RELAZIONE TRA PRESTAZIONE INIZIALE E GRADO DI

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POTENZIARE LA COMPETENZA PRAGMATICA: RELAZIONE TRA PRESTAZIONE
INIZIALE E GRADO DI MIGLIORAMENTO
Roberta Caretto
Dipartimento di Neuroscienze e Imaging, Università di Chieti-Pescara
Introduzione: I bambini che soffrono di Disturbo Pragmatico del Linguaggio (DPL) presentano
problemi di comunicazione e di interazione pur avendo competenze fonologiche, lessicali e sintattiche
adeguate (Adams, 2001). Alcune ricerche hanno dimostrato la possibilità di migliorare le capacità
pragmatiche tramite interventi mirati (Adams, 2001). Un intervento efficace dovrebbe sia
migliorare/normalizzare le capacità di bambini con difficoltà o disturbo pragmatico, sia accrescere
ulteriormente le capacità di bambini con competenza nella norma. Questo consente l’impiego del
programma di potenziamento non solo per i bambini con difficoltà ma anche per quelli con sviluppo
tipico. L’obiettivo di questo studio è indagare la relazione tra la prestazione iniziale dei soggetti e il
loro grado di miglioramento successivo a un intervento di potenziamento della competenza
pragmatica.
Metodo: Hanno partecipato 27 bambini (12 femmine, 15 maschi) di III e IV elementare, divisi in 4
gruppi (2 seguivano il programma di potenziamento PARLIAMONE e 2 il PPP). Il potenziamento ha
avuto una durata di 16 ore per gruppo. Abbiamo effettuato una valutazione pre-post potenziamento
della competenza pragmatica con la batteria APL- Medea.
Risultati: Abbiamo effettuato un’analisi della correlazione tra la prestazione iniziale all’APL e il
grado di miglioramento pre-post trattamento. I risultati hanno evidenziato una correlazione negativa
che indica un’efficacia maggiore del trattamento per i bambini che partivano da punteggi più bassi
(r = -0,68, p < 0.01). Inoltre, abbiamo svolto un’analisi della varianza 2 (prestazione iniziale:
sopra/sotto la mediana) x 2 (trattamento: PARLIAMONE/PPP). I risultati hanno evidenziato un
effetto significativo del fattore PRESTAZIONE INIZIALE (F = 17,40, p < 0,01, eta quadrato parziale
= 0,48) mentre non risulta significativo l’effetto del fattore TRATTAMENTO né quello
dell’interazione.
Discussione: I risultati evidenziano una maggiore efficacia del programma di potenziamento per i
bambini che hanno una prestazione iniziale più bassa. Questo risultato al momento limita
l’applicabilità dei programmi di potenziamento impiegati a bambini con disturbo o difficoltà
pragmatiche, d’altra parte la difficoltà di evidenziare miglioramenti negli studenti che partono da una
base di partenza potrebbe essere legata alla natura dello strumento di valutazione impiegato. In questo
senso sarebbe utile replicare la ricerca con strumenti di valutazione diversi.