Immigrazione-accoglienza “Una rete arcobaleno”

Download Report

Transcript Immigrazione-accoglienza “Una rete arcobaleno”

Immigrazione-accoglienza “Una rete arcobaleno”
L’IC Leonetti in prima fila a sostegno dell’ integrazione ed inclusione sociale. al via la
“comunita’ di sentimento”
giovedì 2 febbraio 2017 16:43
di COMUNICATO STAMPA
E’ stato finanziato il progetto “Una Rete
Arcobaleno” per SMNA (Stranieri Minori Non
Accompagnati) sostenuto dal M.I.U.R.,
s’inquadra in un percorso delineato da
attori istituzionali e sociali presenti nel
territorio e operanti nel settore della
formazione
e
dell’educazione,
dell’accoglienza/integrazione/inclusione
e
della cooperazione. Per la realizzazione
dell’importante progetto è stata costituita
una vera e propria “rete” di cooperazione che prevede una comunione d’intenti fra tre
IISS (l’I.C. “P. Leonetti Senior” (capofila) e l’I.C. “Erodoto” di Corigliano; il CPIA di
Cosenza); Associazioni no-profit, di volontariato e di formazione (Le Associazioni “MDC”,
“Education e Training “e la Fondazione “John Dewey” di Cosenza; le Associazioni
“Tendiamo le mani” e “Michea” di Corigliano Cal.). «Alla base della proposta progettuale
vi è la convinzione dell’importanza di una “rete di attori”, radicati nel territorio, che
potesse identificare problemi, bisogni e domande da tradurre in percorsi e progetti
concreti in favore di SMNA» spiega la DS dell’Ic “Leonetti” Susanna Capalbo. Presupposto
fondamentale nelle politiche dell’accoglienza è la tempestività degli interventi. «E’ nei
giorni immediatamente successivi agli sbarchi che si gioca tutto: la possibilità di aiutarli e
integrarli, evitando che fuggano, a proprio rischio o, peggio ancora, che finiscano preda
di traffici illegali, nella prostituzione, nella devianza o nel reclutamento da parte della
criminalità organizzata». Gli obiettivi principali che questo progetto si propone di
raggiungere sono: Azioni di Accoglienza/integrazione/inclusione; affiancati da un
adeguato sostegno psicologico, finalizzato a promuovere o far emergere competenze di
resilienza, in bambini e ragazzi, precocemente costretti a “diventare adulti”, che vivono
una realtà complessa fatta di dolore e di speranza, che prima di tutto va accolta, capita,
“riparata” e guidata. - Rafforzare e creare legami affettivi e, simultaneamente,
assecondare la costituzione di “comunità di sentimento”, anche con il supporto delle
nuove tecnologie, per riprendere e mantenere i rapporti con le famiglie e le comunità di
provenienza, drammaticamente interrotti a causa della traumatica migrazione; Mediazione interculturale; anche peer-to-peer: Il ruolo principale del mediatore è, infatti,
agevolare la comunicazione tra tutti gli operatori impegnati nell’accoglienza e i migranti
favorendo, da entrambe le parti, il superamento di barriere linguistico-culturali, che
impediscono la comprensione di concetti fondamentali utili al beneficiario nel suo
inserimento nel nuovo contesto: il significato della malattia e della sua guarigione; il
concetto di terapia e di cura; lo stesso concetto di “minore età”.
Nell’ambito del progetto al supporto di mediatori professionisti, saranno coinvolti gli
studenti stranieri, che già frequentano le Istituzioni Scolastiche della rete, che conservino
viva la memoria della cultura d’origine e della lingua madre (L1) o, in molti casi, siano
anche in possesso di competenze relative a più lingue comunitarie, oltre l’italiano
(francese e inglese, per esempio). - Conservazione della lingua materna L1 e
valorizzazione della cultura d’origine e del patrimonio di conoscenze di cui gli studenti,
vecchi e nuovi, sono portatori; - Percorsi di Italiano L2: L’obiettivo generale è quello di
promuovere l’integrazione sociale e culturale dei cittadini stranieri di Paesi terzi
attraverso la formazione linguistica, veicolo indispensabile per un inserimento efficace; il
medium privilegiato per svolgere qualsiasi attività in ambito lavorativo, relazionale,
ricreativo e nell’accesso ai servizi pubblici. Ecco perché l’accoglienza deve essere svolta
da professionisti e le Comunità Educanti devono essere sottoposte a controlli e
monitoraggio, in un contesto di corrette relazioni economico – finanziarie, per non
correre il rischio di sprecare non solo le “risorse” ma anche le esistenze di chi giunge in
Europa per costruire una nuova vita.
© CORIGLIANO Informa