Sostenibilità economica

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Transcript Sostenibilità economica

Sostenibilità economica e
opportunità per avviare una
startup a vocazione sociale
Antonio Pepe
[email protected]
+39 0881 779641
4 luglio 2013
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
Gli attori dell’innovazione
La politica europea dei cluster
di innovazione:
dalla Strategia di Lisbona
VINNVAXT
alla “World-Class Clusters” *
* Communication EU Comm.17.10.08 - Policy framework
KOMPETENZNETZE
INITIATIVE
L’Italia è stata
i primiimportance
Paesi ad aver
“clusters
are oftra
growing
in the new global environment in
which
the Europe
2020 di
strategy
has to succeed; European
avviato
una politica
sviluppo
policymakers
cannotTecnologici
afford to ignore their role and should actively
dei Distretti
explore their potential to modernise and improve economic policies”.
European Cluster Policy Group 2009
POLES DE
COMPETITIVITÉ
POLE
PROGRAMME
DISTRETTI
TECNOLOGICI
Paesi analizzati con benchmarking
D.A.Re. è uno dei 4 Distretti Tecnologici promossi dalla Regione Puglia
che intermedia il processo di trasferimento tecnologico tra il sistema
della ricerca pugliese ed il sistema delle imprese agroalimentari
 “aggregazione territoriale in cui Enti Pubblici di ricerca, grandi
imprese, piccole imprese nuove o già esistenti, Enti Locali,
forniscono il proprio contributo” con l’obiettivo di favorire una
maggiore competitività delle aree produttive esistenti,
rafforzandole attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie
innovative.
 Rappresenta il punto d’intersezione e di convergenza delle
politiche di ricerca, innovazione e sviluppo nazionali e territoriali.
Le Tappe
2006
Costituzione D.A.Re.
Strumenti
di policy
2008
Protocollo d’intesa DARe-Regione Puglia
2005
2007
2009
APQ Regione
PO-FESR
MIUR - MEF
PO-FSE
APQ Regione
– MIUR MISE
Sostegno al sistema
regionale dell’innovazione
(ricerca università imprese
– internazionalizzazione,
osservatorio
dell’innovazione)
Smart
specialization
Reti di laboratori, imprese
innovative, partenariati
istituzionali, distretti
produttivi, progetti
integrati di filiera
Potenziamento Reti
Imprese, distretti
tecnologici, reti di
laboratori pubblico –
privati , Cluster nazionali
PO FESR 2007-2013
(PON R & C)
La composizione societaria
Capitale sociale: € 500.000,00 i.v.
Università, Enti Pubblici e
Privati di Ricerca
Associazioni di
Rappresentanza e Banche
Enti Locali
Sistema delle Imprese
La governance societaria
rganismi di
Ricerca
niversit
Imprese
Associazioni
Categoria
CCIAA
nti Locali
anca
Assemblea dei oci
controlla
nomina
Direttore
Generale
Comitato
ecnicocientifico
Consiglio di
Amministrazione
supporta
governa
Presidente
elegge
4 luglio 2013
Collegio
indacale
controlla
Organigramma
Presidente
Direttore
Amministrazione
Segreteria
Servizi reali alle
Marketing e
Progettazione e
imprese
Comunicazione
Sviluppo
Comunicazione
Consulenza
Formazione
istituzionale
tecnologica
Project
management
Fund raising
Studi di fattibilità
Gestione P.I.
Animazione
territoriale
2006 – Sede legale e operativa Foggia
Staff: 12 dipendenti a t.i. (Tecnologi
anni; Economisti, Giuristi,
2010 – Sede operativa Bari Età media < 35
Alimentari,
2013 – Sede operativa Lecce 9 donne Vs. 7Sociologi)
uomini
4 co.co.pro.
