Cairo chiede lo sconto all`Oman

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Mercati
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Venerdì 3 Febbraio 2017
IL PROPRIETARIO DI RCS STA ACCENTRANDO ATTIVITÀ E PERSONALE IN VIA RIZZOLI
Cairo chiede lo sconto all’Oman
Per definire tutto il cantiere, l’editore vuole abbassare l’affitto annuo trovando un nuovo accordo
con la proprietà dell’immobile, ovvero il sultano della penisola arabica. Severgnini verso Sette
di Andrea Montanari
I
l cantiere dei trasferimenti
è già aperto, ma ora Urbano Cairo vuole chiedere
uno sostanzioso sconto
al proprietari della sede Rcs
di via Rizzoli. Il proprietario
del gruppo milanese intende
concentrare la gran parte delle
attività editoriali, commerciali
e pubblicitarie del gruppo nel
quartiere generale della società proprietaria tra gli altri del
Corriere della Sera e della
Gazzetta dello Sport. Un processo già avviato, ma che ora
potrebbe accelerare. Ma a una
condizione, chiede e pretende
il patron del Torino e di La7:
che il canone d’affitto, che al
momento si aggira i sul milione
all’anno (rispetto a 1,1 milioni
circa iniziali, ossia ormai dieci
anni fa), venga ridotto. Altrimenti avrebbe fatto sapere di
essere pronto a lasciare la sede
e a cercare una nuova location
in città. La trattativa, però, non
è facile visto che va impostata
e definita con una controparte
finanziaria particolare: il sultano dell’Oman. La torre Rcs di
Crescenzago è di proprietà del
sultanato della penisola arabica. Anche se dovrebbe essere
coinvolta in qualche modo
Prelios, proprietaria di una porzione dell’immobile e di parte
dell’area circostante.
L’obiettivo di Cairo resta comunque quello di concentrare
la gran parte delle società che
controlla, Rcs e Cairo Communication, proprio in via Rizzoli,
dando addio alla storica sede
Campari anticipa i tempi e rileva il marchio Bulldog Gin per 54 milioni
di Manuel Follis
ampari ha siglato un accordo per acC
quisire Bulldog London Dry Gin, un
brand di proprietà indipendente (è stato
fondato dall’indiano Anshuman Vohra),
per 55 milioni di dollari (circa 50,9 milioni di euro), più capitale circolante e
passività assunte corrispondenti a 3,1 milioni di euro. L’accordo prevede anche
un potenziale earn-out da corrispondere
al raggiungimento di determinati volumi
di vendita incrementali rispetto a obiettivi
concordati. Campari già distribuiva Bulldog Gin dal 2014 attraverso la propria
rete distributiva in virtù di un accordo
esclusivo quinquennale, che prevedeva
anche un’opzione call per acquisire la
proprietà del marchio nel 2020. A seguito
di una rinegoziazione dei termini dell’accordo però il gruppo italiano ha acquisito
la piena proprietà del marchio in anticipo rispetto alla scadenza dell’accordo
originale. La nuova intesa consentirà a
Campari di sfruttare appieno il potenzia- La società ha raggiunto vendite nette per
le di crescita del brand avendo completo milioni nel 2016, con un incremento di
controllo della strategia di marketing così circa il 22% a cambi costanti rispetto
come delle iniziative di brand building. Il al 2015. «Siamo molto lieti di avviare
corrispettivo di 54,1 mil’acquisizione di Bulldog
lioni di euro corrisponde
Gin, che abbiamo distribuCAMPARI
a un multiplo implicito
ito con successo dal 2014.
quotazioni
in
euro
9,8
di 13,6 volte il margine
Questo accordo è un’opdi contribuzione (ossia
portunità per consolidare
9,4
la nostra presenza come
il margine lordo dopo
i costi di pubblicità e
protagonisti nell’attratti9,0
va categoria dei gin super
promozioni) atteso nel
IERI
2017 a circa 4 milioni di
premium con un marchio
8,6
9,46
€
euro (calcolato su base
di proprietà che offre un
+1,23%
pro-forma). La chiusura
significativo potenziale di
8,2
dell’operazione è previcrescita», ha commentato
2 nov ’16
2 feb ’17
il ceo di Campari, Bob
sta entro metà febbraio.
Lanciato negli Stati UniKunze-Concewitz.
ti nel 2007 e successivamente in Europa, Bulldog Gin è stato creato nel 2007
Bulldog Gin è il quarto premium gin nel dall’imprenditore ed ex investment banmondo ed è oggi disponibile in 95 Paesi, ker Anshuman Vohra, che rimarrà in
con una forte concentrazione in Europa. I carica per un certo periodo di tempo in
mercati principali attualmente sono Spa- qualità di fondatore e brand ambassador.
