Dal Quebec a Volongo, il razzismo sulle ali dei Social

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venerdì 03 febbraio 2017, 15:30
Eroi e Navigatori
Dal Quebec a Volongo, il razzismo sulle ali dei Social
Dall’odio per Rouhani all’idolatria per Trump, dall’attentato in Canada alle storie fantascientifiche
di Claudio Caramadre
Dall’avvento dei social network, il web è diventato un grande calderone di contenuti che spesso non hanno alcuna valenza.
Tra notizie vere e false è costantemente guerra aperta. I Lettori di periodici e quotidiani non sanno più che pesci
pigliare, perciò spesso sbagliano e condividono notizie infondate anche inconsapevolmente. Ma oggi, qui, non parliamo di
bufale. Parliamo degli italiani che scrivono e commentano gli articoli di giornali e riviste per dare conto del loro
‘umile’ pensiero e, a volte, ‘educare’ gli altri alla comprensione di fenomeni che ad essi sono chiarissimi, ma che
necessitano di una semplificazione per tutti gli altri i quali, poveri diavoli, non sanno in che mondo si trovano.
Ecco allora che presentiamo qui, per primo, il caso dell’attentato in Canada perpetrato ai danni di una comunità
islamica riunita in preghiera in una moschea del Québec. Sul sito di ‘Wall Street Italia’, in calce all’articolo che dava
conto dell’accaduto, all’interno dei commenti si legge (per vedere meglio i post, cliccare sulla foto):
Nonostante fosse chiaro - ed è stato riconfermato svariate volte -, che l'attentatore fosse un canadese francofono, l'utente
ha capito una versione tutta sua dei fatti rendendo Bissonnette un musulmano che uccide musulmani, per sport.
Immancabile il rimando a Donald Trump come paladino della ‘cristianità’, ultimo erede di Carlo Martello che spazza
via in una inverosimile Poitiers tutti i nemici del Papa e di Cristo. Ma andiamo avanti. Nella stessa pagina si legge (cliccare
sulla foto):
Per chi non conoscesse le modalità con cui pregano uomini e donne di religione islamica diciamo subito che maschi e
femmine pregano in due ali diverse della moschea. Non è una interpretazione né maschilista né femminista del culto. Si
tratta semplicemente di un'usanza in voga fra gli ebrei e i cristiani dell'antichità. La questione delle donne illibate riservate
ai kamikaze, ci è nuova. Non si capisce come gli ultimi possano ‘usufruire’ delle prime vista la loro funzione e il martirio. Ma
non finisce qui. Un altro commento recita (cliccare sulla foto):
Ottime notizie all'orizzonte! Non siamo più noi al centro del mirino. Finalmente ad essere massacrati sono dei
normalissimi cittadini di fede islamica. Afflati di libertà. Seguono retoriche estremo-destrorse sui ‘sinistroidi’ che
inquinano il pianeta soltanto col respiro. Però quest'ultimo utente non è difensore della cristianità come il primo.
Definisce Papa Francesco un ‘immigrato argentino’ che di cattolico avrebbe troppo poco (infatti, tutti i discorsi sulla
pace e sull'amore verso il prossimo di Papa Francesco vanno esattamente in questa direzione) e sarebbe colluso coi
malvagi musulmani che, però, in teoria, adorano il nostro stesso Dio.
