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MARTEDÌ 31 GENNAIO 2017
LODI
il Cittadino
SCUOLA n LAVAGNE MULTIMEDIALI, WI-FI ESTESO E IL DEBUTTO DEL MODELLO “TALK”
Spazi recuperati e tecnologia,
così il “Verri” guarda al futuro
Lo storico liceo classico della città ha intrapreso un
percorso di riqualificazione, grazie allo sforzo
dei genitori e dei docenti: «Ridisegnati dodici locali»
LORENZO CRESPIATICO
n Partire dalla riqualificazione degli spazi per proporre un
modello di didattica alternativa
e innovativa: questo l’obiettivo
dello storico liceo classico cittadino, “Pietro Verri”. «Ritengo
che lo spazio in cui si svolgono
le attività didattiche svolga un
ruolo fondamentale nell’influenzare i processi di insegnamento e di apprendimento racconta la preside Giusy Moroni -. Dodici spazi del liceo sono
stati ridisegnati per incentivare
una didattica innovativa. Abbiamo reso accessibili stanze
che da anni venivano usate solo
come magazzini, impegnandoci
in prima persona insieme ai docenti e ai genitori. Abbiamo le
Lim (lavagne multimediali, ndr)
in tutte le aule e la copertura totale del wi-fi. Questo sforzo è
volto a favorire la socializzazione e la cooperazione tra studenti
e docenti e tra gli stessi studenti,
rendendo più produttivo il tempo-scuola».
Il lavoro di maggior rilievo è la
ristrutturazione della palestra
che da molto tempo versava in
cattive condizioni. «Pensiamo
di mettere all’esterno un manto
di erba sintetica e un campo di
pallavolo, per poter sfruttare al
meglio lo spazio, sebbene limitato, a nostra disposizione spiega la preside -. All’interno
invece abbiamo commissionato
alla ditta Ferrari e alla ditta Sangalli di riverniciare con colori
più vivaci, procederemo poi a
sostituire gli infissi, per evitare
la dispersione di calore e mettere in sicurezza la struttura. I lavori sono stati interamente finanziati dal contributo volontario dei genitori, senza ulteriori
oneri per il bilancio scolastico e
presto procederemo con lavori
simili anche al liceo scientifico
Gandini».
Tra gli spazi recuperati e trasformati c’è un’ampio spazio
nel quale gli studenti possono
fermarsi a mangiare e restare
nel pomeriggio per studiare insieme, un laboratorio di musica,
una nuova aula professori e un
auditorium dedicato a Isa Veluti, professoressa del liceo tragicamente scomparsa qualche
anno fa.
«In quest’aula gli alunni si eserciteranno nella disciplina del
dibattito - spiega la professoressa di storia e filosofia Simonetta Pozzoli -. A scuola bisogna
imparare anche a diventare cittadini consapevoli e capaci di
argomentare. Il Verri è un liceo
che vuole cambiare e che sta già
impegnando molto energie per
diventare una scuola nella quale
acquisire competenze utili per
ogni scelta di studi futura».
Sull’importanza di acquisire
competenze trasversali si è soffermata la professoressa di lettere e vicepreside Marinella
Folli: «Oggi abbiamo la fortuna
di avere gli strumenti necessari
per proporre nuovi format educativi e attività più interessanti
per gli studenti ma anche per
noi docenti. Cerchiamo di formare i nostri alunni a 360 gradi,
rendendoli pronti per ogni percorso universitario possibile. I
ragazzi di V A stanno lavorando
LA SCUOLA
CAMBIA
Tre spazi
del liceo
classico “Verri”
riqualificati
per ospitare
al meglio
la didattica
del futuro
in team su un confronto tra il
romanzo naturalista/verista e il
romanzo novecentesco per produrre una presentazione in
Power Point da presentare in
cinque minuti».
Gabriele Affuso, Giorgia Rancati
e Letizia Magnani, alunni della
V A, sono entusiasti di questo
metodo: «Creare una presentazione in Power Point è molto
stimolante, studiamo con più
voglia e con meno fatica».
Anche per le interrogazioni c’è
un nuovo metodo: la professoressa Marialetizia Mangiavini
propone il modello americano
del “talk”, nel quale una coppia
di studenti presenta un argomento alla professoressa e alla
classe in maniera convincente,
poi si discute insieme su quale
voto attribuirgli.
Gli studenti sembrano soddisfatti di queste innovazioni, come racconta Greta Gronchi,
della classe IV B: «Nella vita dovremo dimostrare di essere capaci di saper sostenere le nostre
idee e non di ripetere meccanicamente delle nozioni: questo
metodo ci tornerà molto utile».
Manifatturiero, cresce la produzione:
questa volta Lodi è prima in Lombardia
SEGNO PIÙ Produzione, fatturato e ordinativi in crescita nel 2016
n Finalmente un risultato che
conta. La produzione dell’industria manifatturiera a Lodi ha
registrato, nel terzo trimestre
2016, un +5,4 per cento rispetto
al 2015, un valore migliore anche rispetto al trimestre precedente (+1,4 per cento) ma, soprattutto, il migliore della Lombardia.
Mediamente l’anno scorso la
produzione è cresciuta del 4 per
cento, a fronte di +1,3 per cento
regionale. La performance per il
periodo luglio-settembre è da
attribuire alle imprese di piccola
e media dimensione, produttrici
di beni intermedi e di investimento, che operano nel settore
dell’alimentare e soprattutto
della meccanica; segno negativo
invece per chimica e gommaplastica. La Camera di commercio di Lodi sottolinea che il 2016
sembra essere stato un anno
piuttosto favorevole per l’industria manifatturiera locale. Dopo tanto tempo, infatti, i tre indicatori più importanti sono
tornati a crescere, si tratta di
produzione, fatturato e ordinativi. Allo stesso tempo, però, gli
uffici di via Haussmann invitano a valutare con cautela i risultati, per il carattere campionario
dell’indagine.
Per quanto riguarda il fatturato
interno, nel Lodigiano il dato è
in aumento del 10,8 per cento sempre nel terzo trimestre 2016
- e si accompagna ai migliori
rendimenti rilevati sul fronte
estero, dove l’incremento è del
12,4 per cento.
Nel panorama regionale, invece, il fatturato è migliorato sia
nella componente interna che
in quella estera, ma con varia-
zioni più ridotte rispetto al dato
locale. Gli ordinativi sono cresciuti del 9,7 per cento per il
mercato nazionale e del 14,3
per cento per quello oltreconfine. Anche in questo caso le variazioni lombarde sono in aumento, ma in misura meno
marcata.
Notizie positive, infine, anche
nel caso della forza lavoro.
L’occupazione l’anno scorso è
salita del 2,48 per cento rispetto al 2015 nel comparto
dell’industria manifatturiera,
mentre il dato lombardo si
ferma attorno all’1 per cento.
Le aspettative degli imprenditori lodigiani per il futuro sono
positive nella maggior parte degli indicatori, come produzione,
fatturato, ordini esteri e occupazione.
G. B.