Forme di governo (pptx, it, 58 KB, 4/19/13)

Download Report

Transcript Forme di governo (pptx, it, 58 KB, 4/19/13)

Forme di Governo
Monarchia costituzionale
• Passaggio da stato assoluto a stato liberale (a seguito della
rivoluzione inglese e del Bill of Rights: 1688-1689);
• Poi dalla fine del Settecento circola in Europea occidentale: Francia
(1814 e 1830); Belgio (1831), Italia (1848);
• È dualistica: separazione Re e Parlamento. Attribuite loro distinte
funzioni e diversa legittimazione;
• Il Re ha prerogative proprie; partecipa alla funzione legislativa (con
le Camere); è titolare del potere esecutivo; nomina i magistrati (che
poi sono inamovibili). Può sciogliere la Camera bassa;
• Il governo come organo collegiale non esiste. I ministri sono
funzionari nominati e revocati dal Re.
• Assemblea: poteri legislativi, anche in materia tributaria e di
bilancio. Può usare l’impeachment come strumento per far valere la
responsabilità dei mistri-funzionari (responsabilità giuridica con
forte connotazione politica);
Forma di governo Parlamentare
• Si afferma prima nel Regno Unito l’operare delle convenzioni dopo il 1714,
con Giorgio I. (in Belgio, in Francia e Italia perché si formano
consuetudini).
• Prima fase: Government by influence (manca ancora la fiducia, è il re che
cerca i supporters per le varie politiche del suo governo), che poi cede
lentamente al Government by party in Parliament.
• Il Cabinet (che riunisce i più stretti collaboratori del Re) inizia a riunirsi
autonomamente sotto il Primo Lord del Tesoro (poi Primo Ministro: vedi
Walpole nel 1729).
• Seconda fase: nel 1784 Lord North si dimette dopo sfiducia della Camera
dei Comuni per perdita delle colonie statunitensi.
• In origine è dualista: governo a «doppia fiducia», del Re e del Parlamento
L’impeachment evolve verso una sfiducia non più solo individuale, ma
anche collegiale. E un re che scioglie le camere.
Forma di governo parlamentare
• Ulteriore svolta: si va verso il monismo. Dopo la riforma riforma
elettorale del 1832, nel 1834 per l’ultima volta Re Guglielmo IV
revoca un Primo Ministro (Lord Melbourne) e scioglie la Camera.
Ma le elezioni confermano la maggioranza favorevole al Primo
Ministro.
• Monismo: deriva dal parlamento, meglio, dalla Camera che avvia il
circuito rappresentativo.
• Il governo diviene Governo responsabile verso Parlamento; il Re
esce dal circuito di formazione dell’indirizzo politico;
• Il re regna ma non governa: controfirma ministeriale, per cui
“scarica su esecutivo” la responsabilità e poi anche la titolarità
sostanziale delle decisioni.
• Può essere: a prevalenza dell’esecutivo (UK) o del legislativo
(Francia).
Forma di Governo parlamentare
a prevalenza dell’esecutivo (1)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Modello esemplare e tradizionale della forma di governo parlamentare monista classica.
Non è razionalizzato, si basa su norme non scritte, consuetudinarie e convenzionali. Ciò lo ha reso
adattabile al mutamento delle situazioni sociali e politiche, garantendone una sostanziale continuità dal
XIX secolo ad oggi. Vi sono stati i tentativi di razionalizzazione (meglio, di codificazione): da ultimo, il
Fixed-term Parliaments Act 2011. 0
Organi: Legislativo (Comuni, Lords e Corona).
Solo la Camera dei Comuni è elettiva: sistema elettorale di tipo maggioritario a turno unico di tipo majority
(first-pass-the post) che ha conservato la tendenza al bipartitismo: no un solo partito, ma tendenza a che
solo due possano essere gli aspiranti a formare il governo.
Solo la Camera dei Comuni entra in gioco per il rapporto fiduciario.
Bicameralismo non perfetto: come codificato anche dai Parliaments Act del 1911 e 1949.
Con le elezioni: si dà anche indicazione a primo Ministro. Nominato dalla Regina, ma per convenzione è il
leader del partito che vince le elezioni e che, di solito, ottiene la maggioranza dei seggi ai Comuni.
Esecutivo: Primo Ministro e suo Cabinet. Nominati e revocati da Corona, ma per convenzione anche
designati da Primo Ministro.
Primo Ministro è in posizione di sovraordinazione agli altri Ministri e esercita importanti poteri:
patronage: propone le nomine dei magistrati, lords vitalizi; nomina e revoca ministri; decide lo
scioglimento della Camera dei Comuni.
Rapporti con il Parlamento: fiducia presunta; discorso della Corona
Responsabilità politica: molto raro che si dia sfiducia espressa. Quando si verifica, si va a scioglimento, in
base alla convenzione per cui spetta al popolo far valere la responsabilità politica (salvo il caso di
sostituzione del leader).
