 11 “PADANA SUPERIORE” A
MAGENTA E LA TANGENZIALE OVEST DI MILANO, CON VARIANTE DI
ABBIATEGRASSO E ADEGUAMENTO IN SEDE DEL TRATTO DELLA
S.S. N. 494 DA ABBIATEGRASSO FINO AL NUOVO PONTE SUL TICINO
Progetto Definitivo 1° Stralcio Funzionale (CUP F32C05000320001)
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PROGETTO DI MOBILITÀ OVEST MILANO
PROPOSTE DI MOBLILITÀ ALTERNATIVE AL PROGETTO ANAS DI COLLEGAMENTO
MAGENTA-VIGEVANO PRIMO STRALCIO FUNZIONALE.
Il suolo è una risorsa fondamentale per l’uomo, ed è una risorsa finita, una risorsa che non si rinnova in tempi
brevi. Vari studi, di enti nazionali e mondiali, ci spiegano che la parte più superficiale del terreno per rigenerarsi
ha bisogno di millenni: una sola bennata di ruspa può dunque distruggere mille anni di generazione naturale di
suolo fertile. A causa di attività antropiche e di scelte poco sostenibili il consumo di suolo continua ad
avanzare, rubando alle future generazioni preziose risorse per il sostentamento.
L’Italia è, in Europa, tra i maggiori consumatori di suolo. Sebbene le caratteristiche morfologiche del paese
debbano far pensare ad un uso oculato del suolo, l’Italia non ha una strategia di protezione del suo territorio: le
iniziative di regolamentazione sono mitigate (ed a volte addirittura negate) da leggi che attraverso esclusioni e
clausole transitorie vanificano di fatto le limitazioni al consumo di suolo. Se a ciò aggiungiamo gli interessi
economici di lobbies e cementificatori, diventa importante impedire ad ogni livello la realizzazione di opere
infrastrutturali inutili e devastanti.
Nell’edizione del 2015 del rapporto sul consumo di suolo realizzato da ISPRA vengono riportati i dati storici
dagli anni ‘50 ad oggi. Si passa da una media nazionale intorno al 2% degli anni ‘50 ad un 6% del 2013, con
punte al Nord del 8%. In questo quadro la Lombardia è la regione con il più alto consumo di suolo registrato
nel 2013: esso varia da un minimo del 9,6% ad un massimo del 12,2%.
La Lombardia, sotto la direzione di Formigoni prima e di Maroni poi, ha realizzato negli ultimi anni opere
infrastrutturali e viabilistiche di scarsa utilità. Opere come la Bre.Be.Mi. e la TEEM, realizzate per risolvere e
migliorare il traffico, hanno avuto il solo risultato di gravare sulle finanze dei cittadini. La devastazione ecologica
che queste infrastrutture hanno prodotto ha compromesso un’ampia zona del territorio agricolo e del
paesaggio lombardo. Ma i signori del cemento lombardo non si accontentano di queste due strade: per
questo la nostra Regione è base di numerosissimi comitati e associazioni che si battono contro la realizzazione
di opere, più o meno grandi ma ugualmente devastanti sotto il punto di vista idrico, faunistico ed agricoloterritoriale.
Punteggiato di cascine secolari nelle quali vivono da generazioni famiglie di agricoltori impegnate nel
miglioramento e nella modernizzazione delle strutture aziendali al fine di proteggere i campi e presevarne la
funzione agricola, il nostro territorio è ora seriamente minacciato da un nuovo collegamento stradale: quello tra
Vigevano, Abbiategrasso e Magenta. Questo unico e vitale mosaico paesaggistico, che presenta una
particolare fertilità dei suoli ed una straordinaria ricchezza del reticolo irriguo si trova nel Parco agricolo Sud
Milano e nel Parco della Valle del Ticino, ad ovest di Milano. Il progetto che lo minaccia si inquadra nel piano
viabilistico lombardo come primo tassello della TOEM (Tangenziale Ovest Esterna Milanese) che, partendo da
Melegnano (A1 e TEEM), si collegherà a questa superstrada, chiudendo l’anello di tangenziali esterne Milanesi.
