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Corso di Laurea Scienze della Formazione Primaria
Università degli Studi Roma Tre
IV Anno
a. a. 2012/2013
2° incontro
- la programmazione - le unità didattiche - le verifiche - le note sul campo
SINTESI MODELLI DI PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI O LINEARE
-Tassonomie: da obiettivi più semplici a obiettivi più complessi - Apprendimento cumulativo - Serie di unità didattiche in sequenza lineare
PROGRAMMAZIONE PER SFONDO INTEGRATORE
Costruire uno sfondo ovvero un contesto contenitore che metta in relazione i bisogni/segnali espressi dai bambini con le proposte dei docenti - Osservazione sistematica del contesto educativo - Identificazione di una serie di obiettivi finali, suddivisibili in obiettivi intermedi - Individuazione dello sfondo - Realizzazione di una unità didattica modificabile in seguito a nuove osservazioni - Nuovo ciclo di osservazione per verifica
Programmare nella scuola dell’infanzia Un esempio di programmazione per sfondo integratore
PROGRAMMARE PER SFONDO INTEGRATORE
5 FASI
1. ANALISI DELLA SITUAZIONE 2. DEFINIZIONE MAPPA DEGLI OBIETTIVI 3. DEFINIZIONE DELLO SFONDO 4. ELABORAZIONE DEI NUCLEI PROGETTUALI 5. CONTROLLO E FEEDBACK
IL CORPO IN MOVIMENTO MANGIARE SANO CI FA STARE BENE LE RICORRENZE: TRADIZIONI CULINARIE
LABORATORIO DI PSICOMOTRICITÀ
DAI QUATTRO ELEMENTI AI MILLE ALIMENTI GLI ALIMENTI NELLA PUBBLICITÀ CREATIVITÀ …IN CUCINA CUCINA INTERNAZIONALE
LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE
TANTI ESPERIMENTI …PER TANTE RICETTE IL SÉ E L’ALTRO
DAI QUATTRO ELEMENTI . . . AI MILLE ALIMENTI
MANGIARE SANO CI FA STARE BENE LE RICORRENZE: TRADIZIONI CULINARIE CUCINA INTERNAZIONALE
•
La giornata del bambino. I momenti del pasto a casa e a scuola.
•
Il menù a scuola: cosa preferisco.
•
Cosa mangio abitualmente a casa.
•
Cibi sì cibi no. Le buone abitudini alimentari.
•
Racconti di… cibo.
•
Collaborazione espertI YOGA.
TANTI ESPERIMENTI …PER TANTE RICETTE
•
Cos’è una ricetta.
•
Analisi degli ingredienti.
•
Dove si comprano gli ingredienti.
•
Quali utensili servono.
•
Visita ai negozi del quartiere.
•
Sperimentiamo, pasticciamo e produciamo … dolci, tartine, ecc.
•
Le feste nel corso dell’anno.
•
Ricette legate alle ricorrenze.
•
I nonni raccontano … I cibi consumati nelle feste
•
Collaborazione eventuale con associazioni presenti sul territorio CREATIVITÀ IN CUCINA Attività grafico pittoriche e manipolative dei diversi ingredienti
•
Stampa con frutta e verdura
•
Ritratti con ingredienti (vedi per es. Arcimboldo).
•
Invenzione di ricette.
•
Poesie e filastrocche ‘mangerecce’.
•
Ricette dal mondo (con riferimento ai paesi di origine dei bambini stranieri inseriti)
•
Collaborazione con i genitori dei bimbi stranieri GLI ALIMENTI NELLA PUBBLICITÀ
•
Analisi della pubblicità relativa al cibo in tv, sulle riviste, al supermercato
•
Quali messaggi corretti e quali falsi?
LA PROGRAMMAZIONE
PER OBIETTIVI O LINEARE
Risultati preventivati con precisione Sequenzialità lineare delle fasi
La programmazione per OBIETTIVI o LINEARE
CLASSIFICAZIONI TASSONOMICHE
(Bloom, ecc.)