Il modello operativo:
i servizi
Core business
Soggetto di interfaccia tra autorità nazionali e regionali e
partenariato ricerca-imprese al fine di promuovere progetti di
Ricerca & Sviluppo
Project
management
Supporto
ai policy
makers
Attività principali
•Consulenza
tecnologica
imprese
•Project management
•Analisi di mercato
•Scouting tecnologico
•Watching e Forecasting
tecnologico
•Accordi di confidenzialità
alle
Indici
2009
2010
2011
2012
Valore della Produzione
383.083
452.555
444.982
613.704
Personale subordinato
4
4
12
12
Personale parasubordinato
10
10
3
4
4 luglio 2013
I Domini Tecnologici
Alimenti
funzionali
Packaging
Prodotti
innovativi
Sicurezza
alimentare
Soluzioni
ecosostenibili
I network nazionali
PT
Padano
UNI Bocconi
Aster
DT ITQS
DT Torino
Wireless
2007
CE.R.T.A – Centri di
competenza per le
tecnologie alimentari
Associazione
BreArchimede
DT
Agro-bio pesca
ecocompatibile
Vertis SGR
DT salute
dell’uomo e
biotech
Il Cluster Tecnologico Agrifood Nazionale
CL.A.N.
 87 Imprese (Grandi e Piccole/Medie)
del settore agroalimentare;
 5 centri di ricerca con personalità
giuridica autonoma promossi da
soggetti imprenditoriali;
 16 consorzi e società consortili;
 5 Parchi scientifici e tecnologici;
 45 Università, Enti di ricerca e
organismi ricerca;
 17 Associazioni / Organizzazioni;
 10 soggetti diversi.
La Knowledge and Innovation
Community agroalimentare
 D.A.Re. ha recentemente aderito al nodo italiano della KIC «Food
Best», promossa dall’Università degli studi di Bologna e da altri
soggetti nazionali del mondo della ricerca e dell’industria.
 Le KIC sono delle reti che afferiscono all’European Institute for
Innovation and Technology (EIT), per stimolare e capitalizzare la
capacità di innovazione degli attori del triangolo della conoscenza
(Education, Research and Innovation).
 L’obiettivo è quello di definire dei programmi industriali prioritari
per le aziende partecipanti e i territori di riferimento, da
condividere con le altre nazioni partecipanti.
 Nell’ambito di Horizon 2020, le KIC beneficeranno di fondi per
raccogliere le c.d. «societal challanges» ovvero la sicurezza
alimentare (food security) e il tema «alimenti e salute»
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
Social innovations can come from both the public
and the private sector. When they come from
social enterprises or the social economy, it is most
helpful to think of them as overlapping but distinct
concepts (European Commission, «GUIDE TO SOCIAL
INNOVATION», February 2013, p. 15).
4 luglio 2013
Social Innovations
new products/services to meet new/unmet/inadequately
met social needs. They are social in both their ends and
their means. They satisfy individual (market) but also
collective (social) aspirations. They respond to social
demands that are traditionally not addressed by the
market and are directed towards vulnerable groups in
society (youth, migrants, the elderly, socially excluded
etc.). The value they create is necessarily shared value, at
once economic and social. (European Commission, «GUIDE TO SOCIAL
INNOVATION», February 2013, p. 7).
4 luglio 2013
Social enterprises (controversa)
Lepoutre, J., Justo, R., Terjesen, S. and Bosma, N.S. (2011). Designing a Global Standardized
4 luglio 2013Activity: The Global Entrepreneurship
Methodology for Measuring Social Entrepreneurship
Monitor Social Entrepreneurship Study, Small Business Economics.
Social Enterprises: ventures/businesses
that create significant social value, and do
so in an entrepreneurial, market-oriented
way, that is, through generating own
revenues to sustain themselves (European
Commission, «GUIDE TO SOCIAL INNOVATION», February 2013,
p. 15).
4 luglio 2013
Start up innovative a vocazione sociale (combinato disposto dell’art. 2 comma 1
D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 155 "Disciplina dell'impresa sociale, a norma della legge 13 giugno
2005, n. 118 " e dell’art. 25 comma 4 del D. L. 18 ottobre 2012 n. 179 convertito in legge 17
dicembre 2012 n. 221):
• società di capitali;
• di diritto italiano (codice civile e leggi collegate) ovvero Societates
Europaeae così come disciplinate dal Regolamento del Consiglio
Europeo 2157/2001;
• sede principale dei propri affari o interessi in Italia;
• non quotate su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di
negoziazione;
4 luglio 2013
• la cui maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale
sociale e dei diritti di voto nell’assemblea dei soci deve essere
detenuta, per i 24 mesi dalla costituzione, da soci persone fisiche;
• L’oggetto sociale prevalente è lo sviluppo e la commercializzazione
di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
• non distribuzione di utili per 48 mesi dalla costituzione;
• dal secondo anno di attività il totale del valore della produzione
annua da bilancio non deve superare i 5 M€;
• Non costituita da fusione, scissione societaria o a seguito di
cessione d’azienda;
4 luglio 2013
• Almeno uno dei seguenti requisiti:
 Le spese in ricerca e sviluppo devono uguali o superiori al 20% del
maggior valore fra costo e valore totale della produzione.