Forma di Governo parlamentare
a prevalenza dell’esecutivo (2)
•
•
•
•
•
•
La Corona è ridimensionata, i suoi poteri (royal prerogatives) sono formalmente da
questa esercitati, ma sostanzialmente sono nelle mani del Primo Ministro. La
titolarità formale, ovviamente è un limite alla assoluta discrezionalità del primo
ministro.
Casi in cui riemerge la prerogativa: mancata indicazione del leader; casi di hung
parliament; revoca del primo ministro se attenta a democraticità ordinamento;
rifiuto di scioglimento se inutile o contraria all’interesse nazionale.
Ruolo opposizione:
Già si è detto che l’effetto della legislazione elettorale inglese è quello di originare
un sistema partitico bipartitico: l’effetto non è quantitativo, ma qualitativo: 1)
partito con la maggioranza assoluta dei seggi; 2) partito di opposizione che ha più
degli altri effettive possibilità di vincere alle successive elezioni e di diventare il
partito di maggioranza assoluta.
A questo partito è attribuito il ruolo di Opposizione di Sua Maestà: il Ministers of
the Crown Act 1937 conferisce al leader del principale partito di opposizione
(quello che ha più possibilità di vincere le successive elezioni) uno status e un
trattamento (anche economico) equiparabile a quelli dei Ministri.
In più è il «primo ministro» dello shadow cabinet.
Monista a prevalenza del Parlamento:
Francia (III Repubblica: 1875-1940)
•
•
Esito di convenzioni più che di una rigorosa applicazione testi costituzionali);
Repubblica parlamentare, con presidente eletto per sette anni dalle camere
riunite; Parlamentare monista; esecutivo bicefalo: il presidente è parte
dell’esecutivo; i ministri sono nominati dal presidente e potrebbero essere anche
verso di lui responsabili; Camera e senato (indiretta elezione) sono in posizione
paritaria; Il presidente può sciogliere la Camera su parere conforme del Senato.
• L’evoluzione denota un distacco da tale quadro:
1) dopo che il Presidente MacMahon fa uso nel 1877 del potere di scioglimento con
esiti a lui avversi (si dimette), non verrà più utilizzato;
2) Dichiarazione del Presidente Grévy del 1879: sottomesso alla volontà popolare. Il
presidente esce dal circuito dell’indirizzo politico.
• Parlamento ha quindi un ruolo centrale: a tal punto influente (controlla esecutivo
anche attraverso le commissioni permanenti) che basta un voto contrario per
provocare le dimissioni del Governo, le quali, peraltro, non sono giuridicamente
scritte e disciplinate.
• Lo stesso Primo Ministro non è figura contemplata: si afferma in via di prassi e
viene codificata solo nel 1934.
• Deriva verso assemblearismo o a parlamentarismo assoluto.
Razionalizzazione della forma di
governo
• Con la fine della prima guerra mondiale ci si propone di razionalizzare la
forma di governo:
1) rafforzare la stabilità degli esecutivi;
2) mettere per iscritto le norme relative al rapporto di fiducia: il governo ha
l’obbligo di dimettersi solo in ipotesi di approvazione di mozione di
sfiducia;
3) Ridimensionamento capo dello stato.
• Due modelli: monista (Austria e Cecoslovacchia); dualista (Germania di
Weimar).
• In entrambi i casi: né la scrittura delle regole sulla sfiducia né la elezione
del capo dello stato mettono al riparo dall’avvento dei totalitarismi.
• Dopo la seconda guerra mondiale:
1) Razionalizzare il rapporto di fiducia nei suoi vari aspetti;
2) si aggiunge la previsione di organi di garanzia (tribunali costituzionali)
chiamati a mediare e risolvere potenziali conflitti tra poteri ed evitare
così le degenerazioni del primo tentativo di razionalizzazione.
forma di governo presidenziale
• Caratteristiche essenziali: esecutivo monocratico (presidente direttamente
espressivo della volontà popolare); separazione rigida dei poteri (non c’è
fiducia, non c’è scioglimento).
• Stati Uniti d’America: deriva dalla monarchia costituzionale inglese. Forma
di governo dualistica, dove, però, la differente legittimazione non deriva
da ragioni di classe sociale, ma dalla circostanza che presidente e
congresso attingono entrambi alla sovranità popolare.
• LEGISLATIVO è composto dal Congresso: House of Representatives (ogni
due anni dall’intero corpo elettorale: esprime il principio nazionale);
Senate (due per Stato: principio federale. Durano in carica sei anni e si
rinnovano ogni due: organo permanente; eletti dal popolo dal 1913: XVII
em.).
• ESECUTIVO: affidato al Presidente. Dura in carica 4 anni rinnovabile una
sola volta (XXII em del 1951). Elezione di II grado
Checks and Balances
•
•
1)
2)
3)
4)
•
•
•
Ogni potere ha la possibilità di controllare e di condizionare gli altri nell0’esercizio delle rispettive
funzioni.