STRUTTURA DELLE DISCIPLINE
(Bruner)
Fasi della programmazione per obiettivi
Finalità
Obiettivi
Individuazione delle esigenze del contesto e delle condizioni di partenza
Scelta dei contenuti
Individuazione della metodologia: strategie, tecniche, attività, mezzi, strumenti e materiali
Sistematica osservazione dei processi di apprendimento
Processo valutativo
FINALITÀ
Le finalità sono
direzioni generali verso le quali tutti si devono orientare, dichiarazioni di intenzioni concernenti gli scopi dell’attività educativa
(Azzali F., Cristanini D., Programmare Oggi, Milano, Fabbri 1995)
FINALITÀ
Quando si parla di
fini, finalità, scopi, intenti, mète
si fa riferimento a qualcosa che attiene ai risultati che l’istituzione e per essa gli insegnanti si propongono di conseguire
OBIETTIVI
quando si parla di
obiettivi
, invece, ci si riferisce ai risultati di apprendimento dell’allievo.
(
Fontana L.,
Le fasi della programmazione
, in Ballanti G., Fontana L.,
Discorso e azione nella pedagogia scientifica
, Teramo, Lisciani e Giunti, 1989
)
FINALITÀ OBIETTIVI
entrambi si possono esprimere con un verbo
promuovere, sviluppare, permettere, ecc.
per le finalità
E’ L’ISTITUZIONE
scrivere, elencare, risolvere, fare, ecc.
criterio di distinzione: Il SOGGETTO
per gli obiettivi
E’ L’ALUNNO
FINALITÀ
OBIETTIVI GENERALI
fini e valori dello Stato fini e valori dell’istruzione scolastica fini e valori del POF
FINI E VALORI DEL PROGETTO DIDATTICO
i
traguardi
che tutti gli alunni
mediante un intervento educativo
devono raggiungere in un DATO periodo di tempo Gli
OBIETTIVI GENERALI
sono posti nei programmi della scuola e
nella programmazione educativo didattica del docente
OBIETTIVI SPECIFICI
i comportamenti
osservabili misurabili verificabili relativi al conseguimento dell’obiettivo generale.
Gli obiettivi specifici si definiscono nella progettazione delle Unità didattiche La verifica degli OS consente di inferire
SE l’obiettivo posto è stato raggiunto da ciascun alunno
SE e in quale misura si è realizzato un apprendimento
Definire gli obiettivi significa
Tradurli
nei
termini operativi più adatti e opportuni per la loro realizzazione in ambito scolastico rendendoli significativi per gli alunni cioè rendendo chiaro agli alunni che cosa ci si attende da loro al termine di un insegnamento
La
PROGRAMMAZIONE
del
PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO
è un percorso formativo compiuto e concluso in se stesso che viene scandito e strutturato in
unità didattiche
L’
UNITÀ DIDATTICA
è
l’ unità minima di apprendimento
le
UNITÀ DIDATTICHE
sono programmate e proposte in ordine sequenziale
Gli Obiettivi specifici sono obiettivi intermedi e finali
o
definiscono quali capacità si attendono dagli alunni al termine dell’insegnamento o segmenti di esso
o
si esprimono in termini operazionali o comportamentali
o
si definiscono indicando abilità osservabili, performance attese Leggere criticamente un testo Traduzione in termini Operativi = saper fare
Elencare affermazioni che si ritengono positive/negative
Distinguere nel testo l’espressione di opinioni personali dell’A. e quella di giudizi oggettivi
Enumerare eventuali errori e inesattezze
TASK DESCRIPTION descrizione del compito
Obiettivo specifico
deve essere definito con linguaggio operativo che specifichi le azioni richieste: la formulazione deve utilizzare un verbo, evitando tutti i verbi di azione non osservabile (capire, sapere, intuire, cogliere); Deve essere osservabile dall’esterno e in modo oggettivo ; deve essere verificabile : le azioni osservabili che l’alunno deve compiere per conseguire un OS sono la prova del conseguimento di quell’obiettivo
TASK ANALYSIS
analisi del compito
Analisi della situazione didattica
:
descrizione dei comportamenti + descrizione delle operazioni e quindi le capacità che consentono le manifestazioni osservabili poste
si correlano le capacità e i comportamenti specifici
le capacità si dispongono in tassonomie che elencano in ordine gerarchico le abilità
i comportamenti osservabili ne ripetono l’ordine consequenziale: non si considera un’abilità se non si è accertato il possesso delle precedenti
le prestazioni richieste devono far capo ad abilità da apprendere e dimostrare
1. Conoscenza
(Capacità di rievocare materiale memorizzato)
2. Comprensione