 Devono essere impiegati soggetti che abbiano conseguito un dottorato di
ricerca, ovvero siano in procinto di conseguirlo, ovvero negli ultimi tre
anni abbiano effettuato, dopo aver conseguito una laurea specialistica,
un periodo di ricerca presso istituti di ricerca, pubblici o privati, situati in
Italia o all’estero.
 L’impresa deve essere titolare, depositaria ovvero licenziataria di almeno
una privativa industriale, relativa ad un’invenzione industriale,
biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una
nuova varietà vegetale direttamente afferenti l’oggetto sociale e l’attività
d’impresa.
4 luglio 2013
• che operano in via esclusiva in uno dei seguenti settori:
 assistenza sociale, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328;
 assistenza sanitaria, per l’erogazione delle prestazioni di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2001;
 assistenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri in data 14 febbraio 2001;
 educazione, istruzione e formazione, ai sensi della legge 28 marzo 2003,
n. 53;
 tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ai sensi della legge 15 dicembre
2004, n. 308;
 valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi del Codice dei beni
culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.
42;
 turismo sociale, di cui all’articolo 7, comma 10, della legge 29 marzo
2001, n. 135;
 formazione universitaria e post-universitaria;
 ricerca ed erogazione di servizi culturali;
 formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione
scolastica ed al successo scolastico e formativo;
 attività di impresa, al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti che
siano: a) lavoratori svantaggiati; b) lavoratori disabili
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
4 luglio 2013
Fonti di finanziamento
(art. 26)
Possibilità di raccogliere capitali attraverso piattaforme
online che abbiano come finalità esclusiva la facilitazione
della raccolta di capitale di rischio (crowdfunding, cfr. l’art.
1, comma 5 novies, del D.Lgs. n. 58/1998).
4 luglio 2013
BANDI APERTI
Regione Puglia (www.sistema.puglia.it):
• AIUTI ALLE PICCOLE IMPRESE INNOVATIVE DI NUOVA COSTITUZIONE
• MICROCREDITO D'IMPRESA PER MICROIMPRESE OPERATIVE
Fondazione con il Sud (www.fondazioneconilsud.it):
• BANDO PER LA VALORIZZAZIONE E L’ AUTOSOSTENIBILITÀ DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE
2013 - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE DI PROGETTI ESEMPLARI
• INIZIATIVA CARCERI 2013 - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE DI PROGETTI ESEMPLARI
Ministero dello Sviluppo Economico (www.sviluppoeconomico.gov.it):
• FONDO DI GARANZIA: FAVORISCE L'ACCESSO DELLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE A
FINANZIAMENTI BANCARI PER INVESTIMENTI E PER LIQUIDITÀ FINALIZZATI ALL'ATTIVITÀ DI
IMPRESA. GESTITO DA MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A (MCC). IN FAVORE DELLE IMPRESE
START-UP INNOVATIVE LA GARANZIA DEL FONDO È CONCESSA A TITOLO GRATUITO E SULLE
OPERAZIONI FINANZIARIE RIFERITE A START-UP INNOVATIVE NON VI E’ VALUTAZIONE DEI
DATI CONTABILI DI BILANCIO DELL’IMPRESA.