Un altro caso che si sta facendo strada, in queste ore, sui social, è quello dell'operatrice di un centro di accoglienza che
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/dal-quebec-a-volongo-il-razzismo-sulle-ali-dei-social/
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sarebbe stata molestata da un 25enne africano che si sarebbe masturbato davanti a lei. La signora -62 anni- ha
tenuto a specificare che non è stata toccata né violentata. Ha riferito che il ragazzo era frustrato e palesemente in
confusione. Costui è stato arrestato e messo in prigione, luogo ove rischia di rimanere due anni. Un brutto incidente, certo,
ma anche un croccantino da far leccare i baffi agli xenofobi (cliccare sulla foto):
Sarebbe vero se i nostri telegiornali e i servizi di tutti i quotidiani non mostrassero immagini di madri che tengono in braccio
figli di pochissimi mesi. Ci sono anche madri che sono morte in mare per permettere ai propri piccoli di arrivare sani e salvi
in Italia. Andando avanti si legge (cliccare sulla foto):
L'ironia sul rapper che realizza video musicali ironici su YouTube ci stava. Dopotutto l'utente dimostra di saper
usare l'ironia in una sola direzione. Non capisce quella che gli torna indietro. Più avanti l'utente rincara la dose tirando in
ballo Laura Boldrini, un classico dell'internet 3.0 all'italiana (cliccare sulla foto):
Sessimo è l'imperativo. La Boldrini cerca ‘la sua misura’ ma non l'ha ancora trovata. Come se offese del genere non
bastassero, ci si mette anche l'incapacità di saper leggere una notizia. Il ragazzo non ha violentato, né toccato
la signora (questo non rende la sua azione non passibile di denuncia), ma per l'utente è successo di tutto in quella
saletta. Ci si mettono, poi, anche quelli che sarebbero ben felici di stuprare se la legge non dicesse, ‘purtroppo’, il contrario
(cliccare sulla foto):
Ancora una volta il concetto non è chiaro, nonostante sia scritto nero su bianco. Il ragazzo di colore non ha violentato
l'operatrice. Però si nota un desiderio latente all'interno del commento di questa persona che rende tale
commento degno di nota e di studio psichiatrico. Segnaliamo anche l'ironico, a ricasco, che butta lì due o tre fandonie
per non farci mancare niente (cliccare sulla foto):
Ad ogni modo, torna potente colui che sta in guardia notte e giorno contro le invasioni dei feroci Saraceni, di Annibale
Barca e dei pirati Turchi (cliccare sulla foto):
Vogliono le nostre donne! Tipo John Belushi in ‘The Blues Brothers’, quando, al ristorante, si finge russo e cerca di
comprare moglie e figlie del signore al tavolo accanto. Per fortuna in Italia glielo lasciamo fare senza problemi. Tutti si
vedono portar via mogli e figlie dagli immigrati. Ed è subito Ratto delle Sabine.
Altro giro, altra giostra. Hassan Rouhani, Presidente della Repubblica Islamica Iraniana, tiene una conferenza pubblica in
Iran per dire a Trump, e a tutti quelli che vogliono seguirne l'esempio, di non cedere alla tentazione di costruire muri.
Bisogna fare ponti, come ha asserito più volte anche Papa Francesco. Ma, come avrete intuito, qualcuno non ci sta (cliccare
sulla foto):
Quando si dice ‘fare di tutta l'erba un fascio’. L'Iran è un Paese democratico. Come ogni democrazia ha le proprie debolezze
e rischia di scadere come le nostre, ma non è uno Stato fondamentalista. (cliccare sulla foto)
Incredibile! In Iran si fustigano persone in pubblica piazza per reati minori. Loro sono quelli che, venendo qui, si sentono
nella posizione di poter compiere qualsiasi efferatezza perché nel ‘loro Paese’ non potrebbero mai fare quello che fanno qui.
Per la cronaca: in Iran non accade nessuna azione del genere da decenni e il Corano non c'entra niente. Ma
proprio niente. Però state attenti, se per caso vi trovate in Iran e vi viene voglia di un bicchiere di vino: rischiate tantissimo, il
massimo della pena. L'opinione, tuttavia, sembra essere piuttosto radicata (cliccare sulla foto):
Non poteva mancare nemmeno l'esperto di storia della Persia che ci ricorda delle nefandezze perpetrate da Ruhollah
Khomeyni e Mahmud Ahmadinejad (cliccare sulla foto):
Peccato dimentichi i nostri esempi: Benito Mussolini, Adolf Hitler, Francisco Franco, António de Oliveira Salazar
e tanti (troppi) altri. Noi sì che siamo santi! Post scrittum: stai buono Rouhani, ché qui diamo lezioni di spietatezza!
Concludiamo con una storia commovente e fantascientifica, degna di James Graham Ballard e Aldous Huxley. Ci
troviamo in provincia di Cremona. Fa freddo. È un mattino piovoso e (cliccare sulla foto):
Possediamo l'arma batteriologica più potente del mondo e non lo sapevamo. Si trova a Volongo, provincia di
Cremona. Le autorità portano il cibo davanti alla porta e fuggono come se dentro ci fossero dei velociraptor. Una storia di
fantasia da cui bisognerebbe trarre un film, o quantomeno una puntata di ‘X-Files’.
di Claudio Caramadre
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