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Il progetto è inserito e finanziato nel contratto di programma ANAS del 2015, con delibera CIPE n°63
dell’agosto 2015. Pensato per il collegamento di Malpensa 2000, oggi, a causa del ridimensionamento
dell’aeroporto Lombardo, lo si vorrebbe utilizzare per la risoluzione dei problemi viabilistici locali e di
collegamento a Milano.
Chiediamo di cancellare il progetto ANAS della nuova superstrada tra Vigevano e Malpensa e di realizzare
quelle opere veramente utili alla viabilità locale, senza negare il rispetto dovuto alla storia, alle tradizioni e alle
risorse naturali di questo prezioso territorio.
Le posizioni dei gruppi locali del Movimento 5 Stelle sono vicine a quanto recentemente proposto dal Parco
del Ticino: un progetto alternativo a quello in cantiere da parte di ANAS, che consente un minor consumo di
suolo, un minor impatto ambientale ed una maggior tutela delle imprese agricole che lavorano sul territorio.
Punto cardine per il successo delle nostre istanze è la condivisione, che è stato chiarito durante l’incontro tra il
Deputato Massimo De Rosa e i rappresentanti del Ministero alle infrastrutture. Un incontro durante il quale è
emerso in maniera sconcertante (a nostro modo di vedere) come le istanze del territorio non fossero mai
giunte ai rappresentati del governo.
Per quanto riguarda il nuovo progetto, durante i numerosi incontri sul territorio, sono emersi alcuni punti critici
come, ad esempio, l’attraversamento di Robecco sul Naviglio o la situazione insostenibile di Ponte Nuovo a
Magenta: criticità di cui proponiamo soluzioni a basso impatto ambientale. Per le altre strade riteniamo che la
riqualifica, con messa in sicurezza e allargamento delle sedi stradali già esistenti, sia la soluzione ideale.
Vogliamo togliere i semafori, che evidentemente rallentano il traffico, e sostituirli con rotonde atte a favorire uno
scorrimento più rapido.
Vogliamo incentivare il trasporto pubblico. Chiediamo il potenziamento del trasporto locale su gomma,
l’ammodernamento e il proseguimento del raddoppio ferroviario da Albairate a Mortara, essenziale per poter
sgravare le vie di comunicazione da e verso Milano di molti pendolari. I rappresentanti dei gruppi locali
chiedono anche di migliorare la viabilità delle piste ciclabili del territorio, il cui sviluppo libererebbe, almeno in
parte, le strade dal traffico occasionale e di breve distanza, che giornalmente intasa le arterie di
comunicazione.
La realizzazione di una progettualità alternativa si accompagna ad un notevole risparmio economico,
nell’immediato perchè la realizzazione di opere di minor impatto hanno un costo minore, nel lungo periodo
perchè la manutenzione richiederà meno impegno finanziario.
La soluzione da noi proposta corrisponde alle reali esigenze di mobilità del territorio, perché condivisa con
quanti vivono in esso.
Grazie alle nostre proposte verrebbe meno il consumo di suolo, obiettivo principale con il risultato di preservare
il territorio e le sue funzioni agricole, faunistiche e paesaggistiche.