(Facoltà di afferrare il senso di una informazione e di saperla trasformare)
3. Applicazione
(Impiego di materiale conosciuto per risolvere problemi nuovi)
Tassonomia degli obiettivi del settore cognitivo di Bloom - Enghelhart – Furst – Hill – Krathwohl (I parte) 1.1 Conoscenza di elementi specifici 1.2 Conoscenza di modi e mezzi per usare gli elementi specifici 1.3Conoscenza di dati universali e astrazioni Esempi di verbi riconoscere, identificare, descrivere, elencare, definire, nominare, ripetere, rievocare, distinguere, citare 2.1 Trasposizione 2.2 Interpretazione 2.3 Estrapolazione 3.1 Applicazione Esempi di oggetti
vocaboli, terminologie, significati, dati, definizioni, nomi, date, avvenimenti, personaggi, luoghi, fenomeni, informazioni, fonti, caratteristiche, proprietà forme, convenzioni, usi, regole, metodi, mezzi, simboli, processi, sviluppi, relazioni, categorie, criteri, tecniche, procedimenti tradurre, trasformare, riassumere, rappresentare, modificare, riscrivere, ridefinire interpretare, riorganizzare risistemare, distinguere, stabilire, spiegare, dimostrare inferire, prevedere, differenziare, determinare, estendere, dedurre, completare, stabilire applicare, generalizzare, collegare, sviluppare, organizzare, utilizzare, impiegare, trasferire, eseguire principi, leggi, enunciati, formule, generalizzazioni, implicazioni, teorie, interrelazioni, strutture, modelli significati, definizioni, astrazioni, rappresentazioni, parole, frasi, concetti pertinenze, relazioni, fatti, aspetti, opinioni, conclusioni, metodi teorie, astrazioni conseguenze , implicazioni, conclusioni, sviluppi, significati, corollari, effetti, probabilità principi, leggi, regole, metodi, sistemi, relazioni, teorie, modelli, criteri, tecniche, procedimenti, astrazioni, mezzi
4. Analisi Tassonomia degli obiettivi del settore cognitivo di Bloom - Enghelhart – Furst – Hill – Krathwohl (II parte) Esempi di verbi Esempi di oggetti
4.1 Analisi di elementi 4.2 Analisi di relazioni distinguere, scoprire, identificare, discriminare, riconoscere, separare, scomporre, individuare analizzare, scoprire, identificare, distinguere, dedurre, riconoscere elementi, ipotesi, conclusioni, enunciati, particolarità, proprietà, aspetti, caratteristiche relazioni, cause, assunti, effetti pertinenze, errori, funzioni 4.3 Analisi di principi organizzativi analizzare, scoprire, identificare, distinguere, dedurre, riconoscere forme, scopi, tecniche, leggi, principi, costanti, metodi, sistemi, teorie, modelli, criteri, procedimenti, organizzazioni
5. Sintesi
5.1 Produzione di comunicazioni uniche 5.2 Elaborazione di paini di azione 5.3 Derivazione di insiemi di relazioni astratte
6. Valutazione
6.1 Valutazione in termini di evidenza interna 6.2 Valutazione in funzione di criteri esterni (Azzali F., Cristanini D., Programmare Oggi, Milano, Fabbri, 1995, p. 86) scrivere, raccontare, riferire, documentare, produrre, costruire, creare, riassumere, comporre proporre, pianificare, organizzare, produrre, creare, costruire, progettare, elaborare, formulare produrre, derivare, sviluppare, organizzare, elaborare, sintetizzare, formulare, generalizzare, combinare, ricavare valutare, determinare, giudicare, decidere, stimare, misurare, individuare, correggere giudicare, considerare, valutare, decidere, stimare, misurare, correggere, determinare, criticare prodotti, esecuzioni, comunicazioni, lavori, composizioni, opere piani, obiettivi, operazioni, progetti, specificazioni, metodi, soluzioni, procedimenti, tecniche classificazioni, concetti, schedmi, generalizzazioni, teorie, relazioni, modelli, astrazioni, ipotesi, siostemi, criteri, leggi esattezze, pertinenze, correttezze, errori, incongruenze,m difetti, imprecisioni, sofismi fini, mezzi, procedimenti, efficienza, economia, validità, attendibilità, utilità, piani di azione, teorie, modelli, progetti
Obiettivi relativi al triangolo rettangolo
1 conoscenza 2 comprensione 3 applicazione 4 analisi 5 sintesi 6 valutazione
L’alunno, posto di fronte a 3 definizioni pone la crocetta accanto a quella corretta È in grado di identificare con un segno convenzionale il triangolo rettangolo tra altri triangoli utilizzando un goniometro, una squadra e una riga Disegna almeno 3 triangoli rettangoli disposti in modo differenti avendo a disposizione carta quadrettata, riga….
