APGAR, EMOGASANALISI ED OUTCOME NEONATALE

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Transcript APGAR, EMOGASANALISI ED OUTCOME NEONATALE

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN OSTETRICA
Presidente Chiar.mo Prof. Fabio Facchinetti
“APGAR, EMOGASANALISI ED OUTCOME
NEONATALE”
Studio retrospettivo, osservazionale su 1075 nascite presso la
Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia
(1 Gennaio 2011/31 Maggio 2011 - 1 Settembre 2011/31 Dicembre 2011)
RELATORE
Prof. Fabio Facchinetti
LAUREANDA
Marastoni Vanessa
CORRELATORE
Dott. Francesco Martinez
Anno Accademico 2011/12
SCOPO DELLO STUDIO
 Valutare se i criteri di assegnazione del punteggio di Apgar siano
corrispondenti ai valori dall’emogasanalisi in termini di pH arterioso e venoso
e di BE arterioso e venoso e se tutto trovi adeguato riscontro nell’effettivo
stato neonatale.
 Valutare se, in che modo, e con quale eventuale significatività i punteggi di
Apgar assegnati e i valori dell’emogasanalisi siano mutati in rapporto a vari
parametri:
- epoca gestazionale al parto;
- rischio ostetrico;
- tipologia di parto;
- durata del travaglio;
- posizione fetale;
- patologie del funicolo;
- patologie del liquido amniotico.
CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE DI STUDIO (1)
CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE DI STUDIO (2)
INDICE DI APGAR
EMOGASANALISI: pH
EMOGASANALISI: BASE EXCESS (BE)
GRAFICA RELATIVA A pH E BE
pH arterioso vs pH venoso
CORRELAZIONE APGAR E pH (1)
CORRELAZIONE APGAR E pH (2)
RISCHIO OSTETRICO
89 %
98 %
TIPO DI PARTO (1)
TIPO DI PARTO (2)
TAGLIO CESAREO
OSSITOCINA
91 %
DURATA DEL TRAVAGLIO
POSIZIONE FETALE
PATOLOGIE DEL FUNICOLO E DEL LIQUIDO AMNIOTICO
APGAR, pH E PRIME CURE AL NEONATO
RICOVERO NEONATI
CONCLUSIONI (1)
• L’emogasanalisi su sangue prelevato dal cordone ombelicale dimostra la sua
totale completezza quando tutti i dati sono rilevati; considerando però che le
curve di andamento dei vari valori, in particolare quelli riferiti al pH arterioso e
venoso e al BE arterioso e venoso, si sovrappongono esattamente si può
affermare che anche quando esista soltanto la valutazione del pH arterioso, essa
sia di per se sufficiente.
• Per quanto riguarda il rapporto fra Apgar/pH risulta significativo valutarlo in
rapporto alle differenti epoche gestazionali. Infatti bassi punteggi di Apgar
assegnati in pH elevati possono far riferimento ad un corrispondente numero di
neonati pretermine, che possono aver condizionato l’assegnazione del punteggio.
Viceversa quanto più l’epoca gestazionale è avanzata, tanto più può accadere di
osservare punteggi ottimali di Apgar in presenza di un valore di pH che
deporrebbe per scadenti condizioni neonatali.
CONCLUSIONI(2)
• Per quanto riguarda il rischio ostetrico nelle classi di pH < 7.20 prevalgono le
gravidanze a basso rischio.
• Nel tipo di parto si segnala che l’esistenza di valori pH < 7 si ritrovino
praticamente soltanto negli operativi vaginali.
• Riguardo ai tagli cesareo eseguiti in regime di emergenza, si ritrova che il 10%
circa ha un pH < 7 e che nelle altre indicazioni, anche se parlavano di CTG non
rassicurante, raramente si è scesi al di sotto di un pH di 7.20.
• L’uso dell’ossitocina, dati alla mano, ci suggerisce solo di gestire adeguatamente
l’infusione del farmaco, ma non temere nel modo più assoluto eventuali effetti
spiacevoli sul benessere neonatale.
CONCLUSIONI (3)
•A sorpresa le posizioni anteriori dell’estremo cefalico fetale sono le uniche
che determinano valori di pH < 7.
•Relativamente alla durata del travaglio di parto si può affermare che il tempo più
prolungato di travaglio comporti una maggiore quota di pH fra 7.00-7.20 rispetto
alla durata inferiore dei travagli.
• Patologie del funicolo e del liquido amniotico sembrano non dimostrare
significatività sullo stato neonatale, per pH < 7.20.
• È adeguato secondo i nostri numeri, l’interventismo neonatologico e il ricovero
dei neonati, sia in relazione ai valori di pH arterioso che in rapporto al punteggio
di Apgar assegnato.
CONCLUSIONI (4)
•L’analisi complessiva dei dati ci porta ad affermare con
piacere che, visti i numeri veramente molto bassi di
neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale con
adeguatezza relativa ai valori dell’emogasanalisi e a quelli
dei punteggi di Apgar, ai numeri relativi alla gestione dei
travagli di parto a rischio medio/alto privi di risvolti
negativi sul benessere fetale, la gestione complessiva
dell’evento nascita è stata ben fatta.
Grazie per
l’attenzione