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LA STORIA
Il progetto nasce alla fine degli anni ‘90 come opera per il collegamento tra Malpensa e Milano: è di quegli anni
infatti il rilancio dell’aeroporto milanese come hub internazionale ed è in quegli anni che l’aeroporto viene
ampliato. Il progetto viene dunque calato dall’alto sul territorio con l’inizio del nuovo millennio, ed infatti nel
2001 viene presentato il progetto preliminare. Il progetto è in seguito inserito in Legge Obiettivo e l’iter
approvativo prosegue negli anni sucessivi. E’ del 2005 il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente con
prescrizioni e raccomandazioni da sviluppare in sede di progetto definitivo. Nel 2006 è il turno del Ministero dei
Beni Culturari che esprime parere parzialmente negativo, chiede infatti la riqualifica delle strade esistenti al
posto delle tratte in variante. Nel 2007 il CIPE da parere positivo al progetto preliminare, nel frattempo ANAS
invia al Ministero dei Beni Culturali la documentazione sulle soluzioni progettuali adottate per superare le
criticità evidenziate. Il 2008 è l’anno della definitiva approvazione del progetto: da quel momento l’opera può
essere realizzata. In quell’anno infatti MIBAC e MIT danno nuovi pareri favorevoli, il CIPE con delibera n°8
approva con prescrizioni e raccomandazioni il progetto preliminare. L’anno della conferenza dei servizi è il 2009
ed il Ministrero delle Infrastrutture e dei Trasporti convoca gli enti territoriali coinvolti nell’opera; è questo il
momento in cui i sindaci hanno potuto esprimere il proprio parere anche se non vincolante ai fini della
realizzazione dell’opera, perchè inserita in Legge Obiettivo. Nella conferenza dei servizi hanno espresso parere
favorevole Abbiategrasso, Magenta, Milano e il Parco del Ticino, quest’ultimo ribaltando il parere negativo
espresso nel 2004. Hanno espresso parere negativo i comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero,
Cusago, Cisliano, Boffalora e il Parco agricolo Sud Milano ma quest’ultimo, in seguito al cambio di giunta
ripensa il parere e approva il progetto. Il comune di Robecco sul Naviglio esprime parere favorevole
condizionato. Nello stesso anno, il 2009, anche la giunta di Regione Lombardia esprime parere favorevole.
Sull’opera cala il silenzio: il definanziamento da parte del Governo e le proteste che intanto dal territorio si
facevano sempre più pressanti spostano l’opera nel dimenticatoio. È di quegli anni infatti la raccolta firme da
parte dei comitati NoTangenziale che con opera costante e continua sul territorio raccolgono quasi 14000
firme certificate. Con le nuove elezioni del 2014 il Sindaco di Vigevano, con l’appoggio dell’Ass. Garavaglia,
ottiene da Maroni la promessa che la Superstrada si farà e vengono incaricate ANAS e SEA di studiare un
progetto che non superi la disponibilità finanziaria dichiarata dall’allora Ass. Regionale Del Tenno: 215mln €. Da
subito si è capito che il progetto risultante non poteva che essere uno stralcio funzionale del progetto definitivo
deliberato dal CIPE nel 2008. Infatti tutti i tecnici interpellati hanno espresso l’idea che cambiare tracciato
significa rifare il progetto. Nonostante queste indicazioni le affermazioni contrastanti e fuorvianti di
amministratori a favore della strada rilanciano il progetto, promettendo mitigazioni e modifiche di tracciato,
facendo credere ad una soluzione meno impattante e più accettabile dal territorio. Intanto il comitato
Notangenziale e amministratori contrari all’opera si adoperano per riattivare i cittadini e informarli sul reale
pericolo. Il M5S promuove ed organizza il primo incontro tra Sindaci ed ANAS con l’obiettivo di aggiornarsi
sullo stato dell’opera. Arriviamo finalmente al presente. Nel 2015 viene finalmente presentato il progetto
definitivo, che, come preannunciato dai funzionari ANAS, è lo stralcio funzionale del progetto approvato nel
2008. Lo stralcio prevede la realizzazione del tratto che va da Albairate a Magenta e della sola parte di
Abbiategrasso del tratto che da Vigevano va a Albairate, con la completa eliminazione del tratto tra Albairate e
Milano. I comitati Notangenziale, le associazioni territoriali, le sigle dei coltivatori, molte associazioni
ambientaliste, amministratori locali e noi del M5S organizziamo e partecipiamo alla grande manifestazione del