Legislativo:
La Camera (e Senato): il power of the pursue : approva bilanci e leggi di spesa, decidendo le
somme che servono al Presidente per attuare le sue politiche;
Senato: concede l’advice and consent alle nomine presidenziali (funzionari federali e giudici
federali, compresi i giudici della Corte suprema) e (a 2/3 dei componenti) ai trattati conclusi dal
presidente.
Impeachment: messa in stato d’accusa da parte della Camera; giudica il senato presieduto dal
Chief Justice.
Esecutivo:
a)
no iniziativa legislativa, ma:
messaggio sullo stato dell’Unione;
affida ai suoi deputati/senatori la presentazione dei disegni di legge.
b)
potere di veto: superabile
2/3;
il presidente non lo rinvia entro dieci giorni: diventa legge.
c)
a meno che il rinvio non sia possibile perché il Congresso ha aggiornato i lavori: il rinvio è
giuridicamente impossibile e il potere di veto insuperabile: pocket veto.
Forma di governo direttoriale
•
•
è un unicum: Confederazione svizzera.
Vi sono precedenti storici: Uruguay (1951-1966).
•
Origini: Costituzione dell’anno III (1795) e di qui importato nel 1798 in Svizzera
dalle truppe francesi. Confermato dalle costituzioni del 1848, 1874 e 1999.
•
1)
Parlamento bicamerale: Assemblea Federale (Consiglio Nazionale + Consiglio
degli Stati);
2)
Governo: Consiglio federale: 7 membri, eletti individualmente da assemblea
federale (convenzioni per provenienza cantonale, per “formula magica”, ecc.)
3)
Non da questa revocabile. Assomma le funzioni di governo e di capo dello
stato: a rotazione.
4)
Il consiglio nazionale non può sciogliere le camere.
•
•
•
Forma di governo semipresidenziale
accoglie un elemento tipico delle forme di governo parlamentari: responsabilità politica e relazione fiduciaria
tra legislativo ed esecutivo. e uno della forma di governo presidenziale: elezione popolare del Presidente.
•
Ne consegue un duplice dualismo: quanto a configurazione dell’esecutivo (esecutivo bicefalo); quanto a
derivazione degli organi (presidente e parlamento hanno distinti canali di legittimazione).
•
Il prototipo (anche per la denominazione – Duverger) è la V Repubblica Francese, in particolare, dal 1962,
anno della riforma costituzionale che ne sancito l’elezione diretta del presidente (prima, nel testo
originario, era eletto da un collegio elettorale rappresentativo delle varie componenti territoriali:
parlamentari, consiglieri dei territori d’oltremare, consigli municipali; poi revisione imposta da De Gaulle).
•
Non è l’unico: Esperienze storiche: Weimar (1919); Esperienze vigenti: Finlandia, Austria, Islanda,
Portogallo, Irlanda.
•
Ragioni per la sua adozione: 1) conquista indipendenza: sostituire a un monarca un MONARCA
REPUBBLICANO (Finlandia, Irlanda e Islanda); 2) volontà di contrapporre al pluralismo politico, che si
esprime nel parlamento, l’unità e autorità dello stato impersonata da presidente con forte legittimazione
(Francia, Weimar, Austria); 3) fuoriuscita da una dittatura (Portogallo, per bilanciare, mediante garanzia
democraticità elezione presidenziale, il ruolo dei militari).
•
Gli esiti pratici sono molto differenti: a preminenza del primo ministro: che è il vero leader e il presidente
svolge un ruolo simbolico e formale (Austria, Irlanda, Islanda) => detto anche semipresidenzialismo
apparente perché nella realtà funziona come una forma di governo parlamentare; effettivamente
diarchico: separazione di competenze tra Presidente e Primo Ministro. Il presidente ha poteri propri e
rilevanti: politica estera (Finlandia), scioglimento del parlamento, impugna le leggi, veto revoca del
governo in casi eccezionali (Portogallo). A preminenza del presidente: Francia, salvo le ipotesi, ormai
molto rare a seguito delle riforme del 2000 e del 2008, di coabitazione.
Francia
•
•
•
•
•
•
•
•
scopo della Costituzione: limitare i partiti e il legislativo (vedi esperienze
precedenti).
Un esecutivo forte e stabile, con un Governo responsabile che ha i poteri per
attuare in Parlamento il proprio programma; presidente che è arbitro ma anche
con poteri importanti.
Presidente
Eletto ogni 5 anni: per evitare la coabitazione e inversione del calendario elettorale
(prima presidenziali, poi parlamento).
Poteri propri: 1) Nomina del primo Ministro (e lo costringe a dimissioni); 2)
Referendum legislativo (anche per modificare costituzione); 3) Scioglimento
assemblea nazionale (se per esempio, gli è politicamente avversa); 4) poteri di
crisi.
Il Governo determina e dirige la politica nazionale; primo ministro dirige azione di
governo;
Rapporto fiduciario: a maggioranza assoluta vi è l’approvazione della sfiducia (si
contano solo i voti favorevoli alla sfiducia.
Questione di fiducia è approvata se entro 24 ore non viene presentata una
mozione di sfiducia e poi approvata.