la parola del signore

Download Report

Transcript la parola del signore

L A P AROLA
DEL S IGNORE
PRESENTAZIONE AL TEMPIO DEL SIGNORE
Prima lettera di Pietro
4, 12-19; 5, 1-5
12Carissimi,
non meravigliatevi
della persecuzione che, come un
incendio, è scoppiata in mezzo a
voi per mettervi alla prova, come
se vi accadesse qualcosa di strano. 13Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. 14Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito della gloria, che
è Spirito
di
Dio, riposa su
di
15
voi. Nessuno di voi abbia a soffri-
re come omicida o ladro o malfattore o delatore. 16Ma se uno soffre
come cristiano, non ne arrossisca;
per questo nome, anzi, dia gloria a
Dio. È questo il momento in cui ha
inizio il giudizio a partire dalla casa
di Dio; e se incomincia da noi, quale sarà la fine di quelli che non obbediscono
al
vangelo
di
Dio? 18E se il giusto a stento si salverà,
che ne sarà dell'empio e del peccatore? 19Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, consegnino la loro vi1 Esorto gli anziani
che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze
di Cristo e partecipe della gloria
che deve manifestarsi: 2pascete il
gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti
ma volentieri, come piace a Dio,
non per vergognoso interesse, ma
con animo generoso, 3non come
padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge.4E quando apparirà il Pastore
supremo, riceverete la corona della
gloria che non appassisce.
5Anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti
di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia
agli umili.ta al Creatore fedele, compiendo il bene.
Vangelo di Marco 12, 38-44 vedere. Essi riceveranno una verità io vi dico: questa vedova,
Il Signore diceva: «Guardatevi
dagli scribi, che amano passeggiare
in lunghe vesti, ricevere saluti nelle
piazze,39avere i primi seggi nelle
sinagoghe e i primi posti nei
banchetti.40Divorano le case delle
vedove e pregano a lungo per farsi
condanna più severa».
La piccola offerta di una vedova
41Seduto di fronte al tesoro,
osservava come la folla vi gettava
monete. Tanti ricchi ne gettavano
molte. 42Ma, venuta una vedova
povera, vi gettò due monetine, che
fanno un soldo. 43Allora, chiamati
a sé i suoi discepoli, disse loro: «In
così povera, ha gettato nel tesoro
più di tutti gli altri. 44Tutti infatti
hanno gettato parte del loro
superfluo. Lei invece, nella sua
miseria, vi ha gettato tutto quello
che aveva, tutto quanto aveva per
vivere».
PAG. 2
L A P AROLA
Dai "Discorsi" di san
Sofronio, vescovo
Noi tutti che celebriamo e veneriamo con intima partecipazione il
mistero dell'incontro del Signore,
corriamo e muoviamoci insieme in
fervore di spirito incontro
a lui. Nessuno se ne sottragga, nessuno si rifiuti
di portare la sua fiaccola.
Accresciamo anzi lo
splendore dei ceri per
significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale
ogni cosa risplende, dopo
che l'abbondanza della
luce eterna ha dissipato le
tenebre della caligine. Ma
le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell'anima, con la
quale dobbiamo andare
incontro a Cristo. Come
infatti la Madre di Dio e
Vergine intatta portò sulle
braccia la vera luce e si
avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così
anche noi, illuminati dal
suo chiarore e stringendo
tra le mani la luce che
risplende dinanzi e tutti,
dobbiamo affrettarci verso colui che é la vera luce. La luce
venne nel mondo (cfr. Gv 1, 9) e,
dissipate le tenebre che lo avvolgevano, lo illuminò. Ci visitò colui
che sorge dall'alto (cfr. Lc 1, 78) e
rifulse a quanti giacevano nelle te-
DEL
G IORNO
nebre. Per questo anche noi dobbiamo ora camminare stringendo le
fiaccole e correre portando le luci.
Così indicheremo che a noi rifulse
la luce, e rappresenteremo lo splendore divino di cui siamo messaggeri. Per questo corriamo tutti incon-
tro a Dio. Ecco il significato del
mistero odierno. La luce vera che
illumina ogni uomo che viene in
questo mondo (cfr. Gv 1, 9) é venuta. Tutti dunque, o fratelli, siamone illuminati, tutti brilliamo.
Nessuno resti escluso da questo
splendore, nessuno si ostini a rimanere immerso nel buio. Ma avanziamo tutti raggianti e illuminati
verso di lui. Riceviamo esultanti
nell'animo, col vecchio Simeone, la
luce sfolgorante ed eterna. Innalziamo canti di ringraziamento al Padre
della luce, che mandò la
luce vera, e dissipò ogni
tenebra, e rese noi tutti
luminosi. La salvezza di
Dio, infatti, preparata
dinanzi a tutti i popoli e
manifestata a gloria di
noi, nuovo Israele, grazie
a lui, la vedemmo anche
noi e subito fummo liberati dall'antica e tenebrosa colpa, appunto come
Simeone, veduto il Cristo, fu sciolto dai legami
della vita presente. Anche noi, abbracciando
con la fede il Cristo che
viene da Betlemme, divenimmo da pagani popolo
di Dio. Egli, infatti, é la
salvezza di Dio Padre.
Vedemmo con gli occhi
il Dio fatto carne. E proprio per aver visto il Dio
presente fra noi ed averlo
accolto con le braccia
dello spirito, ci chiamiamo nuovo Israele. Noi
onoriamo questa presenza nelle
celebrazioni anniversarie, né sarà
ormai possibile dimenticarcene.
(Disc. 3, sull'"Hypapante" 6, 7; PG
87, 3, 3291-3293)