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28 marzo. Più di 60 trattori, oltre mille persone sfilano per le strade tra Albairate e Abbiategrasso per
dimostrare il dissenso a questa opera. Fin dalla sua presentazione TUTTI i sindaci si dicono contrari all’opera,
fuori dal coro solo Vigevano per ovvi motivi di opportunità politica. Sia i sindaci più propensi alla realizzazione
dell’opera sia i sindaci contrari hanno l’esigenza di incontrarsi per trovare un fronte comune e chiedere insieme
modifiche di miglioramento dell’opera. Mentre il primo tentativo fallisce miseramente, con l’intervento del Parco
del Ticino le cose cambiano. Alla fine degli incontri organizzati dal Parco infatti si arriva ad una soluzione che
accontenterebbe quasi tutti i sindaci, ma a Vigevano però si aggiunge Robecco che non accetta nessuna delle
alternative proposte. I sindaci, il Parco Agricolo e il Parco del Ticino si presentano da ANAS, che nel frattempo
li ha convocati. Nella riunione ANAS acquisice i pareri sul progetto alternativo, ma a sorpresa a Robecco e
Vigevano si accodano Ozzero e Boffalora. A questo punto ANAS e Ass. Garavaglia convocano un’ultima
riunione per acquisire i pareri sul progetto stralcio, chiedendo ai presenti di presentarsi con le proprie
modifiche, ma che non debbano prevedere modifiche al tracciato e che siano migliorative rispetto al progetto
originale. Nella riunione definitiva ci sono tutti i sindaci (tranne Cassinetta di Lugagnano, che ha fatto pervenire
il parere contrario tramite lettera), il Parco Agricolo Sud Milano, il Parco del Ticino e la Città Metropolitana, che
nel frattempo ha redatto un secondo progetto alternativo. ANAS, minacciando la perdita dei fondi, chiede ai
presenti il parere sul progetto stralcio senza prendere in considerazione i progetti alternativi. Da questa riunione
ne esce che contrari al progetto sono Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago, il PArco Agricolo
e il Parco del Ticino; favorevoli sono invece Boffalora, Magenta, Robecco, Abbiategrasso, Ozzero e Vigevano.
Astenuta la Città Metropolitana, che comunque successivamente si esprime contraria con delibera di Giunta.
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IL TRACCIATO
Il tracciato del progetto definitivo si presenta suddiviso in tre parti che convergono nel territorio del comune di
Albairate. Le tre tratte hanno caratteristiche diverse. Nel progetto denominato “Progetto definitivo, Primo
stralcio funzionale” l’intera tratta B, quella che conduce a Milano è stata eliminata e l’intersezione originale con
le altre tratte (che prevedeva uno svincolo a tre livelli) con il progetto attuale è stata sostituita da una rotonda a
raso con 5 bracci di innesto. Anche le altre tratte hanno subito dei tagli e le conseguenti opere accessorie per
il raccordo con la viabilità esistente.
Tratta A
La tratta A è quella che in origine avrebbe dovuto collegare l’esistente superstrada ad Albairate completando
nelle intenzioni il collegamento tra Milano e Malpensa. In realtà con lo stralcio tutta la parte che collega
Magenta a Robecco non viene realizzata: in sostituzione si farà una rotonda al posto del semaforo situato
all’incrocio che porta a Ponte Vecchio. Nello studio di traffico che accompagna l’opera, questa rotonda risulta
fondamentale per evitare il formarsi di code. La nuova opera partirà in prossimità di Robecco Nord, dove
subito incontriamo un cavalcavia con svincolo a trombetta, che serve per collegare Robecco e l’ingresso Sud
di Magenta. Da quel punto il tracciato attraversa tutti i campi ad Est di Robecco e Cassinetta di Lugagnano,
con un cavalcavia passa poi a Ovest di Albairate e quindi si congiunge al tracciato C circondando Albairate.
Tutto il tracciato si trova sia nel Parco della valle del Ticino sia in pieno Parco Agricolo Sud Milano. La sede
stradale del tratto A è classificata come strada extraurbana principale C1, che prevede una carreggiata a
doppia corsia di larghezza pari a 3,75 m, fiancheggiata da banchina larga 1,5 m, per un totale di 6,75 m. Il
tratto prevede le opere maggiori come cavalcavia di attraversamento e svincoli con predisposizione con uno
sviluppo tale da permettere la realizzazione di una strada a due corsie per senso di marcia. Alcuni cavalcavia
sono stati elimitati, compromettendo i collegamenti intercomunali tra i paesi di Albairate, Cassinetta e
Robecco. Nessuna pista ciclabile è prevista, se non un breve tratto a servizio dell’attraversamento dello
svincolo n°3 a Robecco.