4 luglio 2013
BANDI A VENIRE
Unione Europea (www.europe.eu):
• PROGRAMME FOR SOCIAL CHANGE AND INNOVATION (PSCI) 2014-2020, ACCESSO ALLA
MICROFINANZA E SUPPORTO ALLO SVILUPPO DI IMPRESE SOCIALI. TOTALE 184.72M€
• FONDI STRUTTURALI 2014-2020
• HORIZON 2020
4 luglio 2013
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
"In the eighties and nineties, the innovation agenda was exclusively
focused on enterprises. There was a time in which economic and
social issues were seen as separate. Economy was producing wealth,
society was spending. In the 21st century economy, this is not true
anymore. Sectors like health, social services and education have a
tendency to grow, in GDP percentage as well as in creating
employment, whereas other industries are decreasing. In the long
term, an innovation in social services or education will be as important
as an innovation in the pharmaceutical or aerospatial industry”. (Diogo
Vasconcelos (1968 - 2011), Senior Director and Distinguished Fellow with Cisco’s
Internet Business Solutions Group, Chairman of SIX – Social Innovation eXchange)
4 luglio 2013
Mercato e Società: perché sono
stati considerati nemici
Perché tutto ciò che «aveva a che fare» con il «sociale» era
considerato:
• Un bene/servizio pubblico puro (consumo non rivale/non
escludibile); se un’azienda decide di inquinare meno…
• Un bene/servizio la cui produzione generava esternalità positive;
se un’azienda decide di assumere ex carcerati…
FALLIMENTO DEL MERCATO
4 luglio 2013
"In the eighties and nineties, the innovation agenda was exclusively
focused on enterprises. There was a time in which economic and social
issues were seen as separate. Economy was producing wealth, society
was spending. In the 21st century economy, this is not true anymore.
Sectors like health, social services and education have a tendency to
grow, in GDP percentage as well as in creating employment,
whereas other industries are decreasing. In the long term, an
innovation in social services or education will be as important as an
innovation in the pharmaceutical or aerospatial industry”. (Diogo
Vasconcelos (1968 - 2011), Senior Director and Distinguished Fellow with Cisco’s
Internet Business Solutions Group, Chairman of SIX – Social Innovation eXchange)
4 luglio 2013
Mercato e Società: perché invece
devono essere considerati amici
• Perché il legislatore qualifica (art. 25 D.L. 18 ottobre 2012 n. 179
convertito in legge 17 dicembre 2012 n. 221) come “a vocazione
sociale” start up innovative che sono sostanzialmente for profit
perché «soffrono» del vincolo di non distribuzione degli utili solo
temporaneamente (48 mesi) e dettato principalmente da logiche
di consolidamento patrimoniale. Ciò differisce da quanto stabilito
dalla normativa in materia di impresa sociale (divieto assoluto di
distribuzione);
• The solution lies in the principle of shared value, which involves
creating economic value in a way that also creates value for
society by addressing its needs and challenges. Shared value is not
social responsibility or philanthropy, but a new way to achieve
economic success (Michael Porter, Rethinking Capitalism, Harvard Business
Publishing 2011).
Tutto ciò è parte di un “ragionamento” più ampio: è
necessario ripensare tutti i (ritenuti tali) “ossimori”
•
•
•
•
•
Imprese Manufatturiere Vs. Imprese di servizi
Crescita economica Vs. Benessere sociale
Settore Pubblico Vs. Settore privato
Volontà di profitto Vs. coesione sociale
Libertà individuali Vs. Responsabilità sociale
Anche i “societal needs”,
non solo i bisogni
economici, definiscono il
mercato (lato domanda)
Anche i “societal needs”,
definiscono
i
costi
produttivi dell’impresa
(lato offerta)
ESEMPIO (ne vedremo altri specifici per
l’agrifood…)
www.gps-sante.info
E’ una società che consulenzia le imprese sulle problematiche relative
alla salute e alla qualità della vita in ambienti di lavoro. I servizi sono:
• Realizzazione di interventi di prevenzione di disturbi muscoloscheletrici e responsabilizzare i dipendenti e i manager circa i rischi di
incidenti;
• Fornire ai dipendenti benessere sul luogo di lavoro permettendo loro
di crescere nella loro professione attraverso attività fisiche adatte alle
loro esigenze, capacità e desideri;
• assistere e supportare i dipendenti in arresto prolungato nel loro
ritorno al lavoro.
4 luglio 2013
NON NE E’ UN ESEMPIO…
Il commercio equo e solidale
perché
esso aspira ad incrementare i ricavi dei produttori più poveri
pagando loro un prezzo più alto per i medesimi prodotti che
vengono offerti anche da industrie.
Questa è Filantropia, ha più a che fare con la
“redistribuzione” della ricchezza che non con la sua
“espansione”.