È in grado di individuare l’altezza relativa all’ipotenusa in 3 triangoli rettangoli disegnati in 3 posizioni spaziali diverse Sa dimostrare la regola per il calcolo dell’area relativa al triangolo rettangolo,con ipotenusa coma base, disegnando su carta quadrettata con riga e squadra i rapporti geometrici ed aritmetici tra triangolo rettangolo e rettangolo.
Recepisce ed utilizza la strategia economica nella soluzione di un problema sul calcolo dell’area del triangolo rettangolo
GAGNÉ I 9 momenti dell’istruzione Attirare e controllare l’attenzione Comportamenti di stimolazione Momento critico Informare il soggetto dei risultati attesi Stimolare il ricordo delle capacità prerequisite apprese Presentare stimoli interenti al compito Fare da guida all’apprendimento Fornire il feedback Valutare la performance Fase di rinforzo Provvedere al transfer degli apprendimenti Assicurare la ritenzione
METODO
METODOLOGIA Schema procedurale applicativo Schema fisso di riferimento
strategie
tecniche
contenuti
attività
mezzi
tempi
strumenti
IL PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO IV ANNO
a) MOTIVAZIONI DEL PROGETTO b) FINALITA’ EDUCATIVE CHE IL PROGETTO SI PROPONE DI RAGGIUNGERE C) SINTESI DISCORSIVA DEL PERCORSO DIDATTICO, basata sui nuclei progettuali LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO a) DESTINATARI b) TEMPI DI ATTUAZIONE (n ° 60 ore tot., nel periodo dal …. al… ) c) OBIETTIVI GENERALI (al termine del percorso i bambini saranno in grado di: …. ) d) METODOLOGIE DIDATTICHE, LE STRATEGIE, GLI APPROCCI : motivare le scelte in base all’analisi del contesto ed alle finalità del progetto e) STRUMENTI (TECNICI E TECNOLOGICI) E MATERIALI f) SPAZI g) VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO
UNITA’ DIDATTICA
a) TITOLO , CHE DIA UN’IDEA DEL PERCORSO b) TEMPI PRESUNTI ATTUAZIONE
n ° ore totali; n ° ore per incontro: DI NORMA 2 ORE, ECCEZIONALMENTE 3 ORE; n ° incontri a settimana, DI NORMA 3.
c) OBIETTIVO/I SPECIFICO/I d) PROVE DI ACCERTAMENTO DELLE CAPACITA’ PREGRESSE e) CONTENUTI, TEMPI, STRATEGIE, DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE ATTIVITA ’ , MEZZI, STRUMENTI, SPAZI E MATERIALI : analisi GIORNO PER GIORNO del percorso da proporre in classe (vedi schema a seguire) f) VERIFICA UNITA’ DIDATTICA PROTOCOLLO DI VERIFICA; - PRESENTAZIONE DATI; ANALISI DEI RISULTATI RAGGIUNTI
Un esempio: le motivazioni del progetto
Il motivo per il quale ho scelto di progettare questo percorso educativo-didattico risiede nella difficoltà che hanno i bambini nell’utilizzare correttamente l’italiano standard sia nella lingua parlata che in quella scritta . Nel nostro paese l’apprendimento della lingua avviene in uno spazio caratterizzato dalla persistenza, anche se quanto mai ineguale e diversificata, della dialettofonia. Il dialetto viene utilizzato dai bambini in contesti diversi della loro vita ed esercita un’influenza sull’ortografia.