Tratta B
La tratta B, che da Albairate conduce a Milano, era stata progettata in parallelo alla attuale SP114. Sarebbe
stata un’autostrada con due corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale. Lo stralcio non prevede la sua
realizzazione, ma nemmeno opere di adeguamento del tratto: viene semplicemente lasciata nello stato attuale.
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Tratta C
Anche per la tratta C lo stralcio prevede che alcuni tratti non vengano realizzati. L’attuale S.S.494 che collega
il ponte sul Ticino (Vigevano) ad Abbiategrasso non viene adeguata in sede, ma si realizzerà solamente una
rotatoria in prossimità della località Soria Vecchia. Il tracciato parte dalla rotonda di Albairate e prosegue verso
Sud fino a raggiungere il cavalcavia di scavalcamento del Naviglio e della ferrovia. Questo cavalcavia ha uno
sviluppo di circa 450 mt. ed una altezza media di 11m. Riportandosi al piano campagna in prossimità di
Mendosio il tracciato descrive una curva ampia e un rettifilo fino al ricongiungimento con la S.S. 494. Le
intersezioni con le altre strade avvengono a raso con rotatorie. Il tracciato si sviluppa in aperta campagnia. La
sede stradale del tratto C è classificata come strada extraurbana principale C1 che prevede una carreggiata a
doppia corsia di larghezza pari a 3,75 m, fiancheggiata da banchina larga 1,5 m, per un totale di 6,75 m.
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IL TERRITORIO
L’area interessata dall’opera è composta da due grandi parchi: il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco della
Valle del Ticino e in questi due parchi si snoda l’opera. ll Parco della Valle del Ticino è il primo parco fluviale d’
Italia, che tutela l’ambiente naturale del fiume e le sue acque. Nella pianura agricola il Parco è un corridoio
naturale percorso e abitato da centinaia di specie di uccelli. Molti sono i percorsi naturalistici e storicoarcheologici. Nel dicembre 2002 il parco del Ticino è entrato a far parte del circuito MAB (Man and Biosphere).
Le riserve della biosfera sono zone ad alto pregio ambientale che comprendono un ecosistema o una
combinazione di ecosistemi terrestri, costieri e marini, riconosciuti a livello internazionale nel quadro del
programma dell’UNESCO sull’Uomo e la Biosfera. Il loro scopo è quello di promuovere una relazione
equilibrata tra gli esseri umani e la biosfera e di offrirne una dimostrazione. È evidente che una superstrada in
questo territorio è incompatibile con i vincoli imposti dall’UNESCO. Di importanza rilevante è la presenza nel
parco del Ticino del Naviglio Grande che prende le sue acque dal Ticino nei pressi di Tornavento e scende fino
a Abbiategrasso dove, con un’ampia curva piega verso Milano per terminare nella darsena di Porta Ticinese.
La costruzione del Sistema dei Navigli ebbe inizio nel 1179, rendendolo quindi il primo canale navigabile del
mondo moderno. Percorrendo la pista ciclabile del Naviglio Grande, da Abbiategrasso verso Turbigo, ancora
oggi si possono ammirare le numerose ville e giardini che risalgono al XVII e XVIII secolo: esse sono i luoghi
scelti da nobili famiglie milanesi come residenza estiva. Seguire il Naviglio Grande, che fu dal Medioevo il
grande dispensatore di tanta linfa vitale per il territorio, significa riannodare un possibile filo della memoria.