4 luglio 2013
Così (economicamente e non solo giuridicamente) ripensata, la Start
up innovativa a vocazione sociale ha dimostrato in letteratura di
essere:
1. In vantaggio competitivo sui concorrenti:
2. Largamente non condizionata dalla crisi economica
OK, voglio costituire una Start up innovativa a vocazione
sociale nel settore agricolo e agroindustriale sostenibile
economicamente…che mi serve?
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Requisiti legali
Domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Le determinanti del business model
Esempi
Esercitazione
4 luglio 2013
Requisiti legali per costituire Start up innovative a vocazione sociale
nell’agricoltura e nell’agroindustria
• società di capitali (art. 2082 cod. civ. Imprenditore; art. 2135 cod.
civ. Imprenditore agricolo);
• di diritto italiano (codice civile e leggi collegate) ovvero Societates
Europaeae così come disciplinate dal Regolamento del Consiglio
Europeo 2157/2001;
• sede principale dei propri affari o interessi in Italia;
• non quotate su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di
negoziazione;
4 luglio 2013
• la cui maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale
sociale e dei diritti di voto nell’assemblea dei soci deve essere
detenuta, per i 24 mesi dalla costituzione, da soci persone fisiche;
• L’oggetto sociale prevalente è lo sviluppo e la commercializzazione
di prodotti agricoli o agroindustriali o servizi innovativi ad alto
valore tecnologico;
• non distribuzione di utili per 48 mesi dalla costituzione;
• dal secondo anno di attività il totale del valore della produzione
annua da bilancio non deve superare i 5 M€;
• Non costituita da fusione, scissione societaria o a seguito di
cessione d’azienda;
4 luglio 2013
• Almeno uno dei seguenti requisiti:
 Le spese in ricerca e sviluppo devono uguali o superiori al 20% del
maggior valore fra costo e valore totale della produzione.
 Devono essere impiegati soggetti che abbiano conseguito un dottorato di
ricerca, ovvero siano in procinto di conseguirlo, ovvero negli ultimi tre
anni abbiano effettuato, dopo aver conseguito una laurea specialistica,
un periodo di ricerca presso istituti di ricerca, pubblici o privati, situati in
Italia o all’estero.
 L’impresa deve essere titolare, depositaria ovvero licenziataria di almeno
una privativa industriale, relativa ad un’invenzione industriale,
biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una
nuova varietà vegetale direttamente afferenti l’oggetto sociale e l’attività
d’impresa.
4 luglio 2013
• che operano in uno dei seguenti settori:
 assistenza sociale, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328;
 assistenza sanitaria, per l’erogazione delle prestazioni di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2001;
 assistenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri in data 14 febbraio 2001;
 educazione, istruzione e formazione, ai sensi della legge 28 marzo 2003,
n. 53;
 tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ai sensi della legge 15 dicembre
2004, n. 308;
 valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi del Codice dei beni
culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.
42;
 turismo sociale, di cui all’articolo 7, comma 10, della legge 29 marzo
2001, n. 135;
 formazione universitaria e post-universitaria;
 ricerca ed erogazione di servizi culturali;
 formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione
scolastica ed al successo scolastico e formativo;
 attività di impresa, al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti che
siano: a) lavoratori svantaggiati; b) lavoratori disabili
I domini di intervento potenziali (European Commission, «GUIDE TO SOCIAL
INNOVATION», February 2013, p. 20)
4 luglio 2013
4 luglio 2013
•
•
•
•
Le attività
Riabilitazione/cura: esperienze rivolte a persone con gravi disabilità
(fisica, psichica/mentale, sociale) con un fine principale socioterapeutico;
Formazione e inserimento lavorativo: esperienze orientate
all’occupazione di soggetti svantaggiati (con disabilità relativamente
meno gravi o per soggetti a bassa contrattualità – detenuti, tossico
dipendenti, migranti, rifugiati);
Ricreazione e qualità della vita: esperienze rivolte ad un ampio spettro di
persone con bisogni (più o meno) speciali, con una finalità socioricreativa; tra cui:
 particolari forme di agri-turismo “sociale”;
 le esperienze degli “orti sociali” peri-urbani per anziani;
Educazione: esperienze rivolte a minori con particolari difficoltà
nell’apprendimento e/o in condizioni di disagio; possono essere legate a
casi di affidi familiari, a rapporti con istituti scolastici o di giustizia
minorile, all’inclusione di minori migranti, oppure, a ragazzi con difficoltà
di concentrazione o iper-cinetici, ma anche ad adulti in particolari
momenti di passaggio della loro vita (burn out, malati terminali).