Molto spesso i bambini nel momento in cui scrivono pensano in dialetto, commettendo in questo modo errori ortografici. Attraverso il mio percorso educativo-didattico mi propongo di intervenire sugli errori ortografici dovuti al dialetto, dedicando uno spazio anche all’ortoepia per le sue naturali connessioni con la correttezza dello scrivere.
•
Un esempio: le finalità educative
Il mio progetto educativo – didattico, incentrato sugli errori ortografici dovuti a cadenze dialettali, si propone di mettere a confronto il dialetto con la lingua italiana . A tal proposito, una delle finalità del progetto è quella di promuovere la riflessione linguistica sulla lingua standard e sul dialetto . In particolar modo, il percorso educativo – didattico si pone come fine quello di favorire nei bambini la consapevolezza della varietà dialettale . Trattandosi di un progetto che riserva attenzione anche all’ortoepia, un’ulteriore finalità che esso si pone è quella di promuovere la capacità di parlare correttamente in lingua nazionale , al fine di una corretta esecuzione scritta.
Un esempio: ob. generali
Destinatari I destinatari del mio progetto educativo- didattico sono gli alunni della classe IIIC del 102 ° Circolo Didattico “Mar Dei Carabi”. La classe è composta da ventiquattro bambini, di cui quattordici maschi e dieci femmine. Non sono presenti alunni con disabilità, né alunni segnalati per il sostegno.
Tempi di attuazione Il monte ore previsto per l’attuazione dell’intervento è sessanta ore totali, nel periodo compreso tra febbraio ad aprile 2011.
Obiettivi generali
• • • • •
Al termine del percorso i bambini saranno in grado di: conoscere che cosa si intende per lingua locale e nazionale discriminare la lingua italiana dal dialetto romano discriminare le tipologie di errori dovuti al dialetto usare una corretta dizione italiana scrivere in modo corretto senza compiere errori dovuti a cadenze dialettali
Un esempio: l’unità didattica
U.D. 1: Lingua e dialetto
• • •
Tempi presunti di attuazione: 18 ore
3 ore per la presentazione del progetto, la somministrazione e lo svolgimento del test 2 ore per ogni incontro, dal 2 ° al 7° 1 ora per la prova di verifica in itinere Saranno previsti un massimo di tre incontri a settimana.
Obiettivi specifici
• • • •
individuare
la definizione di “dialetto”
definire
la differenza tra lingua italiana e dialetto
riconoscere
la varietà e diversità dei dialetti italiani
riconoscere
i contesti d’uso della lingua e del dialetto
Un esempio: l’unità didattica
2.1.1 Prima unità didattica: Le tabelline canterine dello zero e dell’uno Tempi presunti di attuazione: 15 ore
• •
Verranno effettuati sette incontri totali di cui: Sei incontri della durata di due ore ciascuno Un incontro finale della durata di tre ore Saranno previsti un massimo di tre incontri a settimana.
• • • • • •
Obiettivi specifici Comprendere il significato di moltiplicazione come addizione ripetuta Operare moltiplicazioni con gli schieramenti Ripetere e applicare la tabellina dello zero la tabellina dell’uno Utilizzare sequenze ritmiche Utilizzare abilità motorie di base per eseguire gli schieramenti
•
Schema unità didattica
Giorno (1° o …, n° ore previste) Contenuti disciplinari Att. insegnante Att. apprendenti
• • • • • • • • •
Lessico romanesco VS lessico
• • • Invito i bambini a prendere il loro quaderno di italiano e a
ritrovare le frasi scritte la scorsa lezione
, ciascuna contenente un termine romanesco.
Chiedo ai bambini
se ricordano il lavoro svolto la volta precedente,
riguardante l’individuazione dei termini romaneschi Gli alunni prendono il loro quaderno di italiano e cercano le frasi scritte la scorsa lezione.