Lungo questa “autostrada d’acqua” è facile rendersi conto di come il paesaggio sia mutato e talvolta
degradato nel tratto urbano, ma è altrettanto immediato rallegrarsi e apprezzare quegli angoli di ambiente
rimasti immutati rispetto alla forsennata corsa alla modernità: di questo dobbiamo ringraziare chi ha saputo in
questi anni gestire al meglio il nostro territorio. Tutta la corona di pianura che circonda Milano da ovest a est
nella porzione meridionale fa parte oggi del Parco Agricolo Sud Milano di circa 47.000 ettari. Si tratta di un
parco abbatanza speciale, nato nel 1990, che intende soprattutto salvaguardare l’attività agricola: visitarlo è
come entrare in un grande monumento i cui artefici, oltre alla natura, sono decine di generazioni di agricoltori.
La Bassa Milanese è un territorio fertilissimo, bagnato da rogge e canali che traggono le loro acque dai fiumi,
dai navigli e dai caratteristici fontanili. Fin dall’800 schiere di agronomi stranieri si recavano qui per studiare ed
esportare le avanzate tecniche agrarie. Il parco vuole mantenere e valorizzare questo patrimonio anche
incentivando le coltivazioni biologiche e la ricomposizione del classico paesaggio padano di pianura: i tipici filari
d’alberi, le siepi, la fitta rete irrigua, le grandi cascine. Le aziende agrituristiche svolgono un ruolo importante e
significativo per rivalutare la tradizione contadina del nostro territorio. In essa infatti si può recuperare il
rapporto con la terra, con gli animali, con le stagioni che regolano la vita della campagna e dell’uomo.
L’agriturismo è uno degli strumenti di valorizzazione del territorio, di recupero culturale dei prodotti tipici ed
offre nel contempo la possibilità di poter trascorrere piacevolmente il tempo libero in una dimensione
suggestiva a due passi dalla metropoli.
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LE NOSTRE PROPOSTE
La partecipazione attiva e la condivisione per noi del M5S è un valore imprescindibile da qualsiasi attività
politica che facciamo sul territorio. Per questo motivo e fin dalla nostra nascita, sul territorio, abbiamo continui
contatti con associazioni, enti e cittadini che si stanno occupando del problema della viabiltà locale. Abbiamo
fatto diversi incontri intercomunali per poter disporre questo documento, dagli incontri è emerso come le
posizioni dei gruppi siano vicine a quanto proposto da Parco del Ticino. Un progetto alternativo a quello in
cantiere da parte di ANAS, che consenta un minor consumo di suolo, un minor impatto ambientale ed una
maggior tutela delle imprese agricole che lavorano sul territorio. La proposta che ne scaturisce, descritta in
questo documento, tiene conto delle criticità viabilistiche locali. Nella nostra proposta infatti troviamo nuove
strade laddove non è possibile adeguare le strade esistenti. Durante lo studio delle alternative sono emersi
alcuni punti critici, come ad esempio l’attraversamento di Robecco o la situazione insostenibile di Ponte Nuovo
a Magenta, criticità per la cui soluzione proponiamo soluzioni a basso impatto. Per le altre strade riteniamo poi
che la riqualifica con messa in sicurezza e allargamento della sede stradale già esistente sia la soluzione ideale.
Vogliamo togliere i semafori, che rallentano il traffico, sostituendoli con rotonde atte a favorire uno scorrimento
più rapido, soprattutto sulle arterie che collegano il territorio a Milano. Vogliamo incentivare il trasporto
pubblico: chiediamo l’ammodernamento dei tratti ferroviari e il potenziamento del trasporto locale su gomma.
Essenziale il raddoppio della linea metropolitana S9, che raggiungendo Mortara potrà sgravare le vie di
comunicazione da e verso Milano di molti pendolari. Chiediamo anche di migliorare la viabilità delle piste
ciclabili del territorio, il cui sviluppo libererebbe, almeno in parte, le strade dal traffico occasionale e di breve
distanza, che giornalmente intasa le arterie di comunicazione. Partendo da queste proposte si potrebbe aprire
un tavolo di lavoro per poter ulteriormente migliorare e condividere queste nostre proposte. Al tavolo dovranno
partecipare gli enti territoriali, le associazioni di categoria, le associazioni ambientalisti i comitati e tutti i cittadini.
