I ri-scatti al Pac di Milano: trenta giovani ragazzi alla ricerca

Download Report

Transcript I ri-scatti al Pac di Milano: trenta giovani ragazzi alla ricerca

03 febbraio 2017 delle ore 19:11
I ri-scatti al Pac di Milano: trenta giovani ragazzi
alla ricerca della felicità attraverso la fotografia, e
oltre la malattia
Ha inaugurato al PAC di Milano la mostra
fotografica "RI-SCATTI, la ricerca della
felicità” a cura di Chiara Oggioni Tiepolo. Si
tratta della terza edizione di questa esposizione
di stampo sociale, ospitata in questa sede,
organizzata da "Riscatti Onlus”, un’associazione
di volontariato che, attraverso la fotografia,
realizza progetti per promuovere l’integrazione
sociale e dare un’opportunità di riscatto appunto - a chi spesso vive nell’ombra della
società. Nel 2015 realizza "Fotografi senza fissa
dimora”, dandoci modo di vedere il mondo con
gli occhi dei senzatetto; nel 2016 invece crea "
Milano Melting Pot”, affrontando il difficile
tema dell’immigrazione. Quest’anno il percorso
espositivo nasce all’interno del Progetto
Giovani dell'Istituto Nazionale dei Tumori
(INT) di Milano, una punta d’eccellenza nel
panorama medico-ospedaliero specializzato in
oncologia. La mostra, promossa dal Comune di
Milano con il supporto di TOD’s, raccoglie sia
disegni rappresentanti immagini della quotidianità
dei ragazzi in cura presso l’ospedale - realizzati
dall’artista Paola Gaggiotti e coordinatrice
artistica del Progetto Giovani per l’Associazione
Bianca Garavaglia - sia 91 fotografie scattate
da 29 giovani pazienti tra i 14 e i 27 anni. Le
istantanee esposte (fino al 12 febbraio) saranno
messe in vendita e parte del ricavato sarà
devoluto a favore della realizzazione di nuove
iniziative nell’ambito del Progetto Giovani,
sostenuto dall’Associazione Bianca Garavaglia
Onlus all’interno del reparto di Pediatria
dell’INT. I ragazzi, affiancati da tre fotografe Alice Patriccioli, Veronica Garavaglia e Donata
Zanotti - hanno imparato a utilizzare il medium
fotografico come strumento per cercare,
esprimere e sperimentare le proprie emozioni.
In tutti gli scatti troviamo un fil rouge comune:
la ricerca della felicità. E d’altra parte, non è
quello che proviamo a realizzare tutti nelle
proprie vite? Eppure, qui, il termine assume
un’ombreggiatura diversa, che scuote gli
equilibri e la visione delle cose. Perché loro, più
di tutti, hanno il diritto di trovarla. (Micol
Balaban)
pagina 1