Partecipano alla discussione
, comunicando alla maestra il lavoro svolto la volta precedente.
Ciascun alunno cerchia sul proprio presenti nelle diverse frasi.
Ascolto i contributi degli alunni
ed in seguito chiedo loro di cerchiare in rosso, per quaderno i termini romaneschi presenti in ciascuna frase.
Successivamente comunicano alla ciascuna frase, il termine romanesco in essa maestra i termini cerchiati.
presente. Successivamente
invito i bambini a comunicarmi i termini che hanno cerchiato e insieme li ripetiamo ad alta voce
maggiormente.
.
romanesco e invito gli alunni a trovare il corrispettivo termine in italiano. contenente un termine romanesco.
I bambini tentano di trovare per ciascun termine romanesco il corrispettivo termine in italiano, aiutati dall’insegnante.
I bambini riascoltano ogni singola registrazione e, dopo ognuna di esse, sintetizzano oralmente l’accaduto.
Invito la classe a partecipare attivamente e Ciascun bambino scrive tali frasi sul proprio quaderno.
ascolto i contributi dei bambini.
Gli alunni cercano di individuare, insieme all’insegnante, i termini romaneschi presenti in ciascuna frase scritta alla lavag na.
Contenuti disciplinari Lessico romanesco VS lessico italiano
Schema unità didattica
Att. insegnante Att. apprendenti Alla fine della discussione, troviamo insieme i corrispettivi termini in italiano standard.
Disegno alla lavagna uno schema contenente nella colonna di sinistra i termini in romanesco e in quella di destra i termini in italiano trovati insieme agli alunni. Invito gli alunni a ricopiare lo schema sul quaderno.
Successivamente comunico ai bambini che faremo un gioco di ruoli…..
- signor Maurizio, parla in romanesco giornalista che racconta l’accaduto al telegiornale, parla in italiano corretto.
Discussione su uso dei termini romaneschi.
Insieme deduciamo che l’utilizzo del termine “mozzico” non è appropriato nel caso del giornalista televisivo, perché si tratta di un termine romanesco non adatto ad un contesto formale. La
classe osserva la tabella
disegnata alla lavagna dalla maestra, contenente i termini in romanesco e i corrispettivi termini in italiano.
Ciascun alunno ricopia la tabella sul quaderno.
I
bambini si recano, due coppie per volta, alla cattedra per effettuare il gioco di ruoli
.
Alla fine dei vari sketchs gli alunni
riflettono insieme alla maestra sui contesti d’uso dei termini romaneschi,
facendo riferimento ai ruoli ricoperti nella recitazione .
VALUTAZIONE
accerta
la qualità dell’istruzione le prestazioni finali dell’allievo è l’interpretazione dei risultati conseguiti dal gruppo classe sulla base di dati oggettivi (rilevati con la verifica)
esprime
un giudizio sull’efficacia (qualità) e sull’efficienza (quantità) sia dell’apprendimento che dell’insegnamento
GLI OBIETTIVI SPECIFICI SONO ESPRESSI IN TERMINI DI PRESTAZIONI /COMPORTAMENTI OSSERVABILI E MISURABILI LE PRESTAZIONI SONO SOGGETTE A
V E R I F I C A mediante la
misurazione accertamento preciso e valido della modificazione del comportamento degli allievi in relazione agli obiettivi prefissati.
La
valutazione
si fonda su criteri di
•
CORRESPONSABILITÀ
(nel team docente)
•
COERENZA
(con gli obiettivi e le attività programmate)
•
TRASPARENZA
(chiarezza, semplicità, esplicitazione dei percorsi)
ha carattere
•
PROMOZIONALE
(pieno sviluppo della personalità dell’alunno)
•
FORMATIVO
(concorre a modificare e rendere efficace il percorso didattico)
•
ORIENTATIVO
(stimola la consapevolezza degli stili di apprendimento di ciascun alunno)
La valutazione
Strumento della programmazione
consente di
regolare
• i processi di apprendimento-insegnamento
FUNZIONE FORMATIVA
rilevare
•la qualità del servizio scolastico •il miglioramento dell’efficacia dell’azione didattica
DA VALUTAZIONE DEGLI ESITI A VALUTAZIONE DEI PROCESSI
QUALI FUNZIONI ASSOLVE?