gna, Benelux, Regno Unito e Stati Uniti. (riproduzione riservata)
della sua gruppo
RCS MEDIAGROUP
in via Tucidide e
quotazioni in euro
anche a un altro
1,0
IERI
building in centro
0,82 €
a Milano dove si
0,9
-1,62%
trovano le redazioni delle testate ex
0,8
Giorgio Mondadori (Airone, Bell’Italia, Bell’Europa, In
0,7
Viaggio, Gardenia,
Urbano
2 nov ’16
2 feb ’17
Arte, Antiquariato,
Cairo
oltre ai settimanali
Giallo e Settimanale Nuovo),
il cui contratto d’affitto scade
a breve. Ma anche i dipendenti to l’accordo con il sultanato dove già hanno traslocato da
della sede milanese dell’emit- dell’Oman, saranno trasferiti tempo i giornalisti della Gaztente La7, una volta ridefini- nel quartiere generale di Rcs zetta dello Sport. Mentre reste-
ranno in via Solferino i giornalisti del Corriere della Sera. Al
contempo Cairo sta definendo
il progetto di rilancio editoriale
del magazine Sette: la direzione andrà con ogni probabilità
a Beppe Severgnini, il cui progetto, ispirato a Time, ha fatto
breccia nel cuore dell’editore.
E non è da escludere che nei
prossimi mesi possano esserci
novità per le direzioni di Oggi
e Io Donna. (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/rcs
Entro il 30 aprile le offerte vincolanti. In utile il bilancio 2016 della società controllata dal Tesoro e dal Comune di Roma
Eur spa, nove in gara per l’hotel di Fuksas
di Anna Messia
I
tempi si sono un po’ allungati rispetto
alle previsioni iniziali, ma l’interesse
per l’acquisto dell’hotel La Lama, che
affianca la Nuvola di Fuksas all’Eur a
Roma, sembra notevole, visto che alla
data room organizzata da Cordwell Banker Commercial hanno partecipato nove
società provenienti da tutto il mondo. A
questo punto le offerte vincolanti dovranno essere consegnate entro il 30 aprile.
«In gara ci sono americani e tedeschi, ma
anche olandesi, francesi, belgi, inglesi e
un’azienda italiana», dice a MF-Milano
Finanza Enrico Pazzali, che da dicembre
2015 è amministratore delegato di Eur
spa, la società che controlla La Nuvola,
il nuovo centro Congressi della Capitale, e anche l’hotel, realizzati entrambi
dall’archistar Massimiliano Fuksas. La
dismissione della struttura alberghiera è
un tassello fondamentale del piano di riassetto di Eur spa (controllata al 90% dal
ministero dell’Economia e al 10% dal
Comune di Roma) che negli anni passati
era finita in concordato preventivo sotto il
peso di un debito lievitato a 226 milioni.
Dalla cessione la società conta di ricavare almeno 50 milioni di
euro, corrispondenti al
valore di libro. Già due
anni fa Eur spa aveva
messo sul mercato la
struttura, ancora in fase
di ultimazione (tecnicamente shell and core),
che rappresenta probabilmente il più grande
hotel di Roma con
439 camere, spa, aree
fitness e quattro sale
meeting. Ma le offerte
era state tutte inferiori
alla fatidica soglia dei
50 milioni e si decise di
non farne più nulla. Ora che l’adiacente
Nuvola è stata finalmente inaugurata lo
scorso ottobre (dopo 16 anni dall’approvazione del progetto) anche tutto il
piano di valorizzazione dell’area Eur è
destinato a ripartire. «Abbiamo deciso
di posticipare di qualche mese la data
di presentazione delle offerte vincolanti
perché ce lo hanno chiesto le società internazionali partecipanti», continua Pazzali,
«ma c’è interesse sia da
società immobiliari sia
da catene alberghiere».
Anche la Nuvola ha
iniziato al sua attività,
continua l’amministratore delegato, «in
dieci settimane sono
stati ospitati otto eventi
con un gradimento che
è risultato superiore
alle aspettative, ma ora
Enrico
dobbiamo iniziare a far
Pazzali
conoscere sul mercato
la struttura e avvieremo
una campagna di marketing». Per accaparrarsi i grandi convegni internazionali
bisogna infatti ragionare in un’ottica di
3-5 anni. A ottobre 2018 la struttura ospiterà per esempio il congresso mondiale
degli avvocati e a maggio 2022 quello
internazionale di chirurgia della spalla e
del gomito. Si tratta di eventi che hanno
l’obiettivo di generare un indotto importante per l’intera Capitale, dagli alberghi
al commercio o al leisure. Qualche rallentamento si registra invece per l’avvio
del nuovo Acquario di Roma, anche questo controllato dalla società presieduta
da Roberto Diacetti. «Il concessionario
ha difficoltà a completare l’ultima parte
dei lavori e stiamo cercando un nuovo
partner», spiega Pazzali. «Ciò farà slittare l’inaugurazione al 2018. Vogliamo
fare annunci che siamo sicuri di poter
rispettare», aggiunge, anticipando che il
bilancio 2016 chiuderà in utile nonostante il venir meno, rispetto all’anno precedente, di 15 milioni di euro di fatturato
dopo la vendita all’Inail di un patrimonio immobiliare di 300 milioni, servita
a ripianare il debito. «L’efficientamento
dei costi di struttura con la riduzione del
50% dei dirigenti e del 15% delle spese per il personale ha dato i suoi frutti»,
conclude. (riproduzione riservata)