Il mercato potenziale (chi sono i potenziali clienti?)
• Famiglie con
bambini
(nidi
familiari,
ludoteche
e
laboratori/palestre /percorsi verdi);
• Famiglie con minori ed ai giovani in difficoltà (pratiche abilitanti,
ingresso in comunità di accoglienza, avvicinamento al lavoro);
• Famiglie con persone diversamente abili sul piano fisico e mentale
(terapia colturale o legata al contatto con animali, formazione,
terapia occupazionale, inserimento lavorativo);
• Famiglie ed anziani in difficoltà (accoglienza temporanea, servizi di
prossimità e di domiciliazione, turismo sociale, orti sociali);
• Detenuti ed ex-detenuti: attività di formazione, occupazione negli
istituti di pena, inserimento lavorativo esterno;
• Persone affette da dipendenze.
Le determinanti di un Business Model per la
sostenibilità economica:
1. Condivisione invece che proprietà della
conoscenza;
2. Approccio multidisciplinare e orientato al
problem solving;
3. Business “Demand-led” piuttosto che “supplydriven”;
4. Produzione “Tailored” piuttosto che “massproduced”.
4 luglio 2013
Le difficoltà di costruire un business model di una start up
innovativa a vocazione sociale nell’agrindustria:
1. Diverso ruolo che l’agrindustria riveste nei Paesi in via di
sviluppo e nei Paesi sviluppati;
2. Impatto ambientale delle attiivtà agrindustriali e impatto sulle
attività agrindustriali dell’ambiente;
3. Differenti catene di valore (produzione primaria, zootecnia,
trasfromazione di prodotti agricoli, acquacoltura…);
4. Settore dominato da business models centrati sulla GDO
4 luglio 2013
L’importanza del usiness Model
capacità di rappresentare in modo
concreto concetti relativi alla
strategia dell’organizzazione e alla
creazione di valore
4 luglio 2013
L’obiettivo del usiness Model
descrivere i flussi informativi e
materiali oggetto di scambio tra i vari
componenti (interni ed esterni alla
start up innovativa a vocazione
sociale nel settore agrindustriale), per
creare coesione tra i componenti
Business Model (Canvas)di una Start up innovativa
a vocazione sociale nel settore agroalimentare*
8
4
2
1
9
6
7
3
5
*Business Model Generation, A. Osterwalder, Yves Pigneur, Alan Smith, self-published, 2009
INDICE
1. Introduzione
2. Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start
up innovative a vocazione sociale
3. Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi
aperti
4. Sostenibilità economica di una start up a vocazione
sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici
Mercato e Società: perché invece devono essere considerati
amici
I domini di intervento potenziali
Le attività
Il mercato potenziale
Determinanti del business model
5. Esempi di successo
Esempio 1 (Agrindustria): Grameen Danone Foods Ltd.
http://www.grameencreativelab.com/live-examples/grameen-danone-foods-ltd.html
• joint venture tra Danone e la Grameen Bank, nata nel 2006 in
Bangladesh.
• L’obiettivo è quello di creare un nuovo modello di business in
grado di
 ridurre in modo sostenibile la malnutrizione infantile e la
povertà attraverso la produzione e commercializzazione di
un nuovo yogurt in grado di soddisfare il 30% del
fabbisogno nutrizionale giornaliero di un bambino,
 generare opportunità di lavoro per la popolazione locale
sia nel processo produttivo sia acquistando materie prime
locali.
• Il profitto è garantito dal fatto che i fornitori dell’azienda e i
lavoratori acquistano quello yogurt.
4 luglio 2013
Esempio 2 (Agricoltura): Associazione AiCare
video Youtube
http://www.youtube.com/watch?v=FZGpgIbO_3I
4 luglio 2013
Esempio 3 (servizi):
?????
4 luglio 2013
Esercitazione
Immaginiamo insieme una start up
innovativa a vocazione sociale…
Abbiamo tutti gli «ingredienti»…
4 luglio 2013