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Ponte Nuovo - Magenta
Attualmente i principali problemi che affliggono il territorio del Comune di Magenta sono:
• Traffico di mezzi pesanti, comprendenti il trasporto anche di materiale pericoloso,
cheattraversano la
Frazione di Ponte Nuovo
• Pericolosità dell’uscita a sud di Magenta verso Robecco S/N, caratterizzato da un incrocio a “Y” , che non
consente una adeguata visibilità a chi esce e/o entra in Magenta.
Per quest’ultimo problema si propone la realizzazione di una rotonda a raso, indipendentemente da come
potrebbe proseguire la strada Malpensa-Vigevano . In generale la soluzione deve essere ricercata a livello
locale con i portatori di interessi del territorio coinvolti in una conferenza dei servizi che indichi la via alla
soluzione del problema. Riteniamo inoltre che il superamento non solo del problema di Ponte Nuovo in senso
stretto ma del problema della SS11 da Milano fino alle porte di Novara si potrebbe ricercare nel valorizzare e
agevolare il traffico sulla A4. La SS11 attraversa infatti in questo tratto tutti i comuni interessati, e risulta ormai
completamente inadeguata. Da notare che in lunghi tratti (Cornaredo, San Pietro di Cornaredo, San Martino di
Bareggio, Isola di Corbetta, Ponte Nuovo di Magenta e Ponte Nuovo di Boffalora) attraversa e taglia in due i
centri abitati. Si dovrebbe in questo caso prevedere lo spostamento della barriera dell’Autostrada MI-TO da
Milano Certosa sino alle porte di Romentino (Novara) e contemporaneamente la costruzione di un breve tratto
di strada dal polo industriale di San Martino sino alla barriera stessa, e quindi il divieto di transito dei mezzi
pesanti sulla vecchia SS11, che verrebbe in questo caso ricondotta a strada comunale nei vari paesi
attraversati. In questo caso, è possibile prevedere anche il superamento, se non in toto almeno in parte, del
congestionamento del traffico che attualmente si crea dopo la barriera di Milano Certosa che prevede una
riduzione della careggiata della Tangenziale di Milano prima a 3 e quindi a due corsie.
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Robecco
Il comune di Robecco sul Naviglio ha il problema dell’attraversamento della SS526. La strada divide in due il
paese e ha il passaggio obbligato sull’unico ponte del paese, che permette il superamento del Naviglio.
Questo ponte ha una larghezza della sede stradale ridotta. Nel territorio comunale è interdetto il traffico
pesante. Negli anni ci sono stati molti tentativi di risolvere il problema, tutti finiti male. Le varie amministrazioni
non sono state in grado di trovare la soluzione adatta al problema. Per noi la soluzione giusta è il passaggio a
ovest del paese, con la realizzazione di un nuovo ponte sul Naviglio a nord. Questa area presenta
caratteristiche del terreno che possono anche recepire la realizzazione in trincea della strada. Riduce il
consumo di suolo. Indispensabile la costruzione di una rotatoria, al posto dell’incrocio Magenta-Robecco, dalla
quale partirebbe la nuova strada con ponte sul Naviglio, che proseguirebbe fino a Via Ugo Foscolo; questa via,
fino alla congiunzione con la SS526 a sud, verrebbe riqualificata e adeguata. Questa soluzione ci permette il
mantenimento del divieto di attraversamento dei mezzi pesanti nel centro cittadino. Una seconda soluzione,
più impattante, potrebbe essere studiata con il passaggio dietro al cimitero, allontanerebbe la strada dal centro
abitato e potrebbe essere realizzata in trincea. Questa d’altronde comporterebbe maggior consumo di suolo,
ma l’interdizione dei mezzi pesanti potrebbe non essere più attuabile. Per noi la partecipazione è
fondamentale, pertanto questa proposta ed eventuali miglioramenti con proposte alternative, dovranno essere
condivise ed accettate dai cittadini.
