La valanga di Rigopiano - Auguri di Buon Natale dal Cepsu

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La valanga di Rigopiano spiegata dal CePSU_CS
Le valanghe sono masse di neve più o meno grandi che si mettono improvvisamente in movimento lungo un
ripido pendio montano scendendo velocemente verso valle. Tra le tipologie di valanghe, quella che si può
individuare per “Rigopiano” è Valanghe di neve a lastroni o strati. Si tratta di grandi strati di neve, più o
meno compatta e di forma differenziata, che si mettono in movimento a seguito di una frattura (S. Sanna,
2005). Lo spessore dello strato può variare mediamente intorno ad 1 metro, mentre la lunghezza della
frattura è variabile, a seconda dei casi, da decine di metri ad arrivare anche a lunghezze del ordine del
chilometro. Le cause sono riconducibili a fattori naturali quali il terreno (morfologia, pendenza,
esposizione), l’altezza della neve fresca, il vento, la stratificazione del manto nevoso e concomitanti scosse
sismiche, la temperatura.
Nel caso specifico, la località Rigopiano è una zona semi-pianeggiante in quota, a circa 1200 m sul livello
mare (s.l.m.). Al di sopra della località presa in considerazione, come si può vedere dalle immagini rese
disponibili da google-earth, si erge tutto il sistema montuoso del Gran Sasso che raggiunge quote superiori
a 2000 m (s.l.m.). In diretta connessione con la zona dove è presente l’Albergo-Hotel, si può individuare un
bacino di raccolta delle acque superficiali (siano esse di pioggia o nevose) cosiddetto bacino idrografico o
“gola montana”.
Da una semplice ricerca condotta a ritroso nel tempo, per mezzo di google earth, si trova che dal 1988 al
1998, a dicembre di ogni anno, vi è un’area di innevamento preferenziale che interessa il bacino idrografico
come sopra individuato. In particolare, nell’anno 1990 vi è un forte innevamento di tale area come indicato
nella figura qui appresso.
Dall’area di innevamento preferenziale, si può dedurre pacificamente che per effetto della pendenza dei
versanti della “gola montana”, all’atto di un incipiente franamento di uno strato di coltre nevosa vi sarà un
forte accumulo di neve in destra idraulica del bacino, così come indicato nelle figure di seguito illustrate.
Ebbene l’accumulo così ipotizzato è compatibile “purtroppo” con la posizione dell’Albergo; infatti
nell’ipotesi di scivolamento verso le quote più basse (come è realmente avvenuto) incontra nel percorso la
struttura dell’Albergo che viene spostata e sommersa dall’ammasso di neve in movimento.
Ingrandendo l’immagine e ruotando in maniera da vedere l’Albergo-Hotel di fronte l’ammasso nevoso in
incipiente movimento, è chiaro quanto detto in merito alla direzione di movimento della valanga.
88.000 ton
100 km/h
POSIZIONE ALBERGO
L’ammasso nevoso così ipotizzato in incipiente movimento ha una superficie (la proiezione su un piano
orizzontale) pari a circa 110.000 mq e un perimetro di circa 1500 m. Assumendo per la neve un peso
specifico di 400 kg/mc e un’altezza media dello strato nevoso che scivola a valle pari a 2,0 m, si trova:
Peso ammasso nevoso in incipiente movimento = 110 * 2,0 * 400 = 88.000 tonnellate
Mentre il peso dell’ammasso nevoso che si riversa sulla zona di Rigopiano è ancora maggiore perché
include al suo interno materiale legnoso e roccioso ed inoltre è più compattato e quindi di peso specifico
maggiore.
Riguardo la velocità con cui la valanga procede verso l’albergo, in via del tutto orientativa si può applicare
una formula idraulica di Manning (v = k * Ra * ib, con a=2/3 e b=1/2), si trova:
v = 50 * 1 * 0.30,5 ≈ 27 m/s → ≈ 100 Km/h
Il Presidente
Ing. Francesco De Filippis