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Data : Mer, 01 Febbraio 2017 @ 13:48
Categoria : Comunicati S. Stampa Giunta
Acque reflue depuratore S.Cesarea per spegnere gli incendi boschivi
Conferenza stampa, questa mattina di Giannini e Nunziante Con i reflui depurati dal depuratore di
Santa Cesarea Terme (Le) si realizzerà una barriera per proteggere dagli incendi le pinete che
circondano la città del Salento, stretta tra il mare e i boschi e vicinissima a zone spesso messe a
fuoco per i pascoli e il seminativo.
Lo hanno annunciato oggi l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Giannini e il vicepresidente e
assessore alla Protezione civile, Antonio Nunziante, insieme al sindaco di Santa Cesarea, Pasquale
Bleve e al presidente del Parco della costa di Otranto-S.Maria di Leuca, Nicola Panico.
Con fondi regionali e comunitari, in collaborazione tra Lavori pubblici e Protezione civile,
saranno impegnati 1,5 milioni di euro per l’impianto di riutilizzo dei reflui e 250mila per
l’impianto di affinamento.
Un serbatoio in pressione alimenterà una serie di irrigatori – del tipo di quelli utilizzati per i campi
di calcio e per le colture estensive - che durante il periodo di massima pericolosità di incendi
manterrà bagnata la fascia verde tra la pineta e la zona agricola e a pascolo, evitando che come
negli anni scorsi le fiamme appiccate senza alcun criterio arrivino a lambire le abitazioni e la
pineta.
Gli irrigatori – e questa è la novità – invece di attingere dai pozzi o da Aqp in una zona dove la
falda è già sfruttata ed è preda di fenomeni di salinizzazione – useranno i reflui della fogna
depurata e affinata.
In prospettiva, anche le squadre antincendio – dopo che saranno verificati accordi con i vigili del
fuoco, Arif e forestali - potranno alimentare gli idranti dai bocchettoni dell’impianto sito nei pressi
del depuratore Aqp.
“Questo progetto fa parte – ha spiegato Giannini – di un ampio piano per il riutilizzo a fini civili e
agricoli delle acque reflue, in una regione povera di acqua potabile che si approvigiona in
Campania, Basilicata e Molise e sfrutta una falda in pericolo per l’arrivo dell’acqua di mare.
In più spesso risparmiamo l’elettricità per i pozzi.
Stiamo riuscendo a demolire la resistenza culturale al riutilizzo dell’acqua reflua e in tre anni
siamo riusciti a recuperare il gap rispetto alle infrazioni europee sulla depurazione e andremo
avanti su questa strada.
E’ un risultato importante ottenuto grazie a un duro lavoro di squadra.
Ora il Ministero dell’Ambiente ha la documentazione aggiornata ad oggi e non al 2014 e sa che ci
sono punti di crisi solo per due impianti sul versante ionico del Salento e che siamo perfettamente
in media con le criticità italiane, permettendoci di uscire dalla procedura di infrazione con i
prossimi interventi”.
Secondo Nunziante “La sinergia tra assessorati ha permesso di ottenere questi risultati. Ringrazio
il Comune e il Parco e sappiamo che dovremo proseguire sulla strada della collaborazione per
reperire fondi e agire sia per il rispetto dell’ambiente che per la lotta agli incendi in una logica di
prevenzione”.
Il sindaco di Santa Cesarea e il presidente del Parco Otranto-Leuca hanno a loro volta ringraziato
Giannini, Nunziante e la Regione per l’impegno profuso per la realizzazione dell’impianto utile sia
contro gli sprechi che per la prevenzione incendi.
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