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Abbiategrasso
Il Nostro territorio è a prevalenza pendolare: sono migliaia i cittadini che da Abbiategrasso, giornalmente si
spostano verso Milano per recarsi sul posto di lavoro o nei luoghi di studio. Negli orari di punta le vie di
comunicazione con Milano sono intasate e non possiamo quindi nascondere il fatto che Abbiategrasso abbia
un grosso problema derivante dal traffico pendolare. Se poi aggiungiamo le inefficenze del trasporto pubblico
capiamo benissimo l’esasperazione della gente che chiede soluzioni e si aspetta risposte dalla politica su
questo tema. Il progetto attuale non prevede interventi lungo le strade che collegano Abbiategrasso a Milano,
non prevede interventi di ammodernamento dei mezzi pubblici di trasporto. I cittadini, esasperati dal traffico e
male informati, si aspettano da questo progetto la soluzione al traffico pendolare, che però non si avrà e in
alcuni casi peggiorerà. Lo studio di traffico che accompagna il progetto prevede sulla Milano-Baggio, ad
esempio, un incremento di auto oltre il 25%. Consapevoli che il consumo di suolo zero in questo caso non sia
fattibile, proponiamo delle alternative che riducono sensibilmente il consumo di terreno agricolo. Esse sono
soluzioni che danno risposte efficaci alle richieste dei cittadini, soluzioni condivise e accettate dal territorio
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intero. Basti pensare che l’ente di governo del Parco della Valle del Ticino ha fatto proposte molto simili alle
nostre. Noi chiediamo la riqualifica della SP114 Milano-Baggio, arteria di collegamento con la metropoli e
densamente trafficata. Chiediamo la sostituzione di due semafori sulla SS494 con rotatorie adeguate: ci
riferiamo agli incroci di Vermezzo e Quartiere Ravello della strada Vigevanese. Con la realizzazione di una
circonvalazione esterna all’abitato si svuoterebbe via Dante dal traffico proveniente da Vigevano. L’area attorno
a via Dante verrebbe restituita alla città che, con adeguati interventi potrebbe diventare una area pienamente
fruibile dai cittadini, in tutta sicurezza. La circonvalazione esterna staccandosi a SUD di Abbiategrasso, si
ricongiungerebbe con la SP114 all’altezza della stazione dei Carabinieri. L’idea è quella di proseguire e
chiudere l’anello di circonvalazione oggi realizzato a metà. La figura, che spiega meglio il concetto, mostra in
giallo la parte esistente e in rosso quella da realizzare. Vogliamo una circonvallazione che sia di servizio alla
città e non solo a servizio del pendolarismo lomellino. La linea nera, che rappresenta l’attuale progetto, risulta
troppo distante dall’abitato e difficilmente potrebbe essere utilizzata dai cittadini.
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Ozzero-Vigevano
Con lo stralcio funzionale proposto da ANAS, la riqualifica della SS494 non viene fatto, il tratto che collega
Vigevano con Abbiategrasso e quindi Milano è lasciato come è oggi. Unica opera prevista è la rotonda in
località Soria Vecchia che collega Ozzero. Oggi questo incrocio è regolato da un semaforo che crea file
interminabili in direzione
Milano.
Il ponte sul Ticino è
p ro m i s c u o c o n l a l i n e a
ferroviaria Milano-Mortara,
per cui l’attraversamento del
fiume crea rallentamenti da e
verso Vigevano e, nelle ore
del rientro serale, va a
formare un intenso traffico.
Attualmente è in fase di
re a l i z z a z i o n e , a n c h e s e
bloccata, il nuovo ponte, che
esula da questo progetto ed
è a carico della provincia
Pavese, che risolverebbe
anche questa criticità.
I
pendolari
che
quotidianamente si recano a
Milano per lavoro devono
essere ascoltati e incentivati
all’utilizzo dei mezzi pubblici
di trasporto: per questo
chiediamo che la tratta S9,
che oggi si ferma ad Albairate,
venga prolungata fino a Mortara passando per l’appunto da Vigevano.
Chiediamo quindi che la strada di collegamento tra Vigevano e Abbiategrasso venga riqualificata e messa in
sicurezza, inoltre il nodo in località Soria Vecchia venga risolto eliminando il semaforo e sostituendolo con una
rotatoria adeguata.
Il nuovo ponte dovrà essere completato.
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