regolazione comunicazione certificazione
Durante una giornata scolastica l’insegnante verifica in più modi OSSERVANDO l’attenzione la partecipazione la relazionalità ASCOLTANDO la lettura gli interventi spontanei o su domanda le esposizioni
PROPONENDO ESERCITAZIONI esercizi applicativi soluzione di problemi PONENDO DOMANDE controllo della comprensione inferenze INTERVENENDO DURANTE IL LAVORO DI GRUPPO rilevando difficoltà aiutando la risoluzione delle difficoltà reperendo dati sull’interazione all’interno del gruppo
LA VALUTAZIONE
NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
•
NON DEVE assumere
rigidi criteri di tipo quantitativo in termini di prestazioni verificabili •
DEVE
correlarsi
alle variabili di contesto,alla processualità del rapporto potenzialità-competenze -traguardi-sviluppo •
salvaguardare
l’interconnessione dei diversi campi di esperienza
SCHEMA DI BATTERIE DI PROVE DI VERIFICA
Cinque tipi di prove
•
prova a scelta binaria
si dà uno stimolo il bambino risponde vero o falso-sì o no •
prova a scelta multipla
scelta tra più possibilità •
prova a corrispondenza
scelta di corrispondenza tra un dato e un altro •
prova a completamento
enunciato con termini assenti •
prova a saggio breve
istruzioni per inventare o comporre qualcosa
Esempi dei cinque tipi di batteria
Prova a scelta binaria
• L’eruzione di un vulcano è un fenomeno geologico? • Con il calore il corpo si restringe? vero falso • La scuola è vicina alla stazione? vero falso vero falso
Prova a scelta multipla
• Nelle famiglie del quartiere prevalgono quelle con 2 3 4 o più figli?
Prova a corrispondenza
Metti in corrispondenza ambiente e abitatore
Cielo Mare Terra Casa Chiesa Sole Fedeli Airone Famiglia Lucertola Rana Prova a completamento
• Secondo i documenti del………… la costruzione più antica del………………………………………..è…………………………
Prova a saggio breve
• Descrivi il ciclo biologico, con tutte le fasi, di una rana o di una gallina (può essere anche un’esposizione orale)
Alunni Obiettivi
……...
……...
Obiettivo 1
……...
……...
……...
totali in %
tabella raccolta dati
Obiettivo 2 Obiettivo 3 Obiettivo 4 Obiettivo 5 Obiettivo 6 Osservazioni:……………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………….
•
Un esempio: IL PROTOCOLLO DI VERIFICA di ogni singola prova
• • • • • •
Obiettivo della verifica
(correlato con gli obiettivi specifici dell’Unità)
tempo concesso per lo svolgimento della prova descrizione della prova
(allegato in bianco)
criteri di attribuzione del punteggio/valutazione griglia per la raccolta dei risultati scala di valutazione
(passaggio dal punteggio grezzo al giudizio)
•
Un esempio: Obiettivi della verifica
I bambini dovranno essere in grado di:
• • • • • •
•
Muoversi e posizionarsi nello spazio fisico seguendo indicazioni che usino i concetti polari di dentro/fuori, sopra/sotto, davanti/dietro e destra/sinistra Individuare la posizione di un punto sul piano cartesiano date le coordinate Indicare le coordinate di un punto dato sul piano cartesiano Tracciare su un foglio quadrettato un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale Descrivere quadrettato un semplice percorso tracciato su un foglio Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale Dare istruzioni a qualcuno per compiere un semplice percorso
Un esempio: descrizione della prova
• •
2 schede con esercizi sulle coordinate cartesiane : nel primo i bambini devono individuare la posizione di alcuni oggetti sul piano cartesiano e disegnarli nella casella corrispondete in base alle coordinate date; nel secondo devono indicare le coordinate di alcuni oggetti disegnati su un piano cartesiano. (vedi allegato)
•
1 percorso da tracciare su un foglio quadrettato secondo le indicazioni date (vedi allegato)
•
1 percorso da descrivere osservando un percorso già tracciato su un piano quadrettato (vedi allegato)
•
attività motorie in palestra monitorate attraverso delle Checklist
Un esempio: criteri di attribuzione del punteggio/valutazione
Prova 1.a. , 1.b.
Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 5 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 3/5.
Prova 2. , 3
Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 7 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 5/7.
Prova 4.a.
Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo 8 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 5/8.
Prova 4.b.
Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 4 punti per la capacità di eseguire un percorso e 4 punti per la capacità dare istruzione per compiere un percorso. La prova si ritiene superata, in entrambe i casi, con punteggio di 2/4.
Prova 4.c.
Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 13 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 7/13.
Ogni obiettivo specifico deve essere valutato singolarmente
Un esempio:
scala di valutazione
(passaggio dal punteggio grezzo al giudizio)
Se un obiettivo fosse valutato con diverse prove, i dati quantitativi ottenuti (punteggio grezzo) rispetto al punteggio raggiunto da ogni bambino a tutte le prove vengono poi tradotti in giudizi rispettando i seguenti parametri 0/5 = non valutabile 6/10 = molto scarso 11/15 = scarso 16/20 = molto insufficiente 21/25 = insufficiente 26/29 = appena insufficiente 30 = sufficiente 31/35 = discreto 36/40 = buono 41/45 = distinto 45/50 = ottimo
Un esempio:
presentazione dei risultati
I risultati delle prove vengono presentati attraverso tabelle a doppia entrata, istogrammi a colonne verticali e diagrammi a torta.
60 50 40 30 20 10 0
Un esempio: valutazione e riflessione
Analisi quantitativa Osservando i dati raccolti nella griglia dei risultati dell’Ob. 1,
rileviamo che i bambini hanno totalizzato, su una scala di punteggio che va da 0 a 50, un punteggio compreso tra 38 e 50 e che la maggior parte di loro ha totalizzato, addirittura, un punteggio tra 46 e 50.
I dati percentuali infatti riportano che
il 70% dei bambini totalizza un punteggio tra 46 e 50; il 25% un punteggio tra 41 e 45 e solo il 5% un punteggio di 38.
Se andiamo ad osservare i punteggi di ogni singola prova
rileviamo che i punteggi più bassi e più disomogenei sono stati ottenuti nelle prove relative al percorso….Il massimo punteggio è stato, invece, ottenuto da tutti …………….
Un esempio: valutazione e riflessione
Analisi qualitativa
Volendo fare un’analisi qualitativa dei risultati ottenuti osserviamo che il
70% dei bambini ha ottenuto un giudizio di ottimo, il 25% di distinto e il 5% di buono
. Risulta, quindi, che non si presenta nessuna insufficienza e che i risultati sono molto soddisfacenti.
Andando a
esaminare i risultati disomogenei e meno positivi
ottenuti nelle prove sul percorso scopriamo che qualche bambino ha ancora difficoltà nel discriminare la destra dalla sinistra ma, soprattutto, che per loro girare significa non solo ruotare il corpo ma anche camminare; in questo modo, quindi, non riescono a rispettare il numero dei passi da eseguire dopo l’istruzione di girare. Per questo motivo, al termine delle prove, ho ribadito ai bambini che girare non significa anche procedere in avanti ma soltanto ruotare il corpo.
Per concludere possiamo affermare che la prova è stata ampiamente superata da tutti i bambini e che è stato raggiunto in modo molto soddisfacente l’obiettivo.
FASE 3 - IL PROGETTO IN ATTO: LA REALIZZAZIONE Durante lo svolgimento di tutto il progetto si utilizzeranno le Note sul campo di Corsaro , come osservazione partecipante. Solo prima di iniziare il progetto NOTA METODOLOGICA Ogni incontro, al termine dello stesso NOTE SUL CAMPO NOTE PERSONALI Conclusione di ogni unità RIFLESSIONI METODOLOGICO-DIDATTICHE sull’andamento del percorso PER BILANCIO INTERMEDIO ED EVENTUALI AGGIUSTAMENTI IN ITINERE, tramite la lettura critica delle note sul campo.